Alimentazione filamenti stabilizzata

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Andrea80
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Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Andrea80 »

Buongiorno a tutti!

vorrei alimentare i filamenti di una coppia di 6922 con tensione stabilizzata di 6.3V, l’assorbimento di un filamento è pari a 365 mA.
A tale scopo, avevo pensato di utilizzare un regolatore tipo LM317T, che garantisce un’uscita in tensione variabile e con corrente max di 1,5A.
Il mio dubbio riguarda la tensione in ingresso: il datasheet indica che la differenza tra la tensione in ingresso e quella in uscita (Vin-Vout) deve essere almeno di 3V http://www.national.com/ds/LM/LM117.pdf
Ora supponendo che il secondario del mio trasformatore sia di 6.3Vac, la tensione rettificata e con filtro capacitivo dovrebbe attestarsi attorno a 8,8Vdc (a vuoto). Quindi non sufficiente a far lavorare correttamente il regolatore??
Avete qualche consiglio?

Grazie
Andrea
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gluca
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da gluca »

potresti recuperare un trafo da 9V o 12V da qualche vecchio apparato. ma ti serve la tensione stabilizzata?
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marziom
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da marziom »

no, non ce la fai.
ci si può riuscire, limando tutto all'osso, solo usando diodi schottky e un regolatore low drop out.
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plovati
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da plovati »

Se il secondario a 6,3V ha un amperaggio sufficiente ( e in genere sono da 1 o 2A) puoi fare un duplicatore di tensione e applicare poi il regolatore.
_________
Piergiorgio
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Andrea80 »

Ciao,

ringrazio tutti voi per le risposte!

Ma allora perchè la maggior parte dei trasformatori hanno secondari da 6.3V? Ok li possiamo usare in AC, oppure semplicemente in DC con un ponte a diodi ed un condensatore di filtro, ma nel caso di alimentatore stabilizzato bisogna ricorrere ad un trafo separato.

Prima ho commesso un errore scrivendo che devo alimentare due 6922, bensi 4 valvole...per un totale di 1,46 A
Il trasformatore in mio possesso ha due secondari da 6,3V @ 1A ... secondo voi se li collegassi in serie riuscirei a stabilizzare i 12.6V (quindi 730mA di assorbimento)?
Andrea80
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Andrea80 »

gluca ha scritto:potresti recuperare un trafo da 9V o 12V da qualche vecchio apparato. ma ti serve la tensione stabilizzata?
E' perchè ho trovato in rete il progetto di un pre con alimentazione stabilizzata anche sui filamenti...nelle mie precedenti realizzazioni non ho mai avuto bisogno di tale soluzione, ovvero tensione DC filtrata e stop.
A questo punto mi fai venire il dubbio sulla reale utilità della tensione stabilizzata per filamenti....
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UnixMan
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da UnixMan »

Andrea80 ha scritto:Ma allora perchè la maggior parte dei trasformatori hanno secondari da 6.3V?
perche` i tubi a riscaldamento indiretto vanno accesi in AC. Li hanno inventati proprio (e solo) per quello! ]:)

Come non mi stanco mai di ripetere, nella stragrande maggioranza dei casi accendere in DC un IHT serve solo a peggiorare le prestazioni sotto tutti i punti di vista. Il raddrizzamento (specie con le alte correnti richieste dai filamenti) produce quantita` industriali di rumore ad ampio spettro che, a differenza dei 50Hz della rete, si "infila" benissimo nel segnale attraverso una infinita` di accoppiamenti parassiti (a partire ovviamente dalla capacita` riscaldatore-catodo).
Ciao, Paolo.

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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da same »

Io con un secondario di 6.3 Vac utilizzo un duplicatore di tensione che mi dà una tensione raddrizzata pari a 11-12V.
In questo modo usando il regolatore LM317 ottengo 6.3 V stabilizzati
giorgio
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Italo B »

i tubi a riscaldamento indiretto vanno accesi in AC. Li hanno inventati proprio (e solo) per quello!
Ciao Paolo. Non voglio che si prenda come polemica, d'altra parte ognuno ha il diritto di pensarla come crede, ma permettimi di dissentire.
Il riscaldamento indiretto è stata un'elegante soluzione che ha permesso quasi un secolo fa di liberarsi dall'uso scomodo e costoso delle batterie permettendo anche, per questo, di sbizzarrirsi in ben più complesse realizzazioni circuitali in un'epoca in cui raddrizzare in bassa tensione e alta corrente sarebbe stato pressochè impossibile.
D'altra parte chi ha l'esigenza di preamplificare testine magnetiche a basso livello non può non garantirsi un certo "silenzio" adottando almeno in quella sezione l'alimentazione in continua.
Se la tua avversione per questa soluzione è giustificata dalla possibile presenza di armoniche prodotte dallo switching dei diodi, ho appena pubblicato l'articolo che indica nell'uso dei diodi Shottky la soluzione ideale per il raddrizzamento a qualsiasi livello di tensione e corrente con prestazioni equivalenti alla raddrizzatrice a vuoto ma con resistenza diretta infinitamente minore.
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da mau749 »

