Salve a tutti.
Dovrei iniziare a dimensionare un alimentatore per un pre linea, assorbimento circa, nella peggiore delle ipotesi, 15mA per canale (vale a dire 30mA).
Ho già realizzato una induttiva.
Non so se optare per un filtraggio lclcrc, con sdoppiamento per i singoli canali, oppure provvedere ad una clc+stabilizzazione(con triodo-pentodo-diodo, alla Morgan Jones).
Volevo avere qualche opinione da parte vostra sui risultati sonici di entrambe.
da tener presente che punterei ad una alimentazione separata.
Saluti e grazie in anticipo.
Francesco
Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
LCL seguito da CCS (a stato solido) + shunt
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Aloia nel suo Antu usa LC-stabilzzatore serie a bjt-shunt con soli zener.
Da ultimo, purtroppo la qualità della componentistica ha la sua importanza, che ci piaccia o no. Se utilizzi solo condensatori plastici al posto degli elettrolitici( anche di alto lignaggio) si apre tutto un altro mondo.
Ciao, Trini
Con la "semplice" LCLC non sono stato molto fortunato, come minimo in termini di rumore( anche captato),però le mie induttanze non erano così buone. Con uno schema C-giratore-C- moltiplicatore di capacità invece le cose sono andate molto, molto meglio. Poi dipenderà anche dal circuito audio che utilizzi, cioè dal suo PSRR, anche se IMHO vale sempre la pena di cercare di ottenere la massima silenziosità possibile. Non sottovalutare l'alimentazione dei filamenti per il risultato finale. Non sottovalutarti nella capacità di udire anche piccolissimi particolari; li senti, li senti, basta tirarli fuori.franmat ha scritto:Volevo avere qualche opinione da parte vostra sui risultati sonici di entrambe.
Da ultimo, purtroppo la qualità della componentistica ha la sua importanza, che ci piaccia o no. Se utilizzi solo condensatori plastici al posto degli elettrolitici( anche di alto lignaggio) si apre tutto un altro mondo.
Ciao, Trini
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Ciao a tutti e grazie per le risposte.
Cerco di spiegare meglio.
Al momento su un preamplificatore con trasformatore parafeed e induttanza anodica ho realizzato un alimentatore del tipo LCLCRC (due rami, uno per ogni canale) con rettificazione ibrida SS-valvole, mentre sui filamenti ho utilizzato una alimentazione stabilizzata con LM317T bella robusta.
Devo dire che in questa configurazione, dopo aver messo a posto le masse, il pre si è sempre mostrato muto come un pesce, Zero rumore (ovviamente dopo aver perso tempo ad ottimizzare le masse).
Alle misure sembra abbastanza muto...non ricordo il livello di rumore misurato, mi pare intorno ai 0,1v (Boh! Il mio amico aveva detto che era un buon risultato).
L'alimentazione comuque era realizzata bene, con condensatori plastici sull'anodica ma delle induttanze non degne di questo nome.
Ora ho intenzione di realizzare un pre, sempre parafeed (15k), con induttanza anodica (270H e 10 mA) ed una 6j5g per canale.
E quindi mi trovo a dover scegliere la tipologia meglio adatta a questo pre.
Questa volta volevo utilizzare una rettificazione all tube, da decidere tra le varie tipologie di rettificatrici che possiedo (EZ81, 6x5gt, 5y3, GZ32, GZ34, 5r4gy).
Sui filamenti penso di utilizzare sempre lo stesso lm317.
Una domanda...il CCS è incompatibile con induttanza anodica vero?
Per quanto riguarda invece l'alimentazione shunt, vi sono degli schemi in rete da poter valutare?
Grazie mille.
Saluti
Francesco
Cerco di spiegare meglio.
Al momento su un preamplificatore con trasformatore parafeed e induttanza anodica ho realizzato un alimentatore del tipo LCLCRC (due rami, uno per ogni canale) con rettificazione ibrida SS-valvole, mentre sui filamenti ho utilizzato una alimentazione stabilizzata con LM317T bella robusta.
Devo dire che in questa configurazione, dopo aver messo a posto le masse, il pre si è sempre mostrato muto come un pesce, Zero rumore (ovviamente dopo aver perso tempo ad ottimizzare le masse).
Alle misure sembra abbastanza muto...non ricordo il livello di rumore misurato, mi pare intorno ai 0,1v (Boh! Il mio amico aveva detto che era un buon risultato).
L'alimentazione comuque era realizzata bene, con condensatori plastici sull'anodica ma delle induttanze non degne di questo nome.
Ora ho intenzione di realizzare un pre, sempre parafeed (15k), con induttanza anodica (270H e 10 mA) ed una 6j5g per canale.
E quindi mi trovo a dover scegliere la tipologia meglio adatta a questo pre.
Questa volta volevo utilizzare una rettificazione all tube, da decidere tra le varie tipologie di rettificatrici che possiedo (EZ81, 6x5gt, 5y3, GZ32, GZ34, 5r4gy).
Sui filamenti penso di utilizzare sempre lo stesso lm317.
Una domanda...il CCS è incompatibile con induttanza anodica vero?
Per quanto riguarda invece l'alimentazione shunt, vi sono degli schemi in rete da poter valutare?
Grazie mille.
Saluti
Francesco
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Cosa ne dite di questi per i filamenti?
http://cds.linear.com/docs/en/datasheet/3083fa.pdf
http://cds.linear.com/docs/en/datasheet/3083fa.pdf
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
0.1V va bene per un finale, sicuramente era più basso
CCS+shunt va bene con le induttanze di carico. volendo potresti fare un semplice LC e usare il CCS invece della induttanza di carico
per i filamenti anche CRC va bene di solito (nel mio prefono devo purtroppo aggiungere un regolatore)
CCS+shunt va bene con le induttanze di carico. volendo potresti fare un semplice LC e usare il CCS invece della induttanza di carico

