uno strafalcione!Acculturami marzio: ma che è 'sta "camera aneonica"?
Originally posted by Luc1gnol0 - 28/07/2009 : 20:07:33


anecoica
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I want to see a beatiful girl... no 00110010111010011001...
uno strafalcione!Acculturami marzio: ma che è 'sta "camera aneonica"?
Originally posted by Luc1gnol0 - 28/07/2009 : 20:07:33
Simpatico questo Forum: sotto compare una scritta "questa pagina è stata generata in 10 secondi", mentre in raltà io ho avuto il tempo di farmi un bel caffé...
Comunque vedo di approfittare della preziosa "finestra temporale" per chiarire un paio di punti, a mio parere importanti.
Tutta la diatriba su invarianza e non-invarianza ha un minimo di significato se la si guarda con la prospettiva di chi vuol tentare di correggere un errore con un contro-errore, per esempio un buco nella risposta con un aumento di energia emessa, grazie ad un "equalizzatore" di qualsivoglia natura e specie.
Esistono equalizzatori della risposta in frequenza, di quella in fase, e persino circuiti che simulano la distorsione di un triodo, ma alla rovescia... promettendo di cancellarla...
In tutti questi casi il presupposto all'efficacia dell'intervento è che, una volta regolato il circuito "correttore", il resto dell'impianto sia appunto invariante... altrimenti addio correzione...!!!
Un esempio banale: voi equalizzereste un diffusore perchè suoni bene nel corridoio, per poi ascoltarlo in salotto...??? No, vero...? (Eppure la quasi totalità dei diffusori è progettata in base a misure anecoiche o simulate tali...).
Al di fuori di questa prospettiva "utilitaristica", la questione Invarianza finisce per diventare una discussione sul sesso degli angeli, per cui suggerirei di finirla qui.
Il secondo punto, fondamentale, è il "soggettivismo alla Dueeffe"
Che si può risolvere anch'esso in due righe, a beneficio di tutti (Dueeffe per primo...).
Ebbene, non c'è nulla di male ad essere serenamente e radicalmente convinti che un woofer da 38 cm. non possa mai e comunque riprodurre musica, al contrario di un conino da 10-13-16 cm... Siamo in democrazia, anche dal punto di vista culturale...
Per cui vorrei comunicare a Dueeffe ed a coloro che ne condividiono le idee che hanno tutta la mia comprensione ed incoraggiamento: se alla fine dovessero aver ragione loro, risparmieremmo tutti un bel pò di soldi, il che, visti i tempi, non guasta.![]()
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Però, prima di pensare di aver a che fare con degli ignari in Elettroacustica e prima di sparare a zero, io consiglierei una puntatina sul Sito dell'Audio Engineering Society, o sul mio se non amano la lingua inglese... Scopriranno che non tutti gli esperti di Elettroacustica sono fermi alla quinta elementare, come, capisco, è facile schedare sbrigativamente chiunque, dalle nostre parti...
Cordialissimi Saluti
Fabrizio Calabrese
Originally posted by Fabrizio Calabrese - 29/07/2009 : 00:19:57
Non dico che questo non sia vero, ma dove porta?non scrive che le misure elettrotecniche/elettroacustiche cd. "classiche" non bastano a giudicare la qualità di ascolto, ma proprio che la metodologia sottesa a tali misurazioni non porti da nessuna parte (che cosa vuol dire "impedire di stabilire gli obbiettivi di progetto", altrimenti?), e questo avviene perché non ci sono modelli di che cosa realmente faccia l'insieme orecchio/cervello (l'ascoltatore).
Guarda che quello non l'ho detto io ma Nuti, verso la fine dell'articolo (ultima pagina, paragrafo Un errore eclatante) dove scrive: <<dall'altoparlante in poi il sistema diventa non invariante a causa degli effetti connessi con la propagazione del suono (ritardo, diffrazione, riflessione): le variazioni di risposta in frequenza introdotte dall'ambiente non sono più indipendenti dalla "storia"del segnale.>>E ti sembra male, Massimo: per esempio, il microfono se ne frega dell'ambiente (in senso lato), l'orecchio/cervello no. Il microfono discrimina le varie componenti del campo attraverso il principio di sovrapposizione, Fourier e Shannon non cessano di avere validità solo perché il microfono misura in un ambiente che ha delle proprie modalità emissive. Dunque a me sembra che non sia l'ambiente ad essere tempo non invariante.
