Il percorso del segnale...

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plovati
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Il percorso del segnale...

Messaggio da plovati »

EDIT: recuperata immagine

Frase tipica del gergo audiofilo: nessun condensatore sul percorso del segnale.
Domanda stupida: ma come si fa a capire se un condensatore è o no sul percorso del segnale? Quali regole si adottano?

Per esempio in questo schema, quali sono i famigerati condensatori sul percorso del segnale?

Immagine
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Piergiorgio
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gluca
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Messaggio da gluca »

Io direi C1 e C4 per il fatto che accoppiano gli stadi; C3 e C5 per il fatto che hanno influenza diretta sulla prestazione degli stadi.

Non è però detto che l'accopiamento con C (diciamo LC) sia peggio di un trafo interstadio ... ? Soffrono di problemi anche questi.

Ciao
Gianluca

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Badra69
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Messaggio da Badra69 »

Per esempio in questo schema, quali sono i famigerati condensatori sul percorso del segnale?
....... C1, C3, C4, C5, C7.....????!!!!!!.


Calogero
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Messaggio da mr2a3 »

Dato che (se non mi sbaglio) tutti "in alternata" fanno qualcosa direi che tutti sono "sul segnale".

Anche il fatto che si possano "sentire" è opinione abbastanza diffusa.
Aggiungerei che l'idea che la qualità di C1 e C4 possa "contare di più", di moda qualche anno fa, sia stata ormai sostituita da "tutti si sentono".

Ciao!
Massimo
Ciao, Massimo
titano
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Messaggio da titano »

Bella domanda...secondo me ci sono diversi loop in uno schema del genere. Di sicuro C1,C3,C4,C5 sono attraversati dal segnale. C1,C3 direi che sono sul percorso del primo loop, quello del segnale che proviene dall'ingresso e si chiude attraverso massa.
C4 e C5 sul loop che include il secondo stadio in mod analogo.
Ora poiché uno stadio del genere modula della corrente durante il funzionamento, che è fornita dall'alimentazione, direi che sarebbero da prendere in considerazione anche C2 e C7. Dire per quali la modulazione si chiude verso massa ad occhio penso non sia determinabile anche se ovviamente il punto a più bassa impedenza per V2 è quasi sicuramente proprio C7.

Poiché la corrente torna per il percorso a minima impedenza bisognerebbe valutare se esiste un percorso univoco oppure no. A tale scopo bisognerebbe pure valutare il cablaggio perchè fa parte del sistema. Stupidaggine...se per esempio C7 fosse fisicamente da quella parte del circuito, le correnti circolanti nello stadio finale, di magnitudo certamente molto maggiori di quelle del driver, tornerebbero al comune di massa passando troppo vicino al catodo del driver. Tenete conto che tale corrente potrebbe trovare più attraente circolare almeno in parte attraverso C3 o R5 ( a seconda della frequenza) piuttosto che tornare a chiudersi su C7. Simpatica qsta cosa...si modulerebbe anche il bias del driver. Ecco perchè il layout è fondamentale...e bisogna pensare in corrente. Ricordare? V=RI...
Inoltre le correnti deboli devono scorre verso il comune di massa partendo in genere più da lontano di quelle degli stadi di potenza...

In definitiva, prendendo ad esempio V2, si avrebbe un loop di correnti di segnale che proviene dal driver più il loop che si chiude sull’alimentazione, in entrambi i casi passando per C5.

Almeno…a me pare che la situazione sia questa.

Marco
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gluca
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Messaggio da gluca »

Ne sparo un altra. Cosa diciamo allora delle C parassite?

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nullo
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Messaggio da nullo »

Intrigante, io dico che il segnale musicale li attraversa quasi tutti, anche se alcuni incidono sul suono in maniera minore di altri, per il C7 nutro qualche dubbio.
OPSSS volevo dire C6 il C7 è attraversato per forza essendo sulla alimentazione.

A quando una bella lezione?

