La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione dei diffusori acustici
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stereosound
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:Specifico che grossolano, è riferito ad aspettative molto particolari.

Correlazioni statistiche ce ne sono, se usiamo il passato come riferimento, tantissimo lavoro è stato fatto.
Attualmente,dopo l'avventura auditiva delle Visonik david ,quale sistema di diffusori accompagnano i tuoi ascolti..!?
Hai abbandonato definitivamente la tipologia "Golia?"
Cosa hai potuto desumere da questa esperienza?
Quali e quante tipologie di diffusori hai realizzato nel tuo percorso di crescita ?
Dato che stiamo parlando di diffusori...che cosa chiederesti ad un diffusore "modello" se ritieni che possa esistere!?
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da audiofanatic »

nullo ha scritto: Edit:
Dimenticavo di ringraziare Filippo, quel <<SIETE>>, mi ha riempito il cuore :clap:

di nulla, tra l'altro è un SIAMO... :rofl:
Comunque nulla da dire, state facendo un lavoro ...fantastico :lol:

Filippo
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:Specifico che grossolano, è riferito ad aspettative molto particolari.

Correlazioni statistiche ce ne sono, se usiamo il passato come riferimento, tantissimo lavoro è stato fatto.
Attualmente,dopo l'avventura auditiva delle Visonik david ,quale sistema di diffusori accompagnano i tuoi ascolti..!?
Hai abbandonato definitivamente la tipologia "Golia?"
Cosa hai potuto desumere da questa esperienza?
Quali e quante tipologie di diffusori hai realizzato nel tuo percorso di crescita ?
Dato che stiamo parlando di diffusori...che cosa chiederesti ad un diffusore "modello" se ritieni che possa esistere!?
Max, credo che farò un sunto :grin:

Le cassine sono oggetto di attenta valutazione, sto lavorando sulla sistemazione in altezza ed in larghezza, pare che più larghe stiano e meglio è.

Sto inoltre ripassando la discoteca alla ricerca di problemi e incongruenze, è un lavoro molto lungo. Ci sono molte frecce nel loro arco.

Se dovessi guardare un sistema con occhi per così dire, normali, non potrei mai scendere sotto le quattro vie per parlare del massimo, probabilmente ad alta efficienza. Ma perdono inesorabilmente nei confronti dei piccoli su parametri che ora mi interessa indagare.

Ho avuto tanti diffusori, da piccoli e medi due vie, fino a robusti tre/quattro vie, l'ultimo con cui ho convissuto è stato un tre vie ad alta efficienza.

Una svolta è arrivata con la lettura degli interventi di Russo, su vari forum, probabilmente l'insoddisfazione residua era tale che sono arrivati nel giusto momento.

Giusti o sbagliati in toto o in parte, non sono certo io a dover giudicare, quegli interventi mi hanno spinto a farmi domande e tentare test, sono anche andato a Roma per ascoltare un suo sistema, io normalmente non vado mai a mostre, raduni ecc. ecc.. Una esperienza decisamente interessante, ma troppo breve, forse sarebbe bello riprovare quale impressione ne ricaverei ora che ho maturato un poco di più, ma ormai Russo ha scelto una china, nel rapportarsi col mondo, che la cosa non mi pare assolutamente pensabile.

Tu mi chiedi cosa dovrebbero fare dei diffusori?

Inseriti in un giusta catena, dovrebbero avvicinarsi a qualcosa che ha a che fare con la realtà della voce e degli strumenti, che ora tipicamente non c'è. Intendersi sul termine realtà, realismo ecc. è un momento grave del contendere.

Cose che dovrebbero forse fare le trovi citate in questa discussione ( quando un sistema non prende nullo, mi registro col nick uffa!):

http://www.mosshifi.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=27
da uffa! » 27/01/2009, 22:39

Mi sono sempre chiesto come fosse possibile e comunemente accettato che un diffusore possa tranquillamente disperdere suoni, con angoli che vanno in pratica da 360° per i gravi, fino ad uno molto più ristretto, per gli acuti.

Cosa succederebbe se si potesse rendere omogenea per tutte le frequenze quella dispersione e ridurla ad un angolo ristretto?
Ciao, Roberto
la discussione finisce con una delle mie solite ed inutili domande:
da uffa!

