OTL per cuffia, la seconda sfida?

Progetti, domande e idee sparse sull'autocostruzione delle elettroniche
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

politiz29 ha scritto:...questa volta non faccio la cavolata della prima esperienza :grin:...
Quando si fa esperienza.... :lol: . Allora per PRIMA cosa ti prendi una res da circa 100-150K/5W( non importa di che tipo) la colleghi, saldandola sicuramente, a dei coccodrilli con guaina e ISOLI perfettamente i suoi reofori e anche la res stessa con quello che ti pare, purchè sia un buon isolante; se vuoi puoi allungare i reofori con del filo elettrico sempre isolando per bene le saldature e i reofori: questa sarà la res con cui scaricherai i cap della alimentazione ogni volta che avrai tolto tensione, prima di rimettere le mani sul circuito. OCCHIO,OCCHIO e ancora OCCHIO!!! :!: Misura SEMPRE col tester i punti ad alta tensione prima di lavorarci, deve diventare automatico. Questo accrocco penso che lo abbiano tutti quelli che trafficano con alte tensioni.
Veniamo a noi.
C5 va collegato a massa dal lato negativo ed il suo valore dovrà essere scelto in modo che la sua reattanza capacitiva sia tale da essere trascurabile(minimo 1/10), rispetto alla res interna del tubo alimentato alla minima frequenza che si desidera riprodurre; se ricordo bene la res interna delle 88 a me viene un valore minimo di 47uF. Userai un 450V, così.... per sicurezza.
politiz29 ha scritto:...come la prima volta vorrei dividere in anodica e filamenti usando due trasformatori separati...
E' la maniera migliore di alimentare un circuito valvolare che si proponga velleità di Hi-Fi, quindi vai così. Userai una tensione continua o alternata?
politiz29 ha scritto:...ho provato a farmi una cultura sui moltiplicatori di capacità...


Non è difficile, si tratta di un circuito che simula un cap per via elettronica, ottenendo cap virtuale di enorme valore e dando un piallata al ripple come otterresti solo con valori di capacità improponibili. In un altro 3d avevo postato il circuito di un moltiplicatore Aikido style, adesso non riesco a ritrovarlo, appena ci riesco te lo posto.
politiz29 ha scritto:non mi è chiaro il discorso " avrai bisogno del riferimento di tensione per i filamenti, dimensionandolo opportunamente, sarà questo che fungerà anche da bleeder" .
Se leggi il data sheet della 88 noterai che viene riportato un valore massimo di tensione tra catodo e filamento. Ora la valvola alta del WF ha il catodo intorno ai 100V, mentre quella bassa intorno ai 20; se riferisci i filamenti a massa si crea una differenza di potenziale non dovuta tra catodo della valvola superiore e filamento, foriera di guai anche seri. Quindi si dovrà "riferire" l'alimentazione dei filamenti non a massa, ma ad un potenziale, derivato dalla anodica con un partitore( questo partitore fungerà anche da bleeder), che faccia in modo che la tensione fra i catodi e il filamento rientri nei valori accettati e possibilmente sia uguale per entrambi i catodi. Se alimenti in alternata puoi provare a lasciare la tensione dei filamenti flottante, ma non mi piace.

Ovviamente dovrai agire su due fronti perchè è inutile avere il circuito audio montato senza avere anche l'alimentazione per farlo funzionare(De Lapalisse!).

Non sarà uno stravolgimento di quella che hai già fatto per l'altro ampli, ma un suo affinamento, reso anche necessario dalla tensione che hai al secondario del TA; direi sinteticamente: TA>raddrizzatore>1° cap(50-100 uf al max)> giratore> 2° cap(da vedere)> diodi separatori+cap> 2 moltiplicatori di capacità> circuiti audio.

Approfondiremo, intanto dai una occhiata.

Ciao, Trini
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

trini ha scritto:.....moltiplicatore Aikido style, adesso non riesco a ritrovarlo, appena ci riesco te lo posto.
Eccolo qua, considera i valori del partitore in ingresso, della res e del cap che vanno al gate come il semaforo rosso in molte città, puramente indicativi. Il Mosfet sarà un IRF840.
Ciao, Trini
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di trini il 02 apr 2014, 13:35, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

trini ha scritto:
UnixMan ha scritto:...così facendo introdurresti rumore ad ampio spettro nel circuito dei filamenti....
Meglio introdurlo nell'anodica? :o Col PSRR del primo stadio?
non è l'insignificante quantità di rumore prodotto dal diodo in conduzione (alimentato in DC) che mi preoccupa... altrimenti sarebbe assurdo metterli sotto ai catodi, laddove il loro rumore viene addirittura amplificato!

