Pseudo triodi o aspiranti tali

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Messaggio da UnixMan »

Mi chiedo se la percentuale di UL ottima non sia in qualche modo legata alla distribuzione interna geometrica degli elettrodi...


Originally posted by plovati - 09/07/2009 : 09:28:22
IMVHO si`, cosi` come verosimilmente lo e` la tensione (DC) Vp-g2 ottimale tanto per il funzionamento a pseudotriodo che per quello in UL.

Per quanto riguarda la configurazione a pseudotriodo, cosi` a naso direi che le tensioni DC & AC su G2 (e ove possibile anche G3) debbano essere tali da "renderle trasparenti", cioe` non alterare il campo elettrico rispetto a quanto accadrebbe se non ci fossero.

BTW, mi viene il dubbio se per realizzare perfettamente tale condizione anche in regime dinamico la G2 non debba essere semplicemente tenuta ad un opportuno potenziale fisso rispetto alla placca ma che tale potenziale vada anche opportunamente modulato in funzione del segnale in modo da seguire quanto piu` esattamente possibile le variazioni del campo elettrico interno. :?:
Potrebbe essere interessante collegare anche G3 in una sorta di configurazione ultralineare..
viste le caratteristiche della G3, l'effetto dovrebbe essere limitato... nondimeno, laddove cio` e` possibile, vale la pena provare (e non solo in UL). 8)


Ciao,
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Messaggio da plovati »

Per quanto riguarda la configurazione a pseudotriodo, cosi` a naso direi che le tensioni DC & AC su G2 (e ove possibile anche G3) debbano essere tali da "renderle trasparenti", cioe` non alterare il campo elettrico rispetto a quanto accadrebbe se non ci fossero.
Originally posted by UnixMan - 09/07/2009 :  11:30:40
Ecco, stavo dimenticando! Le n combinazioni possibili delle varie griglie divengono n^2 perchè va considerata anche la possibilità di sdoppiare la polarizzazione AC da quella DC.

Per esempio la connessione di G2 mediante stringa di zener propugnata da Bill Perkins (1) o la virtual triode operation di Eddie Vaughn (2) che polarizza G2 fissa ma la accoppia alla placca mediante un condensatore:

(1)
Why is this a good thing?
Well if you look at the plate curves for pentode/beam tetrode operation you see that plate current is pretty much a function of screen voltage and that's why most amplification stages that employ these devices also regulate the screen supply. Otherwise plate current can be affected by the changes in screen voltage that will inevitably occur with the changes in screen current that accompany signal. The object being of course to provide a low-Z or "stiff" screen supply.

While it's the desired case for the turns of the screen grid lie within the "electron shadow" created by the negative charge on the control grid, this seldom turns out to be achieved in practice. Metal ceramic transmitting tetrodes being a notable and *very* interesting exception ie. 4CX-125, -250, -350 and their ilk.

When the screen is less than perfectly shadowed, its ability to attract electrons passing thru its accelerating, positive field on their way to the plate increases dramatically. Current at voltage equals power and consequently the screen must be able to effectively dissipate this, otherwise it will melt down eventually.
The more nearly equal the screen and plate voltages, the greater the screen current, and the greater the changes in its value with signal.



(2)
It works by separating the AC and DC conditions of strapped-triode operation, and providing idealized operating environments for each. The screen grid voltage is provided through zener diodes of a specific voltage, so as to be near noiseless and relatively immune to temperature effects.

For AC purposes, the screen grid and plate "communicate" through large value capacitors, so that the AC impedance between the screen and plate is next to nothing at audio frequencies instead of however many hundred ohms the normally used strapping resistor is.

Both the DC and AC conditions of the screen and plate are much more "solidly locked together" than when using a strapping resistor. The tube's transconductance doesn't vary with output the way it does with a strapping resistor, because there's no strapping resistor for the screen voltage to fluctuate across (Gm varies with screen grid voltage in a pentode). The AC impedance is much lower, so the bass is tightened and the amp sounds faster. Distortion is lower. And, it does it with no more stress on the screen grids than conventional, resistor-strapped triode operation. In summary, it operates more like a real triode than when using a strapping resistor, hence the name "Virtual Triode Operation™."