per i filamenti anche CRC va bene di solito (nel mio prefono devo purtroppo aggiungere un regolatore)
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Se disponi di tubi rettificatori buoni, ma veramente buoni( quindi NOS DOCG) può valere la pena di utlizzare una rettificazione all tube, altrimenti, come già detto in un altro 3D usa gli schottky SiC , vai facile e vivi felice. Dovrai mettere degli snubber da calcolarsi sul tuo TA, ma non è difficilissimo.franmat ha scritto:E quindi mi trovo a dover scegliere la tipologia meglio adatta a questo pre.
Considerando l'architettura del pre, l'alimentazione ti ci vuole ben silenziosa e "ben suonante" e questo è ovvio

Potresti provare ad utilizzare un CCS( preceduto da un cap) al posto della prima induttanza di livellamento per dare una terribile piallata al ripple fin dall'inizio, ma è una configurazione che non ho ancora sperimentato. Potrebbe non portarsi via tanti volt come una L "en tete".
Per i filamenti un 317, magari messo a CCS, va bene; la soluzione prospettata da Echo anche meglio, pur se più costosa. Nel mio pre phono ho utilizzato moltiplicatore di capacità+ 317 a ccs. Overkill? Amen. Però si sente. Di sicuro dovrai sollevare l'alimentazione a 50 V almeno e poi sarà utlile shuntare a massa i piedini dei filamenti con un cap ceramico(X7R almeno) da 470-1000 pF/1000V. Altrettanto sicuramente dovrai prevedere trasformatori separati per i filamenti ed utilizzare anche qui rettificazione con diodi schottky(non SiC) e degli snubber, se vuoi il massimo.
Puoi vedere su DIYaudio il 3d( infinito) di Salas http://www.diyaudio.com/forums/power-su ... -regs.html, oppure gli articoli sul Janus di J. Broskie http://www.tubecad.com/2007/01/blog0095.htmfranmat ha scritto:Per quanto riguarda invece l'alimentazione shunt, vi sono degli schemi in rete da poter valutare?
Di entrambi esistono sostenitori e detrattori sonici

Ci sono anche altri schemi più o meno complicati a SS, ma la sostanza non cambia. C'è controreazione

Ciao, Trini
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Ammazza quanto ancora devo studiare….
Dalle vostre parole una cosa è certa,
una stabilizzazione di questo tipo:
http://analogmetric.com/ebay/TPS%20sch.jpg
non va bene….
Avevo sentito un po' di roba con alimentazione induttiva e stabilizzata e mi sembrava abbastanza performante a dire la verità.
Mettiamo dei paletti allora.
Induttanza di carico anodico non si tocca….mi ha ciulato 200$ Lafevre.
Induttanza di testa per forza….fa troppo figo
rettificazione a vuoto (tutte valvole NOS docg, ovvero mullard, tungsol, fivre, brimar)
Le opzioni sarebbero le seguenti
1) Primo filtro LC - CCS - shunt, che mi sembra ragionevole, avendo letto qualcosa sul libro di morgan jones.
2) Primo filtro LC - Moltiplicatore di capacità (mi è ignoto……cercherò in giro informazioni) - shunt a zener (anche qui cerco di capire cosa vuol dire
)
Lo shunt deve essere quanto più vicino possibile all'anodo della valvola, o meglio all'induttanza di carico, giusto?
Quindi in una alimentazione separata, nell'alimentatore ci metto sino al cvs e nel case del pre dallo shunt in avanti.
Solo un questione.
Questo alimentatore dovrebbe tirarmi fuori circa 30-40mA per un pre linea. Avendo in programma un phono, mi chiedo se fare il passo lungo e puntare ad avere direttamente un 100-120mA in modo da alimentare entrambi. Questo probabilmente mi consentirebbe di abbattere i costi. Oppure è meglio pensarli separatamente?
Per quanto riguarda il 317 a ccs mi pare di averlo visto sul morgan jones, dovrebbe essere più semplice di quello che ho realizzato io (schema di 317 come da datasheet). Secondo voi è molto più efficace?
Per il momento vi ringrazio .
Vi tengo aggiornati.
Ogi altro contributo è comunque ben accetto.
Saluti
Francesco
Dalle vostre parole una cosa è certa,
una stabilizzazione di questo tipo:
http://analogmetric.com/ebay/TPS%20sch.jpg
non va bene….
Avevo sentito un po' di roba con alimentazione induttiva e stabilizzata e mi sembrava abbastanza performante a dire la verità.
Mettiamo dei paletti allora.
Induttanza di carico anodico non si tocca….mi ha ciulato 200$ Lafevre.
Induttanza di testa per forza….fa troppo figo

