OTper cortesia qualche esperto mi può spiegare perchè invece la vita della valvola sotto alimentata si riduce ?
Originariamente inviato da kagliostro - 28/01/2009 : 22:55:49
Risposta da incompetente.
Anche io per parecchio tempo ho creduto, piuttosto incondizionatamente, alla fola della cd. "starved operation" (così si chiama la pratica), mutuata mi pare dal campo della radiantistica e delle telecomunicazioni (una volta i tubi termoionici andavano anche in fondo al mare).
Tuttavia non è vera in generale e, quando è vera, spesso non è utile, almeno in applicazioni audio.
Tralasciando la questione dell'alimentazione a tensione costante, ovvero a corrente costante, limitandomi ad alcuni (incerti) cenni, magari Giaime vorrà riprendere il suo avvertimento, in un tubo di segnale a riscaldamento indiretto il catodo vero e proprio è portato alla temperatura di emissione (si chiamano tubi termoionici per qualche ragione, no?) da un filamento riscaldatore: "scaldando" di meno il catodo, si riduce la sua potenzialità emissiva.
Questo fa si che, quando la corrente richiesta al tubo dal suo carico ecceda la (ora minore) potenzialità emissiva, si verifichi l'irreversibile fenomeno del cd. "cathode stripping" (lo stesso - di quello forse più conosciuto - che si può avere dando tensione all'anodo per "molto tempo" senza alimentare il catodo), nel quale il materiale emissivo (ossidi) che riveste il catodo viene "strappato" (termine forse non rigoroso) da esso per via dalla differenza di potenziale esistente rispetto all'anodo.
Riducendosi così ulteriormente la potenzialità emissiva, ulteriore materiale viene "eroso", e via di tal guisa procedendo: per questo fenomeno, il nostro malcapitato tubo perde efficienza in maniera relativamente rapida (un po' come una slavina che scende a valle e prende massa man mano che procede, ma non come la "thermal runaway" di certi semiconduttori), fino a divenire inutilizzabile assai prima del termine della prevista (dal costruttore) vita utile.
Ed in un tubo di segnale a riscaldamento indiretto, in cui il valore della corrente è già in partenza generalmente molto contenuto, il range di variazione di questo, necessario per permettere una "starved operation" sicura (per il catodo), si riduce moltissimo, fino ad essere virtualmente inesistente.
Esistono tubi che prevedono già la "starved operation", ma in genere (non conosco certo tutti i tubi) sono a riscaldamento diretto, o (mi pare!) dei pentodi (in cui la "starved operation" dovrebbe prevedere, guarda caso, anche basse correnti anodiche ed altissimi carichi): per es. la 10 (che è un DHT) prevede un'alimentazione del catodo-filamento a 6v (anziché a 7.5v) ma solo per limitati valori dell'anodica, come si può vedere leggendo i relativi dati presenti sul datasheet Radiotron del 1925, che mariovalvola ha pubblicato su questo forum (credo sia nel thread "Perché la 10Y ama la polvere"). Ma FORSE c'è qualcosa di più chiaro al riguardo pure in un qualche datasheet della EF86 (che è un pentodo).
Gli effetti (sia sotto il profilo del rumore, sia sotto il profilo della linearità) poi vanno analizzati caso per caso (puoi trovare in rete alcuni lavori di Steve Bench e Dmitry Nizhegorodov).
Come "regola del pollice" (la cd. "rule of thumb"), per non sbagliare, ogni e qualsiasi tubo va alimentato secondo i parametri indicati o permessi dal costruttore nel datasheet: per cui, se a 6v una PCC88 non assorbe i 300mA richiesti per il normale funzionamento del catodo, la cosa è *male*.
In realtà ci sarebbe molto altro probabilmente da dire (oltre che correggere quanto ho scritto io), ma io non ne sono in grado: spera in bene.
/OT
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Ciao, Luca
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"