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Ho dato un'occhiata al pdf del IC ESS su twistedpear, che non è propriamente un datasheet, ma più che altro una brochure pubblicitaria, ed anche allo schema del circuito.
Se devo essere sincero.... ha più componenti metà (se non 1/4 ..non esagero) del circuito del ricevitore spdif del mio DAC che il circuito Buffalo. Le sezioni alimentazione sono inadeguate, oscillatore standad con alimentazione condivisa, poca cura delle linee di trasmissione, ground loop all'ingresso spdif, ecc ecc ecc
Anche l'IC ESS mi lascia perplesso. E' sicuramente molto versatile in ingresso, ma.... riduzione del jitter dentro un circuito integrato con tale quantità di funzioni???????? Se riesce a non aumentarlo è tanto! Scusate, ma non ci credo ...chiamatemi "scettico" o "prevenuto", ma per tenere bassa la fluttuazione temporale del momento di conversione digitale-analogica bisogna farsi un c**o così!
L'aggeggio ha un PLL digitale al suo interno, sulla base del quale dovrebbe effettuare il reclocking dei segnali pilota del DAC vero e proprio. Avete idea del rumore di fase di un DPLL?
...direte: "ancora con 'sto rumore di fase?!? Ma che minch** è? ..e che mi viene a segnificare??" E' una modulazione di frequenza, in cui la portante è il clock e la modulante è in banda audio.
Bene, per avere un basso jitter la modulante dovrebbe avere ampiezza limitata.
"...ma da dove arriva 'sta modulante? Io ho isolato il DAC con gli elastici e appiccicato il piombo dappertutto!!" Arriva dal Q del quarzo, dall'oscillatore, dall'alimentazione, dallo squadratore, dal crosstalk, dalle vibrazioni meccaniche (ok, va bene, abbiamo detto ci sono gli elestici!), dai flip flop in IC singolo, dalle terminazioni errate/omesse delle linee di trasmissione, ecc
"...va bene, ma come faccio a sentire 'sto dannato jitter?" La famosa modulante modula il momento in cui avviene la conversione D-A, lo fa variare nel tempo, lo fa fluttuare (= jitter), si somma quindi alle componenti in frequenza del segnale in uscita e, rientrando in banda audio, si sente eccome!
"...minch** come rompe 'sto mistergemme!"
Alla ESS integrano tutto in un chip di qualche millimetro quadrato, il cui contenitore è più piccolo di quello che dovrebbe essere un quarzo "decente" per un oscillatore adeguato a pilotare un DAC hi-fi
E il feed-through dei fronti digitali? Io terrei (tengo) separati il filtro digitale, la sezione reclocking e i DAC.
Cavolo.... io sperimento la sezione reclocking con flip flop D ECL a discreti (non chiedete info perchè è top secret!) e questi mettono tutto dentro ad un IC ....mah...
Volete vedere come è fatto un DAC degno di nota? Cercate il datasheet dell'AD1862 ...leggetelo per bene ....rileggetelo, poi fate un confronto con l'ESS, che oltre a convertire fa tutto il resto.
L'AD1862 è un DAC R-2R in cui le R sono resistenze a film sottile all'interno dell'IC. Attenzione: non resistenze create con tecnologia CMOS, ma vere resistenze low noise. Analog Devices ha cessato la produzione perchè la fabbricazione di tale componente era troppo onerosa.
Va bè, direte, che ce ne facciamo del suggerimento di un DAC fuori produzione? E poi è un 20 bits, come facciamo a sentire i 24 bits? ...in effetti è un suggerimento inutile

...però il datasheet leggetelo un paio di volte!!
...mi sembra sia ancora "ACTIVE" il PCM1704, non all'altezza dell'AD, ma ottimo comunque.
Le frequenze ultrasoniche prodotte dall'aliasing mettono in difficoltà gli opamp usati per la conversione I/V per via del loro limitato slew rate, ma non tutti i circuiti attivi.
Come le valvole, anche un base-comune o un gate-comune non fanno una piega nel trattare segnali RF. In realtà è il loro campo di utilizzo più comune.
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Buon AudioFaidate!
Ciao
Roberto