Riesco ad essere d'accordo con te che puntare alla potenza implica il sacrificio della qualità soprattutto se bisogna tener sott'occhio i costi, ma ne passa dal dire che è meglio un SET che come alzi il volume ti sega la semionda rispetto un PP AB che come alsi il volume uno dei due tubi si interdice. Anche perché quando il SET comincia a segare il PP spesso lavora ancora in completa classe A. Ed anche perché da quello che mi è capitato di vedere l'interdizione di uno dei due tubi non è un fenomeno netto ma lentao e non avviene quasi mai completamente, cioè con le valvole la curva di interdizione risulta essere molto dolce.
Originally posted by hobbit - 26/03/2009 : 10:06:40
infatti non a caso ho aggiunto che e` una mia opinione personale, legata alle mie personali esperienze di ascolto. Naturalmente ho cercato delle possibili spiegazioni tecniche alla cosa e mi sono dato delle risposte possibili/plausibili, ma restiamo nel campo delle ipotesi. Che ovviamente potrebbero essere confermate o smentite da eventuali verifiche sperimentali. L'ipotesi e` la seguente.
Diciamo che sono in gioco almeno un paio di fattori, per altro in parte collegati: distorsioni e risposta del circuito alle variazioni del carico (in condizioni reali).
Per quanto riguarda la prima parte, l'idea di base ha a che fare con il "tipo" e la "localizzazione" delle distorsioni introdotte. L'ipotesi di partenza ha a che fare con le
teorie di Earl Geddes sulla sensibilita` sensoriale (umana) alle distorsioni, nonche` a come le distorsioni prodotte da un amplificatore si combinano con quelle prodotte dagli altoparlanti.
Come noto, la caratteristica di trasferimento dei triodi presenta una curvatura "dolce" e pressoche` uniforme per (quasi) tutta la zona utile. Questo, unitamente alla presenza di pochi (tipicamente solo due) stadi attivi ed all'assenza di NFB comporta che le non-linearita` della funzione di trasferimento di un SET siano di ordine piuttosto basso (come testimoniato dalla predominanza della 2a armonica e dal rapido decadimento delle armoniche successive al crescere dell'ordine negli spettri di distorsione).
Inoltre, in un SE le distorsioni "si concentrano agli estremi" (cioe` sui picchi del segnale): tanto piu` il segnale cresce e tanto piu` l'ampli distorce... e naturalmente viceversa: in prossimita` del "cross-over" (*) la distorsione tende ad annullarsi o giu` di li`.
(*) ovviamente in un SE il termine "cross-over" indica semplicemente il passaggio per lo zero dell'uscita, visto che non c'e` nessun "incrocio" tra dispositivi diversi.
Gia` questo ci dice che il "Gm" (indice di qualita` percettiva "Gedlee metric") di un SET sara` certamente molto buono e quindi, se vogliamo credere alle teorie di Geddes (e non vedo motivi per non farlo, la teoria e` solida e basata su dati scientifici largamente accettati e consolidati, che poi sono gli stessi su cui si basano i codec "percettivi" come mp3 e compagni), c'e` da aspettarsi che anche i giudizi soggettivi degli ascoltatori umani siano favorevoli (...e tipicamente infatti e` proprio cosi`

).
Ma c'e` di piu`. Guarda caso, questo comportamento coincide perfettamente con quello degli altoparlanti, che a loro volta introducono distorsioni crescenti (e cospicue) al crescere del pilotaggio mentre sono abbastanza lineari "al centro".
Il che significa in pratica che le distorsioni introdotte da un SE tendono a "sovrapporsi" a quelle prodotte (comunque) dagli altoparlanti...
E qui` entrano in gioco le singolari proprieta` dei sistemi non-lineari, che possono essere piuttosto sorprendenti (visto che siamo abituati a pensare in termini lineari e tendiamo a dare per scontato il principio di sovrapposizione degli effetti).
Infatti, contrariamente a quello che tenderemmo a concludere intuitivamente, la sovrapposizione delle due distorsioni (ampli+diffusori) NON e` affatto uguale alla somma delle due. Anzi, per (apparente) assurdo, la "somma" delle due distorsioni potrebbe addirittura essere
minore di ciascuno dei due termini preso singolarmente! :o
Ad esempio, sono state fatte delle prove sperimentali pilotando gli stessi diffusori con due diversi amplificatori e misurando la distorsione complessiva sul segnale reale (acustico), cioe` catturando con un microfono il suono prodotto in ambiente ed analizzando quello. I due amplificatori in questione erano un SET con triodi DHT con il suo qualche % di THD ai livelli impiegati nella prova ed un ampli a SS ed alto NFB che agli stessi livelli di suo ci metteva solo un qualche 0.0...% di THD.
