distorsioni termiche ed effetti memoria in genere

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marziom
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Messaggio da marziom »

prego chi può di spostare qui gli ultimi messaggi del 3d:
http://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=3595



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Messaggio da mark129 »

Marzio, solo come spunto, di che si parla qua?

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Messaggio da UnixMan »

ok, cominciamo da un vecchio post che in qualche modo avevo tralasciato...
Le valvole hanno indubbiamente un enorme effetto memoria termica in condizioni statiche o in classe AB/B (le curve caratteristiche si spostano di molto con la potenza dissipata).


Originally posted by MBaudino - 22/01/2008 : 17:11:06
c'e` qualcosa che non mi torna... quale sarebbe il principio fisico che dovrebbe causare effetti cosi` "enormi"?

E` vero che un sensibile aumento di temperatura della placca puo` provocare "di riflesso" un aumento di temperatura del catodo e quindi un qualche conseguente aumento dell'emissione ma mi risulta che, fintanto che l'emissione e` "sufficente", le caratteristiche del tubo sono determinate quasi esclusivamente dai suoi parametri geometrici... :?:


Ciao,
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Messaggio da UnixMan »

Marzio, solo come spunto, di che si parla qua?


Originariamente inviato da mark129 - 24/01/2008 :  11:40:19
esattamente di quello di cui stavamo parlando... :D salvo che anziche` riferirci ad uno solo dei possibili "effetti memoria" qui` allarghiamo il contesto a qualsiasi tipo di dipendenza della funzione di trasferimento di un amplificatore dalla "storia" del segnale che sta` trattando, indipendentemente da dispositivi usati, topologie, etc.

BTW, una trattazione piu` completa e "leggibile" del brevetto che citavi la trovi qui`: http://peufeu.free.fr/audio/memory/



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Messaggio da MBaudino »

Puoi verificare lo spostamento delle curve IV in diversi modi:
- alterando lo scambio termico fra bulbo ed aria (piombo, camino, carta da forno, phon caldo o freddo ecc )
- modificando di qualche centinaio di mV la tensione del filamento. C'era un mio scherzoso 3d in cui appaiavo perfettamente due EC8010 agendo un 200 mV sulla Vf di una delle due valvole.
- modificando la Vka (e quindi la temperatura del tubo) in condizioni statiche e vedendo il tempo di recupero della corrente. Ed è il motivo per cui le curve IV ricavate con gradini ''a mano'' (in condizioni statiche) non possono mai sovrapporsi a quelle ricavate con quelle ottenute per swing elettronici. E che queste ultime varieranno in funzione del regime termico a cui è soggetta la valvola prima dell' inizio delle swippate.

L' uso del termine ''enorme'' e' legato principalmente alla Capacità Termica (Cp) dell' anodo ed in misura minore alla massa del filamento.
Attenzione che io non ho mai detto che cio' si senta al suono, ma solo che la corrente varia di un ulteriore 10% nelle prime decine di secondi dopo aver applicato una variazione di potenza dissipata (il 10% è ovviamente un rapporto fra la corrente in stato stazionario e quella misurata immediatamente dopo aver variato la potenza). Naturalmente tutte alimentazioni stabilizzate o controllate. Che le curve IV varino con la temperatura del tubo mi pare evidente, non capisco perchè ti stupisci. La temperatura del tubo è legata alla potenza media dissipata anodo + filamento+ spiccioli , allo scambio termico ed alla potenza sottratta dal carico. Ho quindi ipotizzato che il fenomeno possa avvenire piu facilmente (non necessariamente con riflessi sul suono) nei casi in cui la potenza dissipata dal tubo si modifichi nel tempo a seguito di variazioni sufficientemente lunghe del segnale amplificato; quindi non il semplice transiente ma un alternarsi di diverse intensità livelli sonori medi, tipo Carmina Burana per intenderci. La temperatura del tubo, fra i tanti motivi, si può modificare per effetti come la rettificazione, o la sottrazione significativa di energia da parte del carico. L' accenno alla classe B è in linea con questo.