rettificazione a vuoto (tutte valvole NOS docg, ovvero mullard, tungsol, fivre, brimar)
Le opzioni sarebbero le seguenti
1) Primo filtro LC - CCS - shunt, che mi sembra ragionevole, avendo letto qualcosa sul libro di morgan jones.
2) Primo filtro LC - Moltiplicatore di capacità (mi è ignoto……cercherò in giro informazioni) - shunt a zener (anche qui cerco di capire cosa vuol dire

Lo shunt deve essere quanto più vicino possibile all'anodo della valvola, o meglio all'induttanza di carico, giusto?
Quindi in una alimentazione separata, nell'alimentatore ci metto sino al cvs e nel case del pre dallo shunt in avanti.
Solo un questione.
Questo alimentatore dovrebbe tirarmi fuori circa 30-40mA per un pre linea. Avendo in programma un phono, mi chiedo se fare il passo lungo e puntare ad avere direttamente un 100-120mA in modo da alimentare entrambi. Questo probabilmente mi consentirebbe di abbattere i costi. Oppure è meglio pensarli separatamente?
Per quanto riguarda il 317 a ccs mi pare di averlo visto sul morgan jones, dovrebbe essere più semplice di quello che ho realizzato io (schema di 317 come da datasheet). Secondo voi è molto più efficace?
Per il momento vi ringrazio .
Vi tengo aggiornati.
Ogi altro contributo è comunque ben accetto.
Saluti
Francesco
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Vale per tutti, soprattutto quando si pensa di sapere...franmat ha scritto:Ammazza quanto ancora devo studiare….

Comincia con la differenza tra alimentatore stabilzzato serie e shunt.
.
Non è che non vada bene da un punto di vista elettronico, la tensione te la dà ed anche pulita, non va bene da un punto di vista del risultato generale del suono. Questa è la classica stabilizzazione serie.franmat ha scritto:una stabilizzazione di questo tipo....
non va bene….
OK per i paletti, per la qualità delle valvole credo che dovrai interpellare Mariovalvola.
Dunque, quando si implementa una stabilizzazione shunt( stiamo parlando di alimentatori per uso audio di qualitàfranmat ha scritto:Le opzioni sarebbero le seguenti
1) Primo filtro LC - CCS - shunt, che mi sembra ragionevole, avendo letto qualcosa sul libro di morgan jones.
2) Primo filtro LC - Moltiplicatore di capacità (mi è ignoto……cercherò in giro informazioni) - shunt a zener (anche qui cerco di capire cosa vuol dire)

Adesso la circuitazione che si può utilizzare per la parte shunt può variare da un semplice "partitore" formato da res di caduta-zener( con in parallelo un adeguato condensatore) e quindi "senza controreazione" ad una circuitazione più o meno complicata in cui l'elemento shunt è pilotato da altri dispositivi che reagiscono alle variazioni di assorbimento del carico e/o della fornitura di tensione a monte ed è quindi caratterizzato dalla presenza di "controreazione".
Tale presenza viene giudicata foriera di problemi sonici, soprattutto se alimenta circuiti audio senza controreazione. D'altra parte la semplice stabilizzazione con zener non è molto....stabile.
L'opzione 2 ha dalla sua che il moltiplicatore di capacità è di suo un circuito senza controreazione e se ben progettato fornisce una tensione non stabilizzata estremamente pulita che andrà a pilotare lo stabilzzatore shunt più semplice che c'è(anche lui senza controreazione) e si potranno separare in due contenitori diversi.
Su cosa possa suonare meglio ho la mia idea che, però, non ti dico. Comunque tu scelga avrai bisogno di componentistica almeno "buona". Sorvolo scientemente su altre caratteristiche che dovrebbe avere un alimentatore per uso audio di qualità, perchè in fondo già sono presenti in qualsiasi delle 2 opzioni tu scelga.
Per la questione di un possibile phono da aggiungere in futuro, dipende da quali paletti di qualità ti porrai. Ovvio che per il max sia necessaria la separazione delle alimentazioni!
Ciao, Trini
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Una soluzione: 83 (che una minima stabilizzazione la da) + LCLC
è una cosa troppo "spartana"?
è una cosa troppo "spartana"?
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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
I vapori di mercurio no.....
troppa paura..ho due bimbe in giro per casa. Non si sa mai.

troppa paura..ho due bimbe in giro per casa. Non si sa mai.

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Re: Alimentazione induttiva vs induttiva+stabilizzata
Se proprio ti fa paura, basta organizzarsi con uno zoccolo "convertitore" e tenerci una 5U4 e la 83 la metti solo quando sei in "sicurezza"franmat ha scritto:I vapori di mercurio no.....
troppa paura..ho due bimbe in giro per casa. Non si sa mai.
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