La soluzione ideale sarebbe un carico attivo, a mos di potenza o transistor, oppure un reostato variabile: in ambedue i modi puoi variare con esattezza l' assorbimento. Del primo, non ho schemi sottomano.
La soluzione piu' pratica, quella che utilizzo, è usare gruppi di resistenze da 10-20 W (quelle a parallelopipedo stretto e lungo, sezione quadra, colore in genere bianco o avorio). Collegandole opportunamente in serie e/o parallelo riesci ad avere il valore finale voluto, che dovrà avere ovviamente anche la dissipazione necessaria per le tue prove. La variazione del valore resistivo con la temperatura è in genere trascurabile per l' utilizzo che devi fare, tenendo anche conto che le misure le fai in pochi minuti.
Mauro
PS: in qualche caso fortunato puo anche usare delle lampadine.
Con una resistenza di valore opportuno.
Se ad esempio il tuo alimentatore è previsto per erogare 100mA a 300V, il carico che serve sarà 300V/100mA = 3Kohm.
La resistenza deve sopportare una dissipazione di potenza MINIMA di (P=R*I*I) 3Kohm*100mA*100mA = 30W.
In pratica puoi convenientemente usare una combinazione di lampadine da230V, mettendole in serie o in parallelo fino ad ottenere il carico più vicino a quello desiderato.
Ipotizzate di dovere abbassare la tensione di alimentazione in dc circa 35 volt, poiche il trafo di aliemntazione ha un secondario con troppe spire....