Inviato: 02 giu 2007, 04:48
MAGGIO 2007
Sottile, come sempre. Grafica consueta. Pubblicità praticamente assente (se si esclude quella "captive" Blu Press). Lo stile degli scritti sembra non avere una linea editoriale particolare, ma segue i vezzi dei singoli autori. Come da promesse dell'editore, mi pare di notare la completezza delle immagini relative agli schemi, ai circuiti stampati e/o alla disposizione dei componenti.
EDITORIALE
Solite storie (promesse, annunci, proclami), stavolta con la "minaccia" di ripresentare quanto prima Paolo Franceschi (sto scherzando, signori di Digitex, bentornato al sig. Paolo Franceschi).
COVER STORY
In copertina c'è un bello scatolo in radica intarsiata che attira subito lo sguardo: "Nano... un monotriodo essenziale ma raffinato". L'ennesimo "soap project" ammannito dall'ineffabile ing. Fulvio Chiappetta, ovviamente a base di "abbiamo già parlato in uno scritto ad esso dedicato", "ritorneremo certamente sull'argomento per chiarire meglio alcuni concetti", e "appuntamento alla prossima puntata". Un tuffo nel mare magnum del finale a tubi termoionici, single ended due stadi in cascata, ma con carico distribuito e accoppiamento diretto per rendere meno "inutili" i suoi 1,5-2W.
Come premesso, si attende il numero successivo per entrare in argomento sugli aspetti pratici, e sull'alimentatore, vero cuore di ogni SE a mio avviso.
L'articolo, come sembrerebbe leggendo l'editoriale e la rubrica della posta, è forse inteso per un pubblico novizio o quasi. Nondimeno, causa secondo me l'arcinoto stile dell'ineffabile direttore (è pesante "in modo assolutamente rigoroso"), rischia di fallire questo eventuale suo intento, pur presentando una lunga carrellata introduttiva su alcuni aspetti basilari dell'amplificazione di potenza a tubi (per es., occhiello su come funzionano i tubi a vuoto). Per chi invece qualche nozione "base", pur male (come il sottoscritto), l'ha già letta prima d'ora, l'utilità della "cover story" è pressoché risibile (per tacere del prurito). Niente bibliografia o fonti, come d'uopo col direttore.
ALTRI ARTICOLI
Migliore, secondo me, è l'articolo a firma del noto autocostruttore Alberto Bellino, che dopo aver prodotto incidentalmente sulla rivista un mezzo clone delle già note Tipolo, pardon, Jamo R909, presenta un excursus teorico e pratico sul progetto della cassa chiusa, nelle due declinazioni della sospensione pneumatica e del baffle infinito. Completa con un accenno ad una sua cassa chiusa di riferimento, realizzata intorno ad altoparlanti artigianali costruiti su sue specifiche. Per chi come me non capisce molto di diffusori, una buona lettura.
Nel sommario risulta l'ottava parte de "Mezzanotte e dintorni", pardon, del (ma è il secondo?) excursus di Marzullo sugli amplificatori a stato solido in classe A: questa puntata è incentrata su un progetto di amplificatore di tensione "universale" (si dice VAS?). Sono la persona meno indicata per parlare di stato solido per cui non mi dilungo in ulteriori dettagli (ora che ci hanno abbandonato per diverse ragioni Mauro Penasa e Piercarlo Boletti, spero che gente del calibro di Antonino-Nebbioso riprenda a postare qualcosina). Consueta (per l'autore) messe di pagine, grafici e quant'altro.
Dall'annunciata collaborazione con Le radio di Sophie, Marco Dr. Gilardetti, Università di Torino (peraltro conosciuto anche come contributore italiano a Wikipedia per i noti argomenti), presenta il primo di tre articoli dedicati agli alimentatori degli apparecchi a valvole, con alcune particolarità come il diverso utilizzo di raddrizzatrici a vuoto a riscaldamento diretto ovvero indiretto nel raddrizzamento a ponte di Graetz. L'articolo è peraltro già in rete dal 7 maggio scorso qui. Per gli ignoranti come me, interessante.
Poi alcuni piccoli articoli.
