La domanda da farsi e: può il solito prodotto da auto costruttori spendipoco fare da partner di riferimento ad elettroniche che si spera siano eccellenti?
Originariamente inviato da jorge toribio - 12/06/2009 : 23:18:23
Uno straordinario ingegnere, Hal Winston Hardenbergh, rispondendo ad una domanda diversa, ma dal carattere tonale simile, una volta scrisse:
You can't download knowledge and experience off the internet. Alas, I can't provide it for you in a paragraph or two.
(La domanda precisamente era:
I didn't see a verdict section, so what's the bottomline?).
Io, in buona fede ma sempre con perniciosa ignoranza, rimango dell'idea che un diffusore di riferimento non debba essere l'ambizioso non plus ultra, il verdetto finale, ma un riferimento affidabile, in qualche maniera credibile, che sappia indicare qualcosa (forse tipo: km 297 della A14).
Come tale, sempre con il caveat emptor di cui sopra, penso che sia inutile parlare di dB o Hz, se 60 sia assolutamente meglio di 70, se la tromba scintilli, o se la mucca Carolina può emetter muggiti a volume più alto con un Rotel sotto al culo. Entrambe dipinte di nero, of course, per parità di condizione.
Credo che per voler vagliare, sia pur per gioco o per simposio, dei miseri milliwatt, bisognerebbe che in un congruo intorno di frequenze centrato sulla banda telefonica i break up delle membrane, gli adattamenti di impedenza sia acustica che elettrica, non vadano a snaturare coi loro propri sistematici errori il carattere tonale di quei milliwatt.
Si può fare una indagine tecnica in tal senso? Questa non mi sembra una migliore domanda della tua, ma giunto in fondo di questo post, in qualche maniera devo pur concluderlo, n'est çe pas?
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Ciao, Luca
"Necessity is the plea for every infringement of human freedom. It is the argument of tyrants; it is the creed of slaves"
Originariamente inviato da Luc1gnol0 - 13/06/2009 : 06:55:14
le problematiche da affrontare sono molteplici e diverse, e si riallacciano alla domanda fatta da Jorge sul fare un due o tre vie...
Ottenere una elevata sensibilità con un due vie può anch essere relativamente facile, si utilizza il woofer nella sua zona alta di breakup per incrociarlo con un driver a tromba, in cui il caricamento interessa proprio la parte bassa della risposta, ed è facile osservare come in quelle porzioni di frequenza le risposte eccedono spesso le richieste, ponendosi abbondantemente sopra i 100dB. Il compito del filtro sarà quello di equalizzare e tagliare in modo da allineare le risposte in zona di incrocio. Ne risulta che proprio la zona di incrocio posta in una porzione delicata sia riprodotta da un trasduttore "virtuale" composto dalle somme dei due trasduttori reali, somma che trova un compimento a una certa distanza e in una certa posizione nello spazio.
In questo modo si riesce però a sfruttare la massima efficienza di trasduzione degli altoparlanti (fatte salve le dispersioni), in basso (ed è un po' quello di cui sta discutendo) c'è però il problema che l'angolo di irradiazione è su spazio intero, e non aiuta molto la larghezza del pannello, se non in gamma mediobassa, quindi per passare da un basso buono sulla carta a uno che suoni anche in ambiente bisogna comunque tenere conto di alcune variabili non da poco.
Passare a un tre vie, per far si che la porzione intermedia sia riprodotta da una sorgente "reale" (e creando due zone di incrocio in porzioni -possibilmente- meno critiche) nasce il problema di trovare un trasduttore che IN CENTRO BANDA abbia una sufficiente sensibilità, e se si vuole affidare a questo trasduttore una porzione molto ampia (il famoso largabanda+woofer+supertweeter) la cosa diventa molto critica.
Ora, tornando al diffusore "che nella banda telefonica non comprometta il milliwatt", bisogna domandarsi cosa fare... io propenderei per un tre vie, con sensibilità non altissima, ma non abbandonerei comunque la possibilità di riuscire a far suonare "con buona congruenza" anche un due vie con sensibilità superiore.
Circa le domande fatte da Jorge sulla qualità dei componenti è opportuno ricordare che si vuole presentare un sistema replicabile, e non molto costoso. Tenuto conto che spesso guardando dentro ad alcuni vecchi sistemi commerciali "bensuonati" si trovavano componenti economici, direi che è meglio concentrarsi sulla parte progettuale piuttosto che sulla qualità intrinseca degli oggetti, che, se mal assortiti, darebbero comunque risultati mediocri.
Conterei sulle esperienze personali e sui contributi di tutti per giungere a un progetto condiviso che magari non sarà il non plus ultra, ma sarà comunque il nostro riferimento, e come tale sarà perfetto, dato che costituirà la base di confronto univoca.
Filippo
PS mi avete costretto ad essere logorroico