Quello che invece mi preoccupa è il rumore di rettificazione che ottieni alimentando il diodo in AC. Soprattutto (al solito) quello dovuto alla corrente rettificata (composto prevalentemente di armoniche dei 50Hz) che circola nel circuito diodo-R-TA.

Va da sé che nel TA circola già la corrente simile (anzi, a causa del filtraggio capacitivo, molto peggiore) prodotta dal rettificatore dell'anodica. Non per caso, se si vuole una soluzione "no compromise", suggerisco sempre di adottare TA separati per anodiche e filamenti. Nonché secondari separati (se non addirittura TA separati) per il filamento di ciascun tubo! ;)
trini ha scritto:Si avevo sorvolato sulla funzione di bleeder perchè basta la resistenza che ridurrei, da un primo conto al volo, a 120-150K/3W. Ah, dimenticavo: visto che avrai bisogno del riferimento di tensione per i filamenti, dimensionandolo opportunamente, sarà questo che fungerà anche da bleeder.
certamente. Il diodo in quella posizione però torna utile, perché da una indicazione diretta sia della presenza dell'anodica che della carica residua dei condensatori. Inoltre, non essendo percorso dal segnale, può essere posizionato abbastanza liberamente (al contrario ad es. di quelli sotto ai catodi che, per giunta, essendo fotosensibili, a voler essere paranoici dovrebbero sempre venire "oscurati" ricoprendoli completamente con smalto o resine impermeabili alla luce).

Ovviamente, nulla vieta di realizzare il partitore per il riferimento dei filamenti a partire dallo stesso ramo in cui è presente il LED (anzi è senz'altro consigliabile farlo, così da evitare di sprecare inutilmente corrente).
trini ha scritto:
UnixMan ha scritto:potrebbe anche fare una alimentazione stabilizzata con un regolatore serie a stato solido...
Se cerca un cattivo suono è la via da perseguire..... se passa ad un regolatore shunt è un'altra cosa.
non sarei così categorico... tutto dipende da come realizzi il regolatore (sia che sia di tipo "shunt" che di tipo serie). ;)
trini ha scritto:
UnixMan ha scritto:...a voler strafare, con quattro regolatori indipendenti (uno per ciascuno stadio dei due canali). :?:
La teoria.... in pratica :up: costoso, ingombrante, ma efficacissimo, soprattutto se si usa una alimentazione separata a partire dal TA( o almeno dal secondario).
neanche poi tanto, specie per un oggetto come questo che richiede correnti modeste. Utilizzando dei regolatori non vedo la necessità di separare troppo il resto a monte (al limite giusto la solita cella diodo-condensatore dopo il filtro comune mi sembrerebbe più che sufficiente). Perché invece suggerisci il contrario? :?
trini ha scritto:Se già utilizzerà due moltiplicatori di capacità, preceduti da separatori, e poi usa i separatori fra gli stadi, otterrà un ottimo risultato. Lo sto ascoltando in continuazione e sono molto contento del risultato.
non ne dubito, specie visto e considerato che razza di "alimentatori" (indegni) sono stati utilizzati da altri...
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
politiz29
sostenitore
Messaggi: 600
Iscritto il: 02 giu 2006, 00:40
Località: pordenone

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da politiz29 »

mrttg ha scritto: Sul tavolaccio se tieni una sezione libera del doppio triodo di ingresso, puoi provare varianti con srpp in ingresso e roba in stile Aikido.
non so se ho capito correttamente, in pratica sul tavolaccio invece che usare una sola valvola in ingresso per due canali... ne metto due, in maniera da provare le due sezioni in configurazioni diverse per i due canali separatamente.
trini ha scritto:
E' la maniera migliore di alimentare un circuito valvolare che si proponga velleità di Hi-Fi, quindi vai così. Userai una tensione continua o alternata?
Pensavo in alternata come la volta scorsa, avendo cura di schermare bene i cavi che vanno ai filamenti... la prima volta non ho avuto problemi.
Anche il trasformatore filamenti penso lo prenderò nuovamente a due uscite, così da mettere una sola sulla driver e l'altra sulle due finali in parallelo.
trini ha scritto: Se leggi il data sheet della 88 noterai che viene riportato un valore massimo di tensione tra catodo e filamento. Ora la valvola alta del WF ha il catodo intorno ai 100V, mentre quella bassa intorno ai 20; se riferisci i filamenti a massa si crea una differenza di potenziale non dovuta tra catodo della valvola superiore e filamento, foriera di guai anche seri. Quindi si dovrà "riferire" l'alimentazione dei filamenti non a massa, ma ad un potenziale, derivato dalla anodica con un partitore( questo partitore fungerà anche da bleeder), che faccia in modo che la tensione fra i catodi e il filamento rientri nei valori accettati e possibilmente sia uguale per entrambi i catodi. Se alimenti in alternata puoi provare a lasciare la tensione dei filamenti flottante, ma non mi piace.
quindi questo punto (anche se la mia scelta di alimentare in alternata non ti piace) possiamo escluderlo e lascio la bleeder come avevo fatto io?
trini ha scritto:Ovviamente dovrai agire su due fronti perchè è inutile avere il circuito audio montato senza avere anche l'alimentazione per farlo funzionare(De Lapalisse!).