Un piccolo articolo a firma Ari Polisois, seconda parte (ma su che numero era la prima?) dell'articolo su un amplificatore finale a valvole "didattico", pardon, "polivalente". Si ritrovano alcune soluzioni care ad Ari Polisois, ma in sostanza ho avuto l'impressione che le tre paginette siano dedicate a (per alcuni, ai consueti) discorsi sugli effetti "negativi" della controreazione globale, supportati da un inciso a firma di Roger Hebert, patron della Wyetech Laboratories, traduzione di un documento presente sul sito dell'azienda, peraltro infarcita dai commenti ironici del traduttore: da notare come la Wyetech non mi pare che sia un'azienda "contro" la controreazione, per es. il suo preamplificatore "Opal" è basato su di un circuito - inusuale in campo audio - grounded grid, isolato da due cathode follower). Per gli amanti di queste disquisizioni.
Un piccolo articolo a firma Gianni Cornara, in cui l'emulo di Nardi (o di Chiappetta? Non mi ricordo) completa il suo progetto, già presentato su CHF, di un "amplificatore da studio", con una cassa per chitarra-basso elettrico, equipaggiata con un Ciare PW328 da 12 pollici nominali accordato in bass reflex. L'articolo contiene brevi digressioni sull'uso del noto programma di simulazione BASS-PC. Per chi suona la campana, pardon, la chitarra.
Un piccolo articolo a firma Giuseppe Diamantini, su un VU Meter ad occhio magico, argomento da lui già affrontato negli anni migliori della precedente gestione: la riproposizione è fatta allo scopo di suggerire l'uso di tubi economici ed ancora reperibili, come lo EAM86. Consueta competenza.
Infine un piccolo articolo a firma Alberto Minarelli su un semplicissimo decoder FM stereo basato su "bacarozzo" National LM1310 ed una manciata di componenti su millefori, dedicato alla sostituzione (eventuale) dei decoder d'epoca a valvole, con riferimento ad un vecchio articolo (7-8 anni fa?), forse di Diego Nardi, sui sintonizzatori. Di una certa utilità.
GIUDIZIO COMPLESSIVO SUL NUMERO
Sul mio personalissimo cartellino, 5 (di stima).
Con un occhio di riguardo ai lettori di ricambio, 6 e ½ (sbf).
Dal punto di vista della sperimentazione pura, dell'avanzamento della conoscenza: 2. Ma non è più il fine di CHF da almeno 7-8 anni, per cui possiamo anche mutare in: n.c.
PER L'EDITORE
(Anche stavolta) CHF non l'ho comperato.
--- --- ---
Ciao, Luca
Sottile, come sempre. Grafica consueta. Pubblicità praticamente assente (se si esclude quella "captive" Blu Press). Lo stile degli scritti sembra non avere una linea editoriale particolare, ma segue i vezzi dei singoli autori. Come da promesse dell'editore, mi pare di notare la completezza delle immagini relative agli schemi, ai circuiti stampati e/o alla disposizione dei componenti.
EDITORIALE
Solite storie (promesse, annunci, proclami), stavolta con la "minaccia" di ripresentare quanto prima Paolo Franceschi (sto scherzando, signori di Digitex, bentornato al sig. Paolo Franceschi).
COVER STORY
In copertina c'è un bello scatolo in radica intarsiata che attira subito lo sguardo: "Nano... un monotriodo essenziale ma raffinato". L'ennesimo "soap project" ammannito dall'ineffabile ing. Fulvio Chiappetta, ovviamente a base di "abbiamo già parlato in uno scritto ad esso dedicato", "ritorneremo certamente sull'argomento per chiarire meglio alcuni concetti", e "appuntamento alla prossima puntata". Un tuffo nel mare magnum del finale a tubi termoionici, single ended due stadi in cascata, ma con carico distribuito e accoppiamento diretto per rendere meno "inutili" i suoi 1,5-2W.
Come premesso, si attende il numero successivo per entrare in argomento sugli aspetti pratici, e sull'alimentatore, vero cuore di ogni SE a mio avviso.
L'articolo, come sembrerebbe leggendo l'editoriale e la rubrica della posta, è forse inteso per un pubblico novizio o quasi. Nondimeno, causa secondo me l'arcinoto stile dell'ineffabile direttore (è pesante "in modo assolutamente rigoroso"), rischia di fallire questo eventuale suo intento, pur presentando una lunga carrellata introduttiva su alcuni aspetti basilari dell'amplificazione di potenza a tubi (per es., occhiello su come funzionano i tubi a vuoto). Per chi invece qualche nozione "base", pur male (come il sottoscritto), l'ha già letta prima d'ora, l'utilità della "cover story" è pressoché risibile (per tacere del prurito). Niente bibliografia o fonti, come d'uopo col direttore.