Sono tornato al centro ed alcuni suoni ( le voci ad esempio) erano di nuovo localizzate in maniera netta ma innaturale, sopratutto quelli al centro della cosiddetta scena, sono tornato leggermente fuori asse, e tutto appariva decisamente più naturale. La cosa si è ripetuta con diverse registrazioni, quindi nessun abbaglio, cosa c'è in quella posizione che crea la sensazione di artificio?
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da UnixMan »

Robbe', ma l'hai letto quel pdf di Carlsson che ho nominato più volte di recente? Perché tra le tante altre cose, c'è anche la risposta proprio a questa tua ultima domanda!

Ed anche a varie altre, in verità; incluso il problema della dispersione, dell'interazione con l'ambiente, ecc. Se non lo hai fatto, leggilo. È molto interessante. IMHO dovresti provare a replicare un sistema simile ai suoi (o magari procurarti proprio uno dei suoi) e vedere che succede.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

Certo che l'ho letto :smile:
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:

Giusti o sbagliati in toto o in parte, non sono certo io a dover giudicare, quegli interventi mi hanno spinto a farmi domande e tentare test, sono anche andato a Roma per ascoltare un suo sistema, io normalmente non vado mai a mostre, raduni ecc. ecc.. Una esperienza decisamente interessante, ma troppo breve, forse sarebbe bello riprovare quale impressione ne ricaverei ora che ho maturato un poco di più, ma ormai Russo ha scelto una china, nel rapportarsi col mondo, che la cosa non mi pare assolutamente pensabile.
Personalmente ho altre idee rispetto alle considerazioni di cui parli...se non si conoscono bene i meccanismi "percettivi"certe affermazioni potrebbero essere
logiche ma partire anche da presupposti paradigmatici!
nullo ha scritto:
Inseriti in un giusta catena, dovrebbero avvicinarsi a qualcosa che ha a che fare con la realtà della voce e degli strumenti, che ora tipicamente non c'è. Intendersi sul termine realtà, realismo ecc. è un momento grave del contendere.
...infatti,esiste per caso un modello largamente accettato od universale del concetto ""di realtà !?"" oppure sappiamo cosa intendere chiaramente se parliamo di Essa? Hai mai provato a spiegarti logicamente che cosa intendi quando usi questo termine?
I filosofi si sono impegnati parecchio per definire questo "concetto"!!!
E non mi dire che non devo scomodare la filosofia in quanto non serve!

Hai mai provato anche a definire il possibile significato del "nulla"?
Molte teorie enunciate con tanta "competenza" spesso si perdono su termini di questo genere!!!
nullo ha scritto:

Cose che dovrebbero forse fare le trovi citate in questa discussione ( quando un sistema non prende nullo, mi registro col nick uffa!)
Divertente...ma significativo!
nullo ha scritto:
http://www.mosshifi.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=27
da uffa! » 27/01/2009, 22:39

Mi sono sempre chiesto come fosse possibile e comunemente accettato che un diffusore possa tranquillamente disperdere suoni, con angoli che vanno in pratica da 360° per i gravi, fino ad uno molto più ristretto, per gli acuti.

Cosa succederebbe se si potesse rendere omogenea per tutte le frequenze quella dispersione e ridurla ad un angolo ristretto?
Ciao, Roberto
La discussione l'ho letta brevemente e la trovo interessante per certi aspetti.
PS: si potrebbero prendere alcuni spunti per ulteriori riflessioni.
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da UnixMan »

nullo ha scritto:Certo che l'ho letto :smile:
bene. Sarei curioso di sapere che ne pensi, come si colloca quella visione rispetto alla tua. Volendo anche in un altro thread o in pvt, se ritieni che qui sia OT.
Ciao, Paolo.