Circa il principio fisico per cui cio' dovrebbe avvenire, francamente non mi interessa molto; ragionevolmente le possibilità sono in effetti due. Io avevo pensato ad un aumento della temperatura del filamento che non dipende solo dall' energia fornita ma anche dal calore sottratto; e lo avevo ipotizzato poichè l' effetto di un aumento della temperatura del bulbo va nella stessa direzione di un aumento della Vf. Tu nell' altro post hai parlato di dilatazioni, ma non saprei come poterlo verificare; possibile che si alterino i rapporti geometrici.

Ripeto, tutto cio' non ha nulla a che fare con i transienti da 200 mS, ne' ho fatto verifiche di ripercussione sul suono. Tantomeno era un confronto con i dispositivi s.s. di cui non so nulla.

Giusto per chiudere, io ho riportato delle mie osservazioni, presumo eseguite correttamente, e le idee che mi sono fatto. Non ho nessuna teoria da difendere o status di progettista o prestigio forumiero. Quindi ti chiedo di evitare di metterla giu' troppo dura. :) .

Mauro
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Messaggio da sinuko »

A me personalmente questa cosa degli effetti termici appare molto interessante, però è altrettanto vero che in qualche maniera si deve riuscire a misurare quale può essere l’effetto di un forte gradiente termico sulle caratteristiche del dispositivo (alle volte l’intuito può portare molto fuori starda e poi quando si parla di semiconduttori., quindi effetto tunnel etc etc etc …allora l’intuito è meglio lasciarlo stare) pertanto propongo:
1-individuare un semplice circuito su cui sia possibile eseguire dei test
2-cercare di capire quale test sia possibile realizzare e come
(diciamo che i punti 1 e 2 potrebbero andare di pari passo)
3-raccogliere i vari dati e analizzarli
4-gli effetti termici influenzano il suono???? SI NO….
5-si lo so sono stato ottimista

Ciao Paolo
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Messaggio da plovati »

4-gli effetti termici influenzano il suono???? SI NO….

Originally posted by sinuko - 24/01/2008 :  14:31:15
Prendere un ampli tipo gainclone. Montarlo su una cella di Peltier.
provare ad alimentare o meno il peltier (raffredda attivamente) durante l'ascolto.

Se qualcuno ha tempo, presto un peltier adatto.

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Piergiorgio
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Messaggio da mauropenasa »

Mi fa specie che si usi un contributo atto a dimostrare che con determinante condizioni si può fare un SS termalmemoryless (come quasi tutti gli opamp, fra l' altro) per dimostrare la presunta superiorità di sistemi a tubo.

Le questioni poste dal Francese sono i soliti segreti di pulcinella per giustificare un brevetto.
Basta vedere le elementari contromisure che si dovrebbero applicare per rendere "memory free" un circuito con la stessa topologia.
In pratica applica in modo primitivo le stesse tecniche applicate agli opamp.

Le variazioni termiche poste in essere corrispondono con quelle che si possono facilmente calcolare a braccio come ho fatto io. Le "presunte" memorie per effetto termico (vorrei verificarle sui circuiti reali con correlazione diretta e non indiretta come fa lui, se sono dell' entità che lui pone dovrebbero essere palesemente visibili ), posto e non concesso che siano dell' ordine da lui citate non cambiano in ogni caso la questione finale.

La questione finale è stabilire che a fronte di un segnale musicale in ingresso esista in uscita un segnale coerente.
Se i bjt sono polarizzati in modo dinamico, su un piano termico, o altro, resta una questione insita al progetto e non al risultato.

Eventuali cambi lenti di polarizzazione generano THD o IMD. Se in un ampli non ne genera in modo considerevole in tutto il suo range termico e dinamico, esso è da ritenersi scevro da questo tipo di problemi, a prescindere da come esso li risolva internamente.

Se viceversa, come accade in molti sistemi a tubi, si è in presenza di palesi ed elevate deformazioni del fattore di forma del segnale in ingresso,
Riscaldamento, memoria o non memoria, si deve pensare che ci sia il beneficio del dubbio che non sia proprio quello a fare la differenza, non le eventuali non linearità di 2 ordini di grandezza inferiori.

Vorrei ricordare che la sezione di amplificazione deve fare fronte a problemi di ordini di grandezza superiori a quelli in discussione.
Ad esempio, quanto varia la stessa tensione di alimentazione in presenza di burst di energia ?
E quanto ci mette l' alimentatore a ripristinare le condizioni tra vuoto e carico ?
Nel caso del mio ampli, ad esempio, la NFB non solo deve compensare queste cose, ma pure inseguire il variare dinamico del carico istante per istante.
In tutto il mondo sono propensi a dire che un siffatto lavoro genera ottime condizioni di ascolto, almeno pari a quelle di ampli come quelli che pretendono di avere performances come il termal memory free, TIM free, e tutte le altre invenzioni di colore varie.
La ragione di fondo è che non conta come si ottiene un risultato ma quale sia il risultato, sempre in nome del mio concetto di funzione di trasferimento.

Riguardo le opinioni sul fatto che il feedback negativo sia comunque una limitazione alle prestazioni, questo lascia lo spazio che trova. Esistono molti modi per controllare il feedback negativo, più o meno critici ma sempre con risultati di interi ordini di grandezza superiori alle soluzioni NO-NFB.

Ma francamente credo che non abbia più senso di perdere il mio tempo per smontare le sciocchezze che si leggono in giro, compresi gli EAS, per cui meglio che lo occupi per cose più costruttive.

Diciamo che tutti gli SS sono affetti dai problemi del Francese, diciamo che i tubi no, diciamo che l' unico modo per ascoltare musica decente è il termonico, e l' approccio giusto per la tecnica è discutere se un singolo bjt o un tubo è lineare o no.

Buone sperimentazioni

ciao

Mauro
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Messaggio da mark129 »

Ma questo ci fa, ci e`, o e` solo incazzato per altre questioni?

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Messaggio da sinuko »

Piergiorgio, sicuramente anche la tua prova è interessante, ma credo che l’interesse sia nel provocare una variazione di temperatura nella giunzione o (canale) e dubito che con quello che hai proposto si riesca a fare..o meglio i gradienti che si riescono a ottenere non sono così importanti se scaldi/raffrddi dall'esterno)…se ho capito bene le argomentazioni di Paolo( UniMax).
Ciao Paolo
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Messaggio da Giaime »

Qui c'è troppa aggressività... facciamoci due risate per rilassarci:

http://www.royaldevice.com/EmitterFollower.htm

:D :D :D

Ciao!
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Messaggio da plovati »

Ma questo ci fa, ci e`, o e` solo incazzato per altre questioni?

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Originally posted by mark129 - 24/01/2008 :  15:12:06
Per favore. Evitiamo certi giudizi sommari.

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Piergiorgio
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Messaggio da UnixMan »

Ripeto, tutto cio' non ha nulla a che fare con i transienti da 200 mS, ne' ho fatto verifiche di ripercussione sul suono. Tantomeno era un confronto con i dispositivi s.s. di cui non so nulla.

Giusto per chiudere, io ho riportato delle mie osservazioni, presumo eseguite correttamente, e le idee che mi sono fatto.

Originariamente inviato da MBaudino - 24/01/2008 : 13:22:24
OK, perfetto. Era solo per cercare di chiarire (possibilmente) origine ed effettiva entita` del fenomeno.
Non ho nessuna teoria da difendere o status di progettista o prestigio forumiero. Quindi ti chiedo di evitare di metterla giu' troppo dura. :) .
ci mancherebbe! :D

(N.B.: un certo "tono" lo riservo solo per i "duelli" tra me e Mauro, ma non va` equivocato: e` solo una sorta di "gioco delle parti". ; ) Anche se a volte ci lasciamo prendere un po` troppo la mano... no pun intended! :D )





Ciao,
Paolo.
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Messaggio da mark129 »

Per favore. Evitiamo certi giudizi sommari.
Originariamente inviato da plovati - 24/01/2008 : 15:42:51
Io non giudico (era una domanda), non capisco (non so se ti sei riletto i due periodi finali).
Comunque mi adeguo, nessun ulteriore commento troppo diretto.

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Messaggio da mariovalvola »

modificando di qualche centinaio di mV la tensione del filamento. C'era un mio scherzoso 3d in cui appaiavo perfettamente due EC8010 agendo un 200 mV sulla Vf di una delle due valvole.

con la AD1 Telefunken e pure con le ultime globe RE604, variando la tensione di filamento (da 3,7V a 4,1) non varia la corrente anodica.... le stranezze dei questi filamenti emittenti ( lavorano piuttosto freddi... solo al buio riesci a scorgere l'accensione) :D

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Messaggio da gluca »

Ci sarà dentro un mosfet ...

** we are made of nothing but voices echoing from the past
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Messaggio da mariovalvola »

:D :D :D

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Messaggio da UnixMan »

Piergiorgio, sicuramente anche la tua prova è interessante, ma credo che l’interesse sia nel provocare una variazione di temperatura nella giunzione o (canale) e dubito che con quello che hai proposto si riesca a fare..o meglio i gradienti che si riescono a ottenere non sono così importanti se scaldi/raffrddi dall'esterno)…se ho capito bene le argomentazioni di Paolo( UniMax).


Originariamente inviato da sinuko - 24/01/2008 :  15:26:30
perfettamente. 8)

Un possibile test diretto lo si puo` fare "banalmente" (si fa` per dire) con un segnale modulato in ampiezza (AM), con frequenza "portante" in banda audio (e.g. la solita sinusoide ad 1KHz) e modulante subsonica, diciamo intorno ad 1Hz (in effetti sono da provare modulanti tra 0.1Hz e 100Hz). La profondita` di modulazione non deve arrivare al 100%. Vogliamo che ai picchi dell'inviluppo corrisponda un segnale prossimo al clipping mentre nei minimi vogliamo un segnale piccolo ma NON completamente nullo.

Guarda caso, e` un segnale che -per quanto ultrasemplificato- somiglia tanto ad un segnale musicale reale... 8)

Si possono ipotizzare vari test.

1) fedelta` di riproduzione dell'inviluppo:

e` probabilmente la cosa che ci interessa di piu`, in quanto e` quella piu` direttamente legata alla fedelta` della riproduzione audio!

1.a) un primo test si puo` fare semplicemente con un oscilloscopio (o il solito PC con Visual Analyser o simili), ovviamente utilizzando come modulante un segnale di cui e` facile distinguere la precisione dell'inviluppo, e.g. una quadra e/o una triangolare.

Se ci sono effetti memoria significativi, mi aspetto di vedere distorsioni nella forma dell'inviluppo del segnale (che visivamente deve essere uguale al segnale modulante, "in doppia copia" sopra e sotto lo zero).

1.b) un test piu` sofisticato si puo` ipotizzare demodulando il segnale amplificato ed effettuando una analisi spettrale dello stesso. Come segnale modulante si puo` utilizzare una sinusoide o una combinazione di sinusoidi per misurare la IMD (sulla modulante ricostruita).

La misura sarebbe MOLTO interessante, ma purtroppo e` molto piu` complessa da mettere in piedi...

2) analisi di spettro, THD ed IMD del segnale "in coincidenza" con i transienti. Si utilizza ancora un segnale modulato AM come sopra, portante sinusoidale in banda audio e modulante quadra. Si ottengono cioe` dei "treni di impulsi" (sinusoidali) di grande ampiezza seguiti da altri di ampiezza molto bassa e cosi` via.

edit: Ovviamente, per le misure di IMD si usa come "portante" la solita "coppia" di sinusoidi anziche` una sola.

La misura (purtroppo attualmente non realizzabile con VA) consiste nell'effettuare una analisi spettrale del segnale (sinusoidale) all'interno di finestre di ampiezza minore di un semiperiodo della modulante ed "in coincidenza" con le transizioni.

In altri termini si va` a vedere distorsione ed intermodulazione della sinusoide ai due livelli "alto" e "basso" ma a partire da "subito dopo" una transizione alto->basso e basso->alto.

Ripetendo le misure variando la frequenza di modulante e portante (cosi` a naso la freq. della portante non dovrebbe avere importanza... ma non si sa` mai) ed infine confrontando i risultati delle varie misure tra loro e con quelli di una misura convenzionale in regime stazionario (ad ampiezze e frequenze corrispondenti), direi che si dovrebbe poter evidenziare chiaramente la presenza di qualsiasi "effetto memoria".


Che ne pensate?

Qualche volontario? :oops:



Ciao,
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Messaggio da mauropenasa »

Ma questo ci fa, ci e`, o e` solo incazzato per altre questioni?
Ehi, marc1, le hai centrate tutte e 3..... :D
Euforia del momento o solo profonda conoscenza del prossimo ? :D

La questione di fondo è che questo povero cretino che scrive ha vissuto decine e decine di volte questo genere di derive tecniche sui forum.

Succede che quelli più "sgamati" (vedi Aloia, Chiomenti e vari annessi e connessi a riviste del settore, alcuni dei quali si mormora che bazzichino pure da queste parti...) hanno capito che non si può semplicemente spiegare alla gente come si risolvono i problemi elettronici, perchè a "tirare" sono solo le frasi fatte ed i luoghi comuni, mentre io resto recidivo.

Se poni questioni a favore di certe tendenze sei un guru, se le controbatti sei un tecnocrate pure poco simpatico.

Nello specifico, chiunque abbia sviluppato un ampli realmente con le sue mani ha passato mediamente mesi a cuocere i componenti, a verificare stabilità, limiti di carico, sequenze di burst in grado di isolare problemi.
Conosce palmo a palmo ogni singolo spikes e tutte le condizioni di lavoro locali. Io come tanti di questi lavoretti ne ho fatti diverse decine, comprese altre decine di prove di validazione su apparecchi commerciali non audio.

Poi approdi nella genialata di una categoria di persone che decide:

1. che esiste "il problema amplificatori audio" (tutto da verificare, io per esempio sostengo in sostanza che basterebbe fare le cose bene e con un minimo di analisi alle applicazioni, per ottenere una sezione elettronica adatta al uso audio....)
2. Che per risolverlo si possa solo fare riferimento ad un certo genere di amplificazioni, perchè ad esempio su almeno diverse centinaia di migliaia di proposte diverse di certo uno stato solido che suona non si trova....
3. Che avendo lo SS un palese problema di ascoltabilità (???) si deve trovare la ragione.
4. Che le ragioni di quanto sopra sono da ricercare in elementi che un dilettante come tanti è in grado di controbilanciare con semplici polarizzazioni dinamiche.

Qualcuno fa notare che basta un semplice equalizzatore al silicio e almeno l' 80% del phatos mitico ce lo abbiamo già, sinonimo del fatto che i problemi sono presunti e i timbri caratteristici hanno un ruolo più rilevante di quello che non si vorrebbe pensare, qualcun altro fa notare che in un ampli di rogne ce ne sono di ben maggiori, tutte messe sotto controllo, altri che sui presunti riferimenti meno si indaga e meglio è (per la reputazione di tali riferimenti, intendo).
Prevale lo stesso una sorta di schizzofrenia della ricerca, dell' acqua calda, aggiungo io, ma tantofà.

