net_urbano ha scritto:come si calcola la potenza che dissiperà lo zener ?
la potenza elettrica dissipata in calore è sempre data dalla
Legge di Joule, espressa dalla relazione
P=V*I, dove "
P" è la potenza dissipata, "
V" è la tensione ai capi del circuito/dispositivo in esame ed "
I" la corrente che lo attraversa. Se la tensione è espressa in Volt e la corrente in Ampere, la potenza risultante è espressa in Watt.
Questo è vero in qualsiasi applicazione, tanto per la potenza dissipata da un singolo elemento circuitale (qualunque esso sia, ed a prescindere dal circuito in cui è impiegato), quanto per la potenza (complessiva) dissipata da un qualsiasi circuito/apparato.
(solo nel caso di elementi puramente resistivi, laddove vale la
legge di Ohm, R=V/I, combinando questa con la legge di Joule si hanno anche le possibili formulazioni alternative equivalenti P=R*I² e P=V²/R).
Nel caso di uno Zener, nel funzionamento "normale" (polarizzazione inversa, corrente non nulla ed entro i limiti del dispositivo) la tensione ai suoi capi è sempre (circa) uguale alla sua tensione nominale: moltiplicandola per la corrente che ci scorre si ottiene la potenza dissipata (dallo zener stesso).
P.S.:
net_urbano ha scritto:normalmente la formula è V alimentazione - V zener diviso l'assorbimento
attenzione: stai facendo confusione! Una tensione (Vx=Va-Vz) divisa per una corrente
NON da una potenza ma una resistenza!
Posto che con "assorbimento" intendi la somma della corrente assorbita dal carico e quella che scorre nello zener, quella sarebbe casomai la formula per calcolare il valore del resistore serie in un semplice regolatore shunt Rs/Dz (Va-Vz=Vr; Rs=Vr/I). Sempre nell'ipotesi di cui sopra, se anziché dividere moltiplichi ottieni invece la potenza dissipata dal
resistore in serie (Va-Vz=Vr; Pr=Vr*Ir). La potenza dissipata dallo zener è sempre Vz*Iz, dove Iz è la corrente che scorre nel diodo stesso, che ovviamente è data dalla differenza tra la corrente in ingresso e quella in uscita (
Leggi di Kirchhoff).
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»