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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da Echo »

Possono due parallelepipedi 20X20X50cm messi ad un metro circa uno dall'altro e distanti dall'ascoltatore non più di 80cm (più o meno in linea con la posizione dei piedi per capirci) ricreare un'evento musicale credibilissimo sia acusticamente che come "ambienza" ??
Possono questi due parallelepipedi essere "apparentemente privi di suono" dal punto di ascolto posizionati come detto sopra??
...siate affamati, siate folli!! S.J.
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da plovati »

foto foto..
_________
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto: Personalmente ho altre idee rispetto alle considerazioni di cui parli...se non si conoscono bene i meccanismi "percettivi"certe affermazioni potrebbero essere
logiche ma partire anche da presupposti paradigmatici!
Bene, quelli erano alcuni aspetti, parla delle eventuali incongruenze che vi hai trovato e di come risolveresti la problematica, siamo qui ad ascoltare :smile:

stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:
Intendersi sul termine realtà, realismo ecc. è un momento grave del contendere.
...infatti,esiste per caso un modello largamente accettato od universale del concetto ""di realtà !?"" oppure sappiamo cosa intendere chiaramente se parliamo di Essa? Hai mai provato a spiegarti logicamente che cosa intendi quando usi questo termine?
I filosofi si sono impegnati parecchio per definire questo "concetto"!!!
E non mi dire che non devo scomodare la filosofia in quanto non serve!

Hai mai provato anche a definire il possibile significato del "nulla"?
Ci sarebbe da scrivere per anni :smile: ti rispondo invece telegraficamente:

Realtà

ciò che viene percepito ed elaborato con metodo già considerato da noi a proposito dell'ascolto, cioè in base a logiche considerazioni fatte sulla base di esperienze e proiezioni.

Realistico

Ciò che è attinente alla realtà, con proprietà riconducibili alle esperienze di cui sopra, ma con riconoscibili incongruenze

Nulla

la mancata percezione di qualcosa a livello di sensi e/o di logica

stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:

Cose che dovrebbero forse fare le trovi citate in questa discussione
http://www.mosshifi.com/forum/viewtopic.php?f=4&t=27


La discussione l'ho letta brevemente e la trovo interessante per certi aspetti.
PS: si potrebbero prendere alcuni spunti per ulteriori riflessioni.
Ancora una volta ti invito a dire la tua.
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Intendersi sul termine realtà, realismo ecc. è un momento grave del contendere.
Ci sarebbe da scrivere per anni :smile: ti rispondo invece telegraficamente:
Realtà
ciò che viene percepito ed elaborato con metodo già considerato da noi a proposito dell'ascolto, cioè in base a logiche considerazioni fatte sulla base di esperienze e proiezioni.
Realistico
Ciò che è attinente alla realtà, con proprietà riconducibili alle esperienze di cui sopra, ma con riconoscibili incongruenze
Cerco di risponderti per argomento: Definizione di Realta!
Se fosse così semplice rispondere ti direi "telegraficamente "che non esiste una realtà assoluta nè una sola realtà possibile...nè tantomeno possiamo definirla in modo univoco ed inequivocabile!
Il fatto è che parte tutto dalla "percezione"... infatti gli estremi della realtà sono: " l'idea "che nasce dentro di noi che può essere presa come riferimento, oppure tutto ciò che sta "fuori" di noi...all'opposto, come modello standardizzabile per approssimazione e convenzione(dalla cultura in vista del dominio o dalla polis culturale).
La convenzione,infatti, tende ad oggettivare una percezione collettiva( costituita da una molteplicità di percezioni singole non tutte uguali tra di loro) modellizzandola forzatamente come se fosse una unica percezione singola ripetuta N volte ed ed uguale per tutti gli individui. :envy:

nullo ha scritto:
Nulla
la mancata percezione di qualcosa a livello di sensi e/o di logica

!!! se provi a pensare alla parola "" NULLA""e chiudi gli occhi per un istante, che cosa ti viene in mente?...rifletti per un attimo su questo termine...
Prima che tu possa avere una idea abbastanza chiara... ti posso anticipare che pensando intensamente a questo termine ti senti come se avessi la mente... VUOTA ,quasi sperduta!
Riprova a fare questo esperimento per un attimo sempre chiudendo gli occhi!
Ebbene, la categoria mentale del NULLA non esiste in effetti... in quanto non ti esorta a pensare al concreto,ad una contenuto ben definibile !!! ci siamo?
Il termine Nulla non ha nessun valore ""SEMANTICO"" e per tale ragione gli possiamo appioppare qualsiasi significato ci piace!!! :lol:

Spero tu riesca a recepire ciò che voglio dire!
Alla prossima.
Max
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da kreisky »

... non apporta nulla alla discussione, è solo un battuta :smile: ma neanche la parola CHE
ne l'articolo IL hanno contenuto semantico, ma non per questo gli si può attribuire un qualsiasi valore.
La realtà... è quello di cui si fa esperienza ? potrebbe andare come definizione ?
Ciao !
Marco

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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

stereosound ha scritto:
nullo ha scritto:
Intendersi sul termine realtà, realismo ecc. è un momento grave del contendere.
Ci sarebbe da scrivere per anni :smile: ti rispondo invece telegraficamente:
Realtà
ciò che viene percepito ed elaborato con metodo già considerato da noi a proposito dell'ascolto, cioè in base a logiche considerazioni fatte sulla base di esperienze e proiezioni.
Realistico
Ciò che è attinente alla realtà, con proprietà riconducibili alle esperienze di cui sopra, ma con riconoscibili incongruenze
Cerco di risponderti per argomento: Definizione di Realta!
Se fosse così semplice rispondere ti direi "telegraficamente "che non esiste una realtà assoluta nè una sola realtà possibile...nè tantomeno possiamo definirla in modo univoco ed inequivocabile!
Il fatto è che parte tutto dalla "percezione"... infatti gli estremi della realtà sono: " l'idea "che nasce dentro di noi che può essere presa come riferimento, oppure tutto ciò che sta "fuori" di noi...all'opposto, come modello standardizzabile per approssimazione e convenzione(dalla cultura in vista del dominio o dalla polis culturale).
La convenzione,infatti, tende ad oggettivare una percezione collettiva( costituita da una molteplicità di percezioni singole non tutte uguali tra di loro) modellizzandola forzatamente come se fosse una unica percezione singola ripetuta N volte ed ed uguale per tutti gli individui. :envy:

Infatti ti ho telegraficamente risposto che essendo un concetto che non può prescindere da noi, dalla nostra logica e dalla nostra esperienza, non ha senso estenderla ad altri tramite forzature.

La famosa locomotiva in bianco e nero dei Lumiere, era vera? Eppure la gente scappò spaventata, una volta scoperto il trucco, da vera, fu declassata e ritenuta verosimile. Oggi farebbe sorridere un bambino, che però ha paura del buio :wink:

http://www.attracco.it/lumiere.html
L'Arrivo di un Treno, provocò un vero e proprio senso di panico fra i primi spettatori, che credettero di finire schiacciati dal treno che avanzava sullo schermo. Essi avevano identificato la loro visione con quella della macchina da presa, che per la prima volta diventava protagonista del dramma.
Noi viviamo continuamente quella condizione, superiamo l'esame e poi abbiamo bisogno di un artificio di qualità migliore, se la nostra attenzione ed il nostro gusto, sono sofisticati.
Ciao, Roberto

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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da Echo »

Echo ha scritto:Possono due parallelepipedi 20X20X50cm messi ad un metro circa uno dall'altro e distanti dall'ascoltatore non più di 80cm (più o meno in linea con la posizione dei piedi per capirci) ricreare un'evento musicale credibilissimo sia acusticamente che come "ambienza" ??
Possono questi due parallelepipedi essere "apparentemente privi di suono" dal punto di ascolto posizionati come detto sopra??
plovati ha scritto:foto foto..
...di foto non ne ho e comunque la descrizione è fatta al "ribasso" nel senso che le casse sono anche più piccole di quello che ho detto ed erano posizionate anche più vicine al punto di ascolto di quello che ho detto :wink:

The Division Bell traccia High Hopes solite cassine nella posizione già citata: c'è un campanile con una campana che suona e suona ad un'altezza da campanile che oltrepassa quella del soffitto ed ad una distanza che oltrepassa la parete di fondo ...il "seguito" c'è tutto, tutti gli strumenti suonano come devono suonare ...il piano il basso etc

Echo un disco registrato in una ampia chiesa dove i vari solisti dell'orchestra non sono posizionati in prima fila ma distanti uno dall'altro e in diverse parti della chiesa (quindi ad altezze diverse): solite cassine nella posizione già citata: strumenti e voci VERE con una percezione dell'ambiente di registrazione disarmante