Ciao, Roberto
Ciao, Roberto

Conoscete qualcuno che scelga i propri apparecchi ed accessori con le misure e non con l'ascolto degli stessi in un particolare contesto?
drpaolo
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Messaggio da drpaolo »

Dal punto di vista della banale elettrotecnica da Istituto Tecnico, i condensatori sul percorso del segnale sono C1 e C4.

Se io disegno il circuito equivalente per tensioni incrementali, dove i condensatori sono equivalenti ad un corto circuito e i punti a potenziale costante (=alimentazioni) sono riferiti ad un unico riferimento io vedrò che - appunto - il segnale attraversa C1 e C4 (intesi come corti circuiti).

Gli altri condensatori riportano tutti al potenziale di riferimento (= sono dei corti verso di esso); se poi svolgo anche il modello equivalente dei componenti attivi, non avrò che la conferma di ciò.

Che poi le correnti del mondo reale ecc. ecc. ecc. , però qui si parla solo di
condensatori sul percorso del segnale e tali condensatori, secondo me, sono solo C1 e C4.

Saluti.

Paolo Caviglia
fscarpa58
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Messaggio da fscarpa58 »

c'è, credo, un metodo per vedere quale influisce di più
sul segnale (senza dubbio ve ne sono tanti ma me ne viene in mente
uno).

a) simulare il circuito utilizzando triodi perfetti (lineari attorno al punto
di lavoro)

b) fare invece un modello di condensatore non perfetto.

c) sostituire, uno alla volta, il condensatore ideali con quello "reale" vedere la distorsione in uscita.

nota: triodi ideali per evitare effetti di cancellazione armonica/ mascheramento.

Vedo essenzialmente due problemi in questo procedere:

- la definizione di un modello "reale" con riscontri appunto nel mondo reale ( ad esempio distorsione proporzionale alla tensione o alla corrente ? isteresi?)

- legame fisico (di origine costruttiva) fra entità della distorsione
e capacità del condensatore, senza dimenticare il tipo (film, elettrolitico,etc.)

Occorre l'intervento di qualcuno che sappia come funziona un condensatore in dettaglio. Per i condensatori non sono diffusi modelli
dell'isteresi e delle non linearità come accade invece , ad esempio, per
le induttanze (i.e. Jiles-Atherton core model).

a voi

Federico
titano
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Messaggio da titano »

Dal punto di vista della banale elettrotecnica da Istituto Tecnico, i condensatori sul percorso del segnale sono C1 e C4.

Se io disegno il circuito equivalente per tensioni incrementali, dove i condensatori sono equivalenti ad un corto circuito e i punti a potenziale costante (=alimentazioni) sono riferiti ad un unico riferimento io vedrò che - appunto - il segnale attraversa C1 e C4 (intesi come corti circuiti).

Gli altri condensatori riportano tutti al potenziale di riferimento (= sono dei corti verso di esso); se poi svolgo anche il modello equivalente dei componenti attivi, non avrò che la conferma di ciò.

Che poi le correnti del mondo reale ecc. ecc. ecc. , però qui si parla solo di
condensatori sul percorso del segnale e tali condensatori, secondo me, sono solo C1 e C4.

Saluti.

Paolo Caviglia




Originariamente inviato da drpaolo - 22/11/2005 : 08:19:25

Hai detto la parola magica...tensioni incrementali. Infatti il limite del tipo di pensiero applicato da quasi tutti i fautori dei circuiti di questo tipo è proprio il fatto di pensare in tensione e non in corrente. Questo porta a sottovalutare il reale principio di funzionamento dei tubi, il quale è alla base del percorso di segnale reale all'interno del dispositivo. Ovviamente il tutto è facilitato dal fatto che le correnti AC sono difficilmente misurabili a differenza di quanto accade per le tensioni...

Bene partiamo dai principi base dell'elettronica allora e vediamo che diavolo fa un tubo quando è attraversato dal segnale. Tanto per cominciare vorrei che tutti si mettessero bene in testa il fatto che un tubo ha un ingresso differenziale ed un'uscita differenziale. L'ingresso è costituito da griglia e catodo, l'uscita da placca e catodo.
La valvola amplifica la differenza di potenziale che si viene a creare in ingresso tra griglia e catodo e lo restituisce in uscita come differenza di potenziale tra placca e catodo. Badate bene che non ho parlato di masse perchè al tubo della massa non gliene frega nulla, ed è esattamente per questo motivo che funziona la polarizzazione automatica catodica.

