Inviato: 06 dic 2006, 19:35
Bene, finalmente ho capito dove ti sei perso. Andiamo avanti.
Ora, visto che il guadagno di questo VAS è dato sempre dal prodotto della sua trasconduttanza per l'impedenza di carico su cui lavora, che cosa gli impedisce, secondo te, di avere un guadagno infinito? Il guadagno decade con la frequenza, anche in assenza di carico, sempre allo stesso modo. E' solo a bassa o bassissima frequenza che le cose di fanno più "sporche" perché la sua impedenza si innalza al punto da rendere trascurabile la sua influenza sulle altre componenti (in particolare la resistenza equivalente creata dalla Icbo del VAS), altrimenti, in assenza di carico, il VAS tenderebbe (idealmente) a un guadagno infinito con l'approssimarsi alla corrente continua (cioè alla condizione di circuito aperto di un condensatore... e quindi di completa assenza di retroazione locale).
Non c'è nessun "principio" da seguire obbligatoriamente, tantomeno se i circuiti vengono realizzati a discreti: semplicemente, nel caso usato come esempio, si sono fatte delle precise scelte che, come tutte le scelte, hanno delle conseguenze. Se un operazionale lo devi usare come operazionale e basta tali conseguenze possono essere trascurate (in realtà esistono diversi tipi di operazionali specializzati che "trascurano" *scientemente* l'ottimizzazione di alcuni parametri per favorirne altri). In un circuito audio che, nel suo funzionamento, copre tre decadi e rotti di frequenza, ciò che era ottimale per un uso "industriale" degli operazionali può non esserlo più per uso audio... E sto cercando semplicemente di spiegare quelli che a mio avviso sono i *perché* di questa situazione.
Spero di essere riuscito a chiarirti come vedo le cose perché, anche se a te non sembra, stiamo parlando della *stessa cosa* da due punti di vista che sono giusto a un passo l'una dall'altra, non agli antipodi come magari credi.
Questo al di là del voler fare polemiche sui "rigori" che, sinceramente, lascerei ad ambiti in cui questo tipo di beccate hanno senso. Del resto, nel caso il fare il "polemista" fosse una tua esigenza più o meno insopprimibile, la soluzione la conosci già ed è semplicissima: non ti vanno bene le spiegazioni degli altri? Benissimo! Datti da fare a stenderne una tu! Che sia coomprensibile al maggior numero di persone - Il che significa: non c'è più nulla di ovvio e non puoi dare per scontato più nulla, neppure l'acqua calda. E significa anche: bibliografia ridotta al minimo indispensabile. Di testi che rimandano alle parole e ai testi di qualcun altro in continuazione credo che ce ne siano già fin troppi.
Provaci, poi ne riparliamo.
Ciao
Piercarlo
Tra base e collettore del VAS (facciamo finta che si tratti di un solo transistor per non star ad attorcigliare troppe parole). Ovvero tra uscita e ingresso dello stesso; più retroazione in parallelo di questa non saprei proprio dove trovarla!1. dove è la reazione tensione parallelo (negli esempi che citi)
Fissa il massimo guadagno possibile a ciascuna frequenza. Già il fatto che trasforma un banale emettitore comune in un integratore avrebbe dovuto farti venire qualche sospetto. Di più: questa posizione del CDOM (che trasforma il circuito in un integratore *attivo* anziché passivo come lo sarebbe se posto semplicemente sull'ingresso o sull'uscita del VAS) è a, quel che ne so, l'unica che consenta di utilizzare capacità di valore non mastodontico (almeno per gli standard dei circuiti integrati ed è per questo che è sfruttatissima negli operazionali monolitici).2. che riduzione e stabilizzazione di gain svolge il Cdom (quando presente), nelle bande di frequenza audio.
Diminuisce al salire della frequenza. Forse qui ti sfugge una cosa importante: il CDOM connesso in qusto modo (cioè come integratore attivo) funziona e riduce il guadagno anche se il VAS è caricato da un generatore di corrente ideale (cioè lavora su una impedenza infinita).3. di quanto un Cdom riduca la impedenza dello stadio in banda audio.
