come risparmiare 1800euro
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costruirsi un qualsiasi pre linea presentato su audiofaidate.
Rispetto a questo prodotto, positivamente recensito da VHF :
http://www.videohifi.com/25_solaja.htm
si risparmiano 1800 euro!
Notare che il 'prodotto' non è nemmeno certificato CE, ma ovviamente <<si caratterizza come prodotto della migliore tradizione artigiana, realizzato con cura e attenzione.>>.
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Piergiorgio
Rispetto a questo prodotto, positivamente recensito da VHF :
http://www.videohifi.com/25_solaja.htm
si risparmiano 1800 euro!
Notare che il 'prodotto' non è nemmeno certificato CE, ma ovviamente <<si caratterizza come prodotto della migliore tradizione artigiana, realizzato con cura e attenzione.>>.
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Paolo vorresti dire che è un DogmaPuoi pure togliere "a volte"...TOH! Leggevo ieri quell'articolo per puro caso ... a volte credo che moss abbia ragione.![]()
Cordialmente.
Paolo Caviglia
Originally posted by drpaolo - 25/06/2007 : 10:24:02

Tiziano
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http://mrttg.net/blog
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La vedo dura appiccicare il bollino CE ai coriandoli.Puoi pure togliere "a volte"...TOH! Leggevo ieri quell'articolo per puro caso ... a volte credo che moss abbia ragione.![]()
Originariamente inviato da drpaolo - 25/06/2007 : 10:24:02

Realisticamente, una realizzazione artigianale di quel tipo difficilmente può avere un prezzo finale all' utente molto inferiore a quella cifra. Sviluppo, produzione, magazzino, distributore, agenti, corrieri, negozio, garanzia ....
Che possa non valerne assolutamente la pena (rispetto ad un prodotto industriale) è un altro discorso. Certo che su quella rivista le parole si riempiono del nulla ....
Mauro
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Io pensavo che VHF fosse un forum. Giaime mi ha indirizzato verso la rivista, di cui ho scorso il n.25: spottone per euterpe audio (avete notato il nuovo logo di Euterpe, molto somigliante al simbolo dell'euro
) pseudointervista a Ricci ed alla di lui moglie, tentativo di giustificare nell'editoriale di bebomoroni le truffe dei produttori (non si tratta di 108W al posto di 110, ma di 100W al posto di 60rms, di 1kohm di impedenza di uscita al posto di 3 (secondo Giaime) )...
Insomma, a me pare che la rivista VHF sia peggio del forum VHF...
Forse, ma dico forse, il mancato lancio di videohifishop significa che gli audiofili abboccano solo fino ad un certo punto.
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Piergiorgio

Insomma, a me pare che la rivista VHF sia peggio del forum VHF...
Forse, ma dico forse, il mancato lancio di videohifishop significa che gli audiofili abboccano solo fino ad un certo punto.
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Il prezzo dipende dal piano aziendale del produttore, ma il costo industriale è una frazione risibile del prezzo di vendita.Realisticamente, una realizzazione artigianale di quel tipo difficilmente può avere un prezzo finale all' utente molto inferiore a quella cifra. Sviluppo, produzione, magazzino, distributore, agenti, corrieri, negozio, garanzia ....
Tanto per darti un'idea: io ho sviluppato un prodotto simile per un Cliente industriale e -per piccoli quantitativi- gliel'ho fornito a poco più di 60 Euro + IVA (montato e collaudato) per ciascun pezzo, tubo elettronico e circuito stampato compreso- trasformatori e contenitore esclusi.
In realtà un pre a stato solido competitivo potrebbe essere realizzato (costo industriale: -imballi, manuale e certificazione compresi-) a meno di cento euro !
Tutto il resto è margine netto per il Distributore o il Guru di turno.
Il "costo di progetto" va ammortizzato sul quantitativo di produzione previsto -dal punto di vista della produzione industriale- e non può essere fatto ricadere tutto sul primo (o sui primi) ingenui e sprovveduti compratori.
Se ciò accade è perchè c'è una "forzatura" (leggi: recensione entusiata del guru di turno).
Io adesso sto lavorando intorno a un sistema elettronico che equipaggerà macchine del costo di alcuni milioni di Euro; un risparmio di costo di 500 Euro (circa l'uno su diecimila del prezzo finale del prodotto) è considerato un risparmio gigantesco da parte del mio Cliente.
Tanto per darti un'idea di come sono calcolati i costi industriali delle elettroniche.
Che poi le elettroniche funzionino veramente e valgano quello che costano è un altro discorso (ma ci avete fatto caso che -tendenzialmente- tutte le elettroniche provate sulle riviste valgono almeno "il doppio" del loro prezzo ?!