Non sarà uno stravolgimento di quella che hai già fatto per l'altro ampli, ma un suo affinamento, reso anche necessario dalla tensione che hai al secondario del TA; direi sinteticamente: TA>raddrizzatore>1° cap(50-100 uf al max)> giratore> 2° cap(da vedere)> diodi separatori+cap> 2 moltiplicatori di capacità> circuiti audio.
:grin: senza dubbio che avrei agito su due fronti... l'ho capito anche io che senza alimentatore non funziona niente :rofl: stavo solo cercando di mettere un punto fermo sul circuito audio, per poi passare agli sbattimenti sull'alimentazione (memore della prima volta che è stato proprio su quest'ultima che si è ragionato parecchio).
Mi piacerebbe abbozzare qualcosa a livello di disegno del circuito e poi farmi dire da voi se mi ci sono almeno avvicinato :tmi:
___________________
Tiziano
politiz29
sostenitore
Messaggi: 600
Iscritto il: 02 giu 2006, 00:40
Località: pordenone

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da politiz29 »

correggiamo i compiti e vediamo quanti errori ho fatto :tmi:
ho seguito lo "schema a blocchi" di Trini, inserendo anche le robe ritenute opzionali. Gli unici dubbi sono:
- non sarebbe più corretto spostare D1 subito dopo C1? Se invece il circuito è giusto così, non si potrebbe evitare di fare il giratore doppio e partire con il ramo dell'altro canale subito dopo del giratore in corrispondenza di C2?
- i valori usati nel giratore sono gli stessi del vecchio ampli? sarebbero da aggiornare?
- i valori usati nel moltiplicatore di capacità li ho lasciati uguali al semaforo rosso come suggerito... in che modo poi andranno dimensionati? Qui http://tinkeringken.blogspot.it/2011/09 ... art-6.html ho visto che assumono valori diversi da quelli di Trini
- come mai si inseriscono due moltiplicatori di capacità per ramo (quindi 4 in totale su tutto l'ampli)?
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
___________________
Tiziano
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

politiz29 ha scritto: stamattina ho provato a farmi una cultura sui moltiplicatori di capacità, ma non ho trovato niente che spieghi come dimensionarli, mi sono imbattuto anche in un thread cominciato da Trini proprio sull'argomento... ho però capito (credo) che utilizzando elementi a stato solido, si riesce a risparmiare sulla "grandezza" dei condensatori che un'alimentazione tradizionale richiederebbe.
in sostanza sì. È un po' come per i giratori, che permettono di "costruire" un induttore virtuale. Attenzione però che, come per questi ultimi ed a differenza dei rispettivi componenti reali, anche i "condensatori virtuali" ottenuti con i moltiplicatori di capacità NON immagazzinano energia! :!:

Possono quindi tornare utili per effettuare filtraggi (ad es. per ridurre drasticamente il ripple), ma NON sono in grado di assorbire energia quando ce n'è in abbondanza e restituirla al sistema quando serve. A quello scopo, un condensatore reale di capacità adeguata posto nelle immediate vicinanze del circuito alimentato è insostituibile.
politiz29 ha scritto:- disposti il triodo alto e basso come ho trovato in rete in base al WF per la ECC88
non mi piace. :shake: Hai un mucchio di tubi uguali: perché mai usare le due sezioni dello stesso tubo per "la parte alta" e quella "bassa" dello stadio finale, costringendolo a lavorare con Vhk comunque elevate?

Usa piuttosto sezioni di tubi diversi, con i filamenti alimentati separatamente e "sollevati" alle tensioni opportune (oppure lasciati completamente flottanti, almeno quelli del tubo "alto").

