CASCODE, questo sconosciuto.

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
Rispondi
Teslacoil
starting member
Messaggi: 378
Iscritto il: 14 feb 2006, 06:43
Località: Italy

Messaggio da Teslacoil »

Hola All!

Apro un theread partendo una risposta di Giaime sul segreto della panchina:
E allora ti consiglio vivamente di lavorarci. Prova a confrontare i punti di lavoro della ECC82 nel tuo amplificatore con quelli suggeriti nel datasheet, avrai un'idea sull'ordine di grandezza degli errori di polarizzazione che sono stati fatti.

Spassionatamente: passa al'SRPP

Cascode.... questo sconosciuto....... :?: :?: :?:

Ho visto schemi di un sacco di preamplificatori che usano questa
configurazione circuitale, ho visto anche moltissimi ampli che la impiegano
per pilotare la valvola finale ma.... stranamente ne ho visti ben pochi
che mettono in cascode anche lo stadio finale....... :?:

Durante le prove strumentali della panchina ho visto che nonostante il
punto di lavoro sballatissimo all' oscilloscopio NON ho potuto vedere
nemmeno un accenno di distorsione sul segnale d' uscita (l' onda di
ingresso e quella d' uscita, previa regolazione dei livelli, erano
perfettamente sovrapponibili tanto che invertendone una e sommando i
canali ottenevo una bella riga continua) al contrario dello stadio finale,
che invece una piccola deformazione della forma d' onda la continua a
generare comunque.....

Ora la domanda sorge spontanea:
In virtu' del fatto che la maggior parte della distorsione in un amplificatore
si localizza tutta nello stadio finale & TU, perche' ostinarsi a voler fare
gli stadi di ingresso cascode continuando a fare quelli di uscita in maniera
tradizionale???? :?: :?: :?: :?: :?: :?:

Si tratta di meri problemi economici, pratici e di efficienza
( necessita' di due valvole finali anziche una, maggior complicazione
circuitale e maggiori dimensioni finali, maggiore dissipazione di calore )
oppure il miglioramento ottenibile con l' SRPP e' tanto basso da giustificare
solo una differente disposizione dei cablaggi nello stadio pilota e NON un
raddoppio del numero di valvole finali????
Insomma, in sostanza, la circuitazione serve realmente a qualcosa
oppure solo per aggiungere il parolone "cascode" alle caratteristiche
tecniche????? :)




Ciao!
Fabio.
________________________________________________________
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
________________________________________________________
Mc Gyver e-mail: webmaster@teslacoil.it
Sito internet: www.teslacoil.it
Moderatore dell' ###ALTATENSIONE### Mailing List
www.altatensione.tk
________________________________________________________
Ciao!
Fabio.
________________________________________________________
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
________________________________________________________
Mc Gyver e-mail: webmaster@teslacoil.it
Sito internet: www.teslacoil.it
Moderatore dell' ###ALTATENSIONE### Mailing List
www.altatensione.tk
________________________________________________________
Avatar utente
Giaime
sostenitore
Messaggi: 3513
Iscritto il: 17 nov 2005, 01:51
Località: Italy
Contatta:

Messaggio da Giaime »

Occhio...

CASCODE:
Immagine

SRPP:
Immagine
Ora la domanda sorge spontanea:
In virtu' del fatto che la maggior parte della distorsione in un amplificatore
si localizza tutta nello stadio finale & TU, perche' ostinarsi a voler fare
gli stadi di ingresso cascode continuando a fare quelli di uscita in maniera
tradizionale???? :?: :?: :?: :?: :?: :?:

Originally posted by Teslacoil - 04/12/2006 : 00:10:16
Un ampli commerciale con le finali SRPP:
http://www.videohifi.com/22_astri.htm


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org
Giaime Ugliano
mauropenasa
R.I.P.
Messaggi: 712
Iscritto il: 15 ott 2005, 20:33
Località: Italy

Messaggio da mauropenasa »

Stando nel generico,
il cascode nasce per migliorare le prestazioni di un dispositivo affetto "dall' effetto miller", descritto da Piergiorgio in un 3D da qualche parte.

Rileggendo quel 3D, si scopre che esso è legato ad un NFB locale generato dalla capacità parassita tra ingresso ed uscita di un dispositivo, quindi si ragiona per "accumulo di cariche" e relative "deltaV" tra ingresso ed uscita.

Stante alle equazioni che regolano quelle dinamiche, si desume che meno la tensione di uscita (esempio la tensione Anodo-catodo) subirà variazioni, meno il sistema risentirà dell' effetto miller.

Il cascode si base sul concetto di perfezionare il funzionamento in transconduttanza dei dispositivi risolvendo in parte il problema di miller.

Il dispositivo in basso (nel disegnino di Giaime) amplifica il segnale in ingresso con la solita relazione V/I di transconduttanza tipica. Il suo carico però (dispositivo in alto) non è ad alta impedenza o una resistenza anodica, ma un sistema a bassa impedenza (uscita catodica del dispositivo), che impone una certa tensione anodo catodo al dispositivo attivo (punto di lavoro definito dalla polarizzazione fissa della griglia del dispositivo superiore).
La conseguenza è che il dispositivo in basso, quello che amplifica il segnale, produrrà una scarsa deltaV anodica, quindi subirà poco l' effetto miller (banda passante migliore e migliore linearità generale).

Dal canto suo, il dispositivo superiore si incarica di generare lo swing di tensione in modo ordinario, ossia con una caduta di tensione su resistenza anodica, esattamente come succede per gli stadi normali.
Allora dove sta il guadagno ?
Sta nel fatto che l' effetto miller sul dispositivo superiore, essendo la griglia polarizzata in DC a bassa impedenza (si ricorda che l' effetto miller si genera tra anodo e griglia o equivalenti...), non sarà in grado di "degenerare" per effetto NFB il segnale, ma al massimo porrà una leggera integrazione alla risposta del dispositivo.
In definitiva, con una buona polarizzazione il cascode riesce a rendere più lineare la struttura (specie in risposta in frequenza).

Perchè non si fa sui finali:

Le ragioni sono molte, ma le più semplici sono che un conto è mettere 2 dispositivi di segnale economici un conto è raddoppiare dispositivi di potenza, su un piano economico.
Detto questo, i problemi di miller non esistono quasi nelle sezioni finali. Come abbiamo detto, l' effetto miller è tanto più vistoso quanto più elevate sono le impedenze di polarizzazione in gioco.
Di norma i dispositivi finali (di qualsiasi tecnologia) vengono polarizzati con impedenze basse, riducendo il problema (praticamente quello che succede al dispositivo superiore dello schema di Giaime, che lavora in modo ottimale in funzione della sua polarizzazione a bassa impedenza....).
In compenso i problemi (negli stadi di uscita) si generano per altre ragioni, come i grandi swing di corrente ecc....

Come sempre espongo in modo pressapochistico su cose che io non "coltivo" per cui me ne scuso.... :oops:

ciao

Mauro
http://www.webalice.it/mauro.penasa/index.html
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio