Amplificatore Magnavox

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willer
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Messaggio da willer »

Salve,
c'è qualcuno in grado di spiegarmi in breve la teoria espressa in questo sito..purtroppo in Inglese....Grazie
Franco
http://www.members.tripod.com/~gabevee/maggie.html
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Giaime
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Messaggio da Giaime »

Nel dettaglio, cosa ti interessava, quale parte?

A me sembra che non ci sia una particolare teoria esposta, è solo l'analisi (un po' imprecisa) di uno schemino di amplificatore Magnavox.


Saluti termoionici
Giaime Ugliano

http://giaime.altervista.org
Giaime Ugliano
willer
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Messaggio da willer »

Ciao,
mi interessava capire il discorso del roll of a 200 Hz ed il relativo uso di capacità diverse in uscita dal Parahase
Franco.-
Piercarlo
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Messaggio da Piercarlo »

Ciao,
mi interessava capire il discorso del roll of a 200 Hz ed il relativo uso di capacità diverse in uscita dal Parahase
Franco.-


Originariamente inviato da willer - 01/05/2007 : 12:53:55
Per quella che è la mia impressione, il motivo del diversificare le costanti di tempo riesiede nella volontà di scongiurare il pericolo di autoscillazione innescato dal ramo basso dell'amplificatore. Il ramo superiore ha due tubi in cascata e una costante di tempo (a bassa frequenza) mentre il ramo inferiore ha tre tubi e due costanti di tempo.

Non contando il trasformatore, i due subamplificatori hanno comunque due funzioni di trasferimento a bassa frequenza (quindi in una zona piuttosto pericolosa quando si fa uso di un trasformatore di uscita, per giunta chiuso in un anello di retroazione) diverse tra loro e questo, aggiungendoci il "benefico" contributo dei diffusori, può condurre in situazioni ad alto rischio di autoscillazione. Da qui la "manovra" sulle costanti di tempo per scongiurare il pericolo.

Per dirla tutta... non mi pare precisamente uno schema di cui innamorarsi. Con lo stesso materiale si può fare (ed è stato fatto) di molto meglio, soprattutto sul piano dell'affidabilità.

Imho, come sempre.

Ciao
Piercarlo
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