Cordialmente.
Paolo Caviglia
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E questo:
http://www.videohifi.com/25_horn.htm ??
Me l'ero perso: 1550+3800 euro per l'accoppiata rifinita peggio del peggior Myref fatto dal peggiore smanettone di audiofaidate (io).
Fortunatamente ci sono i prodotti seri, come i Viola Cadence, solo 16mila euro, senza telecomando inversione di fase assoluta e commutatore a scatti non sigillato. Si potranno avere questi dettagli con un piccolo sovrapprezzo?
Caro drpaolo, fai un pre hiend? A 350euro io ne prenoto due. E non mi frega nulla dei manuali e del marchio CE.
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Piergiorgio
http://www.videohifi.com/25_horn.htm ??
Me l'ero perso: 1550+3800 euro per l'accoppiata rifinita peggio del peggior Myref fatto dal peggiore smanettone di audiofaidate (io).
Fortunatamente ci sono i prodotti seri, come i Viola Cadence, solo 16mila euro, senza telecomando inversione di fase assoluta e commutatore a scatti non sigillato. Si potranno avere questi dettagli con un piccolo sovrapprezzo?
Caro drpaolo, fai un pre hiend? A 350euro io ne prenoto due. E non mi frega nulla dei manuali e del marchio CE.
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Non pensavo all' aspetto EMC (che davo per scontato fosse superato, in modo a me incomprensibile, ma superato. Altrimenti addio 'smascheramento
)
Pensavo agli aspetti sicurezza, lead free ecc. ecc.
Comunque la mia era una battuta
Nessuna voglia di polemica, assolutamente, tanto meno su Russo.
Relativamente alla formazione dei prezzi, ho discusso a lungo con un mio amico stockista di componenti elettronici sulla formazione del costo di produzione ''variabile''.
Quello che manca alla formazione del costo, sono tutti i costi fissi, ammortamenti (sviluppo, impianti, attrezzature ecc), oneri finanziari, spese generali, spese commerciali ecc. Per darti un idea, nella mia attività i costi variabili sono circa il 5% del costo finale.
Mettendosi nel panno del bosniaco, se deve campare vendendo pre me la vedo dura (in Serbia si sta bene con poco).
Poi il distributore avrà i suoi costi ed i suoi ricarichi , i rappresentanti pure, i negozi anche. Ognuno poi avrebbe anche le tasse. Alla fine 1800 euro al dettaglio (sconto 20 almeno ancora da applicare) non mi sembrano esagerati.
L' errore è probabilmente nel fatto che quel prodotto ha probabilmenti competitors in grado di offrire prodotti analoghi a molto meno e che su questo VHF sorvoli. Forse il prodotto ed il produttore non avrebbero semplicemente ragione di esistere, non esistessero i guru di turno.
Per come la vedo io, un prodotto artigianale a bassissima tiratura, non può costare meno di una cifra comunque alta, fosse anche una scatola vuota. Si tratta solo di mettere contenuti adeguati al prezzo finale, tanto la componentistica incide poco.
Immagino che la tua scheda da 60 euro al cliente verrà a costare molto di piu. Mi aspetto che come ricambio (completa di contenitore, scatolo ecc) finisca al cliente a non meno di 600 euro. Sbaglio?
Mauro

Pensavo agli aspetti sicurezza, lead free ecc. ecc.
Comunque la mia era una battuta

Relativamente alla formazione dei prezzi, ho discusso a lungo con un mio amico stockista di componenti elettronici sulla formazione del costo di produzione ''variabile''.
Quello che manca alla formazione del costo, sono tutti i costi fissi, ammortamenti (sviluppo, impianti, attrezzature ecc), oneri finanziari, spese generali, spese commerciali ecc. Per darti un idea, nella mia attività i costi variabili sono circa il 5% del costo finale.
Mettendosi nel panno del bosniaco, se deve campare vendendo pre me la vedo dura (in Serbia si sta bene con poco).
Poi il distributore avrà i suoi costi ed i suoi ricarichi , i rappresentanti pure, i negozi anche. Ognuno poi avrebbe anche le tasse. Alla fine 1800 euro al dettaglio (sconto 20 almeno ancora da applicare) non mi sembrano esagerati.
L' errore è probabilmente nel fatto che quel prodotto ha probabilmenti competitors in grado di offrire prodotti analoghi a molto meno e che su questo VHF sorvoli. Forse il prodotto ed il produttore non avrebbero semplicemente ragione di esistere, non esistessero i guru di turno.
Per come la vedo io, un prodotto artigianale a bassissima tiratura, non può costare meno di una cifra comunque alta, fosse anche una scatola vuota. Si tratta solo di mettere contenuti adeguati al prezzo finale, tanto la componentistica incide poco.
Immagino che la tua scheda da 60 euro al cliente verrà a costare molto di piu. Mi aspetto che come ricambio (completa di contenitore, scatolo ecc) finisca al cliente a non meno di 600 euro. Sbaglio?
Mauro
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In Serbia fanno -a mio parere- i migliori compilatori/sistemi di sviluppo per microcontrollori esistenti sul mercato mondiale.
L'ultimo che ho acquistato (per dsPIC - uso tracciacurve
) l'ho pagato l'equivalente di 250 dollari USA, per software e hardware (una basetta pcb costruita in maniera favolosa, popolata di un'infinità di componenti, compreso un LCD grafico).
Se si vuole, si può essere competitivi anche in Serbia, coi prezzi (e quella Ditta serba -Mikroelektronika- ha Distributori e Clienti in tutto il mondo).
Se tu hai una Ditta industriale dietro le spalle, ti accontenti (si fà per dire) del tuo ricavo industriale; se tu operi invece nel campo dell'alta fedeltà -e sei amico di qualche guru- puoi fare quello che vuoi.
Tanto l'apparecchio non funziona comunque, anche se lo fai pagare 16.000 Euro.
(l'elettronica del Full Moss in questo insegna; almeno, a me ha insegnato molto).
Paolo Caviglia
L'ultimo che ho acquistato (per dsPIC - uso tracciacurve

Se si vuole, si può essere competitivi anche in Serbia, coi prezzi (e quella Ditta serba -Mikroelektronika- ha Distributori e Clienti in tutto il mondo).
Se tu hai una Ditta industriale dietro le spalle, ti accontenti (si fà per dire) del tuo ricavo industriale; se tu operi invece nel campo dell'alta fedeltà -e sei amico di qualche guru- puoi fare quello che vuoi.
Tanto l'apparecchio non funziona comunque, anche se lo fai pagare 16.000 Euro.
(l'elettronica del Full Moss in questo insegna; almeno, a me ha insegnato molto).
Paolo Caviglia
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E questo:
http://www.videohifi.com/25_horn.htm ??
Me l'ero perso: 1550+3800 euro per l'accoppiata rifinita peggio del peggior Myref fatto dal peggiore smanettone di audiofaidate (io).
Originally posted by plovati - 25/06/2007 : 11:45:39

Chassis: Slim Line Hifi2000, 1NSL01280N 46.6euro.
Trasformatori:

RS Components, cod 223-7800 e simili

Ciao!
Giaime Ugliano
Giaime Ugliano
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In Serbia sono certamente ultracompetitivi, ci mancherebbe. Quello che voglio dire è che qualunque artigiano ha in mente l' obiettivo di un guadagno minimo (supponiamo 50.000 euro netti all' anno, che sembrerebbero tanti ma sono pochini). Il prezzo dei prodotti o dei servizi che fa è solo una conseguenza dei costi di produzione di tutti i tipi, delle spese generali e delle vendite. Quello che è scandaloso, non è tanto che un tizio ci provi a fare scatoli vuoti o deprimenti (il rischio è suo), ma che i recensori lo esaltino.
In che senso l' elettronica del Full Moss ti ha insegnato molto (parlando di costi)?? Se vuoi parlarne, naturalmente.
Nel sistema Moss, vedendo le varie prove sul suo forum (quel poco che posso vedere nel suo forum), la cosa che a livello di costi mi sembra ''critica'' è il taglio del feltri (giradischi a parte).
O investi in fustelle e magazzino, o il lavoro è improbo (e Russo non mi sembrava propenso).Il Capo Indiano, se quantificato in Italia, per lavoro regolare, diventa improponibile (a quanto li vende Moss?) ; in India, per 5000 capi indiani, credo che il costo potrebbe non superare i 50 euro.
Mauro
In che senso l' elettronica del Full Moss ti ha insegnato molto (parlando di costi)?? Se vuoi parlarne, naturalmente.
Nel sistema Moss, vedendo le varie prove sul suo forum (quel poco che posso vedere nel suo forum), la cosa che a livello di costi mi sembra ''critica'' è il taglio del feltri (giradischi a parte).
O investi in fustelle e magazzino, o il lavoro è improbo (e Russo non mi sembrava propenso).Il Capo Indiano, se quantificato in Italia, per lavoro regolare, diventa improponibile (a quanto li vende Moss?) ; in India, per 5000 capi indiani, credo che il costo potrebbe non superare i 50 euro.
Mauro
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il prezzo giusto, come ho già detto molte altre volte, è quello che il cliente è disposto a pagare. non una lira di meno.
non credo che si possano applicare (solo) le logiche di costo industriale per stabilire il prezzo di questi oggetti.
---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
non credo che si possano applicare (solo) le logiche di costo industriale per stabilire il prezzo di questi oggetti.
---------> DISCLAIMER: ooops credo di aver detto una fesseria ... scusate <---------
"i was looking back to see if you were looking back at me to see me looking back at you"
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Come avevo ricordato tempo addietro, questa era stata letteralmente la perizia che Sgarbi fece al comune di Torino per stabilire se il crocefisso di xxx che il comune aveva acquistato a prezzo folle, valesse o meno quella cifra. Due righe di perizia gli furono pagate qualche decina di migliaia di euro.il prezzo giusto, come ho già detto molte altre volte, è quello che il cliente è disposto a pagare. non una lira di meno.
Originariamente inviato da gluca - 25/06/2007 : 12:39:44
Ripeto il mio pensiero. Fa benissimo il serbo, fa benissimo l' importatore; fa molto male una rivista a non evidenziare l' aspetto contenuti/ costo. Senza pensare ai giornalisti pennivendoli che devono arrivare anche loro a fine mese, non è sicuramente questo il caso, si tratta piu' probabilmente della necessità di riempire pagine a basso costo.
Mauro
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Li conosco. I compilatori hanno qualche limite, ma tutto sommato per progetti low-mid range sono discretiIn Serbia fanno -a mio parere- i migliori compilatori/sistemi di sviluppo per microcontrollori esistenti sul mercato mondiale.
Se si vuole, si può essere competitivi anche in Serbia, coi prezzi (e quella Ditta serba -Mikroelektronika- ha Distributori e Clienti in tutto il mondo).
Qualche info in piu'? Perche' un dsPIC?L'ultimo che ho acquistato (per dsPIC - uso tracciacurve)
Jean
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Giaime,
il discorso è qualcosa di più che una semplice somma del costo dei componenti.
Se tu sviluppi un apparato elettronico industriale ti devi porre come obiettivi le prestazioni desiderate e il costo di realizzazione, che quasi sempre è vincolante.
Su queste basi tu redigi un capitolato di progetto, rispetto al quale sviluppi poi il progetto vero e proprio.
I costi nascono da qui, non dalla somma a posteriori dei prezzi di acquisto della componentistica.
Tieni presente poi che io ho specificato: prestazioni desiderate
Se tu sbagli a definirle, puoi realizzare qualsiasi tipo di apparecchio, a qualsiasi costo industriale e a qualsiasi prezzo di vendita, ma l'apparecchio sarà sempre troppo caro.
Ecco perchè l'hi-end è "un bidone" (mi si perdoni l'espressione): non perchè la somma dei costi della componentistica è sempre troppo bassa, rispetto al prezzo di vendita dell'apparecchio -questa critica non ha ragion d'essere se il valore prestazionale è raggiunto-, ma perchè le prestazioni promesse non sono mai raggiunte.
Se fosse così, che senso ci sarebbe di produrre mille scatole hi-end di mille produttori diversi, tutte carissime ?!
Ne basterebbero una sola (o al massimo cinque o sei) perchè le prestazioni (ricordiamo che con l'hi-end si presume di parlare del meglio dal punto di vista dell'audio) sarebbero equivalenti.
Lasciamo un po' di variabilità all'estetica e voilà, ci sarebbe spazio solo per pochissimi produttori mondiali.
Ecco invece una pletora di produttori, che vantano cartellini dei prezzi uno più caro dell'altro !
Ma per logica sono tutti sovraprezzati, perchè, se le prestazioni dichiarate non sono raggiunte (nessuno ha più il coraggio di fare un discorso puramente merceologico, oggi, a base di Watt di potenza DIN o IEC o di rapporto S/N pesato A ; ) ) e nessun apparecchio audio realizza pienamente la riproduzione del suono musicale, di conseguenza nessun apparecchio ha il prezzo giusto !
(tranne uno, ovviamente
).
Paolo Caviglia
il discorso è qualcosa di più che una semplice somma del costo dei componenti.
Se tu sviluppi un apparato elettronico industriale ti devi porre come obiettivi le prestazioni desiderate e il costo di realizzazione, che quasi sempre è vincolante.
Su queste basi tu redigi un capitolato di progetto, rispetto al quale sviluppi poi il progetto vero e proprio.
I costi nascono da qui, non dalla somma a posteriori dei prezzi di acquisto della componentistica.
Tieni presente poi che io ho specificato: prestazioni desiderate
Se tu sbagli a definirle, puoi realizzare qualsiasi tipo di apparecchio, a qualsiasi costo industriale e a qualsiasi prezzo di vendita, ma l'apparecchio sarà sempre troppo caro.
Ecco perchè l'hi-end è "un bidone" (mi si perdoni l'espressione): non perchè la somma dei costi della componentistica è sempre troppo bassa, rispetto al prezzo di vendita dell'apparecchio -questa critica non ha ragion d'essere se il valore prestazionale è raggiunto-, ma perchè le prestazioni promesse non sono mai raggiunte.
Se fosse così, che senso ci sarebbe di produrre mille scatole hi-end di mille produttori diversi, tutte carissime ?!
Ne basterebbero una sola (o al massimo cinque o sei) perchè le prestazioni (ricordiamo che con l'hi-end si presume di parlare del meglio dal punto di vista dell'audio) sarebbero equivalenti.
Lasciamo un po' di variabilità all'estetica e voilà, ci sarebbe spazio solo per pochissimi produttori mondiali.
Ecco invece una pletora di produttori, che vantano cartellini dei prezzi uno più caro dell'altro !
Ma per logica sono tutti sovraprezzati, perchè, se le prestazioni dichiarate non sono raggiunte (nessuno ha più il coraggio di fare un discorso puramente merceologico, oggi, a base di Watt di potenza DIN o IEC o di rapporto S/N pesato A ; ) ) e nessun apparecchio audio realizza pienamente la riproduzione del suono musicale, di conseguenza nessun apparecchio ha il prezzo giusto !
(tranne uno, ovviamente