Italo B ha scritto:
i tubi a riscaldamento indiretto vanno accesi in AC. Li hanno inventati proprio (e solo) per quello!
Ciao Paolo. Non voglio che si prenda come polemica, d'altra parte ognuno ha il diritto di pensarla come crede, ma permettimi di dissentire.
Il riscaldamento indiretto è stata un'elegante soluzione che ha permesso quasi un secolo fa di liberarsi dall'uso scomodo e costoso delle batterie permettendo anche, per questo, di sbizzarrirsi in ben più complesse realizzazioni circuitali in un'epoca in cui raddrizzare in bassa tensione e alta corrente sarebbe stato pressochè impossibile.
D'altra parte chi ha l'esigenza di preamplificare testine magnetiche a basso livello non può non garantirsi un certo "silenzio" adottando almeno in quella sezione l'alimentazione in continua.
Se la tua avversione per questa soluzione è giustificata dalla possibile presenza di armoniche prodotte dallo switching dei diodi, ho appena pubblicato l'articolo che indica nell'uso dei diodi Shottky la soluzione ideale per il raddrizzamento a qualsiasi livello di tensione e corrente con prestazioni equivalenti alla raddrizzatrice a vuoto ma con resistenza diretta infinitamente minore.
Sarà ... io alimento il filamento delle mie 300B in alternata... :fubar:
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Italo B »

Sarà ... io alimento il filamento delle mie 300B in alternata...
Per carità... su delle finali poi (e di quella stazza), sarebbe un inutile spreco! :smile:
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da gluca »

mau749 ha scritto: Sarà ... io alimento il filamento delle mie 300B in alternata... :fubar:
mau' ... alimentare al trecentobbì in continua ha (avrebbe) un suo senso

http://www.clarisonus.com/blog/?p=169
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da UnixMan »

Italo B ha scritto:D'altra parte chi ha l'esigenza di preamplificare testine magnetiche a basso livello non può non garantirsi un certo "silenzio" adottando almeno in quella sezione l'alimentazione in continua.
vogliamo provare a fare un po` di misure su quanto rumore a 50Hz passa da un riscaldatore al catodo adottando la semplice accortezza di "sollevarlo" leggermente e di curare il layout? ;)
Se la tua avversione per questa soluzione è giustificata dalla possibile presenza di armoniche prodotte dallo switching dei diodi, ho appena pubblicato l'articolo che indica nell'uso dei diodi Shottky la soluzione ideale per il raddrizzamento
che i diodi Schottky siano una ottima soluzione per il raddrizzamento non ci piove, qui` su AFDT e` stata gia` ampiamente segnalata e suggerita piu` volte... non e` certo una novita`. Tra parentesi, dai primi anni 2000 esistono gli Schottky in carburo di silicio (Silicon Carbide, SiC) con tensioni inverse che oggi arrivano fino a 1.2KV, per cui puoi evitarti quelle stringhe di diodi in serie. ;)

Schottky o meno, il raddrizzamento introduce pero` comunque del rumore. Non e` solo il reverse recovery dei diodi al silicio a generarlo. Il raddrizzamento in se` porta ad ottenere una forma d'onda "pulsante" che e` intrinsecamente ricca di armoniche, ma sono soprattutto i picchi della corrente raddrizzata che vanno a caricare i condensatori di filtro a generare quantita` industriali di rumore ad ampio spettro. Ti basta guardare la forma d'onda di tale corrente (fatta di brevi impulsi veloci) per capirlo.

Non a caso, se devi ottenere necessariamente alimentazioni in continua ed al tempo stesso minimizzare il rumore prodotto, la soluzione pressoche` obbligata e` l'uso di filtri ad ingresso induttivo. Ma fare un filtro ad ingresso induttivo per l'alimentazione dei filamenti e` come minimo poco pratico. Una possibile alternativa potrebbe forse essere quella di utilizzare un CCS (generatore di corrente costante) a SS in luogo dell'induttanza, ma (dato che andrebbe necessariamente montato a monte del primo C di filtro) e` necessario adottare uno schema che possa funzionare senza problemi in presenza della tensione pulsante che esce dal raddrizzatore.