Poco male, io non ce l' ho contro le prove empiriche, ne faccio di continuo anche io, solo che in questi casi si danno per scontate troppe cose (quelle delle presunte negatività di certe soluzioni).

Abbiamo vari che vivono felici e contenti con i loro ampli termoionici.
Domanda:
che vi frega di dimostrare il perchè gli SS vanno male, dato che avete comunque stabilito che non hanno storia ?

Esistono molti altri, come me, che non sentono la mancanza del termionico.
Risparmiamoci le sperimentazioni e consideriamolo un problema di predisposizione mentale....

ciao

Mauro
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Messaggio da UnixMan »

altro "vecchio" post (nell'altro thread) che avevo tralasciato...
Negli ampli a tubi il problema sono le tantissime costanti di tempo che si vengono a creare (ce ne sono da riempire pagine), per non parlare poi del trasformatore d'uscita...


Originariamente inviato da Giaime - 22/01/2008 : 17:44:04
Giaime, non confondiamo le costanti di tempo legate ad elementi reattivi (effetti di "filtraggio" lineare) con l'effetto memoria, e` tutta un'altra cosa!

Per effetto memoria si intende una variazione della funzione di trasferimento del sistema in funzione della "storia" del segnale, il che implica che la funzione di trasferimento "classica":

out = f(in)

NON e` definita, e lo stesso modello su cui si basa il concetto stesso di funzione di trasferimento non e` piu` valido!

E` necessario adottare un nuovo modello piu` complesso e la nuova "funzione di trasferimento" del sistema si puo` scrivere solo nella forma (solo apparentemente simile ma in realta` ben piu` complessa):

out(t) = f(in(t))

che tiene conto di tutta la storia del segnale dal tempo -oo fino all'istante t.

Nota bene che il modello matematico piu` completo e corretto (cioe` quello che piu` si avvicina alla realta`) e` proprio questo. L'altro e` solo una sua semplificazione che trascura alcuni effetti. Quello che eventualmente resta da stabilire non e` se questi effetti esistano, quanto piuttosto se, in che modo ed in che misura sono rilevanti.
Ma scusa, e tutti i discorsi sull'accoppiamento AC da evitare (causa cattivo recovery dal clipping, condizione quella di sovraccarico così comune sui 3-10W che popolano le case degli audiofili e/o autocostruttori...)? Non è memoria quella?
questi di solito sono chiamati fenomeni di "blocking", e direi che in effetti si possano far rientrare tra gli "effetti memoria" (anche se non hanno nulla a che vedere con quelli termici di cui stavamo parlando).

BTW, "i discorsi sull'accoppiamento AC da evitare" li fanno solo quelli che "vanno a nozze" con il NFB... e sono legati principalmente al fatto che gli sfasamenti introdotti limitano le loro velleita` di utilizzare tassi di retroazione sempre piu` mostruosamente elevati. E, guarda caso, e` proprio la eventuale presenza di NFB che esaspera gli eventuali problemi di "blocking", in quanto al primo accenno di clipping il NFB tenta di correggere l'incorreggibile e cosi` facendo spinge il sistema sempre piu` verso la saturazione piu` profonda...

{tra parentesi, altro indizio: nei semiconduttori esistono fenomeni di blocking "intrisechi" (legati alla struttura ed al funzionamento dei dispositivi stessi) e non risolvibili che nei tubi non esistono... e` per questo che IMHO in un ampli a SS e` fondamentale prevenire e/o controllare qualsiasi forma di clipping "a monte" di qualsiasi loop di NFB e PRIMA che il clipping stesso si verifichi. Ma questo e` un altro discorso.}
Da quando in qua scaricare 47pF attraverso un VAS è peggio che scaricare 220nF attraverso una R di fuga da 100k? :o
che cosa c'entra la R di fuga?! il problema NON e` quello di scaricare il condensatore di attraverso la R di fuga! Il "problema" (che problema poi non e`, in quanto si risolve banalmente) e` che, quando il segnale si avvicina pericolosamente alla (o supera la) tensione del catodo, l'improvvisa comparsa di correnti di griglia nello stadio a valle tende a scaricare il condensatore di disaccoppiamento... ma solo se lo stadio a monte non e` in grado di ricaricarlo con un rate almeno pari a quello di scarica (dato dalle correnti di griglia + il contributo costante della R di fuga).