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Messaggio da plovati »

Potrebbe essere interessante collegare anche G3 in una sorta di configurazione ultralineare..
viste le caratteristiche della G3, l'effetto dovrebbe essere limitato... nondimeno, laddove cio` e` possibile, vale la pena provare (e non solo in UL). 8)

Originally posted by UnixMan - 09/07/2009 :  11:30:40
La pensa così anche DENNIS GRIMWOOD
http://www.webace.com.au/~electron/tubes/oes.html
che chiama la cosa OPTIMISED ELECTRON STREAM © TECHNOLOGY e applica in partticolare a tubi da trasmissione.

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edit: il link qui sopra non funziona più. Provate questi:

http://oestex.com/tubes/

http://oestex.com/tubes/oes.html
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Messaggio da UnixMan »

Quindi la g3 e' inifluente?


Originally posted by GizMo - 09/07/2009 : 10:22:03
almeno in prima approssimazione direi di si`. Di sicuro -almeno in teoria- i suoi effetti sono (dovrebbero essere...) molto limitati.
Se soltanto una parte della variazione del potenziale di placca si ripartisce sulla griglia schermo G2 si ha il funzionamento ultralineare.
Che pero' e' una via di mezzo tra triodo e pentodo e richiede un trasformatore con una presa intermedia.
falso. Il funzionamento "UltraLineare" si puo` ottenere in vari modi... anche laddove un trasformatore non c'e` affatto!

La cosa piu` semplice e` banalmente mettere un opportuno partitore resistivo tra anodo e catodo ("in parallelo" al tubo), collegando la G2 nel punto intermedio.

In tal modo non solo si puo` ottenere (quasi) qualsiasi rapporto UL si desideri (o addirittura renderlo variabile a piacimento con un potenziometro), ma si ottiene anche la polarizzazione in DC della G2 ad una tensione intermedia tra quelle di anodo e catodo.

Senza cambiare altro, in questa configurazione la semplice aggiunta di un condensatore di by-pass su una delle resistenze del partitore permette di passare dalla configurazione UL a quella a pentodo oppure a quella a triodo: by-passando adeguatamente la resistenza tra g2 e catodo la Vg2 "segue" il catodo stesso e si ha il funzionamento a pentodo. Viceversa, by-passando adeguatamente la resistenza tra anodo e g2, questa segue l'anodo e si ha il funzionamento a triodo.

Fermo restando in entrambi i casi un potenziale DC sulla g2 intermedio tra quelli di A e K che, se scelto opportunamente in funzione delle caratteristiche fisiche del tubo, verosimilmente dovrebbe/potrebbe rappresentare la situazione ottimale in molti (se non tutti) i casi.

L'unico inconveniente e` che si deve fare un compromesso tra la "stabilita`" di vg2 rispetto alla corrente sulla stessa -che richiederebbe un partitore con resistenze di valore piu` basso possibile- e la perdita di efficenza dovuta al "corto-circuito" (parziale) del tubo da parte del partitore stesso, che ovviamente richiederebbe invece un partitore con resistenze di valore piu` alto possibile.

(...non a caso se si vuole semplicemente polarizzare la g2 in DC si preferisce utilizzare degli zener opportunamente by-passati e polarizzati).

Oppure si puo` ricavare la vg2 dal driver, con un circuito attivo, etc. Qualsiasi soluzione permetta di ottenere un segnale che e` pari alla frazione desiderata di quello presente sull'anodo va` bene. Il fatto che storicamente lo si sia visto fare (quasi) sempre e solo con una presa intermedia sul primario del TU e` solo perche` tornava semplice, comodo ed economico fare cosi` e non certo perche` sia necessariamente il modo migliore ne` tantomeno l'unico.


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Messaggio da EF80 »

Anche la configurazione STC e' una variatne di ultralineare ?
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Messaggio da UnixMan »

Anche la configurazione STC e' una variatne di ultralineare ?