Disco jazz voce piano contrabbasso: solite cassine nella posizione già citata: voce stupenda reale non sò! (non conosco la voce della cantante) contrabbasso eccezionale fedelissimo alla realtà (lo conosco bene!!) giusta la grandezza giusto il suono ...il basso c'è tutto!!

come è possibile tutto questo con le cassine di cui sopra???
...siate affamati, siate folli!! S.J.
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

kreisky ha scritto:... non apporta nulla alla discussione, è solo un battuta :smile: ma neanche la parola CHE
ne l'articolo IL hanno contenuto semantico, ma non per questo gli si può attribuire un qualsiasi valore.
La realtà... è quello di cui si fa esperienza ? potrebbe andare come definizione ?
...non è la stessa cosa! l'articolo in genere se lo si sente senza seguito ci mette in una condizione di "attesa" e ci aspettiamo qualcosa di definito!
L'esperienza ha attinenza con le realtà personali uniche.
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

nullo ha scritto:
Infatti ti ho telegraficamente risposto che essendo un concetto che non può prescindere da noi, dalla nostra logica e dalla nostra esperienza, non ha senso estenderla ad altri tramite forzature.
Il definire "senza senso" è una attribuzione di " valore " arbitraria ed,allo stesso tempo, una scappatoia per fuggire da qualcosa a cui potremmo dare un preciso significato anche se non univoco.
nullo ha scritto:
La famosa locomotiva in bianco e nero dei Lumiere, era vera? Eppure la gente scappò spaventata, una volta scoperto il trucco, da vera, fu declassata e ritenuta verosimile. Oggi farebbe sorridere un bambino, che però ha paura del buio :wink:
Qui stiamo toccando un aspetto specifico della fenomenologia della percezione...ogni nuovo fenomeno non ancora conosciuto o acquisito dal nostro bagaglio esperienziale ci mette automaticamente "fuori strada", ci lascia con in piedi in aria perchè non sappiamo ancora dove attaccare il percepito e farlo corrispondere ad un tassello della memoria storica (una specie di macchina del tempo che può tornare indietro in modo fittizio(infatti è invariante) ma che ci permette di RI-CONOSCERE i percepiti).
Se la riproduzione cinematografica o di un qualsiasi brano musicale potesse riprodurre la stessa fenomenologia dell'evento "REALE"(in questa accezione questo termine assume una connotazione "oggettivata", sarebbe come tornare indietro nel TEMPO! è questo non è possibile. La storia non può essere ripetuta allo stesso identico modo in quanto è un unico evento (ma potrebbe essere replicata parzialmente se non troppo complessa).
L'esecuzione musicale dal vivo, per es. di un quartetto,può essere registrata e riprodotta ma non replicata!Se fosse così dovremmo poter ripetere la storia con tutti gli stessi elementi...vale a dire dovremmo tornare indietro nel tempo!
Questo è il motivo fondamentale per cui la riproduzione(qualsiasi) non corrisponde assolutamente all'esecuzione...la stessa fenomenologia non si ripete e non è ripetibile allo stesso modo...ci siamo?
Non credo sia necessario specificare che, anche ripetendo la stessa esecuzione in un momento diverso,il presupposto della identica ripetitività viene a cadere.
Qui parlo di un evento live(non registrato).
La ripetitività di una incisione,seppur diversa dall'evento live,è maggiormente garantita da una certa replicabilità delle condizioni di ascolto (l'ottimizzazione di alcuni parametri esula,però, da questa problematica in quanto incide prevalentemente sulla qualità globale della riproduzione e non certamente sulla veridicità dell'evento riprodotto attraverso l'incisione ).
Ci sono più modi per superare gli ostacoli: aggirarli non produce nessun frutto! :?:
Non vorrei sentirmi dire che queste cose le prendete per scontate!
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

No scontate no, ma da tanto tempo ne parliamo e qualcosa deve pur essere passato :smile:

Ora, se paRliamo del suono percepito come se venisse da lontano, dobbiamo avere in testa che esso deve avere determinate caratteristiche, se proviene dall'alto idem ecc ecc

Sono stati postati tanti link, ove è possibile seguire come questi meccanismi siano stati indagati.