In ogni caso resta il fatto che con gli IHT, nel 99.9% dei casi, quando anche non sia deleteria, e` solo una inutile complicazione di una cosa semplice, raramente giustificabile da problemi reali e concreti.

KISS - keep it simple! ;)
Ciao, Paolo.

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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da PPoli »

Sarà ... io alimento il filamento delle mie 300B in alternata... :fubar:
Io in continua.
Prima andavo in alternata, ma anche con i potenziometri non riuscivo a ridurre lo hum a livelli accettabili. In continua tutto bene. Almeno per le mie orecchie.
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Italo B
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Italo B »

non e` certo una novita`. Tra parentesi, dai primi anni 2000 esistono gli Schottky in carburo di silicio (Silicon Carbide, SiC) con tensioni inverse che oggi arrivano fino a 1.2KV, per cui puoi evitarti quelle stringhe di diodi in serie.
Scusami Paolo se sono nato troppo presto, non era mia intenzione!
Quando ho fatto quel ponte, e quella foto, (10 anni fa) sebbene fossi ancora nel settore non ho trovato in commercio nulla con maggiore tensione dei 100V-1A mentre tutti gli amici autocostruttori non conoscevano o guardavano ancora con diffidenza quella tecnologia giudicandola troppo costosa e "misteriosa".
Per il resto, sebbene abbia tutta la strumentazione necessaria, per ascoltare musica uso più le mie orecchie dell'oscilloscopio.
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da mariovalvola »

Italo B ha scritto: Per il resto, sebbene abbia tutta la strumentazione necessaria, per ascoltare musica uso più le mie orecchie dell'oscilloscopio.

Secondo te, c'è qualcuno che usa l'oscilloscopio, in questo forum, per ascoltare la musica?
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da Andrea80 »

Buonasera a tutti!
Grazie per i commenti, anche se le opinioni sono disparate credo che servano a creare un dialogo costruttivo per noi tutti.
Considerando il guadagno modesto dello stadio linea opterò per una semplice alimentazione in continua (ponte a diodi+filtro capacitivo), l'alimentazione stabilizzata a questo punto credo sia superflua.

Mentre per il finale costruito un anno fa, un push pull di EL34, visto le correnti in gioco ho preferito evitare la DC...così ho alimentato in AC senza spiacevoli ronzii.
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Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da UnixMan »

a Roma direbbero... "ma allora sei de coccio!" ;)

L'alimenzione in continua, se non e` piu` che perfettamente filtrata e ripulita e` solo DANNOSA !

Lo puoi vedere dalle misure ma soprattutto lo SENTI all'ascolto.

L'accensione in DC puo` essere vantaggiosa se e SOLO se questa e` perfettamente "pulita". Per la qual cosa la stabilizzazione attiva e` praticamente obbligatoria. A meno di non usare almeno un doppio LC. Cosa che - date le correnti in gioco - comporterebbe pesi, ingombri e costi decisamente elevati.

In entrambi i casi, la cosa e` giustificabile solo con alcuni tubi ad accensione diretta (DHT) e/o in presenza di punti estremamente sensibili (alto guadagno + alta impedenza) che potrebbero captare ed amplificare anche il minimo campo residuo. In questo secondo caso, pero`, perche` la cosa abbia un qualche senso devi anche alloggiare l'alimentazione in un contenitore separato: il campo disperso da un qualsiasi TA e` enormemente piu` intenso di quello emesso dalla coppia twistata che porta l'alimentazione AC fino ai filamenti e/o a quello (insignificante) del riscaldatore stesso che, ripeto, e` stato inventato, studiato e progettato apposta per lavorare in AC.

Fatte salve le eccezioni di cui sopra, indipendentemente da come sono accesi i filamenti, se c'e` ronzio significa solo che c'e` un errore da qualche parte, verosimilmente nel layout. Se tutto e` stato progettato e realizzato come si deve (e non ci sono guasti) non ronza nulla.

Tu hai un banalissimo stadio linea con tubi a riscaldamento indiretto: accendi in alternata quei benedetti filamenti!
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
EF80

Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da EF80 »

Come mi consigliate di alimentare i filamenti di una coppia di "26" ? pensavo a raddrizzare a doppia semionda (cioe' secondario con presa centrale) poi a mettere un filtro LCRC e dopo un regolatore a SS a transistor.
EF80

Re: Alimentazione filamenti stabilizzata

Messaggio da EF80 »

Io pensavo ad uno schema del genere, la bobine che ho considerato dopo il ponte diodi sono quelle in foto... dovrebbero essere circa da 30mH.
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