Un condensatore in + sulla linea di alimentazione?

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nullo
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Messaggio da nullo »

Non di rado si vedono piccoli condensatori (1/1,5uF), sulla linea di alimentazione anodica, nelle immediate vicinanze dei tubi.

Quando è doveroso metterli?

In un cabinet, normalmente le distanze tra l'ultimo grosso cap ed il dispositivo da alimentare non superano di norma i 20cm., sono già tanti da dovervi porre rimedio?

Roberto
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nullo
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Messaggio da nullo »

Curioso questo silenzio... quando si parla sempre delle alimentazioni come di una di quelle parti che incidono maggiormente sul suono.

Aggiungere i piccoli condensatori dovrebbe abbassare l'impedenza della linea, quali sono le grandezze in gioco e le relazioni matematiche per gestire il problema?

....quali cap usare eventualmente?

...il parallelo fra cap di tecnologie diverse è incensato da alcuni e maledetto da altri, c'è un modo per venirne fuori in maniera analitica?

Roberto
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nebbioso
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Messaggio da nebbioso »

Curioso questo silenzio... quando si parla sempre delle alimentazioni come di una di quelle parti che incidono maggiormente sul suono.

OMISSIS - OMISSIS - OMISSIS

Roberto


Originariamente inviato da nullo - 10/02/2006 :  00:10:40
Il motivo penso stia nel fatto che non e' possibile dare una risposta precisa alle tue domande.
Io ti dico la mia opinione, per quella che vale (e che avevo espressa piu' o meno esplicitamente in altri tread): l'alimentatore di un qualsiasi sistema elettronico va progettato e misurato come il sistema stesso, in quanto ne e' parte integrante. Dai un'attenta lettura al thread sottoriportato, pregandoti di non considerare il fatto che si parli di alimentazioni a bassa tensione e alta corrente per stato solido e di snubber: i principi fisici che sottendono le misure sono gli stessi delle alimentazioni valvolari.:

http://www.diyaudio.com/forums/showthre ... genumber=6

con particolare riguardo ai post di Joseph K, che presenta delle misure fisiche di combinazioni di condensatori in parallelo e dall'effetto dei loro collegamenti, oltre a dati interessantissimi anche su altri importanti aspetti dei power supply (per inciso: Joseph e' ungherese, ma, lavorando al GranSasso, suppongo sia, col 99% di confidenza, un fisico del team internazionale dei "catturaneutrini", e quindi ha -a mio parere- un background specifico superiore), e le sue misure sono, sempre a mio parere, molto affidabili.
I plot sperimentali che lui presenta dovrebbero far meditare i fans del bypass degli elettrolitici.
Aggiungo inoltre che molte delle valvole di moda oggi nei circuiti audio (come ECC88, EC 86, EC8010, ecc.), erano nate originariamente come amplificatori VHF-UHF. Oggetti in grado di mettersi ad oscillare tranquillamente a decine (o centinaia...) di Mhz; ma una valvola che si metta ad oscillare in modo incontrollato in VHF, anche ad intermittenza, puoi star sicuro che di distorsione in banda audio ne introduce. La supposta "cura" si trasforma in un male peggiore, e senza la possibilita' di far misure ed un minimo di strumentazione, se qualcosa va' storto... .
Per un calcolo analitico quale tu auspichi il problema risiede nella difficolta' di conoscere a priori (ovvero senza fare delle misure) i parametri in gioco, in particolare nei cablaggi punto a punto.
Come esempio: un pezzo di filo (di rame) “solitario” del diametro di 1 mm (AWG 18) e di lunghezza pari a 20cm ha un'induttanza che varia da 0,24-0,27 µH (dipende dalla frequenza) sino a scendere a circa la meta' se corre parallelo ad un filo di massa di uguale diametro e lunghezza ad 1mm di distanza. Il suo Q dipendera', oltre che,ovviamente, dalla frequenza, anche dal suo strato protettivo (stagno od argento, ad es.) e dalla qualita' del dielettrico che ne forma l'isolante. Discorsi similari si potrebbero fare per le capacita' parassite. Capirai che senza un minimo di strumentazione sara' difficile ottimizzare veramente il circuito. Ad orecchio? Buona fortuna.
Il mio suggerimento pratico e' di usare si' degli shunt locali, ma a ragion veduta; ad esempio elettrolitici per SMPS, con ESR trascurabili sino a qualche centinaio di kHz e induttanze parassite inferiori ai 50nH (vedi le caratteristiche di certi RIFA), ma poco proni a formare risuonatori ad alto Q a frequenze di decine di Mhz; o dei disaccoppiamenti RC, ecc. Personalmente non ho alcuna remora ad usare nei punti opportuni ceramici in Z5U o X7R (sic).
Quanto detto a buon senso, esperienza, e sulle basi di misure sperimentali (non solo di Joseph); e' ovviamente possibile fare un lavoro piu' preciso, ma in questo caso dovresti orientarti sui PCB, per i quali i fabbricanti seri di substrati forniscono una caratterizzazione completa ed esistono dei (carissimi) software che ti permettono di calcolarne tutti i parametri. Inoltre, una volta "congelato" il layout, anche le variabili parassite diventano delle costanti.
Non fraintendermi: non sto assolutamente cercando di fare del terrorismo "psicoelettronico", ma cercare di illustrarti perche' la tua domanda non puo' avere una risposta univoca: si, no, tot microfarad, queste sono le equazioni (ma non i dati), ecc. Decine di migliaia (o piu'?) amplificatori DIY oggi nel mondo funzionano perfettamente con l'uso del buon senso (e magari di qualche strumento di misura). Probabilmente altrettanti funzionano “piu o meno”, ma le valvole si comportano con gli autocostruttori come i nonni con i nipotini: sempre pronte a perdonare i loro sbagli... .