Come dire che lo stadio a monte deve essere in grado di gestire ogni eventuale corrente di griglia di quello a valle. Niente di nuovo sotto al sole...

Per altro c'e` anche un semplicissimo trucco, suggerito dal solito Crowhurst svariati decenni or sono, che permette di controllare agevolmente il problema: basta inserire un "grid stopper" (cioe` una resistenza in serie alla griglia ed A VALLE della R di fuga) adeguatamente dimensionato. All'insorgere di correnti di griglia, la caduta sul grid stopper si sottrae al segnale di pilotaggio e provvede ad un perfetto "soft clipping" (a recupero istantaneo) mantenendo la corrente di griglia sotto controllo e prevenendo quindi qualsiasi effetto di blocking.

{inutile dire che questa e` una delle modifiche che ho apportato ai miei Williamnson, che infatti guarda caso sembrano "non finire mai" nonostante i loro appena 9W ed i miei diffusori da 87dB/W/m, non proprio "ideali" per ampli poco potenti. ; ) }

Giaime, vatti a rileggere meglio la cosa... e` esattamente il contrario, l'effetto memoria del sistema a triodi era ordini di grandezza INFERIORE al sistema a stato solido convenzionale!

Originally posted by UnixMan - 22/01/2008 : 17:28:10
Forse stiamo parlando di due cose diverse. A me i grafici paiono piuttosto evidenti:
Immagine
(scusa per la qualità... si dovrebbe capire)
L'articolo è estremamente poco chiaro in merito infatti: è evidente che il segnale di memoria è massimo (quindi la performance peggiore) nell'amplificatore a valvole, salvo poi parlare di "correlazione" di questo dato con i "listening tests" (ma se sono contraddittori? Già questo basterebbe a invalidare tutto l'ambaradan messo su...),
rinnovo l'invito a rileggere meglio l'articolo... ; ) (nonche` il piu` chiaro resoconto di Peufeu).

Se leggi bene, vedrai che dice chiaro e tondo che il sistema di misura utilizzato "non funziona bene" (eufemismo...) con amplificatori accoppiati in AC, in quanto non e` in grado di compensare gli effetti legati alle costanti di tempo introdotte dai disaccoppiamenti (che ovviamente nulla hanno a che vedere con l'effetto memoria).

L'enorme esponenziale che vedi nel grafico dell'ampli a tubi NON e` causato da un effetto memoria, ma semplicemente dalle costanti di tempo degli accoppiamenti AC (quella si chiama "distorsione lineare", ed e` il banale effetto filtro passa-alto che e` ovviamente implicito in qualsiasi accoppiamento in AC. E che altrettanto ovviamente non rappresenta alcun problema :D ).

Se, come e` spiegato nel testo, "sottrai" quell'effetto dal grafico dell'ampli a tubi (quelli SS erano accoppiati in DC), non resta praticamente nulla...

nel grafico, l'effetto memoria dell'ampli a tubi e` solo quella specie di "ripple" che vedi "intorno" all'esponenziale!

ci sei, ora?

edit: P.S.: a ben vedere, non sarei poi neanche cosi` sicuro del fatto che quel "ripple" che si vede sia legato all'effetto memoria di cui si parla nell'articolo piuttosto che ad un relativamente innocuo residuo di "ringing" elettromeccanico nel TU...

Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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