mariovalvola ha scritto:La frase che ho quotato, non la comprendo
cioè questa?
UnixMan ha scritto:Torniamo a mele e pere. Dubito fortemente che quelle induttanze siano perfettamente equivalenti tra loro, per cui non mi stupirebbe certo che diano risultati più o meno diversi all'ascolto... a prescindere dal materiale dei rispettivi nuclei.
provo a spiegarmi meglio... un induttore reale non si riduce semplicemente alla sua induttanza nominale in serie con la sua Rdc. Magari fosse.
Come mi insegni, nel mondo reale un induttore è un elemento estremamente complesso e tutt'altro che ideale. L'induttanza effettiva varia con la corrente (=il componente non è lineare!), ci sono fenomeni di isteresi e di saturazione del nucleo, flussi dispersi, capacità parassite, fenomeni elettromeccanici (conversione di parte dell'energia EM in energia meccanica e viceversa), risonanze proprie elettriche ed elettromeccaniche, ecc, ecc.
Confrontare due induttori, A e B, inserendoli in un dato punto dell'alimentatore di un dato amplificatore X e stabilendo che p.es. "A" suona meglio di "B" a quali conclusioni può portare?
Se si esclude il caso patologico in cui uno dei due induttori sia affetto da difetti grossolani (dovuti a veri e propri errori di progettazione e/o di realizzazione), una prova del genere può solo stabilire ciò che si è verificato: che in quella particolare posizione dell'amplificatore X l'induttore "A" va meglio di quello "B". Niente di più.
Il risultato non è generalizzabile.
Non è affatto detto che in qualsiasi applicazione Y diversa da X l'induttore "A" sia ancora (sempre) megliore di quello "B"; in generale è possibilissimo che, almeno in alcuni casi, possa verificarsi anche il caso contrario.
Per poter ragionevolmente affermare che "A suona meglio di B" in generale bisognerebbe averli confrontati in ogni applicazione possibile ed immaginabile (cosa ovviamente impossibile...) o quantomeno averlo fatto in un numero sufficientemente alto (statisticamente rilevante) di applicazioni
completamente diverse tra loro (~statisticamente indipendenti) ed aver ottenuto inequivocabilmente sempre lo stesso risultato, nel qual caso la cosa potrebbe essere affermata con formula probabilistica.
Altrimenti si rischia di trarre conclusioni affrettate (come penso sia capitato a tutti, essendo questa una cosa molto umana) che (come altrettanto spesso capita) potrebbero rivelarsi clamorosamente sbagliate...
Ma non basta. Anche ammettendo per assurdo di aver fatto tutte le prove possibili ed immaginabili ed aver stabilito senza ombra di dubbio che "A" è sempre migliore di "B", questo non ci permette comunque di trarre alcuna ragionevole conclusione sulle rispettive tecnologie e/o sui materiali con cui sono costruite!
Anche nell'ipotesi che "A" sia sempre migliore di "B", il fatto che "A" abbia un nucleo del materiale X e "B" lo abbia in uno Y non permette di trarre alcuna conclusione sulle qualità relative dei materiali X ed Y.
Nulla vieta infatti che possa esistere un induttore "C", con nucleo dello stesso materiale di "B" (ma progettato e costruito in maniera diversa da questo) che si dimostra pari o superiore ad "A". Oppure un induttore "D", con nucleo dello stesso materiale di "A", che va peggio di "B" (niente di più facile...). O entrambe le cose.
In soldoni, affermare che i nuclei in amorfo vanno meglio degli altri perché alcuni particolari induttori costruiti con quel materiale si siano eventualmente dimostrati migliori di altri in talune particolari applicazioni è una affermazione del tutto arbitraria e priva di qualsiasi senso logico.
Se esistono motivazioni tecniche che rendono estremamente difficile se non impossibile ottenere le stesse caratteristiche (e gli stessi risultati) di "A" utilizzando materiali diversi, trarre una conclusione generalizzata diventa facile. In caso contrario è a dir poco estremamente complicato se non impossibile. Trarre conclusioni affrettate sulla base di prove inconcludenti significa solo creare od alimentare miti e leggende prive di qualsiasi fondamento reale.
Se poi a qualcuno piace credere che un dato materiale abbia proprietà taumaturgiche a prescindere, senza che ci sia alcuna prova concreta a supporto di ciò... liberissimo di farlo. Ma che sia chiaro che si tratta di un puro atto di fede e non di una scelta fondata su basi razionali.
Così è più chiaro?

Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»