In altre parole, usa ad es. le due sezioni di ciascun tubo per la medesima funzione nei due canali: una metà di un tubo per un canale, l'altra per un altro.

Ovviamente ti servono almeno due secondari separati sul TA dei filamenti. Se poi pensi di farti realizzare un TA custom per l'occasione, visto che ci sei fatti fare un secondario separato per ciascun tubo che devi accendere, che è molto meglio! ;)
politiz29 ha scritto:- rimessa la RC sotto la driver come da circuito originario giusto per l'inizio (a tal proposito la R ho notato adesso che è numerata sbagliata)
se è solo per il test, il C non serve... puoi anche mettere solo la R. ;)
politiz29 ha scritto:non mi è chiaro il discorso " avrai bisogno del riferimento di tensione per i filamenti, dimensionandolo opportunamente, sarà questo che fungerà anche da bleeder" ... se l'alimentazione filamenti sarà completamente separata (oppure ho detto una cavolata)
come anche nell'altro ampli, il tubo "alto" si trova a lavorare con il catodo notevolmente "sollevato" da massa (circa 1/2 dell'anodica totale). Quindi, per mantenere la Vhk (tensione catodo-filamento) entro valori accettabili, anche il filamento va "sollevato" da massa. Per farlo, di norma si mette un partitore sulla tensione anodica cui si collega il secondario del TA che alimenta il rispettivo filamento (se non ricordo male, hai già fatto la stessa cosa sull'ampli precedente).

Ovviamente quel partitore assorbe una certa corrente e, se lo metti nel posto giusto e lo dimensioni adeguatamente, può fungere anche da "bleeder" (nulla vieta di mettere in serie al partitore anche un LED spia).

In alternativa, se (almeno) il tubo "alto" è acceso indipendentemente dagli altri (con un secondario filamenti dedicato e separato), il filamento del tubo alto può essere lasciato completamente "flottante" (senza alcun riferimento di massa, cioè connesso unicamente ai capi del secondario del TA). In tal caso, la tensione sul filamento segue "automaticamente" quella del catodo (per effetto capacitivo) e quindi la Vhk dovrebbe restare sempre prossima allo zero qualsiasi cosa faccia il catodo. In effetti però non è proprio così, perché la capacità Chk è bassa e sono presenti altre capacità parassite verso altri elementi del circuito, prima tra tutti quelle tra gli avvolgimenti del TA, per cui si forma un partitore capacitivo di valore incognito... e la Vhk cambia di conseguenza.
politiz29 ha scritto:- introdotto il C5 in parallelo a R2 per rendere utile il D1... anche se non mi è chiaro se il D1 veramente serva, non ho idea però del valore di C5, sul primo ampli è da 220uF ma non è in parallelo alla R bensì chiude a massa
urgh... :tmi: no, no, ferma! certo che l'altro lato di C5 deve andare a massa! Per caso ho detto di metterlo in parallelo? :o nel caso, mi sono spiegato male... :oops:
politiz29 ha scritto:(sempre che abbia la stessa funzione su questo circuito)
sì, certamente. :)
politiz29 ha scritto:domandina a titolo di curiosità, oggi mentre cercavo la disposizione pin per la Ecc88 in WF per triodo alto/basso, mi sono imbattuto in parecchi circuiti dove anche della driver si usavano tutte e due le sezioni una sull'altra (praticamente 4 valvole in totale sull'ampli) per quale motivo si opta per una scelta come questa? Un discorso legato al guadagno che deve avere il primo stadio?
probabilmente era un circuito "SRPP" (o mu-follower). Concettualmente è simile a quello che ottieni mettendo un CCS al posto della resistenza di carico anodico del primo stadio (R2).
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
politiz29
sostenitore
Messaggi: 600
Iscritto il: 02 giu 2006, 00:40
Località: pordenone

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da politiz29 »

UnixMan ha scritto: i "condensatori virtuali" ottenuti con i moltiplicatori di capacità NON immagazzinano energia! :!:
A quello scopo, un condensatore reale di capacità adeguata posto nelle immediate vicinanze del circuito alimentato è insostituibile.
dall'alto della mia ignoranza in effetti un dubbio mi era venuto... anche pensando al vecchio ampli che di "serbatoi d'energia" ne ha pure troppi.
UnixMan ha scritto: In altre parole, usa ad es. le due sezioni di ciascun tubo per la medesima funzione nei due canali: una metà di un tubo per un canale, l'altra per un altro.

