Io non so cosa vi spinga a cercare il diverso quando quello che si ha sotto mano va benissimo, anzi va oltre la bisogna, infatti ne basta pochissimo e diluito; questo fu il commento di Baudino al'epoca:
Il tensioattivo è uno dei piu' comuni; il piu' famoso è il Lauriletere etossilato ecc. , ma di solito per usi comuni si usa una famiglia piu' amia di acidi grassi come partenza della sintesi. Puro è un solido, meno se ne mette meglio è. Si sciacqua bene, in acqua fa molta schiuma ( che diminuisce fino ad annullarsi in presenza di solventi, tipo i glicoli eteri). Non evapora per nulla
I glicolieteri sono bellissimi solventi polari, molto solubili in acqua, con evaporazione da media a lenta. Oggi si usano solo piu' i derivati del glicole proprilenico, perchè meno tossici. Rispetto all' isopropilico sono molto piu' attivi su plastiche delicate, tipo polistirolo: secondo me sgrassano fin troppo per l' applicazione specifica, li usavo nei prodotti per pulire superfici metalliche molto sporche di grasso (tipo forni, macchinari ecc.) Evapora tutto, piu' o meno velocemente
Il profumo non ha alcun effetto.
Dovrebbero esserci anche tracce di sequestranti e antisedimentanti, probabilmente non riportati in etichettatura perchè al di sotto della soglia minima che rende obbligatoria la dichiarazione in etichetta.
Il vantaggio del glicoletere rispetto all' alcol in una macchina lavatrice è che evapora meno ( se ne perde meno con il tempo, ne va meno in ambiente, è molto molto meno infiammabile -cosa importantissima questa)
Importanti sono il risciacquo e l'aspirazione, quelli sì che contano.