Paolo Caviglia
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O.T.
Io ho anche un altro compilatore, molto più costoso del Mikroe, ma non è che vada meglio, anzi...
Il dsPIC mi serve anche per altri progetti.
Paolo Caviglia
Mette un po' male, parlando di PIC, definire dei progetti che vadano oltre il low-mid range.Li conosco. I compilatori hanno qualche limite, ma tutto sommato per progetti low-mid range sono discreti


Io ho anche un altro compilatore, molto più costoso del Mikroe, ma non è che vada meglio, anzi...
Il dsPIC mi serve anche per altri progetti.
Paolo Caviglia
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E qual'è il suo prezzo?... di conseguenza nessun apparecchio ha il prezzo giusto !
(tranne uno, ovviamente).
Paolo Caviglia
.
Originariamente inviato da drpaolo - 25/06/2007 : 12:59:32



Secondo me, l' unica risposta a questo tipo di temi, è provare a mettersi nei panni del produttore.
Non essendoci una specifica di come deve suonare un apparecchio, il produttore audio si può assimilare a gelatai, pasticceri, ristoratori, peripatetiche, consulenti vari,editori, (in rigoroso ordine di serietà della professione).
Supponiamo che io decida di produrre qualche cosa nel settore audio, in particolare di produrre trasformatori audio. Decido di fare un prodotto del genere Novarria ( che io apprezzo come produttore, prodotti onesti a prezzi onesti), perchè questo sono capace a fare.
Mi compro una bobinatrice, mi studio qualche modello, mi faccio un magazzino di rame e ferro, accessori vari. Mi faccio fare calotte fuse, belline, tipo Trau.Prendo un locale adeguato, che almeno di massima rispetti le norme. Tra ammortamenti delle attrezzature e degli stampi, oneri finanziari,utenze, consulenti (commercialista almeno), affitti ecc. spendo un 10.000 euro, per partire.Il magazzino richiedeà altri 3000-4000 euro.
I costi variabili ferro, isolanti e rame, calotte saranno altri 15-30 euro a trasformatore (nuclei M6 e ancora grazie), poi c'è il lavoro. A quanto li devo vendere? Supponiamo che preveda di venderne 200 all' anno. L' unica speranza che ho di campare è fargli una bella scatola e venderli a caro prezzo (supponiamo 300 euro/cad), cosa questa assolutamente lecita. Magari dopo una settimana chiudo, magari trovo 100 gonzi/anno.
Non è invece lecito se qualcuno me li recensisce e non nota la stranezza, che si tratta di copie dei Novarria, ben inscatolati e venduti al prezzo degli Euterpe.
Mauro
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