Ciao a tutti!
Ci ho messo un po' di tempo, ma alla fine ho ripreso le misure sui miei 2 TU Novarria, effettuando quelle dell'induttanza primaria e l'induttanza dispersa. Tanto per non buttare numeri e basta, faccio alcune premesse ed espongo qualche mio dubbio. Per prima cosa, ho realizzato un induttanzimetro digitale di Nuova Elettronica, che misura (in teoria) fino a 300 mH. E qui il primo duplice dubbio:
1. Poichè si tratta di un trasformatore, quindi di avvolgimenti con tanto di struttura ferromagnetica e non liberi, è ragionevole l'impiego di un semplice induttanzimetro che utilizza il solito algoritmo basato sulla frequenza di risonanza di una cella LC?
2. 300 mH di fondo scala sono ragionevoli oppure già non ci siamo a livello di aspettative spannometriche? Voglio dire: se l'induttanza primaria tipica di un TU vale 400 mH, è chiaro che siamo fuori a priori...
L'ultima precisazione: lo strumento mostra una buona stabilità per bassi valori di induttanza (ho effettuato varie misure con induttanze assortite), ma diventa un po' "irrequieto" per valori meno che prossimi al suo max misurabile.
Ok... ecco i numeri:
Induttanze primarie: ~ 200 mH; ~ 190 mH
Induttanze disperse: ~ 14 mH per entrambi i TU (secondario 8 Ohm in cc)
~ 33 mH; ~ 39 mH (secondario 4 Ohm in cc)
Ehm...! E' tutto!

... Aspetto pareri e insulti...
Max