Una tensione può esistere ai capi di un generatore di tensione senza che esista un percorso chiuso visto che si tratta solamente di una differenza di potenziale. Se chiudiamo il circuito vedremo una corrente scorrere, vero effetto fisico della differenza di potenziale, regolata dalla legge di Ohm. Senza corrente non fate proprio un bel nulla, niente amplificazione e soprattutto niente potenza in uscita dai vostri amati trasformatori.
Ricordatevi che il principio di funzionamento di un trasformatore è la mutua induzione e quindi niente corrente niente flusso. Niente flusso niente concatenamento. Punto.

Ora, una corrente non esiste senza un percorso chiuso. Poiché la dualità corrente/tensione è sancita dalla legge di Ohm, che nel caso di reti con segnali alternati si può scrivere come:

Z=V/I dove gli elementi sono tutti numeri del piano complesso.

ne risulta che, vista la presenza di impedenze nel circuito, ad un impulso di tensione corrisponde un inevitabile variazione di corrente in frequenza che da qualche parte deve circolare. E poi basta pensare ad una retta di carico…

Mi pare chiaro che nei Bypass catodici passa segnale audio. Altrimenti non capisco a che diavolo dovrebbero servire, visto che C serve per shuntare proprio un segnale verso massa. Ditemi, che segnale volete che sia? E’ quello di loop in ingresso sommato a quello di loop in uscita.

Questo discorso quanto a magnitudo è particolarmente evidente nei tubi di uscita che per funzionare come elementi di guadagno di potenza devono far scorrere corrente, altrimenti il TU non farebbe proprio un bel niente.

Ma da dove viene questa corrente? Dove passa? dove si chiude il loop? Beh ovviamente arriva dall'alimentatore, passa nel trafo, nel tubo, nel condensatore di bypass e si chiude attraverso il percorso a più bassa impedenza, nel caso in esame la massa. Visto che abbiamo detto che la corrente va dove le conviene, cioè a bassa impedenza, probabilmente chiude il suo percorso sull'ultimo condensatore di alimentazione, sempre che non trovi più comodo andare da qualche altra parte a causa di un cablaggio scadente. In questa visione in un filtro CLC il comune di massa è meglio che sia il primo condensatore...in modo tale da far si che tutti i loop si chiudano su di esso, comprese le spikes di rettificazione.

Altra cosa di cui tener conto e che secondo me spiega perchè i regolatori serie non funzionino bene con i tubi di potenza, è che gli elementi induttivi accumulano energia che da qualche parte si deve pur scaricare...e la back FEM non credo sia da meno. Dove si scarica? Sull'alimentatore.

Ecco perchè i regolatori serie non mi soddisfano, credo che il problema sia proprio legato al fatto che sono capaci di buttar fuori quanta corrente si vuole ma non sono capaci di assorbirne, tendendo a chiudere i battenti alla prima avvisaglia di correnti di ritorno.

In sostanza. La tensione fa poco. Ad ogni tensione corrisponde una corrente in un circuito. La corrente in frequenza c'è ed è a questa che bisogna pensare, in quanto è lei a necessitare di loop e a fare casino in giro per il circuito. Inoltre l'alimentatore in un circuito SE è in serie al carico (trafo+tubo) ed insieme a tutto l'alimentatore, se non si usano soluzioni furbe, fornisce l'impedenza interna dell'amplificatore e può quindi essere causa di peggioramento del DP, che potrebbe inoltre variare in frequenza a causa delle componenti parassite dei condensatori di filtro.
C7 poi ha un effetto di filtro passa alto nei confronti delle correnti audio, cosa che se unita ad un carico anodico scarso in induttanza non fa altro che regale quel suono gonfio e distorto sulle basse frequenze a causa dell'enfatizzazione delle distorsioni armoniche del TU.

