UnixMan ha scritto:Luc1gnol0 ha scritto:Se uno (il citato Saggiese) dice stupidaggini sul funzionamento della trasmissione nervosa e l'elaborazione cocleare senza un minimo riferimento clinico o scientifico,
se volevi fare una precisazione per pura pignoleria c'era modo e modo di farlo. Penso che tu sia stato l'unico a (voler?) prendere alla lettera una ipotesi puramente teorica (ed evidentemente retorica) finalizzata ad esprimere tuttaltro concetto. Che la cosa in se sia o meno materialmente fattibile era (ed è) del tutto ininfluente in quel contesto. A prescindere, di certo non c'era alcun motivo per insultare me ne tantomeno altri.
Infatti io non ti ho insultato, come hai fatto tu col tuo "discepolo", ma non mi interessa raccontarti che ti stai nascondendo dietro il tuo mignolo sinistro.
Mi interessa raccontarti che ti stai nascondendo dietro il tuo mignolo destro.
Marzio obiettava (in maniera non propria, peraltro) che uomo e microfono potevano avere una risposta all'impulso differente (vexata quaestio). Al che ti ricordo che hai risposto:
UnixMan ha scritto:Ma se tu registrassi quello che "sente" un orecchio in quel punto - cosa fattibilissima, potresti banalmente registrare gli impulsi nervosi collegandoti al nervo acustico, poi l'unico modo per riprodurre correttamente quel segnale sarebbe di ri-iniettarlo direttamente nel nervo acustico
Ora, che l'ipotesi sia retorica, teorica, dai termini e dalla loro connessione non si evince. Ma questo appartiene ancora al mignolo sinistro, come il tuo insultarmi continuamente per la mia "pignoleria" (se lo scrivi tu, lo scrivo pure io "insultare", ok?).
Il problema sostanziale è che ancorché , esattamente come per gli altoparlanti, il comportamento dell'orecchio (in senso molto ampio) sia non lineare e non tempo invariante (o, rilassando le ipotesi, "con memoria", come sosteneva anni fa Davide Maiarelli), c'è una questione sostanziale di definizione. E' possibile indagare, registrare, molti fenomeni bio-chimici all'interno della scatola cranica, ma ad oggi non è dato sapere che cosa significhino. E lo sanno coloro i quali fanno le protesi bioniche a cui impropriamente accenni nella tua (retorica? teorica? esemplificativa?) successiva replica:
UnixMan ha scritto:che ci trovi di così strano?
...
Gli interfacciamenti "bionici" tra fasci nervosi e dispositivi artificiali (elettronici) non sono certo una novità. Mai visto le protesi meccaniche azionate col pensiero come un arto naturale? o le protesi acustiche (e recentemente anche visive!) che permettono di riacquistare (certo, al momento solo parzialmente...) le funzionalità perdute?
Ragazzi, noi quì giochiamo e disquisiamo del sesso degli angeli... ma nel frattempo la scienza (quella vera) per fortuna va avanti.
La scienza vera delle protesi bioniche non fa quello che tu dici: è il cervello che muove un oggetto attraverso impulsi elettrici, ma non sappiamo fare il contrario: la protesi della mano non sente il calore, il dolore, se vogliamo usare la bassa lega esemplificatoria cui t'attacchi, come fa la mano umana che sostituisce.
Idem per l'orecchio bionico: oggetti come il Cochlear Carina sono dei "semplici" pistoncini meccanici che percuotono al posto del timpano gli ossicini, un impianto da re-impiantare peraltro ad intervalli regolari, ed i cui test della F&D americana si sono conclusi con il non troppo incoraggiante risultato di "ambiguo".
Quindi di che stai parlando, per poter dare torto a Marzio sulla "sommabilità algebrica" o anche solo come ti pare?
Ti esponi alla stessa figura di Gizmo sullo S/PDIF, e non perché non sai niente di "scienza dei suoni musicali" (cosa di cui non sa molto nemmeno Marzio, niente io, e probabilmente poco pure Fabio), ma perché non ne sai (in maniera crassa, di cui ci può facilmente accorgere) di biologia, chimica, neuroscienza, et c.
E qui mi interrompo, visto che il mignolo è già finito, e visto che hai detto di non volere (giustamente, vorrei fare anche io così, per altri motivi) continuare la discussione.
Tuttavia *tu* non insultare la mia intelligenza sostenendo (senza nemmeno un quote puntuale) di esser stato da me pignolescamente insultato senza motivi sostanziali, solo perché un angelico moderatore ha deciso di non intendere i fatti per quelli che sono.