Alcuni dubbi sul suono e la sua riproduzione

Discussioni varie, audio e non.
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Ma non preoccuparti, è tipico dell'idiofilia "moderna".
Quella che nega qualsiasi ricostruzione della scena, in favore di bordate (specie del registro basso) spacciandole per risultato "realistico".

Tutte le informazioni (specie quelle spaziali) vengono perse, sacrificate, in nome di un caos bestiale definito "realistico".

Discutere di sale ed orchestre più o meno "fiacche" significa non averci capito nulla.

...(Al Capone)...
Con calma... proviamo a ragionare...

Immaginiamo che nella nostra incisione sia contenuta tutta l'informazione "ambienza" necessaria, in modo coerente (e, credetemi, è l'eccezione, non la regola...).

Ora proviamo a riprodurre questa incisione con due impianti audio diversi: uno è composto da un conino piccolo-piccolo, l'altro da due sorgenti estese, per esempio due grandi dipoli (ma non solo).

Nel primo caso la sorgente puntiforme sparerà energia verso tutte le pareti dell'ambiente, che, con i nostri arredi, sono tipicamente assai riflettenti. All'ascolto avremo una seconda "acustica" sovrapposta alla prima, e fatta per lo più di riflessioni ravvicinate, che comportano tipicamente effetti di alterazione del timbro per interferenza di fase.

Nel caso del grande dipolo avremo poca o nessuna energia riflessa dalle pareti laterali e dal soffitto (il dipolo non emette a 90 gradi...), e con la fortuna di collocare qualcosa di assorbente alle spalle, avremo abbassato il livello del campo riverberato da 5 ad anche 7-8-10 dB.

Quale dei due impianti avrà la migliore "immagine stereo"...???

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Ed in questa visione hanno grosse colpe anche i crassi e dementi ignorantoni che vogliono amplificare l'orchestra sinfonica.

...(Al Capone)...
A metà anni '50 si inaugurò, a Londra, la nuova Royal Festival Hall, ed i commenti sulle sue prestazioni acustiche furono tutt'altro che entusiastici...

Poi, alcuni "dementi ignorantoni" vi realizzarono un sistema di riverberazone assistita assolutamente originale ed interessante...

Che salvò l'acustica della sala...!

In altro clima vi spiegherei volentieri come è possibile ottenere il risultato inverso: diminuire elettroacusticamente il tempo di riverbero percepito di una chiesa o di un palasport... difficile quanto affascinante... ma poi si passa per spocchiosi...

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Due eventi che si sovrappongono...
Quali sono le problematiche?
Come si risolvono?
Cos'è il mascheramento per suono correlato?
Perchè è importante?
Perchè nella tua arcaica visione e realizzazione della riproduzione della musica esso (il mascheramento) fa sì che tu non abbia quasi più nulla delle informazioni dell'evento originario (almeno non in modo corretto per l'umana sensazione), nonostante tu creda (soprattutto grazie a fuorvianti "misurette") di avere livelli "realistici", bassi, medi ed alti a volontà?
Ed invece hai solo un caos, uno "schifo"?
...(Al Capone)...
Incomincio a comprendere il punto di vista di chi, avendo impiegato sempre sorgenti assolutamente omnidirezionali, sa bene cosa voglia dire "uno schifo" in termini di riflessioni...

Proviamo un minimo di esegesi: i "due eventi che si sovrappongono" potrebbero essere l'energia direttamente emessa dai diffusori e quella del campo riverberato, alimentata dalle emissioni precedenti.

Le problematiche sono in primis di ordine timbrico, per strano che possa sembrare ai non esperti: le tre pareti più vicine al diffusore (pavimento, parete di fondo, parete laterale) creano infatti riflessioni che arrivano in fase a determinate frequenze, in controfase ad altre, creando enfasi o cancellazioni di ampiezza enorme, chiaramente udibili, e contro le quali ogni intervento di equalizzazione è (logicamente, oltre che praticamente...) inutile.

Come si risolvono: progettando bene i diffusori... Qualcuno ricorda un certo Roy Allison...???

Quanto al mascheramento del suono correlato... mi sembra di aver spiegato che condivido perfettamente la definizione di "schifo" per quanto riguarda le prestazioni di sistemi convenzionali in ambienti riverberanti...

Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese

P.S.: Ieri sono venuti a trovarmi due noti appassionati: dopo aver ascoltato l'impianto a tromba, si guardavano intorno, ed osservavano le pareti spoglie del salone (da 250 metri cubi...), dicendo: "dovrebbe essere teoricamente impossibile, che suoni così in un ambiente del genere... eppure suona, e bene !!!"
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Messaggio da dueeffe »

AVVERTIMENTO MODERAZIONE-

Post Rimosso perchè OT e offensivo



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Messaggio da MBaudino »


Nel primo caso la sorgente puntiforme sparerà energia verso tutte le pareti dell'ambiente, .....cu... Nel caso del grande dipolo avremo poca o nessuna energia riflessa dalle pareti laterali e dal soffitto (il dipolo non emette a 90 gradi...),


Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 05/08/2009 :  14:58:53
Per cominciare a mettere un primo tasellino.... tu quindi ritieni cosa buona e giusta incrementare in un qualche modo la direttività dei diffusori ( quindi sia dei singoli coni che eventualmente dei box con relativi pareti, angoli e spigoli) ?
Imho, avendo l' obiettivo di ridurre l' influenza delle pareti (a parità di altre caratteristiche dell' ambiente), la strada di incrementare la direttività mi sembra cosa del tutto ragionevole, e direi che almeno su questo specifico punto IN PRATICA concordi con Nullo e drPaolo (se ho capito bene quanto dici tu -aumentare la direttività mediante uso di trombe- e quanto hanno fatto loro -uso di schermi in feltro-). Per quanto ne ho capito, stesso obiettivo, mezzi differenti. Probabilmente poi i due sistemi non avranno la stessa efficacia e potranno risolvere pochi o tanti problemi, ma almeno questo primo obiettivo è da considerarsi condiviso?
E' così?
Ciao
Mauro
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Messaggio da Luc1gnol0 »

se ho capito bene quanto dici tu -aumentare la direttività mediante uso di trombe- e quanto hanno fatto loro -uso di schermi in feltro
Originariamente inviato da MBaudino - 05/08/2009 :  16:53:14
Non è la stessa cosa: la tromba modifica la forma dell'onda.

Secondo me limitandosi alle applicazioni pratiche si perde un po' di vista la sostanza del thread, quei presupposti che possono portare ad un aumento della direttività del fronte: si riduce il campo riverberato perché?

Una volta stabilito (o ipotizzato) un "perché", ci si può magari chiedere se i vari possibili "percome" siano o meno equivalenti.

Certo che se si adotta la strategia psicopatica dello "aiutami tanto non ci riesci" difficilmente ci si può intendere.

Al momento a me una frase "perché così si sente meglio a giudizio di pinco e di pallo" (come nell'aneddotica calabrese) non basta, come "perché" adatto alla bisogna (di converso c'è da dire che né Roberto, né tanto meno dueeffe si sian esposti granché).

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Ciao, Luca

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Ciao, Luca

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Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Premetto di essere di grandissimo buonumore, in quanto reduce da una chiacchierata chilometrica con un personaggio che tutti qui conoscete, e che ho scoperto essere scanzonato quanto competente...

Dovremmo mettere una scritta prima di ogni post...: "qui siamo tutti molto meglio di come vi credete leggendoci..." (davvero, nessuno escluso, persino il mitico...)

Ma quale hobby porta tanto a studiare, a sperimentare, e sì... anche a discutere...??? :) :) :) :) :D

Quanto al concreto: la direttività ottenuta schermando i trasduttori con materiali assorbenti non ha assolutamente nulla a che vedere con la direttività ottenibile mediante l'impiego di dipoli (alle basse frequenze) o di trombe (alle alte frequenze)...

Per quanto si possa convergere sulla necessità di arginare le mefitiche riflessioni dei nostri ambienti d'ascolto, i due percorsi sono davvero diversi, come emergerà nel proseguire il dibattito.

Saluti con simpatia
Fabrizio Calabrese

P.S.: Questo Forum ha dei moderatori speciali... funzionano...!!!
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...Secondo me limitandosi alle applicazioni pratiche si perde un po' di vista la sostanza del thread, quei presupposti che possono portare ad un aumento della direttività del fronte: si riduce il campo riverberato perché?
Bellissimo post, che quoto con rispetto !

La risposta è semplice: "si (tenta di) ridurre l'energia relativa del campo riverberato prodotto dall'ambiente d'ascolto, fondamentalmente perché essa ha una struttura temporale troppo diversa rispetto a quella eventualmente acquisita nella registrazione originale...

Immaginate una piccola orchestra... i due microfoni appesi in alto, sopra il direttore... qualche altro microfono in giro (di troppo...).
Ecco: tutti questi microfoni hanno in comune di essere vicini agli strumenti e, relativamente, lontani dalle pareti riflettenti più vicine, pavimento solo in parte escluso. Immaginate bene il rapporto suono_diretto/riflessioni che essi captano, e che dunque viene registrato...

Nell'ascolto domestico si perpetra il danno... Con diffusori piccoli e non direttivi, a poca distanza da pavimento e pareti di fondo e laterali, è facile che il livello delle riflessioni, vicinissime nel tempo, sia quasi eguale al livello dell'emissione diretta del diffusore... Ma questa è una, mentre le riflessioni sono tante...

Ci sono soluzioni semplici, come quella di stringere in un angolo la nostra sorgente... ma quale fabbricante (tranne lo sfortunato Allison, per le Four) progetterebbe un diffusore che va collocato tassativamente così...???

Altre soluzioni ci sono... ma occorre "sentire" il problema...

Se i vostri diffusori non scendono sotto 100 Hz, una cancellazione a 70 Hz è assolutamente innocua...!!!

A presto
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da nullo »

La risposta è semplice: "si (tenta di) ridurre l'energia relativa del campo riverberato prodotto dall'ambiente d'ascolto, fondamentalmente perché essa ha una struttura temporale troppo diversa rispetto a quella eventualmente acquisita nella registrazione originale...




Mi sembra che appaiano spiragli di luce e di buon senso, che ci si stia approcciando ad una serena riflessione, io la preferirei senza un pregresso di bacchettate e richiami.... ma l'importante è andare avanti...

Premesso che ciò che piace a me od un altro non c'entra un beneamato fico secco, mi pare si cominci a vedere il suono con occhi diversi.

Se passa il concetto che ciò che avviene prima può modificare la percezione l'istante considerato ( è passato?.... ci sono ancora dubbi in proposito?), devono trarsi conseguenze adeguate. Mi pare ancora presto per le soluzioni, vorrei digerire meglio la cosa.

Dunque possiamo dire ora che se tutto fosse perfetto fino al diffusore e anche il diffusore stesso lo fosse, ciò non garantirebbe assolutamente un risultato altrettanto perfetto, una volta immesso il suono in un ambiente di ascolto così come è normalmente concepito?




Ciao, Roberto

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Fabrizio Calabrese
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

[/quote]...Mi sembra che appaiano spiragli di luce e di buon senso, che ci si stia approcciando ad una serena riflessione, io la preferirei senza un pregresso di bacchettate e richiami.... ma l'importante è andare avanti...
(...)
Dunque possiamo dire ora che se tutto fosse perfetto fino al diffusore e anche il diffusore stesso lo fosse, ciò non garantirebbe assolutamente un risultato altrettanto perfetto, una volta immesso il suono in un ambiente di ascolto così come è normalmente concepito?[/quote]

E' una felicità, poter dibattere così...!

Dunque, ritorniamo al punto...

A meno che il fonico di ripresa non sia un vero depravato, è abbastanza normale che le registrazioni più semplici (classica, jazz,...) siano effettuate con apparati e tecniche di ripresa che salvaguardano in gran parte la timbrica... (= molto campo diretto e poche riflessioni a breve ritardo...).

Certo che la "prospettiva stereo" di una coppia di microfoni appesa due metri sopra la testa del Direttore potrà essere pur discutibile, ma è più o meno il meglio che ci possiamo permettere...

Il punto è quel che accade quando riascoltiamo in casa.

Ebbene, gli arrivi diretti, registrati e riprodotti, restano tali più o meno quanto l'impianto riesce a riprodurli appunto "come tali"...

Il riverbero dell'Auditoriun verrà anch'esso riprodotto fedelmente, ed altrettanto fedelmente goduto dall'ascoltatore, se non è scarnificato dal livello d'ascolto troppo basso o dal rumore di fondo eccessivo (ricordatevi però che il livello del campo riverberato ripreso dai microfoni in sala è minore di quello pecepito dagli ascoltatori nell'Auditorium...).

Resta solo il problema delle prime riflessioni, inevitabili in ambiente...

La soluzione tipica è quella di facilitarle, contando sulla reciproca interferenza... Purtroppo le prime tre pareti vicine al diffusore esercitano un'azione che NON è possibile controbilanciare con altri meccanismi... Questo è un VERO problema da risolvere.

Altra soluzione è quella di impiegare una certa direttività, per esempio quella di un dipolo o di una sorgente estesa (Quad, Magneplanar...) per limitare l'ampiezza relativa delle prime riflessioni... Funziona...!!!

Altre soluzioni sono lì, fuori dalla finestra... si tratta solo di aprirla !

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
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Messaggio da audiofanatic »


Altra soluzione è quella di impiegare una certa direttività, per esempio quella di un dipolo o di una sorgente estesa (Quad, Magneplanar...) per limitare l'ampiezza relativa delle prime riflessioni... Funziona...!!!

Altre soluzioni sono lì, fuori dalla finestra... si tratta solo di aprirla !

Cordialissimi Saluti
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Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 06/08/2009 :  16:09:32
Fabrizio, una "sorgente estesa" è un vero massacro per quanto riguarda la dispersione verticale, ha senso ottenere direttività verticale per interferenza per poi ritrovarsi con una "finestra" d'ascolto verticale limitatissima?
Per me no, tutto quello che fai per "modificare" il fronte d'onda in modo artificiale, finisce per creare problemi maggiori delle prime riflessioni, che andrebbero risolte o attenuate operando sull'ambiente e non all'origine.

Filippo
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Fabrizio, una "sorgente estesa" è un vero massacro per quanto riguarda la dispersione verticale, ha senso ottenere direttività verticale per interferenza per poi ritrovarsi con una "finestra" d'ascolto verticale limitatissima?
Bella obiezione... e tanto di cappello !
Ma una sorgente estesa verticalmente lo diciamo entrambi che sia una schifezza fenomenale...!!! Se hai dubbi, leggiti quel che ho osato scrivere sui Line http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=... botte da orbi !!!

Occorre introdurre una piccola spiegazione, per chi ci legge.

Esistono sorgenti estese che emettono in fase per tutta l'area (p.es. un elettrostatico pilotato omogeneamente...): se le loro dimensioni eccedono una lunghezza d'onda, allora la loro emissione diventa sempre più direttiva, al crescere della frequenza... Anzi, di solito diventa inutilizzabile alle brevi distanze, ancora prima di divenire troppo direttiva...(*)

Esistono anche sorgenti estese (p.es. le Quad ESL-63 o la bocca di una tromba a "direttività costante") che emettono un fronte d'onda ricurvo, ma con un raggio di curvatura più o meno costante al variare della frequenza. Quello che possono ottenere oggetti del genere e simili, in termini di attenuazione delle riflessioni, è semplicemente inarrivabile con i comuni trattamenti passivi, a meno di non spendere follie...!

Ovviamente ci sono soluzioni ancora più avanzate: impraticabili in ambito amatoriale.

Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese

(*): La spiegazione è complessa, ma se ne può e se ne deve parlare.
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

Quello che possono ottenere oggetti del genere e simili, in termini di attenuazione delle riflessioni, è semplicemente inarrivabile con i comuni trattamenti passivi, a meno di non spendere follie...!


Un esempio piuttosto fessacchiotto, ma molto comprensibile...

Un normale dipolo non emette (diciamo qualcosina sì... -20 dB...) a 90 gradi rispetto all'asse, cioè verso il soffitto, il pavimento e verso le due pareti laterali... Questo anche a frequenze dell'ordine di 40-50 Hz...

Ma ve lo immaginate un trattamento assorbente efficace (-20 dB... vale a dire il 99 per cento...) a queste frequenze...???

Saluti
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Messaggio da audiofanatic »

Fabrizio, una "sorgente estesa" è un vero massacro per quanto riguarda la dispersione verticale, ha senso ottenere direttività verticale per interferenza per poi ritrovarsi con una "finestra" d'ascolto verticale limitatissima?
Bella obiezione... e tanto di cappello !
Ma una sorgente estesa verticalmente lo diciamo entrambi che sia una schifezza fenomenale...!!! Se hai dubbi, leggiti quel che ho osato scrivere sui Line http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=... botte da orbi !!!

Occorre introdurre una piccola spiegazione, per chi ci legge.

Esistono sorgenti estese che emettono in fase per tutta l'area (p.es. un elettrostatico pilotato omogeneamente...): se le loro dimensioni eccedono una lunghezza d'onda, allora la loro emissione diventa sempre più direttiva, al crescere della frequenza... Anzi, di solito diventa inutilizzabile alle brevi distanze, ancora prima di divenire troppo direttiva...(*)

Esistono anche sorgenti estese (p.es. le Quad ESL-63 o la bocca di una tromba a "direttività costante") che emettono un fronte d'onda ricurvo, ma con un raggio di curvatura più o meno costante al variare della frequenza. Quello che possono ottenere oggetti del genere e simili, in termini di attenuazione delle riflessioni, è semplicemente inarrivabile con i comuni trattamenti passivi, a meno di non spendere follie...!

Ovviamente ci sono soluzioni ancora più avanzate: impraticabili in ambito amatoriale.

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(*): La spiegazione è complessa, ma se ne può e se ne deve parlare.


Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 06/08/2009 :  20:25:37
beh, a onor di cronaca bisogna dire che gli http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t= "evoluti" utilizzano praticamente il sistema di rifasamento delle aree di emissione di taluni elettrostatici (Quad), oltre alla curvatura fisica della linea, quantomeno per ridurre le problematiche della dispersione verticale e ottenere una focalizzazione dell'emissione. Mi pare che le tue obiezioni sugli http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t= riguardino maggiormente il poco o nullo controllo della dispersione orizzontale, con ripercussioni nell'impatto acustico delle installazioni.

Filippo

PS ma siamo OT oppure le emissioni correlate di parti della superficie radiante possono essere intese come "suoni" identici emessi in tempi diversi (e l'interferenza di fase è proprio questo)? e l'orecchio è comunque sensibile a questa incongruenza spazio-temporale nonostante il campo di pressione nel solo punto di ascolto sia sostanzialmente uniforme?
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Messaggio da nullo »

Quello che possono ottenere oggetti del genere e simili, in termini di attenuazione delle riflessioni, è semplicemente inarrivabile con i comuni trattamenti passivi, a meno di non spendere follie...!


Un esempio piuttosto fessacchiotto, ma molto comprensibile...

Un normale dipolo non emette (diciamo qualcosina sì... -20 dB...) a 90 gradi rispetto all'asse, cioè verso il soffitto, il pavimento e verso le due pareti laterali... Questo anche a frequenze dell'ordine di 40-50 Hz...

Ma ve lo immaginate un trattamento assorbente efficace (-20 dB... vale a dire il 99 per cento...) a queste frequenze...???

Saluti
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Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 06/08/2009 :  20:31:13

Continui ( continuate?) a parlare di soluzioni, mentre secondo me, si dovrebbe ancora approfondire la descrizione del suono, di primogenitura VS seconda.

Primo dato, la registrazione è perfetta.

Ora, sempre che tu abbia l'impianto perfetto, che tu riesca ad avere un pannello di generose dimensioni che stia fermo, mentre l'altoparlante suona a livelli discretamente sostenuti, mi pare che l'energia liberata, possa sì passare dalle parti dell'orecchio una prima volta, al netto dei problemi, ma dal secondo istante in poi, le cose non possono che andare maluccio.


Io parlo con linguaggio da 5° elementare, parlo con l'intenzione di capire, vorrei risposte dello stesso tono, fatte con l'intenzione di spiegare ad un testone, parlo di linguaggio, non di concetti. Si possono esprimere concetti adeguati anche con un linguaggio che TUTTI possano seguire, inoltre, cercando di non dare per scontato che TUTTI abbiano chiare le idee.

Provo a fare un paio di domande che non devono sapere di provocazione, si dice che il riverbero, quando siamo in ambienti piccoli, non sia deleterio quanto in quelli grandi.

Ma io ho detto in precedenza che ascolto in una stanza trattata e non di grandi dimensioni, mi basta spostare di poco gli assorbitori per fare una rivoluzione..... posso ascoltare poggiato al muro posteriore, ma se uso assorbente dietro me, noto differenze abissali nei parametri di cui stiamo parlando.

Inoltre, cosa che mi interessa moltissimo...

Se usiamo un normale box per un altoparlante (un ambiente piccolo?), abbiamo tanti suoni, quanti tipi di assorbente acustico io possa usare, tanti suoni, quanto sono diverse dal punto di vista meccanico le realizzazione del box, ecc. .... cosa devo pensare?

... e cosa succede quando aumento di molto, il famoso livello 1W - 1m.

Cosa succede al suono, non alla mia percezione, è oggettiva la cosa, poi parleremo di soggettività, al limite.

Ciao, Roberto

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Messaggio da hobbit »

Ciao Roberto.
Il sistema che mi ha colpito di più in assoluto in quest'ultimo anno è l'Onken monofonico di Mario con il suo PP di 6b4g.
Una pulizia strepitosa!
E' possibile che un sistema monofonico, accettandone i limiti evidenti solo con alcuni generi musicali, sia meno problematico nell'interazione ambientale?

Ciao,

Francesco

Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
(J.R.R. Tolkien)
Se adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall'oscuro potere che governa gli Anelli.
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Messaggio da audiofanatic »

Se usiamo un normale box per un altoparlante (un ambiente piccolo?), abbiamo tanti suoni, quanti tipi di assorbente acustico io possa usare, tanti suoni, quanto sono diverse dal punto di vista meccanico le realizzazione del box, ecc. .... cosa devo pensare?

... e cosa succede quando aumento di molto, il famoso livello 1W - 1m.

Cosa succede al suono, non alla mia percezione, è oggettiva la cosa, poi parleremo di soggettività, al limite.

Ciao, Roberto

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Originariamente inviato da nullo - 07/08/2009 :  14:24:29
non basta la semplice acustica architettonica?

Filippo
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Messaggio da Fabrizio Calabrese »

...ma siamo OT oppure le emissioni correlate di parti della superficie radiante possono essere intese come "suoni" identici emessi in tempi diversi (e l'interferenza di fase è proprio questo)? e l'orecchio è comunque sensibile a questa incongruenza spazio-temporale nonostante il campo di pressione nel solo punto di ascolto sia sostanzialmente uniforme?
Sì... ma i "tempi diversi" sono così ravvicinati da essere avvertibili solo per le loro conseguenze timbriche, vale a dire per le enfasi e le cancellazioni nella risposta che si creano per interferenza di fase.

Con ciò rispondo al forumer che ipotizza che le riflessioni di un ambiente più piccolo siano meno dannose... E' vero esattamente il contrario...!!!

Anche perché tentare di equalizzare una cancellazione da interazione di fase negativa porta solo a caricare l'energia del campo riverberato, devastando l'immagine stereo... (l'emissione diretta viene sempre e comunque cancellata dalle riflessioni in controfase...!!!).

Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese

P.S.: ma chi ha detto che "le registrazioni sono perfette"...??? Esistono innumerevoli diverse tecniche di ripresa (Blumlein, XY, M/S, ORTF, Jecklin, Decca, Ambisonics, multimicrofoniche con o senza ritardi di compensazione...). Quale "è perfetta" e quale all'opposto...???
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Messaggio da audiofanatic »

...ma siamo OT oppure le emissioni correlate di parti della superficie radiante possono essere intese come "suoni" identici emessi in tempi diversi (e l'interferenza di fase è proprio questo)? e l'orecchio è comunque sensibile a questa incongruenza spazio-temporale nonostante il campo di pressione nel solo punto di ascolto sia sostanzialmente uniforme?
Sì... ma i "tempi diversi" sono così ravvicinati da essere avvertibili solo per le loro conseguenze timbriche, vale a dire per le enfasi e le cancellazioni nella risposta che si creano per interferenza di fase.
in verità la mia era una domanda retorica, ma la risposta potrebbe aiutare a capire alcune cose...
perchè parli di conseguenze timbriche (enfasi e cancellazioni) se ho detto che il campo di pressione è sostanzialmente uniforme? non ha molto senso... O parli di alterazioni timbriche nel solo campo riverberato, quindi sostanziale alterazione della risposta fuori asse? e allora che senso ha parlare di controllo della direttività con una sorgente lineare se poi il campo riverberato è affetto da tali alterazioni da essere udibile come incongruenza con il campo diretto?

