Hola All!
A controprova (forse) provatevi a leggere questa recensione dove, di fronte a misure di risposta in frequenza "schifose" , il suono dell'oggetto è giudicato di primissima qualità da parte del recensore.
[....CUT...]
ma -secondo il mio parere- varrebbe la pena di indagare, su casi come questi, e di porsi delle domande...
Infatti, io avevo scritto proprio questo in un mio precedente post:
Per ora vorrei partire dal basso, mi accontenterei solo poter conoscere
strumentalmente COSA CAMBIA nel suono implementando una cosa
rispetto ad un altra in una catena audio e QUANTIFICARE l' entita' dell'
eventuale cambiamento.
E poi ho anche aggiunto che probabilmente NON tutte le misurazioni sono
realmente utili per stabilire la qualita' di un ampli, quotando me stesso:
Interpretare questi dati, stabilire quali di questi occorre migliorare e
quali di questi ignorare sarebbe solo l' operazione successiva.
Invece pare che in questo theread si sia parlato soltanto del fatto che le
misure, qualunque esse siano, NON hanno alcun senso in campo audio!
LE MISURE HANNO SEMPRE SENSO..... o almeno fino a quando la
risoluzione dello strumento di misura impiegato e' opportuna rispetto alla
misurazione da fare (es, per misurare i muri perimetrali di una casa
posso usare un metro a bindella, per misurare il diametro di una barra
filettata la bindella e' inutile e mi serve piuttosto un calibro!)
Poi, se qualcuno mi venisse a dire che alcune misure, pur avendo senso,
sono inutili all' atto pratico mi puo' stare anche bene ( posso misurare
il passo di filettatura della barra filettata ed e' quasi sempre utile farlo,
potrei anche misurare il passo delle setole del pennello che e' stato
usato per imbiancare i muri della casa ma questa misurazione, pur
avendo comunque un senso logico, mi pare abbastanza inutile ai fini
pratici! ) :p
Ad ogni modo, dopo aver stabilito che un suono e' piu' dettagliato di un
altro e appurato che finora nessuno ha capito il perche', cerchiamo di
trovare il pelo dell' uovo e proviamo a misurare proprio tutto il
misurabile, in seguito ci sara' sempre tempo a scartare i dati che
saranno trovati come NON necessari.
Portando il mio precedente esempio dell'impulso e del comando di bilanciamento forse non mi sono spiegato bene e per questo non sono stato capito, ma volevo solo dimostrare come un segnale a banda larga (l'impulso), non necessitante di elaborazione intellettuale e culturale da parte del cervello una volta diffuso nel dominio del tempo non può essere corretto nel dominio dell'ampiezza o della frequenza, a meno di non sopportare enormi "distorsioni" (in questo caso distorsioni della corretta immagine stereo, causate dal controllo del bilanciamento).
Ribadisco come assai importante la frase : non necessita di elaborazione intellettuale e culturale; l'impulso fa ciickk e questo rumore ritengo sia di univoca interpretazione, a differenza di un accordo orchestrale o di un colpo di archetto di un particolare violino !
L' immagine stereo e' formata in maniera fittizia mediante somma e
sottrazione delle onde di pressione.
Premesso che ci sono solo due diffusori a disposizione e NON uno per
ciascuno strumento suonato, per dare l' impressione che un segnale
provenga da una determinata direzione si utilizza la tecnica dello
sfasamento dei segnali.
se due onde di pressione giungono dalle casse esattamente in fase tra
di loro, i due segnali si propagheranno nell' aria alla velocita' del suono
ed andranno a miscelarsi SOMMANDOSI esattamente al centro degli
altoparlanti ( seguendo una linea retta )
il suono dell' altoparlante destro chiaramente continuera' il suo percorso
anche verso sinistra, e cosi' succedera' anche per l' altoparlante
sinistro (il cui suono continuera' a propagarsi verso destra), ma ciascuno
dei due segnali che continua il suo percorso si ritrovera' a dover
fronteggiare con il segnale dell' altoparlante opposto che ha un
ampiezza maggiore ed e' sfasato rispetto al segnale "ribelle" ( in
entrambi i casi la differenza di fase e di ampiezza e' da imputarsi alla
differente lunghezza di percorso ).... chi ha la meglio tra i due segnali
e' presto detto, quello piu' ampio, e in tal modo il segnale "ribelle" tende
a cancellarsi.
se io invece sfaso il segnale di uno dei diffusori, il punto in cui i due
segnali si ritroveranno in fase (sommandosi) sara' diverso dal centro
perche' per ritornare in fase tra di loro i due segnali saranno costretti a
percorrere distanze differenti.
Ecco spiegato "l' arcano" dell' immagine stereo, il suono sembra
semplicemente provenire dal punto nello spazio in cui i due segnali si
sommano in fase tra loro, e tale punto si sposta sfasando
differentemente i due segnali.
Visto che abbiamo finora parlato di sfasamento.... chi genera questo
sfasamento????
semplicissimo, nell' ipotesi piu' banale ci sono due microfoni che
registrano una produzione musicale, la semplice differente distanza
tra' lo strumento ed i due microfoni fa si che il suono dello strumento
debba attraversare uno spazio d' aria maggiore per raggiungere il
microfono piu' lontano, visto che il suono NON si propaga
istantaneamente nello spazio ma viaggia ad una determinata velocita',
e' proprio questa differenza di distanza che genera lo sfasamento in
maniera del tutto naturale!
CMQ, il giochino con il goniometro e il fonometro funziona davvero.
Ma torniamo all'elettronica: io parto sempre dal concetto che i progettisti di primarie Ditte -dato un budget e un capitolato di progetto- progettino sempre (o quasi sempre) con il meglio che la loro esperienza, la componentistica e la tecnica elettronica mettono loro a disposizione.
Io di lavoro faccio il progettista elettronico, NON so come lavorino
le "primarie ditte", quello che so e' che in base alla mia esperienza
e ai racconti dei colleghi direi che NON e' assolutamente cosi' :p
Fermo restando che le conoscienze acquisite dai progettisti possono
essere molto variabili e che NON e' mai possibile raggiungere il massimo livello perche' molte cose sono correlate tra loro e
migliorandone una si finisce inevitabilmente per peggiorarne un altra,
quando si progetta i tempi sono sempre stretti, i clienti sono tanti, si
pensa sempre alle future espansioni, si cerca di lavorare in economia
e NON si arriva mai ad un prodotto finito "che sia del tutto finito"
Chiaro, questa e' solo una mia personale valutazione fatta in base alla
mia esperienza e ai racconti degli ex lavori dei miei colleghi, potrei
anche sbagliarmi ma finora e' sempre stato cosi!
Ciao!
Fabio.
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In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
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