Ovviamente ti servono almeno due secondari separati sul TA dei filamenti. Se poi pensi di farti realizzare un TA custom per l'occasione, visto che ci sei fatti fare un secondario separato per ciascun tubo che devi accendere, che è molto meglio! ;)
questa è stata peggio di una coltellata (per usare un eufemismo) perché nel vecchio ampli ho fatto così :tmi: ... non essendo del mestiere, davo per scontato che se mezza V1 stava per metà sezione della driver, mezza V2 più l'altra mezza V2 stavano per le due sezioni della stessa valvola :sad: su una cosa sono certo, dubito che metterò mani al vecchio ampli per spostare tutto.
Tornando a questo ed escludendo l'utilizzo dei toroidali da 12 volt (anche se ne ho tre) potrei percorrere due strade diverse lavorando in AC:
- due trasformatori, uno con una sola uscita 7 volt (da portare a 6.3) che alimenta i filamenti della driver, l'altro con due uscite 7 volt che alimentano rispettivamente sezione alta e bassa delle finali
- oppure un trasformatore con due uscite 7 volt, una che alimenta in parallelo filamento della driver e filamento della sezione bassa della finale, l'altra che alimenta la sezione alta della finale
UnixMan ha scritto: urgh... :tmi: no, no, ferma! certo che l'altro lato di C5 deve andare a massa! Per caso ho detto di metterlo in parallelo? :o nel caso, mi sono spiegato male... :oops:
succede... domani provvedo a modificare il disegno
___________________
Tiziano
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

Per i filamenti, la seconda che hai detto - un TA con due secondari, uno per i tubi "bassi" ed uno per quelli "alti" - va benissimo.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

politiz29 ha scritto:..ho seguito lo "schema a blocchi" di Trini, inserendo anche le robe ritenute opzionali.
Non proprio tutto. ti invio uno schema di come intendo la alimentazione per questo progetto. E' fatto con la suite Express PCB/SCH che ti dovrai scaricare ed installare http://www.expresspcb.com/ Per i valori vedremo di discuterli, ma intanto ti fai una idea. Ho fatto uno schema che comprende un moltiplicatore per canale, ma, come dice Unixman, se vuoi strafare( e ne vale la pena, stai certo) puoi raddoppiare i moltiplicatori a due per canale ed alimentarci separatamente i due stadi. Questo significherà l'eliminazione del diodo separatore(D1) fra i due stadi. Inoltre devi considerare che parti con una tensione piuttosto alta e quindi, o moltiplicatori, o regolatori saranno necessari per portarla ai valori di progetto. Per quanto riguarda i valori del moltiplicatore, dammi tempo di ritirarmeli giù dal mio headamp( a Novembre ho avuto un crash distruttivo del PC e contemporaneamente si è fottuto il disco rigido di backup :swear: ho perso un mare di dati che sto ricostruendo con la immaginabile difficoltà).

Ciao Trini
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di trini il 03 apr 2014, 00:47, modificato 2 volte in totale.
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

UnixMan ha scritto:Quello che invece mi preoccupa è il rumore di rettificazione che ottieni alimentando il diodo in AC.
Perfettamente d'accordo; è che non mi è mai passato per la testa di alimentare un led in alternata e la mia esperienza con i filamenti in alternata fino ad ora è deludente :sweat: . In più anche il buon David Manley alimentava in continua i filamenti della prima valvola preamplificatrice dei suoi finali( ho i VTL 300 se ricordi) e non suonano poi così male.
UnixMan ha scritto: Perché invece suggerisci il contrario? :?
Beh non mi sembra i contrario, ma una estremizzazione del concetto. In realtà perchè su una pubblicazione di molti anni fa si dimostrava che si otteneva una ancora migliore separazione e diminuzione delle interferenze fra gli stadi se si partiva con TA separati; per la verità( per sopraggiunte questioni di spazio) non la ho adottata nel mio pre phono che invece ha lo schema con separazione, dopo il filtraggio, con i diodi e poi un moltiplicatore per ogni stadio; sono tre stadi a canale e alimentazione separata( a partire dai TA) per ogni canale. Non va poi male, se avessi spazio proverei un regolatore shunt per stadio, in futuro si vedrà.

