larga banda --------> banda strettissima risonante
ampia dinamica ---------> compressione della dinamica
impedenza costante ----------> impedenza variabile
accoppiamento molto stretto -----------> accoppiamento molto lasco
avvolgimenti intercalati -----------> avvolgimenti ben separati, shuntati e traferrati tra loro
Nucleo sovradimensionato anti saturazione -----------> nucleo prossimo alla saturazione
CMQ, tieni presente pure il discorso dei condensatori e butta via quello
del trasfo, per dirla proprio tutta si tratta di una mia vera e propria sega
mentale spinta da voglia di perfezionismo estremo; nella realta' la
differenza di prestazioni sarebbe cosi' piccola da NON giustificare affatto
l' aumento di spesa necessaria ( ma se sei uno di quelli che prima di
pesarsi si spoglia nudo e si toglie anche orologio ed anello allora potresti
anche provarci! ) :p
Ciao!
Fabio.
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
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Originariamente inviato da Teslacoil - 03/03/2006 : 00:04:06
quoto a bomba il Fabio
--- devo dire che non manchi mai di stupirmi, sei veramente brillante, da quando ti vidi la prima volta con sto valvolone in mano e quell'aspetto da ragazzino (a Novegro hai detto, non Erba, OK), sei una continua escalation di sorprese. ---
ciò di cui parla Fabio, ce lo ritroviamo in buona sostanza in quelli che vengono comunemente definiti: stabilizzatori a ferro saturo, da non confondere assolutamente con gli stabilizzatori elettronici o con variac motorizzato.
mi pare ci sia stato un periodo in cui gli stabilizzatori a ferro saturo erano pure di moda, una delle poche con fondamenti sani (di mode se ne son viste tante, l'audiofilo condivide molte similitudini col tossico, sia nella mentalità, che nelle esigenze fisiologiche, ma il tutto traslato all'età del bimbo, per cui, quella che viene definita astinenza, diventa: "inderogabile necessità del giocattolo nuovo"; in queste fasi, l'audiofilo economicamente dotato, ti rientra a casa con le cose più assurde, infrangendo, con superlativa disinvoltura, ogni record negativo di rapporto qualità / prezzo, al punto che i clienti di Wanna Marchi al confronto diventano oculati risparmiatori).
risultano estremamente corrette anche le considerazioni che Fabio ha fatto in merito ai condensatori posti in uscita all'alimentatore, è a questi che viene demandato il compito di gestire e sedare le intemperanze fra alimentatore e carico.
un buon serbatoio di joule fatto con condensatori, in quantità e qualità adeguata, è a tutt'oggi insuperabile nelle caratteristiche che contano... una su tutte: LA VELOCITA' a gamma intera.
questo sistema di concepire il raddrizzamento e filtraggio dell'alimentazione è vecchio e con basso rendimento, ma a tutt'oggi, in ambito di audio estremo, resta il miglior compromesso.
piuttosto è molto migliorabile la componentistica, in tal senso quoto FScarpa58.
infatti il raddrizzamento con diodi al silicio è un disastro, sono lenti da far schifo, prima di mettersi in moto passa mezz'ora e nel frattempo i condensatori si scaricano, se questi ultimi non sono nella quantità e nella qualità (velocità) giusta, ecco che iniziano i guai.
come non bastasse, una volta avviatisi, stentano a fermarsi, dando origine a spike da paura.
uno dei migliori compromessi in assoluto è costituito dai vecchi raddrizzatori al germanio, al pari delle valvole partono immediatamente, ma hanno una resistenza interna molto inferiore alle valvole, però non così bassa come i diodi al silicio, per cui si riducono notevolmente le sovraelongazioni di commutazione.
a Marzaglia si trovano quelli del periodo di transizione fra valvole e stato solido, venivano assemblati gruppi di lastrine al germanio con tanto di cablaggio e zoccolo idonei alla sostituzione della 5R4W, tolto uno... via l'altro.
è con uno di questi che ho fatto la prova... e la differenza si sente !
oltretutto si vede anche, con l'oscillo il dente di sega è ben più dolce... e i condensatori elettrolitici ringraziano !
ad onor del vero esistono anche validi compromessi nell'ambito dei diodi al silicio e sono gli Schottky.
non è vero che non esitono Schottkay da alta tensione (mi pare di averlo letto anche in questo forum) idonei per le circuitazioni a valvole.
da molto tempo, negli anfratti più reconditi dell'integralismo audio, vengono utilizzati questi dispositivi.
uno o due anni fa (il mio rapporto col tempo è alquanto conflittuale) mi prestarono un quartetto di Schottky da 1.200V 5A, dichiarati a datasheet con zero recovery time sia in reverse che in forward.
li montai a ponte aggiungendo quegli accessori che "dovrebbero" essere d'obbligo per tutti i raddrizzatori a stato solido, sebbene in questo caso, teoricamente, l'esigenza non ci fosse.
il risultato fu assolutamente eclatante, promozione assoluta!
tornando agli stabilizzatori a ferro saturo, ho provato dei Philips (stupendi) che incorporavano anche un filtro con condensatori Bosh (cioè Siemens) in carta e olio.
già all'oscillo il risultato è enorme, la sinusoide di rete rimane fortemente distorta (sig !!), però viene ripulita da tutte le schifezze, fra cui strani treni d'onda chissà di che origine e roba misteriosa che assomiglia ad autoscillazioni, oltre a bizzarri tremolii alquanto preoccupanti.
solo gli spike più velenosi rimangono, però attenuati alla stragrande, tant'è che i click di accensione di apparecchi sulla stessa linea, non sono più udibili nell'impianto e anche i ronzii dei Triac diventano inudibili anche con volume al massimo.
esiste un solo modo per scavalcare tutto ciò: la rigenerazione.
premesso che il seguente argomento è un filino esasperato, consono cioè a quelle sfere di appassionati che, abbandonata l'assennatezza della persona normale e rigettato il concetto di "giusta misura", hanno abbracciato totalmente le filosofie del fondamentalismo audio.
la mia esperienza in merito risale ai primi anni 90.
utilizzai un finale SAE 2401, configurandolo a ponte (se non erro, in totale dovrebbero essere 24 transitor Toshiba nello stadio d'uscita, 12 per ogni canale), per una potenza di... oltre 1/2 KWrms su 8 ohm.
inizialmente pilotai l'ingresso con un oscillatore sinusoidale HP, ponendo in uscita un grosso trasformatore toroidale, capovolto, cioè 0-35V-70V / 220V.
se ben ricordo, nelle condizioni di massima corrente fornibile dal finale, la tensione massima utile in uscita dal finale stesso risultava di oltre 80Vrms.
questo permetteva di utilizzare la connessione sul toroidale 0-70V, ottenendo dall'altra parte i 220V necessari per alimentare un apparecchio già esistente (ma sono possibili anche combinazioni maggiormente intriganti).
questa soluzione è facilmente utilizzabile per alimentare i pre phono e di linea (per fortuna sono quelli che ne traggono i maggiori benefici), dove le correnti richieste sono facilmente gestibili.
la tensione così ottenuta risulta essere assolutamente perfetta sotto tutti i punti di vista.
la sinusoide sull'oscillo pare dipinta.
la distorsione è inesistente.
i disturbi non si vedono, tagliati fuori dal notevole disaccoppiamento attuato da questo sistema...
MA ANCHE E SOPRATUTTO dal fantastico lavoro svolto dalla controreazione ingresso/uscita del finale SAE (e tipica di, quasi, tutti i finali a stato solido).

) eh sì... questo spietato flagello, tanto temuto da chi aspira all'audio secondo natura.
trova in questo caso applicazione impareggiabile, essendo il segnale (puro) da trattare di livello e frequenza fissi !!! quindi un segnale sempre uguale a sè stesso o al più necessitante di conformarsi alla propria identità !!!
la sinusoide così ottenuta è foriera di vari vantaggi, legati alla perfezione della sua geometria (oltre a quelli già citati di pulizia), fornendo, dopo il raddrizzamento una forma d'onda molto più dolce del classico dente di sega.
ed anche il ripple dopo il filtraggio (quando presente... dipende dai preamplificatori che vengono collegati) ha, incredibilmente, andamento sinusoidale.
inoltre diventa possibile variare la frequenza di rigenerazione (settando il valore sul generatore Hewlett Packard), per cui la sinusoide a 220-230Vrms può avere frequenza superiore ai classici 50 Hz.
salire in frequenza diventa notevolmente vantaggioso sopratutto per il filtraggio.
da prove fatte proprio con quei preamplificatori che presentavano residui di filtraggio, è bastato portare la frequenza d'alimentazione a 100 Hz, per vedere il ripple a 200 Hz dimezzato.
è possibile salire di più, dipende solo dal trasformatore elevatore (in questo caso il toroidalone 70V / 220V) e dal trasformatore dell'apparecchio che si alimenta. se sono entrambe dei toroidali di marca, le possibilità di aumentare la frequenza sono ottime.
sono reperibili trasformatori in grado di lavorare dai 400Hz ai 1.000 Hz, tipicamente quelli che venivano impiegati in aeronautica e devo dire che è un gran bel viaggiare !!
ma il sublime si conclama quando la tensione così rigenerata (dopo il raddrizzamento) viene filtrata col metodo induttivo, a quel punto non ce n'è più per nessuno e il discorrere d'altro diventa financo fastidioso.