La tua critica al PP sta principalmente al modo in cui si concepisce di solito, forse bisognerebbe concepirlo come un SE, con quelle cure che non mirano a strappare watt non necessari (ognuno dovrebbe sapere di quanti ne ha realmente bisogno; io mi sto supendo del fatto che con le RF35 1.5w sono sufficienti per me)
Originally posted by hobbit - 02/04/2009 : 12:44:13
che sostanzialmente e` quello che dicevo a Jorge all'inizio di tutta questa discussione...
Un p-p concepito per la max qualita` non puo` che essere in classe A, a triodi e senza NFB. Guarda caso proprio come quello di Mario.
Questo ampli tira fuori 6w solamente da delle 6b4g.
6W da una coppia di 2A3 non sono poi cosi` pochi...
pensa che io al momento tiro fuori poco piu` di 8W da una coppia di 6L6WGB!
Si` Luca, sono pentodi (per l'esattezza tetrodi a fascio). In push-pull (Williamnson). E per di piu` c'e` anche del NFB! :o
(e per varie questioni pratiche e` tuttora il mio ampli "ufficiale"... almeno finche` non mi riuscira` di trovare il tempo di dare una veste "definitiva" al 6S33S SET).
pero`... pero` lavora in classe A, le finali sono connesse a triodo ed il NFB e` "strettamente" locale (placca-griglia) intorno a ciascuna finale.
(Luca, prova ad indovinare: perche` del NFB locale intorno a ciascuna finale in un push-pull torna particolarmente utile, IMHO con molti piu` vantaggi e meno svantaggi che non un loop di NFB globale?

).
L'alimentazione e` filtrata con un pi-greco resistivo 100uF + 50 ohm + 570uF , come dire che a 20Hz (caso peggiore) l'impedenza di uscita dell'alimentatore e` < 14 ohm (in teoria, se la confrontiamo con i 6.6K placca-a-placca del TU ce n'e` d'avanzo anche per un classe AB...). Ovviamente tutti gli stadi "di segnale" sono ulteriormente disaccoppiati singolarmente con filtri RC in cascata.
La polarizzazione delle finali e` fatta con resistenza di catodo condivisa (in realta` una rete resistiva che comprende anche due potenziometri per regolare la corrente complessiva ed il bilanciamento) e NON by-passata: quindi niente "build-up" ed "effetti memoria" da rettificazione o clipping (ed anche un -sia pur modesto- "effetto differenziale" che contribuisce a migliorare la simmetria). Ad evitare fenomeni di "blocking" da griglia positiva ci pensano i "grid stopper" dimensionati alla Crowhurst su tutti gli stadi (tranne tra i primi due, dove non serve dato l'accoppiamento diretto).
Sia pure senza troppe pretese, e` un bell'oggettino. E suona bene... nel corso degli anni "le ha suonate" di santa ragione ad un gran numero di altri ampli, sia commerciali che DIY (tra cui alcuni oggetti ben noti da queste parti). Nondimeno, il SET con la 6S33S sia pur nella sua versione attuale sperimentale ed ampiamente migliorabile va` gia` sensibilmente meglio.
Per carita`, magari molto del merito e` da ascrivere ai TU: i Bartolucci del SET sono di sicuro di classe nettamente superiore rispetto ai TE audio del PP. E poi dall'ultima volta che lo ho toccato -diversi anni or sono- mi sono venute in mente diverse modifiche da provare e che potrebbero portare ad ulteriori miglioramenti, forse anche sensibili...
ma resta il fatto che rispetto alla sua prima versione "originale" - il solito schema "ultralineare" classico (i.e. Williamnson modificato), con NFB globale - ha perso un bel po` di Watt, ma all'ascolto non c'e` neanche paragone. E per assurdo (ma invece si spiega perfettamente con quanto dicevo prima) all'apparenza sembra essere molto piu` potente (cioe` puo` "suonare piu` forte") adesso che non cosi` come era prima. Nonostante la potenza si sia ridotta a circa 1/3 di prima (e` passato da 25W a poco piu` di 8W). E, cosa piu` importante, adesso praticamente "non si scompone mai" (o quasi), neanche se lo si spinge fino a farlo arrivare... "alla frutta". Al contrario di prima, che andava in confusione ad ogni passaggio appena complesso.
A detta di Mario comunque il suono e cambiato radicalmente in meglio passando dalla configurazione Williamson (circuito di Asano) a una con un TI che pilota e splitta il segnale per le griglie delle 6b4g, preceduto dalle due sezioni di una 6sn7.
se ho capito bene ha eliminato ben due stadi attivi (l'invertitore a carico ripartito ed il driver differenziale): con un buon TI non c'e` certo da stupirsi che suoni meglio...
Ad esempio il grande problema del TU nel caso dei single ended che larvora in maniera non simmetrica e non al centro della zona lineare, tant'è che si è costretti ad introdurre il traferro.
ahem... guarda che asimmetria e presenza del traferro sono svantaggi praticamente quasi solo dal punto di vista di pesi, ingombri e difficolta` realizzative dei TU, ovverosia in sostanza dal punto di vista del loro costo economico. Se il TU e` dimensionato adeguatamente e fatto come si deve, non cambia praticamente nulla. Anzi, al contrario, la presenza del traferro di fatto costituisce sempre un vantaggio per la linearita` (tant'e` che ci sono parecchi TU da p-p "traferrati" per migliorare la linearita` specie in presenza degli inevitabili sbilanciamenti dello stadio di uscita).
Cosi` come per tante altre cose buone, in realta` anche i SET sono stati abbandonati fondamentalmente per motivi meramente economici e non certo per considerazioni di qualita`. Con un po` di NFB, da un push-pull di pentodini in classe AB, con un TU ridicolo ed un alimentatorino ridotto all'osso (e quindi con due lire) si ottengono prestazioni "di targa" (oggettivamente quantificabili al banco) pari o possibilmente anche migliori di quanto non si possa ottenere da un grosso SET fatto come si deve che costa almeno 100 volte tanto.
Poi all'ascolto non c'e` neanche paragone, ma "il mercato" compra quello che gli vende l'imbonitore di turno... specie se questo e` "armato" di
apparentemente inconfutabili dati scientifici oggettivi.
Cosi` "il mercato" ha decretato la fine dei SET prima e quella dei tubi piu` in generale poi. Approfittandone nel frattempo per buttare nel ce%%o (ovviamente sempre e solo per mere questioni di convenienza economica) anche i diffusori ad alta efficenza.
E tutti erano felici e contenti... (di mangiare m**da come tutte le altre brave mosche) finche` qualche pazzo scatenato, antiscientifico e visionario ad un certo punto ha deciso di fidarsi piu` delle proprie orecchie che dei dati "inconfutabili" pubblicati sulle riviste patinate foraggiate dall'industria... e cosi` a 30 e piu` anni di distanza dalla decretata "morte" dei tubi ci siamo accorti che dopo tutto certi "catafalchi obsoleti e distorcenti" suonavano molto meglio delle meraviglie della tecnologia moderna. Oops...
Ciao,
Paolo.