Fonti: Allen Wrigt, Gary Pimm, Lynn Olson, Callegari, Aloia, diversi scrittti su Power supply cookbook, libri di fisica 2 e di elettrotecnica ecc.

Tra l’altro mi pare che Paolo sia un amante di Aloia, quindi mi pare strano che pensi solo in tensione…


Ovviamente prendete tutto col beneficio del dubbio, se qualcosa non torna ne parliamo.

Marco
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MBaudino
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Messaggio da MBaudino »

Al di la di Thevenin che non ricordo (sono passati 26 anni dall' unico esame di elettronica) e di ragionamenti troppo conplessi per quello che posso capire, il mio approccio sarebbe il seguente: cosa capita se levo ogni singolo condensatore?
Per C1 e C4 non ci sono dubbi.
Se levo C3 e c5 introduco CR locale, e quindi i C sono percorsi dal segnale, per il quale in teoria sono un cortocircuito in pratica dei passa alto (insieme alle R catodiche)
C7 è il ritorno a massa del segnale del triodo finale ( io questa non l' ho mai capita... ma così ha spiegato Aloia)
C2 fa la stessa cosa per V1, chiudendo a massa il segnale prima che arrivi sul ramo positivo dell' alimentazione ( e anche evitando che il segnale presente sulla linea AT e prodotto da V2 finisca su V1, a causa di bassa PSRR)
Quindi per me tutti questi C sono sul percorso del segnale

L' unico C di cui non so dirti è quello sulla g2 di V2. Non ho mai studiato i tetrodi ed i pentodi per cui non so dirti. Presumo che serva a bypassare a massa il segnale AC presente sulla dc di polarizzazione di g2 (che in fondo è un piccolo anodo). A sensazione viene transitato da un 'ramo' derivato dal segnale principale, per cui direi che non è sul percorso.
Dette queste banalità, torno alla lettura dei vostri post
Ciao
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Messaggio da titano »

C7 è il ritorno a massa del segnale del triodo finale ( io questa non l' ho mai capita... ma così ha spiegato Aloia)


Originariamente inviato da MBaudino - 22/11/2005 : 15:08:53
La cosa è semplice. Rileggi quello che ho scritto sopra. Il tubo di potenza deve erogare uno swing di corrente per fare qualcosa nel trafo. Pensa alla curva di carico. Lo swing di corrente è gestito dalla griglia pilotata dal segnale in ingresso e legato alle caratteristiche I/V del tubo nella sua particolare applicazione (polarizzazione, carico ecc).

Ora la corrente audio si genera perchè cambiano le caratteristiche di impedenza del tubo in regime dinamico e quindi passa più o meno corrente a seconda della magnitudo di tale cambiamento. In pratica è come se tu variassi la resistenza che fa da carico all'alimentaore, il quale conduce più o meno corrente. Tale corrente passando nel trafo da il segnale in uscita visto che si tratta di segnali AC.
Dopo esser passata nel trafo passa nel tubo e va verso il percorso di ritorno a più bassa impedenza, che è il bypass catodico, e poi via attarverso massa, per richiudersi nell'alimentatore attraverso una percorso di nuovo a minima impedenza...C7.

Sembra comprensibile detto cosi?

Marco
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Messaggio da MBaudino »

Grazie Titano per la chiarezza.
La mia perplessità era in realtà un pochino enfatizzata: concettualmente mi è tutto chiaro, semplicemente volevo dire che la mia mente si rifiuta di visualizzare correttamente questo percorso, e 'lo idealizza' in termini di una semplice batteria (come alimentatore) attraversata dal ritorno del segnale. Poi, ho fatto l' elettrochimico per un sacco di anni, ricordo che l' impedenza delle batterie non è per nulla bassa, non è costante con la frequenza, che nel circuito è disegnata un induttanza che immagino di impedenza non trascurabile ecc. ecc. Alla fine, un conto è la teoria e la pratica a cui devo sforzarmi di attenermi (da semplice appassionato) un altro conto è come purtroppo autonomamente le cose si visualizzano nella mia mente.
Buona giornata
Ciao
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Messaggio da drpaolo »

Non si può pensare tutto "in corrente" perchè se fosse veramente così non andremmo da nessuna parte.