Ciao.

Antonino
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nullo
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Messaggio da nullo »

Grazie tante ( come sempre del resto), del tuo tempo.

Non è mia intenzione incaponirmi inutilmente, solo che a volte mi sembra che tante decisioni vengano prese senza tener conto delle grandezze in gioco, al di là del reale bisogno e della loro influenza sul suono. Un pò come quando in un altro 3d si parlava di alimentatori in CC per i filamenti di tubi a riscaldamento indiretto.

Cercare di capire certe scelte per chi, come me è ben lontano dalla conoscenza specifica, non risulta facile.

Il discorso sulle misure è senza dubbio molto importante e, secondo me andrebbe sviluppato ad hoc nel forum. Ormai gli strumenti, almeno quelli di base, hanno costi abbordabili per l'appassionato, perchè non sviluppare una sezione specifica nelle risorse?

Si potrebbe dividere in diversi blocchi, espandibili nel tempo.

Che ne pensate?

Roberto
Ciao, Roberto

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mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Piena "quotatura" per l' approccio di Nebbioso.

Dico la mia, polemica come al solito (scusate, ma più mi conoscete più mi capirete...).

In quel forum (DIYaudio) ho prodotto una quantità di misure simulazioni e test da far paura (in varie sezioni).
Per chi non lo sapesse, ho da tempo un "buon rapporto" con George (Josef_K), e capita di scambiarci informazioni (è pure stato il mio traduttore ufficiale nei lavori My_ref e test back_EMF).

Bene, gli appassionati, di misure, test e definizioni teoriche non sanno che farsene.
Ho spiegato perchè le reti snubber su DC sono una "farsa". (con relative polemiche e mio abbandono di un forum ingestibile...)
Ho spiegato come si dimensiona una rete di bypass, o meglio che come dice nebbioso, senza conoscere a priori il PCB layout non ha senso ragionare "a caso".
Ho simulato e riprodotto gli stessi grafici di George, sul mio banco. Ho pure prodotto un documento sul comportamento del PSU di My_ref, basandomi su misure simile a quelle di George....
In verità, ho anche scritto una specie di trattato tascabile sulle tecniche di PCB layout e bypassing, nel 3D di My_ref....

Il risultato ?
A parte che siamo (siete) ancora qui a chiederci come ci si deve comportare e a che serve, indice che le cose che ci sono in rete non vengono lette o non hanno l' evidenza che meritano, tutti poi dicono: " si ma.... il suono ?"

IL suono dipende da tutta la catena. Più hai anelli "forti" meno danni potenziali generi, ne più ne meno.
I sostenitori dei diodi veloci e reti snubber (su DC, non sui diodi) dicono che quelle reti (di solito tarate a diversi Mhz... Bontà loro....) "migliorano il suono". Io dico semplicemente che migliorano dei problemi enormi di PCB Layout che hanno in origine. Non problemi di origine no necessità di "toppe".

La realtà è che un amplificatore è completo solo dopo che chiudi il coperchio, non uno steps prima. Ragionare "per scomparti stagni" è semplicemente inutile. L' esperienza (e la strumentazione) per essere consapevoli di questi problemi non si brucia, si acquisisce per gradi e per errori sempre minori....

Da parte mia, spesso ricevo inviti ad approffondire questo o quel argomento.
Se fate una ricerca per username in questo forum o in quello DIYaudio, mettete "mauropenasa" e scoprirete quanti interventi su questi argomenti ho fatto, e quanto materiale ho prodotto.
Leggetevelo con calma e poi vedrete che una idea ve la fate (anche perchè al contrario di molti, io il risultato del mio pragmatismo lo dimostro nei miei lavori, come My_ref, non a chiacchere o solo simulazioni....)

ciao

Mauro
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