Rimane possibile inoltre, fare un esperienza di ascolto tramite auricolari dove si sentono i suoni girare attorno a noi, allontanarsi o avvicinassi, grazie alle variazioni sullo spettro e sulla intensità. Trovateli in rete.

La campana citata da Giorgio ed altro, sono state riprese, e/o processate in tal senso, i singoli suoni possono essere anche riprodotti abbastanza bene. Se una voce che si trova la centro dei due diffusori viene ascoltata solo tramite uno dei due, appare più credibile. Piccole complessi, sono riprodotti più facilmente che non grandi masse.

Se oltre ad analizzare come percepiamo, parliamo finalmente come i vari suoni debbano trovare una reciproca collocazione nello spazio e nello sviluppo temporale, cominciamo finalmente ad approfondire i concetti che sono alla base della discussione in atto.

Spero sia arrivato finalmente il momento.
Ciao, Roberto

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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da stereosound »

Echo ha scritto:

The Division Bell traccia High Hopes solite cassine nella posizione già citata: c'è un campanile con una campana che suona e suona ad un'altezza da campanile che oltrepassa quella del soffitto ed ad una distanza che oltrepassa la parete di fondo ...il "seguito" c'è tutto, tutti gli strumenti suonano come devono suonare ...il piano il basso etc
Di questa esecuzione conosci soli i vari dati riproduttivi percepiti(anche emozionali) più volte nel corso della tua vita di audiofilo!...quindi come fai ad asserire che "tutto è come dovrebbe essere"(non credo tu abbia vissuto di persona l'esperienza di quella prima registrazione come testimone auricolare ),le uniche differenze percettive sono dovute essenzialmente alla disposizione casse-ascoltatore,livello di ascolto più adatto che,anche non volendo,hanno in un certo senso limitato le negative influenze ambientali,predisposizione mentale più consona ad una condizione più rilassante( poi le incisioni dei Pink Floyd sono piene di effetti speciali...si sa).
Echo ha scritto:
Echo un disco registrato in una ampia chiesa dove i vari solisti dell'orchestra non sono posizionati in prima fila ma distanti uno dall'altro e in diverse parti della chiesa (quindi ad altezze diverse): solite cassine nella posizione già citata: strumenti e voci VERE con una percezione dell'ambiente di registrazione disarmante
Disco jazz voce piano contrabbasso: solite cassine nella posizione già citata: voce stupenda reale non sò! (non conosco la voce della cantante) contrabbasso eccezionale fedelissimo alla realtà (lo conosco bene!!) giusta la grandezza giusto il suono ...il basso c'è tutto!!
Stesse considerazioni di cui sopra...non conosci l'evento live e non si può quindi fare un confronto...tutti i rapporti che fai sono confronti di percepiti basati su altri ascolti...il contrabbasso lo conosci ...ma affermare che è lo stesso sarebbe assurdo, forse la somiglianza ti coinvolge al punto da farti sembrare di avere lì lo strumento riprodotto con le giuste dimensioni... senza voler introdurre una condizione " di compiacenza" che ti spinge a relazionare il tutto molto positivamente.
Echo ha scritto:
come è possibile tutto questo con le cassine di cui sopra???
...potere anche della mente!
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da Echo »

stereosound ha scritto:
Echo ha scritto:

The Division Bell traccia High Hopes solite cassine nella posizione già citata: c'è un campanile con una campana che suona e suona ad un'altezza da campanile che oltrepassa quella del soffitto ed ad una distanza che oltrepassa la parete di fondo ...il "seguito" c'è tutto, tutti gli strumenti suonano come devono suonare ...il piano il basso etc
Di questa esecuzione conosci soli i vari dati riproduttivi percepiti(anche emozionali) più volte nel corso della tua vita di audiofilo!...quindi come fai ad asserire che "tutto è come dovrebbe essere"(non credo tu abbia vissuto di persona l'esperienza di quella prima registrazione come testimone auricolare ),le uniche differenze percettive sono dovute essenzialmente alla disposizione casse-ascoltatore,livello di ascolto più adatto che,anche non volendo,hanno in un certo senso limitato le negative influenze ambientali,predisposizione mentale più consona ad una condizione più rilassante( poi le incisioni dei Pink Floyd sono piene di effetti speciali...si sa).
Echo ha scritto:
Echo un disco registrato in una ampia chiesa dove i vari solisti dell'orchestra non sono posizionati in prima fila ma distanti uno dall'altro e in diverse parti della chiesa (quindi ad altezze diverse): solite cassine nella posizione già citata: strumenti e voci VERE con una percezione dell'ambiente di registrazione disarmante
Disco jazz voce piano contrabbasso: solite cassine nella posizione già citata: voce stupenda reale non sò! (non conosco la voce della cantante) contrabbasso eccezionale fedelissimo alla realtà (lo conosco bene!!) giusta la grandezza giusto il suono ...il basso c'è tutto!!
Stesse considerazioni di cui sopra...non conosci l'evento live e non si può quindi fare un confronto...tutti i rapporti che fai sono confronti di percepiti basati su altri ascolti...il contrabbasso lo conosci ...ma affermare che è lo stesso sarebbe assurdo, forse la somiglianza ti coinvolge al punto da farti sembrare di avere lì lo strumento riprodotto con le giuste dimensioni... senza voler introdurre una condizione " di compiacenza" che ti spinge a relazionare il tutto molto positivamente.
Echo ha scritto:
come è possibile tutto questo con le cassine di cui sopra???
...potere anche della mente!
la frase tutto è come doveva essere era riferita al suono del piano e del basso non all'ambienza certo che quel campanile io non sò neanche dove sta, ma è anche vero che mi sembra una cosa più realistica percepirlo abbastanza alto e lontano rispetto al solito (di tutti gli altri ascolti nei quali è in una posizione abbastanza innaturale).
Riguardo al disco nella chiesa ugualmente non so se ho percepito le sensazioni spaziali "fedeli al vero al 100%" però le proporzioni erano molto credibili!
Riguardo il disco jazz contrabbasso e piano li consoco bene, ok tu dici non quel contrabbasso e non quel piano ma è la cosa che ho ascoltato che più si avvicina all'esperienze che ho avuto dal vivo in generale.
riguardo al potere della mente, sicuramente ha una grossa influenza, ma devo dirti che non mi sono seduto nella sedia ad ascoltare con piena cieca fiducia ...anzi dopo 10 minuti mi sono anche alzato per vedere se c'era il trucco, perchè non potevo capacitarmi :grin: ..ma non c'era
...siate affamati, siate folli!! S.J.
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Re: La sequenza, l'uomo e i giusti diffusori

Messaggio da nullo »

Giorgio, ecco quello che succede in media con segnali elaborati, ben diverso da riprese non manipolate:
2.10.3. Differenze nel contenuto armonico
Riferendoci alla figura precedente vediamo che una delle due onde deve "girare attorno" alla testa per raggiungere l'orecchio più lontano. Ciò comporta una leggera perdita sulle alte frequenze a causa della diffrazione [Diffrazione ] .

Mettiamo ora in pratica ciò che abbiamo imparato sul contenuto armonico di un suono modificato dal padiglione auricolare. Supponiamo di eseguire un missaggio in cui è presente un flautino che ogni tanto fa capolino tra gli altri strumenti. Se vogliamo che sia una presenza eterea, avvolgente, indefinita, possiamo intervenire sul suono tagliandone le alte frequenze. Vedremo tra un momento che uno dei fattori più rilevanti per individuare la direzione di un suono è il suo contenuto di alte frequenze. In altre parole, riusciamo ad individuare più facilmente la direzione di un suono con un elevato contenuto di alte frequenze rispetto ad uno contenente solo basse frequenze. Dunque, se vogliamo che il flautino sia ben presente anche se lontano per esempio sulla destra del nostro mix, metteremo il pan-pot [Panpot ] a destra e accentueremo le alte frequenze (facendo naturalmente attenzione a non snaturare la natura del suono...).

Forse non è quello che ci interessa. Se la ripresa fosse fatta a dovere, le cose sarebbero diverse, ma rimane il problema di come fare in modo che i due segnali L ed R, siano percepibili senza che si generino iterazioni nefaste, senza che l'ambiente dica la sua in maniera distruttiva.

Non trovi e che un ascolto near field aiuti invece di peggiorare le cose, se l'ambiente non è trattato?
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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