Ciao, Trini
politiz29
sostenitore
Messaggi: 600
Iscritto il: 02 giu 2006, 00:40
Località: pordenone

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da politiz29 »

trini ha scritto: E' fatto con la suite Express PCB/SCH che ti dovrai scaricare ed installare http://www.expresspcb.com/ Per i valori vedremo di discuterli, ma intanto ti fai una idea. Ho fatto uno schema che comprende un moltiplicatore per canale, ma, come dice Unixman, se vuoi strafare( e ne vale la pena, stai certo) puoi raddoppiare i moltiplicatori a due per canale ed alimentarci separatamente i due stadi. Questo significherà l'eliminazione del diodo separatore(D1) fra i due stadi.
perfetto... grazie mille, mi sbaglio o questo programma che mi hai segnalato (che ho già installato) è utile anche per farsi le pcb da uno schema elettrico? Non ho avuto ancora modo di guardalo bene ma a primo impatto sembra di si.
Visto che sono in fase embrionale, direi che si potrebbe optare per 4 moltiplicatori, ho visto che per i componenti che si utilizzano non è che ci si sveni più di tanto, piuttosto volevo chiedere... ma il famoso regolatore shunt del quale parlate te e Unix (che somiglia molto a un giratore) che pregi/difetti ha rispetto ai moltiplicatori? Risulta per caso molto più ingombrante da dimensionare?

ps mi dispiace molto per il tuo HD... a me è successa la stessa cosa una decina di anni fa, dati irrecuperabili... e una marea di foto personali e progetti persi nel nulla :swear:
___________________
Tiziano
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

politiz29 ha scritto: il famoso regolatore shunt del quale parlate te e Unix (che somiglia molto a un giratore) che pregi/difetti ha rispetto ai moltiplicatori?
un regolatore shunt è uno stabilizzatore di tensione che funziona assorbendo una maggiore o minore quantità di corrente a seconda che la tensione ai suoi capi sia maggiore o minore di quella prevista. Si collega in parallelo al carico e deve essere preceduto da una resistenza di caduta o (meglio) un CCS.

Nella sua veste più semplice non è altro che un... diodo Zener! ;) (o un regolatore a gas, ecc).

http://www.tnt-audio.com/clinica/regulators_noise1.html

http://www.tnt-audio.com/clinica/regulators_noise3.html

Il difetto principale dei regolatori "shunt" è che per poter funzionare efficacemente costringono a sprecare un mucchio di potenza, specie se l'assorbimento del carico è molto variabile. La corrente assorbita dal parallelo carico+regolatore deve essere infatti sempre maggiore della massima corrente che il carico potrebbe assorbire nel caso peggiore.

L'alimentatore "raw" a monte si trova a dover erogare una corrente (e quindi una potenza) costante (o quasi) e maggiore di quanto sarebbe necessario nel caso peggiore (magari solo per pochi istanti...) per il solo carico!
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
mrttg
advanced member
Messaggi: 5037
Iscritto il: 03 nov 2005, 05:47
Località: Italy
Been thanked: 1 time
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da mrttg »

Vi sponsorizza la IR... ci sono piu mosfet che in ampli car :grin:

Una volta la IR fabbricava i mos in Piemonte... potreste mandare gluca a ritirarli :lol:
Avatar utente
Echo
sostenitore
Messaggi: 2627
Iscritto il: 02 set 2008, 23:59
Località: Caldarola-Marche-Italy

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da Echo »

UnixMan ha scritto:
politiz29 ha scritto: il famoso regolatore shunt del quale parlate te e Unix (che somiglia molto a un giratore) che pregi/difetti ha rispetto ai moltiplicatori?
un regolatore shunt è uno stabilizzatore di tensione che funziona assorbendo una maggiore o minore quantità di corrente a seconda che la tensione ai suoi capi sia maggiore o minore di quella prevista. Si collega in parallelo al carico e deve essere preceduto da una resistenza di caduta o (meglio) un CCS.
Quello di Salas ha già il ccs?
...siate affamati, siate folli!! S.J.
http://gabrielligiorgio.wordpress.com/
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

Echo ha scritto:Quello di Salas ha già il ccs?
questo? http://www.diyaudio.com/forums/power-su ... lator.html

sì. Lo "shunt regulator" vero e proprio è solo la seconda parte dello schema, cioè il mosfet tra V+ e massa con il relativo circuito di controllo.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

politiz29 ha scritto:... mi sbaglio o questo programma che mi hai segnalato (che ho già installato) è utile anche per farsi le pcb da uno schema elettrico?
Si ci puoi fare anche i CS e, se mantieni la stessa indicazione dei componenti tra i due programmi, da solo ti dice se ci sono tutti i collegamenti.
E' meno sofisticato di altri, ma a me basta e avanza; in rete ci sono librerie aggiuntive di componenti e simboli.



