Scusami Paolo, ma ti invito a prendere tutto quello che leggi, incluse le scemate che posso dire io, con le pinze. "Didattica" la si fa nelle aule, con i libri in mano, le formule sulla lavagna e le misure sul circuito. Non certo con le chiacchiere "se po' ffà" "'un se po' ffà".
Concordo sul principio ma non sulle implicazioni pratiche.
Cercherò di spiegarmi.
Io ormai ho qualche hanno in più di te, non so se la situazione è migliorata nelle università, ma per quel che vedo in giro sono pronto a scommettere di no. Quando davo gli esami di programmazione, al politecnico a Milano, i computer personali esistevano già. Lo Z80 e l'AppleII avevano un pezzo accessibile alla maggior parte delle famiglie. Io avevo ricevuto in regalo una meravigliosa HP41CV (si, sono così vecchio) con cui programmavo in RPN.
Eppure all'università occorreva ancora presentarsi con un elenco delle righe di codice già scritte all'appuntamento settimanale (credo) per l'inserimento e passare a ritirare l'output stampato dopo alcuni giorni. Ti lascio immaginare come fosse facile fare il debugging (anche se ci si abituava a concentrarsi meglio sui possibili errori).
A Bologna esistevano ancora le perforatrici per le schede di carta e a Padova se la passavano ancora peggio. Chi ha imparato in quegli anni lo ha fatto la sera o la notte per propria iniziativa.
Attenzione, non sto dicendo che quello che si faceva all'università non serviva, ANZI.
Probabilmente mi sono spiegato male io.
Per didattica non intendevo "prestare attenzione a tutto quello che si dice in rete", soprattutto nei forum. Sono ben cosciente dell'assoluta mancanza di certezza sulla veridicità e sulla profondità di quello che si trova in rete. Però di documenti interessanti se ne trovano.
Ti faccio un esempio che spero sia chiarificatore. Dalle discussioni di ieri ho preso lo stimolo per trovare su internet una pubblicazione dal titolo "OP AMP applications" di Walter Jung per Analog Devices. Al momento non trovo il link, anche se lo trovi
qui (qello che ho letto io è una condensato di sole 80 pagine).
Molto istruttivo. Con analisi anche di casi reali che difficilmente penso possano fare parte di un corso universitario (spero di sbagliarmi).
Comunque....nel mio caso lo scopo è divertirmi a costruire qualcosa cogliendo l'occasione per imparare qualcosa di nuovo e tenere acceso il cervello, non ambisco ad un posto di ricercatore e non sono in cerca di fama mondiale (con gli anni alcune prospettive cambiano). Pensi che farei meglio a impiegare il tempo risolvendo dei sudoku o guardando quello che passa in televisione?