ALTRI ARTICOLI
Migliore, secondo me, è l'articolo a firma del noto autocostruttore Alberto Bellino, che dopo aver prodotto incidentalmente sulla rivista un mezzo clone delle già note Tipolo, pardon, Jamo R909, presenta un excursus teorico e pratico sul progetto della cassa chiusa, nelle due declinazioni della sospensione pneumatica e del baffle infinito. Completa con un accenno ad una sua cassa chiusa di riferimento, realizzata intorno ad altoparlanti artigianali costruiti su sue specifiche. Per chi come me non capisce molto di diffusori, una buona lettura.
Nel sommario risulta l'ottava parte de "Mezzanotte e dintorni", pardon, del (ma è il secondo?) excursus di Marzullo sugli amplificatori a stato solido in classe A: questa puntata è incentrata su un progetto di amplificatore di tensione "universale" (si dice VAS?). Sono la persona meno indicata per parlare di stato solido per cui non mi dilungo in ulteriori dettagli (ora che ci hanno abbandonato per diverse ragioni Mauro Penasa e Piercarlo Boletti, spero che gente del calibro di Antonino-Nebbioso riprenda a postare qualcosina). Consueta (per l'autore) messe di pagine, grafici e quant'altro.
Dall'annunciata collaborazione con Le radio di Sophie, Marco Dr. Gilardetti, Università di Torino (peraltro conosciuto anche come contributore italiano a Wikipedia per i noti argomenti), presenta il primo di tre articoli dedicati agli alimentatori degli apparecchi a valvole, con alcune particolarità come il diverso utilizzo di raddrizzatrici a vuoto a riscaldamento diretto ovvero indiretto nel raddrizzamento a ponte di Graetz. L'articolo è peraltro già in rete dal 7 maggio scorso qui. Per gli ignoranti come me, interessante.
Poi alcuni piccoli articoli.
Un piccolo articolo a firma Ari Polisois, seconda parte (ma su che numero era la prima?) dell'articolo su un amplificatore finale a valvole "didattico", pardon, "polivalente". Si ritrovano alcune soluzioni care ad Ari Polisois, ma in sostanza ho avuto l'impressione che le tre paginette siano dedicate a (per alcuni, ai consueti) discorsi sugli effetti "negativi" della controreazione globale, supportati da un inciso a firma di Roger Hebert, patron della Wyetech Laboratories, traduzione di un documento presente sul sito dell'azienda, peraltro infarcita dai commenti ironici del traduttore: da notare come la Wyetech non mi pare che sia un'azienda "contro" la controreazione, per es. il suo preamplificatore "Opal" è basato su di un circuito - inusuale in campo audio - grounded grid, isolato da due cathode follower). Per gli amanti di queste disquisizioni.
Un piccolo articolo a firma Gianni Cornara, in cui l'emulo di Nardi (o di Chiappetta? Non mi ricordo) completa il suo progetto, già presentato su CHF, di un "amplificatore da studio", con una cassa per chitarra-basso elettrico, equipaggiata con un Ciare PW328 da 12 pollici nominali accordato in bass reflex. L'articolo contiene brevi digressioni sull'uso del noto programma di simulazione BASS-PC. Per chi suona la campana, pardon, la chitarra.
Un piccolo articolo a firma Giuseppe Diamantini, su un VU Meter ad occhio magico, argomento da lui già affrontato negli anni migliori della precedente gestione: la riproposizione è fatta allo scopo di suggerire l'uso di tubi economici ed ancora reperibili, come lo EAM86. Consueta competenza.
Infine un piccolo articolo a firma Alberto Minarelli su un semplicissimo decoder FM stereo basato su "bacarozzo" National LM1310 ed una manciata di componenti su millefori, dedicato alla sostituzione (eventuale) dei decoder d'epoca a valvole, con riferimento ad un vecchio articolo (7-8 anni fa?), forse di Diego Nardi, sui sintonizzatori. Di una certa utilità.
GIUDIZIO COMPLESSIVO SUL NUMERO
Sul mio personalissimo cartellino, 5 (di stima).
Con un occhio di riguardo ai lettori di ricambio, 6 e ½ (sbf).
Dal punto di vista della sperimentazione pura, dell'avanzamento della conoscenza: 2. Ma non è più il fine di CHF da almeno 7-8 anni, per cui possiamo anche mutare in: n.c.
PER L'EDITORE
(Anche stavolta) CHF non l'ho comperato.
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Ciao, Luca