Buongiorno a tutti ...
Come da titolo, la/le resistenze per limitare lo spunmto di corrente all'accensione sulle raddrizzatrici, si mettono prima della raddrizzatrice (tra trafo e anodo ) oppure dopo tra il catodo ed il primo filtro ?
Grazie a tutti
Scusate la banalità della domanda
Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
- zen-o
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Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
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il silicio è buono solo d'estate al mare ... la soluzione è nel vuoto
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
Se lo scopo è limitare la corrente basta porre la resistenza in serie al tubo regolatore (o prima o dopo, non importa, ma prima del condensatore di filtro), perchè tra due elementi circuitali in serie di un ramo di circuito passa la medesima corrente, dice la teoria.
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
...e pure la pratica.drpaolo ha scritto: 19 ago 2024, 14:31 tra due elementi circuitali in serie di un ramo di circuito passa la medesima corrente, dice la teoria.

Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
Grazie Paolo... Paoli ....
Ma si usa il plurale per i nomi ?
nel mio caso la pratica spesso differisce dalla teoria ... e mettiamoci pure i tubi ...
allora li metto tra trafo e tubo raddrizzatore mi da una sensazione migliore
PS: la 2a3 è meglio della 300B
PPS: l'alimentazione dei filamenti in alternata la trovo migliore, c'è un po di "uuuuuuuuu" ma manco si sente.
PPPS apro un 3D apposito per la polarizzazione di griglia e l'ampli in genere.
Ma si usa il plurale per i nomi ?

La pratica mica tanto

Si si prima del filtrodrpaolo ha scritto: 19 ago 2024, 14:31 Se lo scopo è limitare la corrente basta porre la resistenza in serie al tubo regolatore (o prima o dopo, non importa, ma prima del condensatore di filtro), perchè tra due elementi circuitali in serie di un ramo di circuito passa la medesima corrente, dice la teoria.
allora li metto tra trafo e tubo raddrizzatore mi da una sensazione migliore
PS: la 2a3 è meglio della 300B

PPS: l'alimentazione dei filamenti in alternata la trovo migliore, c'è un po di "uuuuuuuuu" ma manco si sente.
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
Non voglio polemizzare, però è interessante sentire questa tua opinione e così si approfondire l'argomento.zen-o ha scritto: 20 ago 2024, 06:55 ....
La pratica mica tantonel mio caso la pratica spesso differisce dalla teoria ... e mettiamoci pure i tubi ....
Qui nello schema è raffigurato una alimentazione a doppia semionda raddrizzata da una valvola e
due condensatori elettrolitici come filtro di tipo pi-greco.
I due resistori Ra1 & Ra2 fanno da limitatori di corrente nella valvola e quindi Rk1 si può eliminare.
Ma si possono eliminare anche Ra1 & Ra2 lasciando Rk1 e nella valvola scorrerebbe la stessa corrente.
Risulterebbe così che le due versioni sono indifferenti.
Doppia semionda o singola, è inifferente e Rf1 ha un'altra funzione.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
setteali ha scritto: 20 ago 2024, 17:22
Non voglio polemizzare, però è interessante sentire questa tua opinione e così si approfondire l'argomento.
Qui nello schema è raffigurato una alimentazione a doppia semionda raddrizzata da una valvola e
due condensatori elettrolitici come filtro di tipo pi-greco.
I due resistori Ra1 & Ra2 fanno da limitatori di corrente nella valvola e quindi Rk1 si può eliminare.
Ma si possono eliminare anche Ra1 & Ra2 lasciando Rk1 e nella valvola scorrerebbe la stessa corrente.
Risulterebbe così che le due versioni sono indifferenti.
Doppia semionda o singola, è inifferente e Rf1 ha un'altra funzione.
La keyword è "nel mio caso"; semplicemente perchè io faccio casini che la metà basta e non sono molto capace. Le emoticons nel 2024 sono, purtroppo, diventate parte della semantica ma vanno pure ad interpretazione e quindi a volte non se ne comprende bene il significatozen-o ha scritto: 20 ago 2024, 06:55 ....
La pratica mica tantonel mio caso la pratica spesso differisce dalla teoria ... e mettiamoci pure i tubi ....

