Bello. Affascinante. Però per chi legge è più faticosa, anche se comprensibile, questa lettura rispetto a quella più ordinaria. Forzando il paragone. il tuo esempio era riferito all'audio della radiolina o a qualcosa di meglio?
mi spiego. Ci sarà un impianto che ti rende più facilmente scorrevole la "lettura" rispetto a un altro che ti fa capire lo stesso il contenuto del "testo" ma in modo mediamente più faticoso.
In sintesi, il cervello lavora effettivamente così ma non a costo zero. La fatica si sente.
Mario Straneo
Originally posted by mariovalvola - 13/03/2009 : 18:44:55
Ciao Mario,
la massima "fatica" la fai quando devi assimilare qualcosa di nuovo.
Quando cioè il "sistema cervello" non ha schemi adatti da applicare alla situazione.
Una volta costruiti questi schemi, la fatica tenderà allo zero.
Naturalmente la questione è studiatissima soprattutto nelle reazioni psicomotorie.
L'uomo spende molto tempo ad imparare certi movimenti. Il camminare, correre, così come il guidare un'automobile, all'inizio costano molto impegno psicofisico.
Una volta costruiti gli schemi (a struttura piramidale), si va in "automatico", perchè essi bypassano le funzioni più complesse del ragionamento e del pensiero.
L'applicazione di questi schemi è naturalmente controllata.
L'organo deputato al controllo è il cervelletto, che riceve una copia dell'ordine (cioè dello schema) e la raffronta con la situazione reale (riceve informazioni dai muscoli e da tutto il resto).
Il cervelletto è una specie di NFB, un ogano di correzione.
In caso di errore non previsto dagli schemi "richiede" l'itervento del competo sistema cervello, sperando che possa intervenire con tempi accettabili.
Immagina di guidare un'auto.
Questa operazione avviene quasi in automatico.
Se sopraggiunge una situazione diversa dal solito, la reazione (correzione) è effettuata dal cervelletto.
Nel caso il sistema non abbia informazioni tali da risolvere in modo accettabile il problema, subentra una fase di immobilità (indecisione) perchè il cervelletto chiede lumi all'intero sistema, che però è spesso lento rispetto alla situazione.
Solo in un secondo momento tutto il sistema (con calma) riesce a rielaborare l'accaduto, e spesso non si capacita del perchè non si sia trovata la soluzione in tempi brevi.
Nel passato si pensava che questo meccanismo appartenesse sopratutto all'ambito psicomotorio.
Solo recentemente si sono accorti che lo stesso meccanismo vale anche per l'ambito cognitivo ed emozionale, cioè che il cervelletto ha un ruolo totale.
Per tornare al caso specifico, la maggior fatica che provi nel leggere le frasi scritte con le lettere spostate deriva dal fatto che gli schemi del cervello sono adatti all'interpretazione, seppur con qualche fatica dovuta alla situazione leggermente diversa.
L'intervento del cervelletto per la correzione ti da questa impressione.
Considera comunque che una volta imparato il meccanismo, cioè una volta costruito un ulteriore schema da affiancare a quelli classici della lettura, la fatica sparisce.
Parallelamente, chi è abituato ad ascoltare la musica dal vivo avrà fatica ad ascoltare un sistema hi-fi convenzionale.
Tale fatica sarà maggiore nel caso vi siano maggiori difformità con la sensazione dal vivo.
Certo, ci si può abituare a tutto, anche alla radiolina.
Varrebbe la pena però offrire un suono al cervello che riesca ad attivare le stesse emozioni del concerto dal vivo.
Questo va fatto analizzando le funzioni complesse del cervello, ed il suo modo di attivazione.
Le misure canoniche, perciò, non servono a nulla, se non ad accontentare le macchine.
Diversamente si creano mostri, sia "umani" che "eletronici".
I "mostri elettronici" sono gli impianti hi-fi costruiti sulle solite misurette da saltimbanchi tecnicistico/audiofili.
I "mostri umani" sono quelli che si convincono talmente che il risultato sia giusto, a tal punto di costrursi schemi mentali diversi per l'hi-fi rispetto a quelli per la musica dal vivo, ed uno schema che li convinca che vi siano anche delle similitudini (inesistenti).
Il mito della caverna di Platone (sopra citato di sfuggita) insegna questo.
Capisco benissimo che una mi-hi da delirio possa comunuque appagare molte persone.
Personalmente preferisco agire verso il fisiologico, il naturale, cioè cercando analogie tra la musica dal vivo e quella riprodotta.
Queste analogie non possono essere trovate con le tecniche usate comunemente oggi, nè con le varie misurazioni. Perciò me ne discosto in modo sensibile.
saluti,
Fabio.
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"You can get more with a kind word and a gun than you can with a kind word alone."
(Al Capone)