Originally posted by GizMo - 09/07/2009 : 13:54:21
Uh? non mi risulta che nella STC si moduli in alcun modo la g2. :?:

Se non ricordo male, sostanzialmente e` solo una rete di NFB placca-griglia con elemento di feedback non-lineare (un altro tubo).

Questo (cosi` come ogni altra forma di feedback) ovviamente altera la funzione di trasferimento complessiva del sistema, ma non certo il modo di funzionamento interno del dispositivo (cosa che invece avviene nella configurazione UltraLineare).


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Messaggio da plovati »

Qualcuno sostiene che i triodi sono comunque dispositivi reazionati.
Questa opinione è derivata dal seguente articolo

INHERENT FEEDBACK IN TRIODES
By H. Stockman, S. D.

http://livinginthepast-audioweb.co.uk/inhfbtriodes.php

e si è diffusa per ripetizione acritica.

In realtà la derivazione dell'equazione Ip(Vgk) del triodo mediante un artificio matematico non ci dà nessuna reale informazione reale del meccanismo interno.

Il triodo ha una impedenza di uscita bassa rispetto al pentodo semplicemente perchè, mancando l'effetto della griglia schermo, l'innalzamento della tensione anodica muove gli elettroni più velocemente (corrente = carica/tempo).

Una variazione dei parametri della maglia di uscita non ha effetto sulla maglia di ingresso, non c'è feedback. Sostenere che la impedenza di uscita dei triodi sia assimilabile ad un pentodo reazionato è un semplice diversivo matematico.

Qualsiasi funzione di trasferimento di puo' ottenere inserendone un'altra opportuna in un sistema reazionato. E questo allora cosa mi può far concludere sul sistema fittizio che vado a considerare? Nulla!

Senza considerare che l'introduzione degli elettrodi in più altera di necessità la struttura meccanica con le inevitabili ripercussioni sui parametri elettrici e elettromeccanici.

Insomma (imho) considerare un triodo come un dispositivo intrinsecamente reazionato è come considerare la Bellucci una ideale Rohrbacher rifatta.

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Re: Pseudo triodi o aspiranti tali

Messaggio da UnixMan »

Per comodità, aggiungo qui il riferimento ad un'altra discussione in cui si è parlato dell'argomento: http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... 524#p52524
UnixMan ha scritto: Se non ho completamente frainteso il modo in cui questi dispositivi funzionano, la differenza tra comportamento "a triodo", "a pentodo" o "ultralineare" è data dal modo in cui variano le d.d.p. (tensioni) relative tra gli elettrodi:
  • Se la d.d.p. tra l'anodo e la g2 (Vp-g2) è costante, cioè se Vg2 "segue" esattamente le variazioni di tensione dell'anodo (Vp-g2=K, Vg2-k=-K+Vp-k), il tubo si comporta come un triodo.
  • Se viceversa ad essere costante è la d.d.p. tra la g2 e il catodo (Vg2-k), cioè se Vg2 "segue" esattamente le variazioni di tensione del catodo (Vp-g2=-K+Vp-k, Vg2-k=K), il tubo si comporta come un pentodo.
  • Se infine la Vg2 varia sia rispetto all'anodo che rispetto al catodo (seguendo il segnale) ed in particolare se Vp-g2 "insegue" la Vp-k con una ampiezza pari ad una frazione di Vp-k (Vp-g2=-K+p*Vp-k, Vg2-k=K-(1-p)*Vp-k ; p<1) si ha il funzionamento detto "ultralineare".
In tutti e tre i casi il valore di K non altera la "modalità" di funzionamento, ma nondimeno altera i campi elettrici interni e quindi (IMHO) anche le caratteristiche del dispoditivo.

In altri termini, direi quindi che con un solo pentodo non abbiamo a disposizione un solo (pseudo)triodo ben determinato, ma una intera "famiglia" di triodi le cui caratteristiche sono determinabili (quasi) a piacimento variando la Vp-g2! :o
Altri thread in cui si parla di questo argomento:

Pentode "true" vs "pseudo" connected
Ciao, Paolo.

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