E' vero che i fenomeni di cui noi ci interessiamo sono causati da una corrente che circola in un circuito - e ci mancherebbe altro - ed è anche vero che senza corrente non ci sarebbe amplificazione di potenza; però nel quesito si parla del "percorso del segnale" e il percorso del segnale è proprio studiato usando il modello incrementale citato (anche Aloia direbbe così e lo ha anche rappresentato graficamente varie volte nei suoi articoli; d'altronde anche Aloia, come me, non è ingegnere... :) ).

Per tornare a quanto tu, Marco, hai detto (discorso che condivido in larga parte) io voglio inserire questi due spunti di riflessione:

1) La corrente che viene modulata dal segnale audio in un amplificatore con filtro di tipo ad ingresso capacitivo è pesantemente distorta eppure esistono Ditte che producono amplificatori (a semiconduttori - di tubi non sono esperto) con questa configurazione nell'alimentazione che hanno una qualità sonora oggettiva eccellente e altri molto scarsa.

Eppure la materia prima -la corrente modulata dal segnale audio- è sempre la stessa è cioè è pesantemente distorta.

2) Gli stadi finali a transistor bipolari si dicono comunemente essere dispositivi controllati in corrente (questa è la vulgata elettronica); eppure se fossero veramente controllati in corrente (tra l'altro difficilmente"controreazionabile") suonerebbero tutti come delle ciofeche, in quanto il Beta di detti transistor finali varia di oltre un ordine di grandezza in funzione del livello di potenza e della frequenza.

Come mai allora, controllando "volontariamente" (volevo dire: apparentemente, ma non mi pare corretto) solo la tensione, anche qui si riescono a produrre oggetti che sono oggettivamente ben suonanti ?

Molto interessante questo thread; viva AudioFaidate !

Saluti.

Paolo Caviglia
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Messaggio da plovati »

Gli stadi finali a transistor bipolari si dicono comunemente essere dispositivi controllati in corrente (questa è la vulgata elettronica); eppure se fossero veramente controllati in corrente (tra l'altro difficilmente"controreazionabile") suonerebbero tutti come delle ciofeche, in quanto il Beta di detti transistor finali varia di oltre un ordine di grandezza in funzione del livello di potenza e della frequenza.

Come mai allora, controllando "volontariamente" (volevo dire: apparentemente, ma non mi pare corretto) solo la tensione, anche qui si riescono a produrre oggetti che sono oggettivamente ben suonanti ?

Originariamente inviato da drpaolo - 22/11/2005 :  16:10:00
Perchè escono di emitter (emitter follower reazione=100%) oppure di collettore ma inseriti in un loop di reazione negativa che abbatte questa dipendenza.

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Piergiorgio
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Messaggio da drpaolo »

Ma la reazione negativa è in corrente o in tensione ?

Perchè questa reazione negativa non credo che possa fare nulla contro l'estrema variabilità del Beta di un comune transistor finale, tanto è vero che chi fa le misure di guadagno in corrente contro livello di segnale, in amplificatori che non siano in Classe A, queste cose le evidenzia anche in stadi finali controreazionati di emettitore.

E poi, perchè uno stadio finale a transistor bipolari controreazionato di emettitore funziona anche (bene) variando il valore delle resistenze di emettitore di un fattore pari a 2 ?

E poi perchè esiste almeno un finale (Abacus Rieder) con coppia finale a simmetria complementare che non esce di emettitore, non ha resistori sui transistor finali e, dicono, suona molto bene (parere di B.M.) ?

Queste sono domande che mi sono posto diverse volte; magari è la volta buona che riesco ad avere da voi una risposta, perchè io non ci arrivo. :(

Saluti.

