Ciao Giaime
Ma no dai, basterebbe fare uscire un progettino ogni 2-3 mesi, toh.
Io posso fare la mia (seppur piccola) parte
In particolare avrei un'idea su un progettino che sto per intraprendere, roba che però non ho visto in giro (salvo qualche kit su qualche sito coreano): ha a che fare con i PIC e i chip di controllo del volume digitale, con i ricevitori IR e i relè... Prima di poter "spiegare" però, sicuramente devo "imparare", e la vedo lunga...
Saluti termoionici
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org
Originariamente inviato da Giaime - 16/03/2007 : 18:12:26
Fosse davvero così semplice!... Sai qual è il vero lavoro della redazione di una rivista? Rompere indefessamente le scatole ai collaboratori esterni perché SCRIVANO gli articoli che avevano "promesso", "garantito", "giurato" di scrivere e soprattutto li scrivano IN TEMPO per impaginarli e consegnarli in tipografia non dico in tempo (in testate diverse dai quotidiani non succede quasi mai, nemmeno sotto minaccia) ma almeno con dei ritardi tollerabili.
Quanto sia difficile mantenere le promesse e l'integrità dei tempi.. lo vedi dal piccolo esperimento di "corso" che ho tentato appena iscritto (illudendomi che per un forum non ci sarebbero stati gli stessi problemi che con una redazione...): è rimasto fermo lì... e lo rimarrà purtroppo. Perché? Perché, piaccia o no, il tempo te lo fregano da tutte le parti e a momenti fanno storie anche su quelli ineludibili posti dalla fisiologia umana... E se si comncia a pensare anche solo di fare dei progettini (ma proprio "ini"!) da far uscire ogni due, tre, quattro, sei mesi, ti accorgi che quello che ti sembra un mucchio di tempo sono solo briciole!

.
In realtà, quando ci si prende un impegno anche blando in campo editorial/pubblicistico (tipo, come alle volte mi hanno proposto: "visto che leggi tanto, perché ogni tanto non ci mandi una piccola recensioncina su cosa vale o non vale la pena di leggere?" - Ci ho provato... alla seconda volta gli ho dovuto dire: "mi manca proprio il tempo di farlo perché non mi sento più libero di leggere quello che mi pare!"), questo impegno si trasforma in men che non si dica, e a onta di qualunque buona intenzione a priori, in un *lavoro* che, ovviamente va a contendere i tempi, facendoci a pugni, con il lavoro vero con cui ci si guadagna da vivere.
Insomma, se è vero che una rivista fatta senza entusiasmo è una "dead walking magazine" (posso?

), è anche vero che per fare una rivista (cartacea o viirtuale, dal punto di vista organizzativo cambia poco) non basta l'entusiasmo, tanto meno quello di tipo volontaristico e anarcoide a cui tutti ci lasciamo periodicamente andare. Potrebbe bastare se da "periodico" diventasse "continuo"... ma nemmeno le rivoluzioni sono riuscite e suscitare entusiasmi di questa potenza, figurati noi..
Ciao
Piercarlo