Lo è invece l'ascoltatore perchè sottoposto al medesimo stimolo x in due distinti istanti di tempo t1 e t2, con t2>t1, fornirà due risposte differenti, al contrario del microfono.
Guarda che io intendevo una cosa più semplice, mi spiego meglio.Il problema non è di soggettiva gradevolezza ma, per rubare dei termini all'ing. Russo, di "congruenza" delle informazioni trasmesse: seppur cacofoniche, l'ascoltatore percepirà attraverso esse tale cacofonico ensemble comunque come "congruente" con la situazione, "giusto" (e percepirà anche come sia stata magari infelice la scelta di abbinare quegli esecutori, quella partitura, quell'ambiente, etc.), al contrario di quanto accadeva con le cuffie nelle esperienze descritte da Nuti nell'articolo.
Non dico che questo non sia vero, ma dove porta?
Mi ricorda certa filosofia per cui forse tutto l'universo è solo una nostra immaginazione e anche noi non siamo reali perchè non possiamo provare di esistere fuori di quell'universo che ci stiamo immaginando, in cui ogni regola è solo frutto di immaginazione (se vuoi posso continuare stile bambino all'asilo).
In realta quando parli così ti avvicini a Fabio, il quale purtroppo però dopo l'intervento sulla microfonicità delle valvole e sulle back emf mi pare abbia deciso di non dire altro.
Ciao
Massimo
Originally posted by mr2a3 - 29/07/2009 : 00:57:01
A meno di negare che "siamo nani sulle spalle di giganti" perchè partire ciascuno da zero?Potresti perciò incominciare a chiederti quali sono gli "artifacts" di cui ho accennato sopra, e qual'è la miglior strada per minimizzarli!
Ce n'è da pensare e studiare e risolvere!!! Scientificamente.
E' ovvio che una qualche credibilità te la riconosco, altrimenti a quest'ora non sarei al PC, però davvero non capisco come definire non scientifico (antiscientifico addirittura?) l'approccio di Filippo e Fabrizio.Il resto è noia (l'arcaica antiscientificità di Calabrese, audiofanatic ecc.)
Una difesa del sistema che ha devastato ogni tentativo di riproduzione musicale.
Credimi!
Mi spiace veramente di aver creduto che quello che rileggo qui fosse, sull'altro Forum, solo un espediente per farsi un pò notare......Dovresti ammettere di non aver capito un tubo, sinora, e non puoi. (...)
Per altri versi, ti capisco meno.
Perchè il coraggio di rimettersi in discussione (e mettersi a studiare) non è un'onta.(anche se immagino che queste saranno "parole al vento")
Ti ribadisco, però, che qui (a differenza magari di altri luoghi) non hai scampo.
Ti ribadisco, ancora una volta, che c'è gente molto più preparata di te.
In tutto ciò che vuoi, ti si "fumano".
E questa, credimi, non è un'opionione.
Qui non puoi "bluffare", come tuo solito.
Credimi, non sei il solo a brancolare nel buio delle sue non-teorie, condite sempre di pesanti apprezzamenti (*)...... brancolo letteralmente nel buio se cerco di seguirti, alla faccia del metodo scientifico.
Credo si dica "what a pity".What a pitty.
Originariamente inviato da PPoli - 29/07/2009 : 09:38:40
Fabio, sbagli completamente bersaglio...Ti conosco di persona, e sinceramente mi spiace dover "contendere" verbalmente in questi termini.
Termini però che hai scelto TU, e dai quali adesso non posso prescindere.
salutoni,
Fabio.
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"You can get more with a kind word and a gun than you can with a kind word alone."
(Al Capone)
Originariamente inviato da dueeffe - 28/07/2009 : 21:27:20
Non è solo un problema di fatica (psicologica) ma anche quello di dare un minimo di senso alla cosa...Calma e gesso, Filippo: reputi l'argomento interessante ma per chiacchiere filosofiche che non ti interessano... lo so che provare a discutere con i dueffe (o ieri l'ing. Russo) è defatigante,non ho molta voglia di perdere tempo dietro a un argomento che reputo interessante in sè, ma solo per chiacchiere filosofiche che sinceramente non mi interessano
Originariamente inviato da audiofanatic - 28/07/2009 : 17:09:51
Mi sa proprio di si.OTCredo si dica "what a pity".What a pitty.
Originariamente inviato da PPoli - 29/07/2009 : 09:38:40
/OT
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Ciao, Luca
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 29/07/2009 : 13:10:43
Non è solo un problema di fatica (psicologica) ma anche quello di dare un minimo di senso alla cosa...Calma e gesso, Filippo: reputi l'argomento interessante ma per chiacchiere filosofiche che non ti interessano... lo so che provare a discutere con i dueffe (o ieri l'ing. Russo) è defatigante,non ho molta voglia di perdere tempo dietro a un argomento che reputo interessante in sè, ma solo per chiacchiere filosofiche che sinceramente non mi interessano
Originariamente inviato da audiofanatic - 28/07/2009 : 17:09:51
Questo è quello che non riesco proprio a trovare.
Su altri Forum, i provocatori (Troll) che stanno lì solo per allontanare la "minaccia" di forumers esperti sono palesi e giocano abbastanza allo scoperto.
In un Forum di autocostruttori, quindi senza importanti interessi commerciali da difendere, QUESTO NON HA ASSOLUTAMENTE SENSO.
Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese
Originariamente inviato da Fabrizio Calabrese - 29/07/2009 : 14:53:50
- Robin Trower: "Bridge of Sighs"Mi sa proprio di si.OTCredo si dica "what a pity".What a pitty.
Originariamente inviato da PPoli - 29/07/2009 : 09:38:40
/OT
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Ciao, Luca
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 29/07/2009 : 13:10:43
Impianto acceso.
In questo momento sto ascoltando
- Bollani in trio: Gleda
- Joe Jackson: Will Power (disco simil-classica del 1987)
- Jon Balke: Book of Velocity (ECM 2007)
Impianto forse variante (è diverso da NON INvariante?)
Gusto sempre quello. Anche con il caldo.
Originariamente inviato da PPoli - 29/07/2009 : 15:16:44
Se dici così ci offendi entrambi: offendi Fabio perché (senza entrare nel merito della giustezza delle cose) io non ho approfondito quanto lui scrive, ed offendi me perché cerco di comportarmi all'opposto quanto all'esposizione di quel che mi sembra di aver capito.In realta quando parli così ti avvicini a Fabio
Si, puoi interpretare anche così quelle parole, ma Nuti ha detto anche altro (le frasi citate da me, estratte dalle prime pagine): l'insieme va coordinato, e Nuti lo fa anche, visto che premette al paragrafo precedente:Guarda che quello non l'ho detto io ma Nuti, verso la fine dell'articolo (ultima pagina, paragrafo Un errore eclatante) dove scrive: <<dall'altoparlante in poi il sistema diventa non invariante a causa degli effetti connessi con la propagazione del suono (ritardo, diffrazione, riflessione): le variazioni di risposta in frequenza introdotte dall'ambiente non sono più indipendenti dalla "storia"del segnale.>>
«L'accurato ed intelligente controllo del paramentro elettroacustico "risposta in frequenza" a partire da poche nozioni di psicoacustica spesso dimenticate, può condurre a risultati di notevole rilievo ad onta delle semplificazioni introdotte»
Il tuo cervello ti portava a valutare lo stesso stimolo (stesso brano nello stesso ambiente) diversamente a seconda del tuo ruolo e della tua posizione in ambiente: cosa ti spinge a privilegiare in maniera inequivocabile solo la posizione in ambiente?Guarda che io intendevo una cosa più semplice, mi spiego meglio.
...snip...
Insomma io questo ruolo della persona/cervello, lo dico con la stessa tua educazione, davvero non riesco a vederlo in quell'articolo.
Originariamente inviato da mr2a3 - 29/07/2009 : 00:57:01
Seguendo l'impostazione di Russo, il campo originario è inconoscibile.A)cercare di avvicinarsi il più possibile al campo sonoro originale
Originariamente inviato da sinuko - 29/07/2009 : 16:27:48
Come ca**o fai ad ascoltare tre cose contemporaneamente? Si capisce qualcosa?In questo momento sto ascoltando
- Bollani in trio: Gleda
- Joe Jackson: Will Power (disco simil-classica del 1987)
- Jon Balke: Book of Velocity (ECM 2007)
Originariamente inviato da PPoli - 29/07/2009 : 15:16:44