Grazie Francesco,
Hai rispolverato un circuito che sperimentai nei primi anni 90' e che è in assoluto tra le soluzioni meno capite.
Io lo chiamai "stasis buffer" o qualcosa del genere, e nasce dallo studio del brevetto stasis (inquinato dallo studio parallelo del brevetto "current dumping", ma questo centra meno....).
Se avrò tempo e se a qualcuno interessa sviluppare un minimo di applicazioni intelligenti credo che sarebbe intrigante approfondire il principio di funzionamento di questa rete di NFB molto particolare e sostanzialmente mai implementata con queste modalità in circuiti audio commerciali.
Nel frattempo non mi dispiacerebbe leggere qualche commento di qualcuno che crede di conoscere le tecniche di NFB su come funziona questo circuito e quali siano le sue peculiarità....
In genere trovo un sacco di esperti solo dopo avere spiegato i dettagli di certi circuiti....
Per ora diciamo che le intuizioni di Francesco sono valide.
il guadagno in tensione di questo buffer è unitario (leggermente in perdita, ovviamente) per cui serve pilotarlo con uno swing adatto a monte.
L' impedenza dinamica vista dal driver è grossomodo quella calcolata da lui, quindi intorno ai 4K o giù di li nelle condizioni di carico che ha ipotizzato, e come ha intuito variano al variare del carico, in quanto il guadagno di corrente impostato mostra al driver una impedenza proporzionalmente inferiore. In questo il buffer si comporta esattamente come un inseguitore di potenza.
Per la precisione, il carico finale su cui fare il calcolo su questo circuito è rappresentato dalla impedenza del diffusore in parallelo alla impedenza di uscita del ponte di corrente, che in questi casi semplificati sappiamo non elevatissima, mediamente intorno a qualche centinaio di ohm.
Questo chiaramente non determina nulla di critico, salvo un carico finito sempre presente anche in assenza di carico collegato, che in genere è solo positivo per la stabilità dei punti di lavoro del driver.
Il driver in teoria può essere fatto con qualsiasi cosa sia in grado di generare uno swing di tensione e corrente sufficiente, che in casi come questo sono comparabili con quelli di un pre di linea con uno swing di tensione di non più di 15-20Vrms al clipping.
Entro certe condizioni operative (adattamenti vari, se ne potrà parlare se interessa....) Le caratteristiche "soniche" finali dipendono almeno al 70% (e più) da quelle del driver di tensione.
Le ragioni di ciò stanno nelle teorie più o meno complesse che stasis e current dumping (e altre) introdussero negli anni di miglior fermento tecnologico in campo audio. Per ora diciamo che la cosa ha a che fare con le modalità in cui interagiscono i vari NFB presenti, con prevalenza degli NFB in corrente (molto diversi da quelli in tensione, ma questo lo sapete già....

)
Una delle condizioni di base (per un funzionamento ottimale) è legata ad un adeguato accoppiamento tra il buffer ed il suo driver. Il nodo di ingresso del buffer, infatti, necessità di avere una impedenza dinamica molto bassa (e un adeguato riferimento DC per mantenere a 0 la tensione di uscita a vuoto), oppure di una rete di accoppiamento che mantenga un bilanciamento ottimale del ponte "Howland".
In ogni caso i risultati potenziali ottenibili in configurazioni ibride e non con queste tecniche di NFB sono anni luce lontani dai giochetti da ragazzini implementate negli ibridi di tendenza commerciali o nei tentativi di "TUBE GC".
A suo tempo, feci quel ponte volutamente con TDA2030 e con LM3875, palesemente più distorsivi del LM3886 e comunque con THD intrinseca del buffer molto visibile.
Costruii poi un semplice driver come da disegno allegato nel 3D assieme a quello postato da Francesco, formato da un semplice tracking con LM318 (o NE5534). In pratica il tracking consiste in un' opamp che viene alimentato da una tensione duale normale di 30Vdc che però è in grado di flottare dinamicamente per un range fino al doppio della stessa, in modo di sviluppare uno swing di uscita molto più elevato (altra fonti di discussione, in aria di "invenzioni fantasmagoriche". Alcuni ci hanno fatto delle intere linee di produzione su questa tecnica, si veda Audio analogue".).
I risultati diretti furono:
- benchè il buffer di corrente fosse di fatto esterno a qualsiasi loop di NFB di tensione del circuito driver, la THD misurata sul carico era esattamente quella posta nel nodo di uscita (a monte del buffer) dal driver e molto inferiore a quella originale del buffer di corrente, a riprova della concretezza della teoria alla base del concetto stasis e della corretta applicazione di esso in questo semplice circuito....
A seguire, sempre che ci sia interesse.....
ciao
Mauro