audiofanatic ha scritto:io pensavo a un SE, quindi al limite un tubo in meno, ingresso a un solo stadio e le due EL84 accrocchiate a quel modo.
purtroppo temo che non sia possibile. Il pentodo lavora per "estendere" la risposta di un ampli che lavora già di per sé in classe AB, quindi necessariamente un PP. In un SE potresti "estendere" la risposta su una sola semionda...
audiofanatic ha scritto:una alternativa IMHO interessante potrebbe essere quella di usare per ogni canale 4 PCL82/85/86 (le 85 sono più indicate per un ampli hi-fun, si trovano a 1 euro...) per fare una sorta di Williamson,
fatto salvo il problema di dover fare una alimentazione
molto "robusta" (relativamente ai tubi utilizzati, ovviamente), questa potrebbe già essere una idea più interessante. Però non so se farei un Williamnson: è da verificare il problema della tensione catodo-filamento nell'invertitore di fase. Forse anche in questo caso è meglio fare uno o due stadi differenziali...
Da verificare inoltre la qualità all'ascolto (a parità di costi). Un PP di EL84 in classe A, anche con una alimentazione molto semplice e TU appena decenti, all'ascolto è in grado di offrire prestazioni di tutto rispetto. E questo lo sappiamo per esperienza. Al contrario, per quanto la PCL85 sia un ottimo tubo (che in applicazioni "convenzionali" è sicuramente in grado di dare risultati eccellenti), nulla sappiamo della qualità di cui può essere capace un amplificatore che utilizzi quel "trucco".
Possiamo però essere pressoché certi che la qualità finale sarà estremamente dipendente dalle caratteristiche dell'alimentatore.
Quasi altrettanto certi possiamo essere del fatto che, nelle zone "di incrocio", laddove i pentodi cominciano ad affiancarsi ai triodi (ed oltre), la funzione di trasferimento sarà tutt'altro che perfettamente lineare. Verosimilmente con presenza di abbondanti componenti di ordine elevato.
Vero che queste zone sono sfruttate solo nei "picchi" ma, data l'esigua potenza complessiva e la ancor più esigua potenza fornita dai soli triodi, è probabile che in pratica tali zone di incrocio (ed oltre) siano sfruttate un po' "troppo spesso".
Insomma, i risultati sono tutti da valutare... e potrebbero essere piuttosto deludenti, specie nel caso di tubi (ed amplificatori) di piccola potenza.
In effetti, "a naso" mi sembra un trucco molto più utile quando si vogliono ottenere potenze elevate (diverse decine di Watt o più), come nel caso dell'ampli presentato nell'articolo che hai postato. In tal senso dovrebbe essere di gran lunga preferibile ad un più comune PP parallelo (per motivi diversi, dovrebbe essere meglio sia di un PPP di triodi che uno di pentodi).
Infatti, in tal caso, nel normale uso "domestico" l'ampli lavorerà "quasi sempre" come un semplice PP di triodi e solo raramente il pilotaggio (la potenza richiesta) sarà tale da chiamare in causa anche i pentodi. Quindi si ottiene più dinamica quando serve ma per la quasi totalità del messaggio musicale si ha a che fare con un semplice PP di triodi. Per cui la qualità può anche essere elevata.
Discorso che però cade se la potenza complessiva (ed in particolare quella fornita dai soli triodi) risulta esigua rispetto alle esigenze "medie".
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»