Premessa fatta per evitare fraintendimenti, IMHO possono differire le due unità del tubo, i resitori, gli avvolgimenti del trasformatore e tutto quello che concorre a fare la differenza tra il mondo reale e il mondo ideale.
Su rk ci passerà "la stessa corrente" è una ed è quindi inevitabile.
Su Ra1 ed Ra2 non è così scontato anche se le differenze dovrebbero essere minime, diversamente c'è qualcosa da rivedere.
PS: ho iniziato ad odiare il termine opinione; l'apripista ed abusatore di questo termine ha contribuito nell'alimentare un casino e l'uso improprio del termine.
Tante cose lo ho imparate qui, tante mi mancano e gli errori provo a correggerli, non sono un terrapiattista.
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
Un po' di ironia nell'affrontare le cose, ci vuole, direi che è fondamentale. Anche perché scrivere i post non è semplice far capire il tono con cui si scrive ed anderbbe sempre citato, ma qui come dici te ci vengono di aiuto le emoticon.
Certamente esiste una leggera differenza di calcolo per valutare il valore della resistenza sulla placca da quella quella sul catodo, perché ogni componente ha un suo consumo. Ma dovendo calcolare il resistore che occorre per avere una limitazione di corrente raddrizzatrice, bisogna partire dalla corrente che abbiamo bisogno e non esagerare molto come valore perché è tutta potenza che viene richiesta dal trasformatore, una buona soluzione è quella di usare un resistore a coefficiente di temperatura variabile, in questo caso un PTC, in modo di avere una resistenza abbastanza alta a freddo, che diminuisce man mano che si scalda, fino a raggiungere il suo valore di lavoro.
Certamente esiste una leggera differenza di calcolo per valutare il valore della resistenza sulla placca da quella quella sul catodo, perché ogni componente ha un suo consumo. Ma dovendo calcolare il resistore che occorre per avere una limitazione di corrente raddrizzatrice, bisogna partire dalla corrente che abbiamo bisogno e non esagerare molto come valore perché è tutta potenza che viene richiesta dal trasformatore, una buona soluzione è quella di usare un resistore a coefficiente di temperatura variabile, in questo caso un PTC, in modo di avere una resistenza abbastanza alta a freddo, che diminuisce man mano che si scalda, fino a raggiungere il suo valore di lavoro.
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
In realtà va considerato che il trasformatore di alimentazione non sarà perfettamente simmetrico. L'impedenza totale (Rdc+Rprimario riflessa) dei due semiavvolgimenti differirà anche (in alcuni casi) di molto.setteali ha scritto: 20 ago 2024, 17:22 I due resistori Ra1 & Ra2 fanno da limitatori di corrente nella valvola e quindi Rk1 si può eliminare.
Ma si possono eliminare anche Ra1 & Ra2 lasciando Rk1 e nella valvola scorrerebbe la stessa corrente.
Risulterebbe così che le due versioni sono indifferenti.
Doppia semionda o singola, è inifferente e Rf1 ha un'altra funzione.
Senza contare che anche le due sezioni della raddrizzatrice non saranno identiche.
Se è così mettere Ra1 e Ra2 di valori opportuni atti a bilanciare impedenza vista dal condensatore di filtro tra le due semionde dovrebbe essere meglio che mettere una sola Rk1
_________
Piergiorgio
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Re: Resistenze limitazione corrente raddrizzatrice
Forse più un NTC (immagino però che porti con se altre problematiche) ... il resto è come ha detto Plovati, nel senso che non avrei saputo spiegarlo meglio.setteali ha scritto: 21 ago 2024, 08:56 una buona soluzione è quella di usare un resistore a coefficiente di temperatura variabile, in questo caso un PTC, in modo di avere una resistenza abbastanza alta a freddo, che diminuisce man mano che si scalda, fino a raggiungere il suo valore di lavoro.
The question is: what is the mana mana... the question is, who care?
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