Paolo Caviglia
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Messaggio da titano »

Non si può pensare tutto "in corrente" perchè se fosse veramente così non andremmo da nessuna parte.
Io sono pienamente d'accordo ed infatti se leggi tra le righe io parlo di fenomeno duale. Il problema è che le variazioni legate alle componenti parassite dei componenti, cablaggio incluso, sono attraversate solo dalla corrente che è quella che viene modulata causando le "colorazioni".
E' vero che i fenomeni di cui noi ci interessiamo sono causati da una corrente che circola in un circuito - e ci mancherebbe altro - ed è anche vero che senza corrente non ci sarebbe amplificazione di potenza; però nel quesito si parla del "percorso del segnale" e il percorso del segnale è proprio studiato usando il modello incrementale citato (anche Aloia direbbe così e lo ha anche rappresentato graficamente varie volte nei suoi articoli; d'altronde anche Aloia, come me, non è ingegnere... :) ).
Bene diciamo cosa si intende per percorso di segnale allora. Io credo che non sia solo l'onda che trasmette il controllo delle griglie per esempio, ma tutto quello che può causare modulazione del segnale che stiamo cercando, oltre che di amplificare, anche di trasferire indistorto. Giusto? Allora per me tutto fa brodo perchè se ho una corrente che gira in un loop e mi causa variazioni del segnale passando per un'impedenza io la considero nel segnale. Probabilmente è un errore di forma ma chi se ne frega...mica dobbiamo scrivere un trattato, sono i risultati che contano.
Inoltre la consapevolezza che ad una segnale in tensione è sempre collegato da qualche parte un segnale in corrente è una manna dal cielo quando senti dire come cablare...tutto risulta più chiaro.
Per tornare a quanto tu, Marco, hai detto (discorso che condivido in larga parte) io voglio inserire questi due spunti di riflessione:

1) La corrente che viene modulata dal segnale audio in un amplificatore con filtro di tipo ad ingresso capacitivo è pesantemente distorta eppure esistono Ditte che producono amplificatori (a semiconduttori - di tubi non sono esperto) con questa configurazione nell'alimentazione che hanno una qualità sonora oggettiva eccellente e altri molto scarsa.

Eppure la materia prima -la corrente modulata dal segnale audio- è sempre la stessa è cioè è pesantemente distorta.
E allora? Dipende da troppi fattori come faccio a dirti perchè? Dipende dal PSRR, dal tipo di polarizzazione, da come e se l'alimentatore sia stato pensato, dai dispositivi e da una valanga di altre considerazioni. Dipende dalla magnitudo delle intermodulazioni e probabilmente moltissimo dal cablaggio e dal layout. Sono cose che fanno parte del progetto, c'è poco da fare. Così come bisognerebbe vedere l'impedenza interna dell'alimentare in rapporto a quella degli stadi di potenza, le componenti parassite della materia prima e fare un valutazione su tutto l'alimentatore.
Come vedi non puoi ridurti mai a guardare solo un particolare, esattamente come nel caso in questione, altrimenti ti perdi la visione d'insieme e non arrivi da nessuna parte, perchè non è una sola parte a generale le prestazioni ma tutto l'insieme. O sono solo i condensatori sul percorso di segnale?

2) Gli stadi finali a transistor bipolari si dicono comunemente essere dispositivi controllati in corrente (questa è la vulgata elettronica); eppure se fossero veramente controllati in corrente (tra l'altro difficilmente"controreazionabile") suonerebbero tutti come delle ciofeche, in quanto il Beta di detti transistor finali varia di oltre un ordine di grandezza in funzione del livello di potenza e della frequenza.

Come mai allora, controllando "volontariamente" (volevo dire: apparentemente, ma non mi pare corretto) solo la tensione, anche qui si riescono a produrre oggetti che sono oggettivamente ben suonanti ?
Leggi sopra, io sono per pensare in duale (più in corrente a dire il vero) che ad un solo aspetto del segnale. La domanda che fai non ha senso, secondo me, perchè io non ho mai detto che non si possa arrivare ad ottime prestazioni con concezioni, a mio avviso, limitate quindi, non essendo io il depositario dell'assoluta verità, ho solo espresso la mia opinione. Detto questo mi verrebbe da dire che in realtà noi (io di sicuro) del processo di sviluppo di certi prodotti non ne so nulla ed azzardare che non abbiano pensato ad alcuni dei problemi che ho sfiorato mi sembra quanto meno…bizzarro.