Anche perché tentare di equalizzare una cancellazione da interazione di fase negativa porta solo a caricare l'energia del campo riverberato, devastando l'immagine stereo... (l'emissione diretta viene sempre e comunque cancellata dalle riflessioni in controfase...!!!).
anche qui non capisco, dato che parlo di campo di pressione uniforme, quindi di assenza di alterazioni nella risposta... stesso discorso di prima?
oppure la questione è più "fine", e cioè: poichè la cosiddetta equalizzazione ambientale parte da una misura che integra sia la risposta diretta che il campo riverberato, ecco che le alterazioni fuori asse "rientrano" nella misura e invitano chi non ha compreso l'origine delle alterazioni, ad operare una compensazione equalizzando una cosa che non ha in realtà alterazioni nel campo diretto, e facendo più guai che altro? (e direi che il discorso vale anche per sistemi "normali" in cui si è tenuto poco conto di ciò che avviene fuori asse)

attenzione alle domande retoriche... :D

Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese




Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 08/08/2009 : 01:28:52
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Messaggio da nullo »

Fabrizio, se non ammettiamo come postulato di avere una registrazione perfetta, siamo al delirio.

Tu sei nuovo del forum, ma tempo fa in una discussione, arrivai a dire che si poteva ottimizzare un impianto solo per dischi con registrazioni omogenee tra loro, al limite un disco solo. Chi si diletta con questo hobby, sa bene che nel proprio impianto alcuni dischi possono fare un ottima figura mentre altri una pessima. Se partiamo dal presupposto che dobbiamo riprodurre un evento ripresentandolo come ( o massimamente vicino) si è sviluppato nel suo spazio/tempo, dobbiamo partire da una registrazione che dobbiamo ritenere opportuna, tutti sappiamo che non è tale, ma se si vuol tentare di capire cosa possa inficiare il risultato, da lì dobbiamo partire, così come dall'impianto perfetto che tale non è, ovviamente.

Una sega mentale, sì, ma davvero intrigante, col tempo alcuni meccanismi che paiono così ermetici, trovano una loro precisa ragion d'essere.

Qualche domanda per te...

Ma come deve essere fatto un box? ( se una tromba modifica in qualche modo l'onda, la lasciamo da parte, poi, almeno per adesso, non mi importa parlare di alti livelli di emissione)

Come isolo l'emissione anteriore da quella posteriore? Il baffle enorme non è che sia scevro da difetti.

Come faccio sì che l'emissione posteriore non mi torni a perturbare il cono ecc..?

Se l'iterazione in spazi stretti ha quelle problematiche che tu denunci sopra, non può bastare contenere l'angolo di radiazione, cosa fare per agire in maniera omogenea su tutta la gamma?

A propositi di angolo di radiazione, perché accettiamo di norma, che un diffusore emetta con angoli diversi per diverse frequenze?


******************

Per Hobbit:

Mi pare Francesco che il tirare fuori Mario e la sua particolare visione, non sia inerente, egli ha più volte affermato, se non erro, che tale scelta era proprio fatta in ragione di una mancanza di congruenza dei parametri che in questa sede si vorrebbero evidenziare e salvaguardare.

Per fare un paragone con la visione, tu puoi avere un film in 2D, 3D, col mono non puoi certo avere un 3D, e il 2D?.. oppure già lì hai problemi?

Inoltre se anche riuscissi a mantenere i livelli relativi omogenei all'evento primario, ma sposti in riproduzione le sorgenti in maniera forzosa col mono, cosa succede?

Per Filippo:
non basta la semplice acustica architettonica?

Filippo
Filippo ci sono tali e tanti modi di creare artefatti che possiamo partire dall'immissione in ambiente, ed andare a ritroso, o viceversa, e scrivere per anni, oppure stare così come stiamo. Io ho curiosità a sufficienza per provare perlomeno a parlarne..

Volgiamo usare l'acustica architettonica con intenti esaustivi, o come corollario? Sappiamo già cosa ci serve?

Vedi tu....



Ciao, Roberto

"Those are my principles, and if you don't like them... well, I have others." - Groucho Marx)
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
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