Ora, visto che il guadagno di questo VAS è dato sempre dal prodotto della sua trasconduttanza per l'impedenza di carico su cui lavora, che cosa gli impedisce, secondo te, di avere un guadagno infinito? Il guadagno decade con la frequenza, anche in assenza di carico, sempre allo stesso modo. E' solo a bassa o bassissima frequenza che le cose di fanno più "sporche" perché la sua impedenza si innalza al punto da rendere trascurabile la sua influenza sulle altre componenti (in particolare la resistenza equivalente creata dalla Icbo del VAS), altrimenti, in assenza di carico, il VAS tenderebbe (idealmente) a un guadagno infinito con l'approssimarsi alla corrente continua (cioè alla condizione di circuito aperto di un condensatore... e quindi di completa assenza di retroazione locale).
In un integratore *ideale* non esiste alcuna frequenza di taglio, mi sembra ovvio. In un op-amp ha senso parlare di "frequenza di taglio" solo se viene applicata una retroazione generale a tutto il circuito, altrimenti non esiste nessuna frequenza di taglio ma soltanto un guadagno decrescente con la frequenza (la spiegazione è x gli altri, non per te che le sai già.).4. Il significato di frequenza di taglio in un circuito "integratore limitato alle basse frequenze" (tale diventa il VAS con Cdom), e cosa succede a monte ed a valle di tale Ft
Ecco dove veramente ti sei perso: uno stadio a emettitore comune non "necessita" di un bel nulla. Solo che *nel tipo di VAS che ho portato ad esempio* (quello del 4558 come di una marea di altri operazionali) le cose *funzionano così perché i progettisti hanno deciso che quello era il compromesso ottimale* (e lo è sotto tantissimi punti di vista - di fatto, per un operazionale monollitico non c'è quasi altra strada per massimizzare le prestazioni - da operazionale - impiegando il minimo di risorse; area di silicio soprattutto). Fosse stato un altro tipo di circuito si sarebbero posti problemi diversi, tutto qui.5. in base a che principio uno common emitter stage deve necessitare di Cdom o reazione di tensione parallelo per funzionare o semplicemente per definirne il gain in tensione.
Non c'è nessun "principio" da seguire obbligatoriamente, tantomeno se i circuiti vengono realizzati a discreti: semplicemente, nel caso usato come esempio, si sono fatte delle precise scelte che, come tutte le scelte, hanno delle conseguenze. Se un operazionale lo devi usare come operazionale e basta tali conseguenze possono essere trascurate (in realtà esistono diversi tipi di operazionali specializzati che "trascurano" *scientemente* l'ottimizzazione di alcuni parametri per favorirne altri). In un circuito audio che, nel suo funzionamento, copre tre decadi e rotti di frequenza, ciò che era ottimale per un uso "industriale" degli operazionali può non esserlo più per uso audio... E sto cercando semplicemente di spiegare quelli che a mio avviso sono i *perché* di questa situazione.
Spero di essere riuscito a chiarirti come vedo le cose perché, anche se a te non sembra, stiamo parlando della *stessa cosa* da due punti di vista che sono giusto a un passo l'una dall'altra, non agli antipodi come magari credi.
Questo al di là del voler fare polemiche sui "rigori" che, sinceramente, lascerei ad ambiti in cui questo tipo di beccate hanno senso. Del resto, nel caso il fare il "polemista" fosse una tua esigenza più o meno insopprimibile, la soluzione la conosci già ed è semplicissima: non ti vanno bene le spiegazioni degli altri? Benissimo! Datti da fare a stenderne una tu! Che sia coomprensibile al maggior numero di persone - Il che significa: non c'è più nulla di ovvio e non puoi dare per scontato più nulla, neppure l'acqua calda. E significa anche: bibliografia ridotta al minimo indispensabile. Di testi che rimandano alle parole e ai testi di qualcun altro in continuazione credo che ce ne siano già fin troppi.
Provaci, poi ne riparliamo.
Ciao
Piercarlo