Cosa vi aspettereste di vedere da una misura simile? distorsioni sensibilmente piu` alte con l'ampli a tubi, giusto? Sbagliato! :o
In termini quantitativi (THD), la distorsione introdotta sul segnale acustico (cioe` quella che sentiamo) nei due casi e` risultata
pressoche` identica!!! :o
Come dire che praticamente tutta la distorsione prodotta dal SET e` come letteralmente "svanita nel nulla", per cosi` dire "fagocitata" dalla distorsione propria degli altoparlanti. :o
Ma
attenzione, perche` se dal punto di vista "quantitativo" (THD) la distorsione nei due casi era quasi uguale, lo stesso non si puo` affatto dire per quanto riguarda la sua composizione spettrale.
Infatti, contrariamente a quanto avviene nei SET, la (sia pur poca) distorsione prodotta dall'ampli a stato solido e` quasi interamente "concentrata" negli intorni del cross-over, cioe` proprio dove gli altoparlanti sono piu` lineari.
Con il che ce la ritroviamo tutta, pressoche` inalterata e perfettamente identificabile sull'uscita acustica. E per di piu` va` a "sporcare" una zona altrimenti "pulita", oltre che particolarmente "critica" (come giustamente fa` notare Geddes, per lo zero il segnale ci passa di continuo, mentre picchi elevati si raggiungono solo di tanto in tanto e per brevi periodi...).
Per tornare a nostri push-pull a tubi (e qui` rispondo anche a Luca), il problema e` in qualche modo analogo.
La maggiore complessita` dei push-pull, il maggior numero di dispositivi attivi coinvolti e le interazioni tra gli stessi fanno si` che inevitabilmente l'ordine delle non linearita` della funzione di trasferimento complessiva tenda a salire maggiormente di quanto accade in un SE, come testimoniano anche in questo caso i relativi spettri di distorsione.
Come se non bastasse, la "sovrapposizione" delle curve, che puo` essere tanto bella da vedere sulla carta (...come mostrato dal bel grafico postato da Luca) e/o su SPICE, lo e` molto meno in pratica (i tubi non sono mai perfettamente identici, driver e trasformatori non saranno mai perfettamente bilanciati, il carico reale e` tutto fuorche` costante, l'alimentazione e` modulata dal segnale, etc, etc...).
Questo fa` si che inevitabilmente si creino sempre delle non linearita` proprio nella zona di incrocio... che per di piu` variano sensibilmente tanto con il segnale quanto con il carico, che poi a sua volta cambia continuamente con il segnale stesso.
Ovviamente, tanto piu` ci si sposta verso la classe A tanto piu` alcuni di questi effetti si riducono. Ed ecco perche` insistevo (ed insisto) che se proprio push-pull deve essere, almeno che sia in classe A.
(se non avete ben presente di cosa stia parlando e/o volete vedere le cose spiegate un po` meglio e con dovizia di grafici, leggetevi gli articoli di Chrowhurst in biblioteca... piu` di mezzo secolo fa` aveva gia` detto quasi tutto quel che c'era da dire sull'argomento...).
In conclusione, il push-pull e` un'idea bellisima... sulla carta, con componenti idealilizzati e carichi costanti tipo la classica resistenza con cui si fanno le misure. Ma che in pratica nasconde invece una quantita` infinita di insidie, problemi e compromessi piu` o meno subdoli che lo rendono molto meno attraente, perlomeno se si sta` cercando la massima qualita`. Se invece cerchiamo la potenza e/o l'economia accontentandoci di una qualita` minore e` un altro discorso.
E mi pare ovvio che i progettisti degli apparecchi dei grandi marchi di cui parlava Luca (cosi` come qualsiasi produttore industriale...) non avevano certo in mente di raggiungere la massima qualita` "no compromise" ad ogni costo. Molto piu` verosimilmente avevano semplicemente delle precise specifiche tecniche (potenza, distorsione, banda passante...) da raggiungere nel modo piu` conveniente ed economico possibile (per l'epoca, ovviamente).
Se poi suonassero anche bene non lo so`...
( ...ma se fossero stati davvero questi grandi capolavori dal suono insuperabile, con il doppio della potenza di un Williamnson e tubi come le 2A3 che all'epoca erano piuttosto comuni ed anche relativamente economici, com'e` che sono spariti dalla circolazione?

)
Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»