Per quanto riguarda la differenza tra moltiplicatore e regolatore shunt, quest'ultimo non somiglia neanche da lontano ad un giratore, in aggiunta a quanto detto da Unixman:
- il moltoplicatore non regola la tensione, è solo un filtro elettronico; se si sceglie una costante di tempo del gruppo RC sufficientemente lunga, allora le variazioni di tensione all'ingresso verranno un po' smorzate, ma non eliminate.
- il regolatore shunt, avendo il dispositivo di regolazione in parallelo al carico, dovrebbe essere più veloce e più "fluido" nel rispondere alle variazioni di assorbimento; qualcuno lo ha paragonato ad un ampli in classe A,sempre in conduzione, e senza controreazione(?); molti dicono che "suoni " meglio" di un regolatore serie, ma bisogna sempre vedere come lo si implementa; ne ho provato uno in bassa tensione, anzi funziona tuttora, per l'alimentazione di un headamp a SS, non male direi. E' stato popolarizzato per l'uso audio di qualità da A. Wright con il suo Super Reg. E' relativamente critico come componentistica e, soprattutto, come layout.
Echo ha scritto:Quello di Salas ha già il ccs?
Certamente, è praticamente un must. Nella versione per alte tensioni http://www.diyaudio.com/forums/power-su ... -regs.html è un cascode di DN2540 che lo ha reso più affidabile. Infatti, se leggi l'interminabile 3D vedrai che ci sono stati alcuni che hanno avuto problemi, soprattutto legati alla selezione dei componenti. Se lo costruisci, metti un "diodo separatore" tra il CCS ed il drain del mosfet.

Ciao, Trini
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

trini ha scritto:- il regolatore shunt, avendo il dispositivo di regolazione in parallelo al carico, dovrebbe essere più veloce e più "fluido" nel rispondere alle variazioni di assorbimento; qualcuno lo ha paragonato ad un ampli in classe A, sempre in conduzione, e senza controreazione(?);
ehm... "regolatore" e "senza controreazione" è praticamente un ossimoro! ;)

Qualsiasi "regolatore" (di tensione, di corrente, ecc) è un sistema di controllo automatico ad anello chiuso, ovvero basa il suo stesso principio di funzionamento sul NFB.

Persino il più semplice (e meno performante) dei regolatori di tensione, costituito da un partitore di tensione formato da un resistore ed un diodo Zener (o un regolatore a gas) è un sistema che "sente" le variazioni della sua uscita e "reagisce" di conseguenza. Pertanto, sebbene a prima vista la cosa possa non apparire evidente, anche quello è a tutti gli effetti un sistema controreazionato.
trini ha scritto:molti dicono che "suoni " meglio" di un regolatore serie, ma bisogna sempre vedere come lo si implementa;
ovviamente. IMHO la questione è tutta li, a prescindere dal fatto che sia di tipo "serie" oppure "shunt". In entrambi i casi, ciò che accade (specie quando si alimentano circuiti SE o comunque non perfettamente bilanciati) è che il regolatore è attraversato dalla (almeno parte della) corrente di segnale, per cui diventa a tutti gli effetti parte integrante del circuito audio.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Avatar utente
trini
sostenitore
Messaggi: 787
Iscritto il: 08 set 2009, 03:50
Località: Italy
Has thanked: 3 times
Been thanked: 15 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da trini »

UnixMan ha scritto:...regolatore" e "senza controreazione" è praticamente un ossimoro! ;)
Sicuramente!! E' che il partitore di tensione che alimenta un lato del differenziale( IC o a componenti discreti) che poi piloterà l'elemento shunt e che è in parallelo a questo, può far dire a qualcuno che non c'è controreazione( ho messo infatti il punto interrogativo).
UnixMan ha scritto:In entrambi i casi, ciò che accade (specie quando si alimentano circuiti SE o comunque non perfettamente bilanciati) è che il regolatore è attraversato dalla (almeno parte della) corrente di segnale, per cui diventa a tutti gli effetti parte integrante del circuito audio.
Anche qui poco , ma sicuro, solo che il regolatore shunt viene inerentemente progettato in maniera da essere bidirezionale e quindi deve assorbire corrente quando il carico gliela rimanda indietro, cosa che è molto più difficile? per un regolatore serie; questo fatto più la necessaria presenza di un CCS a monte, sarebbero la ragione della sua migliore prestazione sonora.

