mmmmm.....
Posto che lossless sia un principio irrinuciabile.
Originally posted by PPoli - 17/12/2008 : 14:25:53
ci mancherebbe altro... :o
Linux legge Apple Lossless?
si`.
Linux legge qualsiasi cosa. ; )
Windows legge Apple Lossless?
boh... penso di si`.
Linux legge Flac?
Windows legge Flac?
Mc legge Flac?
ovviamente si` per tutti e tre.
Linux legge TTA?
si`
Windows legge TTA?
si`
Mc legge TTA?
boh...
Potrebbe essere un un buon criterio di selezione?
si`, ma non basta.
A parte il fatto che stai tralasciando un mucchio di altri codec come ad esempio
monkeys audio e l'eccellente
WavPack, solo per citare i piu` comuni, ci sono molte altre cose da considerare.
Una e` ad esempio il supporto da parte dei lettori "hardware" (sia "fissi" che portatili).
Da questo punto di vista, FLAC e` uno dei piu` diffusi (ALAC e` supportato solo dai prodotti Apple, e neanche da tutti! :o).
Un altro e` il supporto di "formati" diversi da quello CD. Alta risoluzione (e.g. 24/192), multicanale, etc.
Un altro ancora e` la "robustezza". Per robustezza intendo: che succede se si corrompe un file? Nella maggior parte dei casi, basta un solo bit sbagliato per rendere illeggibile l'intero file. E ciao ninetta. Con FLAC, invece, se si corrompe una parte del file si perde solo quella. Quando lo si estrae (o ascolta) FLAC si accorge delle parti corrotte e le sostituisce con del silenzio di pari durata.
Ovviamente, se si ha un'altra copia intatta a portata di mano questa e` una cosa che ha ben poca importanza... ma se invece e` un file "irripetibile" (e.g. perche` il CD originale e` andato perduto o danneggiato, oppure e` un file comperato on-line, oppure ancora una registrazione fatta da noi stessi, etc) ed abbiamo fatto la str^H^H^H stupidaggine di non fare backup adeguati, siamo nei guai... ed ecco che avere un file con qualche "buco" (tipicamente di una frazione di secondo) e` sempre meglio di non avere piu` niente.
Tra gli altri altri fattori c'e` poi ovviamente "l'efficenza" di compressione (cioe` di quanto il codec riesce a ridurre le dimensioni del file originario), la velocita` di compressione e di decompressione, la quantita` di risorse (CPU e memoria) necessarie per farlo, etc.
Un'altro fattore importante e` la "natura" proprietaria od "Open" del formato e dei relativi algoritmi.
Un formato Open sara` sempre supportato/supportabile da chiunque e su qualsiasi piattaforma hardware e/o software possibile ed immaginabile. Al contrario, un formato proprietario ci lascia alla merce` di chi lo ha fatto. Se domattina il produttore decide di abbandonare il progetto o di pretendere cifre assurde per poterlo utilizzare, non c'e` scampo. Se per qualunque motivo decide di cambiare il formato dei file e (prima o poi...) decide di abbandonare il supporto per la vecchia versione, nella migliore delle ipotesi (== se abbiamo ancora a disposizione una versione compatibile) ci tocca ri-codificare tutto quanto...
Backward compatibility. Vi e` mai capitato di dover aprire un file scritto molti anni fa` con un qualche programma proprietario, che ai tempi magari era anche comune ma che ormai e` scomparso da anni? come ve la cavate? Lo stesso puo` succedere con l'audio. La musica e` "eterna", ancora oggi ascoltiamo registrazioni fatte negli anni '20 del secolo scorso. E se ai tempi di Bach, di Mozart o di Beethoven ci fosse stata la possibilita` di fare delle registrazioni, sicuramente ascolteremmo ancora anche quelle...

quindi e` fondamentale che quello che viene scritto oggi resti leggibile "per sempre" e senza costringerci a periodiche/frequenti conversioni da un formato al successivo (per vari motivi -per lo piu` di natura commerciale- i formati proprietari tendono a cambiare nel tempo anche quando non sussistono reali motivi tecnici per farlo... e di solito i produttori non restano compatibili con le vecchie versioni all'infinito).
Ma non basta. Se il codice e` chiuso, chi mi garantisce che (gia` oggi oppure in futuro) il produttore non ci infili dentro qualche porcheria tipo i vari "Macrovision" e/o DRM vari, "Watermarks", "bombe a tempo", etc?
Insomma, alla larga dai formati e dagli algoritmi proprietari. Nell'audio cosi` come (e piu` ancora che) in qualsiasi altro campo.
BTW: "The European Broadcasting Union (EBU) has adopted the FLAC format over its Euroradio network for the distribution of high quality audio." (da
Wikipedia).
E sempre FLAC e` stato scelto anche da Linn records per la distribuzione via rete delle sue registrazioni. Idem per molti, molti altri...
Un motivo ci sara` pure, no? ; )
Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»