Lo faccio, lo dico, mi espongo alla pubblica vergogna. Ho provato anche un po' col simulatore e secondo me nella costante di tempo come resistenza dobbiamo metterci Rk || (ra + Rp + Rk + Ralim) dove Rk è la resistenza di catodo, ra la resistenza interna della valvola, Rp il carico, e Ralim la resistenza interna dell'alimentatore.
Ho fatto qualche prova col simulatore e con lo scarto di 10Hz ci azzecco, anche con valori assurdi di Rk e Ralim.
Ciò che mi preme sottolineare più che altro è che la differenza tra metterlo a massa quel condensatore o collegarlo alla B+ ai fini della risposta in frequenza importa davvero molto poco, l'errore è misero, per esempio per 20uF e lo schema di Piergiorgio in Ultrapath avremmo una costante di tempo di 133mS, a connessione "normale" 117mS.
Da qui si giustifica secondo me l'esperienza di Gluca, che dice di aver dovuto aumentare di molto il condensatore dell'ultrapath rispetto a quanto si vede nello schemino della presentazione all'ETF, dove segnano 4-20uF. Siccome appunto la differenza in risposta in frequenza sui bassi non è tanto diversa tra ultrapath e tradizionale, ecco che si spiega perchè ha avuto bisogno di aumentare il condensatore di bypass fino a quasi valori "normali".
Questo però con resistenze interne della B+ ragionevoli, dell'ordine del centinaio di ohm. Quando invece diventa molto grande la Ralim, ecco che l'ultrapath ha il vantaggio, come dicevo, di far vedere un condensatore "più grosso" di quello che c'è, infatti per Ralim = 2k, la costante di tempo dell'ultrapath è doppia rispetto a quella "tradizionale".
Che sia questa la chiave?
Adesso via con le uova marce e i pomodori ammuffiti
Saluti termoionici


Giaime Ugliano
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