Tornando al moltiplicatore, posto lo schema che utilizzo con i valori. Ho scelto una costante di tempo di 20 secondi, questo vuol dire che dopo l'iniziale lento salire della tensione(soft start) ci vorranno 200 secondi per raggiungere la tensione di lavoro, cioè accendi e aspetti un po' prima di ascoltare (e per tararlo ci vorrà un po' di pazienza e un cacciavite di plastica). Puoi anche aumentarla, aumentando la R4 o diminuirla, ma non te lo consiglio( di diminuirla). Potrebbe essere che R1 debba essere abbassata o incrementata di valore per raggiungere la tensione di uscita di progetto, ma anche qui non lo credo, perchè ho valori simili di tensione nel mio alimentatore. Lo zener è di protezione per il mosfet. Il condensatore di uscita puoi non metterlo( che è meglio),o rimanere molto basso tipo 10 uF. Il mosfet non scalda, ma ci metti un dissipatore, anche piccolino, lo stesso. E' meglio se cerchi di posizionare il moltiplicatore vicino allo stadio da alimentare, quindi dovrai farti uno stampatino ad hoc,o..... ti devo passare anche quello? :?

Ciao, Trini
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
MTBE
sostenitore
Messaggi: 222
Iscritto il: 25 mag 2009, 02:01
Località: Contado Fiorentino.
Has thanked: 3 times
Been thanked: 4 times

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da MTBE »

Salve,
qualcosa sui moltiplicatori.......

Piero
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Le cose più abbondanti nell'universo sono: l'idrogeno e la strupidità.
Avatar utente
UnixMan
sostenitore
Messaggi: 12282
Iscritto il: 27 ott 2005, 22:34
Località: L'Aquila (Italy)
Has thanked: 127 times
Been thanked: 60 times
Contatta:

Re: OTL per cuffia, la seconda sfida?

Messaggio da UnixMan »

trini ha scritto:Anche qui poco , ma sicuro, solo che il regolatore shunt viene inerentemente progettato in maniera da essere bidirezionale e quindi deve assorbire corrente quando il carico gliela rimanda indietro,
ehm... non è esattamente così che funziona... ;)

Il carico non "rimanda indietro" nulla, casomai semplicemente varia la sua impedenza e (quindi) il suo assorbimento di corrente.

Nel caso di un regolatore serie, quello che accade è che a monte del regolatore c'è un surplus di tensione, che viene "assorbito" dal regolatore: la tensione in eccesso cade ai capi dell'elemento serie del regolatore. Se la tensione in uscita tende ad aumentare rispetto a quella di riferimento, la caduta di tensione ai capi del regolatore aumenta, mentre diminuisce se invece la tensione in uscita tende a diminuire. Il risultato è che, fintanto che c'è abbastanza margine di tensione ai capi del regolatore serie, la tensione in uscita resta costante a prescindere dall'assorbimento del carico (e delle variazioni della tensione non regolata in ingresso).

Un altro modo di vedere la (stessa) cosa è che la resistenza dell'elemento serie del regolatore aumenta quando l'assorbimento del carico diminuisce e diminuisce quando l'assorbimento aumenta.

Nel caso di un regolatore shunt (parallelo) la "resistenza variabile servocontrollata" (l'elemento attivo del regolatore) anziché in serie al carico è posta in parallelo a questo, mentre in serie si pone una resistenza fissa o un CCS.

Se la tensione tende a scendere (ad es. perché la corrente assorbita dal carico aumenta) il regolatore reagisce riducendo la corrente che scorre nel suo elemento attivo, mentre se la tensione tende ad aumentare anche la corrente assorbita dall'elemento attivo del regolatore aumenta (anche qui tutto ciò avviene in virtù di corrispondenti variazioni della resistenza dell'elemento attivo del regolatore). In entrambi i casi il risultato finale è quello di variare la tensione ai capi dell'elemento serie (resistore o CCS), sfruttando così il margine dato dal surplus di tensione in ingresso per mantenere costante la tensione ai capi del carico.

Un altro modo di vedere la (stessa) cosa è notare che la corrente totale si ripartisce tra i due elementi in parallelo, il carico e l'elemento attivo del regolatore. Se l'assorbimento del carico aumenta quello del regolatore diminuisce e viceversa (sempre in funzione delle variazioni della tensione ai capi del parallelo).
trini ha scritto: questo fatto più la necessaria presenza di un CCS a monte, sarebbero la ragione della sua migliore prestazione sonora.
indubbiamente la presenza del CCS può essere un vantaggio...
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio