Come analizzare gli schemi.

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plovati
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Messaggio da plovati »

Allora, torniamo al metodo 1(grafico) che stavamo seguendo.
Siamo arrivati ad ottenere i seguenti legami tra grandezze del circuito che stiamo analizzando:
Vgk=-Ip*R5
Ip = funzione non lineare (Vgk, Vpk), riportata nelle curve caratteristiche

Purtroppo entra anche la Vp, che è una terza incognita. Abbiamo bisogno quindi di trovare un altro legame tra le grandezze precedente e Vpk.
Applicando alla maglia VB, R6+R7, placca la stessa legge di Kirchoff che abbiamo usato per il circuito di catodo, si ha:
Vpk=Vp-Vk=VB-(R6+R7)*Ip
Applicando la legge di ohm, le due resistenze R6 e R7 in serie si sommano. Per semplificare la notazione chiamiamo da qui in avanti R6+R7=Rp
Quindi:

Vp=VB-Rp*Ip e quindi Vpk= VB-(Rp+R5)*Ip

Ma fortunatamente nei datasheet è riportato anche un grafico che lega Ip a Vpk e quindi abbiamo tutto quanto ci serve: tre equazioni e tre variabili. Il metodo matematico prevede a questo punto di cercare il legame matematico tra le grandezze ricorrendo alla fisica del dispositivo e risolvendo le equazioni conseguenti. E’ quello che fanno i simulatori come spice, nascondendo pero’ tutti i dettagli dei calcoli in un modello di componente (le famose librerie o model).
Prima dell’avvento del PC, il mezzo più utilizzato era l’analisi grafica che ancora oggi presenta il vantaggio di avere sott’occhio immediatamente molte informazioni e capire intuitivamente cosa succede spostando un valore. A sapere usare un’analisi grafica carta-e-matita si hanno molti vantaggi anche nella successiva eventuale simulazione spice.

Prendiamo il datasheet, in questo caso della Sylvania, perché ha i grafici più grossi e si riesce a lavorare meglio.
http://www.mif.pg.gda.pl/homepages/fran ... 6SN7GT.pdf

La maglia di placca è caratterizzata da questa famiglia di curve:

Immagine

la maglia di catodo da quest’altra famiglia:

.Immagine

bisognerà lavorare su tutti e due i grafici, ricavando da un grafico una curva da sovrapporre nell'altro grafico, esattamente come quando si risolvono i sistemi di equazioni si fa la sostituzione di un'espressione con una variabile ottenuta da un'equazione del sistema in un'altra equazione.

Da notare che abbiamo assunto implicitamente Ik=Ip, assumendo Ig=0 e applicando la legge di Kirkoff ai nodi. La condizione Ik=Ip è molto accurata per i triodi, ma non per i pentodi, a causa della presenza della corrente della seconda griglia. Per questo l’esempio lo abbiamo fatto con un triodo.

NOTA con le parentesi si indica in genere una dipendenza funzionale, così ad esempio Ip(Vp, Vgk) indica che Ip dipende in qualche maniera non precisata dalla altre grandezze Vp e Vgk. Tutte le grandezze elettriche sono funzione della temperatura, tanto che in genere questa dipendenza si omette. Non si scrive ad esempio R(T) anche se la resistenza varia con la temperatura, ma si dà per scontato. In particolare nei circuiti a valvole le temperature di esercizio possono essere elevate e in qualche caso si deve considerare questa dipendenza.
NOTA2 la notazione Vpk=Vp-Vk nasconde in realtà un passaggio intermedio che è un’altra applicazione della legge di Kirchoff: tra la Vpo, Vko e Vpk, dove con o si è indicato il nodo di massa


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Piergiorgio
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plovati
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Messaggio da plovati »

Allora partiamo dal secondo grafico, la Ip in funzione di Vg per diversi valori della tensione di placca Vp.
Il legame Ip(Vg) del triodo è dato dalle curve riportate, a questo va sovrapposto il legame Ip(Vg) forzato dalla resistenza di catodo da 1,2kohm. Fortunatamente questo legame è lineare, Vg=-Ip*R5 e quindi la rispettiva curva rappresentativa nel piano Vg-Ip sarà una retta.
Tracciamola marcando due punti (per due punti passa una e una sola retta) e scegliamoli comodi: a Ip=0 Vg varrà 0, a Vg=-12V la Vp varrà 10mA. Tracciamo quindi i due punti rossi nella figura sottostante e la retta che li congiunge.

Immagine

Le curve del triodo intersecano la nostra retta che abbiamo appena disegnato in un punto per ciascun valore di tensione di placca. Marchiamo questi punti con i pallini verdi e misuriamo la corrente Ip in corrispondenza di ognuno di essi, creando la seguente tabella

Punto Ip[mA[
1 9
2 7
3 5.5
4 4
5 2.5

Da notare che come avviene abbastanza spesso la relazione ottenuta è abbastanza lineare e si sarebbe potuta ricavare solo da due punti approssimando approssimando la relazione con una retta.

A quadro punto abbiamo ricavato una retta Vp-Ip che possiamo riportare sulla curva delle caratteristiche di placca, retta individuata dal colore verde nel seguente disegno (teniamo conto che la tensione riportata nei grafici è la tensione sul triodo, cioè Vpk):

Immagine

Abbiamo anche un’altra relazione da rappresentare su questo grafico, dovuta alla maglia di uscita: Vpk=VB-Ip*(Rp+R5), e sostituendo i valori abbiamo Vpk=320V-Ip*44.2Kohm, che possiamo rappresentare sempre ricorrendo a due punti comodi (mettendo prima Ip=0 e poi Vp=0). La retta risultante è quella rossa.

L’intersezione delle due rette dà il punto di lavoro cercato. Tina mi dà 4mA e 150V, con un buon accordo con quanto abbiamo trovato per via grafica.

NOTA non vale mai la pena fare i conti precisi, perché la variabilità da valvola a valvola è molto superiore agli arrotondamenti e alla imprecisione di lettura dei grafici.


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Messaggio da gserpentino »

Piergiorgio sei un grande....
Ma che lavoro fai?

Ti sto seguendo alla perfezione.
A casa provero sui datasheet che mi sono stampato.
Fino ad oggi avevo sempre lavorato sulle curve di placca ma mai su quelle di griglia e mi sono sempre chiesto a cosa servissero.
Finalmente l'ho capito.
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plovati
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Messaggio da plovati »

Servono anche a capire immediatamente dove è meglio far lavorare la valvola, nel caso di un progetto di uno stadio. Nella figura seguente è evidente che la zona rossa è più lineare e quindi distorcerà meno della zona operativa individuata in verde:

Immagine

Da qui si vede perchè si dice in giro che è meglio tirare la 6SN7 a elevate correnti, per avere una linearità migliore. Per lo stesso motivo questa valvola ha bisogno di una certa tensione di placca, sotto la quale le curve piegano inesorabilmente.

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Messaggio da plovati »

dalla stessa curva si puo' ricavare anche la transconduttanza Gm, che serve per calcolare il guadagno e altre grandezze di segnale:

Immagine

Come si vede questa è funzione del punto di lavoro scelto. Molto opportunamente spesso i datasheet riportano diversi punti di lavoro con le relative Gm e Rp, scelti tra i tanti possibili, per semplificare la vita ai progettisti.

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Messaggio da plovati »

Un esempio tratto da datasheet TungSol:

Immagine

a meno che uno non sia particolarmente ferrato o creativo, meglio attenersi ai punti di lavoro tabellati dai costruttori.
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Piergiorgio
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Messaggio da gserpentino »

ok.Mi stampo il tutto e me lo rileggo con calma.

ciao e grazie
gabriele
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Messaggio da gserpentino »

Aiuto , approfondendo mi sono incasinato.
Fino qui abbiamo sempre parlato di triodi con una resistenza in serie all'anodo ben chiara e definita.
Per cui e' "semplice" tracciare la retta di carico a riposo.
Il problema ce l'ho con una finale e relativo trasformatore d'uscita.
Cerco di farmi capire.
A riposo non o segnale sinusoidale per cui l'unica resistenza che vede la valvola e' la resistenza del filo del primario del TU.
Per cui la retta di carico risulta quasi essere parallela all'asse delle Y.
Per cui risulterebbe una corrente altissima.
Provo a fare un esempio.
- Valvola finale EL34
-resistenza del primario (perlo di resistenza e non impedenza perche siamo in condizioni di riposo) di ohm 400
- Tensione anodo-catodo 310 V
in queste condizioni la retta di carico statica intercetta l'asse delle x sui 310V ed e' quasi parallela all'asse delle y.

Questo vorrebbe dire che avrei una corrente incredibilmente alta che attraversa la valvola.

Se pero considero' la resistenza interna della valvola il discorso cambia.

Considero come esempio una Ri di 3000 ohm quindi avro'
310V/3400ohm = 0,09 A ciao 90mA

ma con una retta di carico statica cosi fatta (cioe' parallela all'asse delle y) come faccio graficamente a calcolarmi la Ri?

Insomma con il discorso di regme statico e dinamico e consideranto il TU mi sono incasinato.

Ho capito il discorso per i triodi amplificatori di tensione quindi con resistenza specificata e costante ma con il TU non ho capito come ragionare.

grazie e ciao
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Messaggio da plovati »

http://www.audiofaidate.org/materiale/5 ... caBase.pdf
http://www.audiofaidate.org/materiale/2 ... che_TU.pdf
Non hai una corrente altissima, ma solo quella che la valvola lascia passare a quella polarizzazione Vgk.


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Piergiorgio
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Piergiorgio
gserpentino
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Messaggio da gserpentino »

Se uso la el34 a pentodo devo guardare il datasheet corrispondente.
Esistono anche i grafici/datasheet per configurazione a triodo e ultralinerare?
Il modo di regionare per questi ultimi e' uguale?
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