In definitiva credo che tu abbia mal interpretato il mio intervento e che ne abbia estrapolato delle domande non direttamente collegate con quanto ho cercato mettere in luce. Non mi sono certo proposto di fornire le risposte alla progettazione oculata ma solo di aprire nuovi scenari per ulteriori domande. Io non ho detto come si deve fare un amplificatore ma ho solo riportato che secondo me certi percorsi vanno considerati sul percorso di segnale, in quanto attraversati dalle stesse correnti audio dei dispositivi attivi…che io considero sul percorso di segnale.

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Messaggio da titano »

Ma la reazione negativa è in corrente o in tensione ?

Originariamente inviato da drpaolo - 22/11/2005 : 16:43:15

Esiste in entrambe le forme Paolo...per esempio con i tubi la retroazione che hai togliendo il bypass catodico è in corrente, se invece prendi una porzione di tensione in uscita dal trafo e la inietti all'ingresso delprimo stadio stai lavorando in tensione. Nel primo caso la tensione è dovura la passaggio di corrente su una resistenza nell'altro caso sollevi in pratica il riferimento dell'ingresso duale...insomma dipende, si può attuare in diversi modi.


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Messaggio da plovati »

E poi perchè esiste almeno un finale (Abacus Rieder) con coppia finale a simmetria complementare che non esce di emettitore, non ha resistori sui transistor finali e, dicono, suona molto bene (parere di B.M.) ?

Queste sono domande che mi sono posto diverse volte; magari è la volta buona che riesco ad avere da voi una risposta, perchè io non ci arrivo. :(

Originariamente inviato da drpaolo - 22/11/2005 :  16:43:15
Non so se riuscirai ad avere una risposta ad una questione così confinante con la metafisica applicata all'elettronica, ma vale la pena aprire un 3d dedicato, almeno per non sovrapporre troppi argomenti e mantenere un certo ordine nel forum. Esiste uno schema online dell'Abacus?

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Messaggio da drpaolo »

Forse mi sono spiegato male:

Esistono fenomeni legati alla topologia circuitale (quelli che ho descritto, relativamente agli stadi finali) e che possono essere (in parte) spiegati tramite l'analisi circuitale e (in parte) tramitre la fisica dei semiconduttori e fenomeni legati alla distorsione indotta nel segnale audio da problemi di cablaggio, correnti disperse ecc.

Questi ultimi fenomeni che sporcano il segnale io li ascriverei alla categoria distorsione più rumore perchè così dovrebbero essere trattati, in quanto sono (più o meno) eliminabili con metodiche accurate di layout circuitale.

I problemi da risolvere durante la progettazione sono del primo tipo (scelta della circuitazione, scelta dei dispositivi attivi) quelli da risolvere durante l'ingegnerizzazione sono del secondo tipo (disposizione delle piste di c.s., dei componenti passivi,dei cavi ecc.).

Sono problemi di tipo diverso, e non sovrapponibili, secondo me, anche se l'analisi del risultato può usare gli stessi strumenti concettuali (simulazioni ecc.).

Per quanto riguarda il fatto gli effetti della corrente distorta in un alimentazione tradizionale siano gestibili da apparecchiature con alto PSRR, avrei qualcosa da ridire, in quanto la distorsione propria della forma d'onda della corrente modulata dal segnale audio è ad un livello tale che sarebbe comunque ingestibile.
Eppure apparecchiature con moderato PSRR e apparecchiature con alto PSRR riescono a suonare ugualmente bene (op ugualmente male) in queste condizioni, in dipendenza della loro topologia circuitale (dove il PSRR c'entra solo marginalmente).

Sono un mucchio di domande ...

Saluti.

Paolo Caviglia
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