pico ha scritto:La mia domanda è: esiste un modo per definire una periferica audio USB di default anche se questa non è sempre accesa?
in
pulseaudio? non saprei. Nei PC che uso per l'audio PA mi guardo bene dal mettercelo.
A livello di ALSA, la prima cosa che puoi provare a fare è specificare "l'ordine" delle schede audio, forzando la E-mu ad essere la "prima" e quella integrata la "seconda". Nel file "/etc/modprobe.d/alsa-base.conf" (o, meglio, in un "custom.conf" nella medesima dir) puoi mettere qualcosa del genere:
Codice: Seleziona tutto
options snd-usb-audio index=1
options snd_ice1724 index=2
options snd_hda_intel index=3
ecc. Ovviamente metti solo quello che ti serve sostituendo i nomi dei moduli utilizzati nel tuo sistema.
Oppure, un'altra cosa che puoi fare (se non ti serve...) è disabilitare completamente la scheda audio interna, così che la E-mu (quando c'è) sia l'unica (a quel punto PA dovrebbe usarla non appena la vede... si spera). Su alcuni hardware puoi farlo facilmente direttamente dal BIOS (altrimenti da sistema puoi provare a mettere in "blacklist" o eliminare del tutto il modulo relativo, ecc).
Sempre su ALSA puoi anche definire facilmente un device di default, anche se non è collegato. Basta mettere nel file ~/.asoundrc dell'utente interessato (oppure in /etc/asound.conf a livello globale) qualcosa del genere:
(il parametro è il nome del device, quello che ottieni con "aplay -L"). Non so' però come si comporti PA, se tiene conto o meno dei default di ALSA, che succede se il default non è accessibile, ecc.
Ti conviene dare una occhiata alla
documentazione di PA (
cerca anche altrove), forse c'è modo di definire una periferica "preferita" che venga automaticamente promossa a default quando è collegata. Vedi ad es. qui:
https://code.google.com/p/gnome-pulse-a ... tail?id=56
pico ha scritto:no dai! A parte la dock sotto con OSX ha poco a che vedere.
mi riferivo soprattutto alla cura dell'aspetto estetico ed al "minimalismo": di default offre ben poco ed è (o almeno era, la nuova versione non l'ho vista) piuttosto limitato in ciò che ti consente di fare (e personalizzare, ovviamente senza mettere mano "under the hood"...). Trovo piuttosto "bizzarra" anche la scelta delle applicazioni fornite "di serie" (browser, office, ecc).
pico ha scritto:Io la uso sul PC di lavoro e mi trovo molto bene. Mi piacciono i colori (riposanti), ed il recupero di certe caratteristiche di Gnome 2 ormai perse nell'epoca Gnome3/Unity. Tu che usi?
Come distribuzione di base per lo più
Debian. Su alcune macchine *Ubuntu oppure
Mint (o
LMDE), ma quasi sempre molto "rimaneggiate" e personalizzate. Come DE (anche se personalmente faccio quasi tutto da terminale, per cui un vero DE non mi servirebbe neanche...) sono un vecchio fan di
KDE, che ho cominciato ad utilizzare fin dalle primissime pre-release "0.x" (~1997). Al pari di molti vecchi utenti Gnome che non hanno gradito Gome3, ho detestato il passaggio a KDE4. Tant'è che finché ho potuto sono rimasto sul 3.5. Per un certo periodo sono addirittura passato a "
Trinity" (che è un "fork" di KDE 3.5), che tutt'ora uso dove mi serva un DE comodo e completo su macchine datate (pare assurdo ma, pur essendo un DE comodo e completo, una volta "snellito" disabilitando le cose superflue è molto più "leggero" e veloce non solo dei DE "più moderni" ma anche di quelli che in teoria dovrebbero fare della "leggerezza" la loro bandiera, quali XFCE e perfino LXDE!). Sulle macchine più performanti invece alla fine sono "tornato" a
KDE (4.x).
BTW: se ti piaceva Gnome2, puoi continuare ad usarlo... c'è "
Mate" che altro non è se la prosecuzione dello sviluppo del buon vecchio gnome2, preso in carico da un altro gruppo. In origine era disponibile solo su
Mint (derivata da Ubuntu), ma ormai è disponibile su quasi tutte le distribuzioni. Adesso c'è anche
Ubuntu MATE, che ricorda molto le buone vecchie release di Ubuntu pre-Unity.

Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»