uh? non ho mai detto questo.nullo ha scritto:Tu dici che il fatto di introdurre l'uomo nel sistema non ha risvolti di sorta perché siamo all'ovvio,
E` ovvio che alcuni "risvolti" ci sono. Quello che non e` affatto ovvio e` il nesso tra questa informazione e tutto il resto.
Soprattutto, una delle cose che non e` affatto ovvia (e che soprattutto e` tutta da dimostrare!) e` come sia possibile che fenomeni di entita` talmente insignificante da apparire assolutamente trascurabili possano essere invece rilevanti in modo addirittura determinante.
Il "mascheramento" non e` una proprieta` magica. E` un fenomeno fisiologico ben noto e tutto sommato anche relativamente semplice. Che segue le leggi della fisica conosciuta. Una alterazione del segnale di entita` marginale ha effetti marginali anche sul mascheramento.
E` ipotizzabile (ed almeno in parte dimostrato) che i meccanismi percettivi possono rendere "percepibili" (non direttamente ma sotto forma di alterazioni della percezione del "segnale principale") anche del "rumore" ben al di sotto della "normale" soglia di udibilita` se questo e` correlato con il "segnale principale" stesso. E` un fenomeno che e` stato proposto e studiato ad es. per comprendere e spiegare alcuni problemi relativi all'audio digitale. E che probabilmente potrebbe avere a che fare anche con la (presunta) percepibilita` dei residui di distorsione non-lineare anche laddove tali residui sono ben al di sotto della normale soglia di udibilita`.
Verosimilmente il meccanismo e` simile e.g. a quello dei filtri adattivi che sono in grado di "riconoscere" ed "estrarre" il segnale utile da un segnale di ingresso "rumoroso" anche quando il segnale utile e` cosi` attenuato da essere addirittura al di sotto della soglia del rumore stesso. Semplificando (non me ne vogliano gli esperti...), tali filtri sfruttano la conoscenza a priori del segnale atteso e lavorano eseguendo una correlazione (molto impropriamente, una sorta di "confronto") tra questo ed il segnale di ingresso. Laddove c'e` una corrispondenza il correlatore riporta un picco che indica la presenza del segnale atteso. Per quel (poco) che ne so la percezione potrebbe funzionare in modo piu` o meno simile, cercando le corrispondenze tra il "segnale" trasdotto proveniente dal nervo acustico ed i "modelli acustici" che abbiamo in memoria.
Ma questo non ha nulla a che vedere con il mascheramento, che AFAIK e` un fenomeno che avviene interamente a livello dell'orecchio e prevede fondamentalmente che un suono forte ne "maschera" (copre, rende inaudibile) uno piu` debole. E certamente non il contrario...
Altro assunto che sembri sostenere e` che un fenomeno "non-invariante" sia per questo insondabile (cioe` impossibile da misurare e quantificare). Cosa che e` assolutamente destituita di ogni fondamento.
Come detto e ripetuto in precedenza, sto` ancora aspettando che qualcuno che ne abbia una visione chiara ed approfondita ed i mezzi per farlo (e.g. Paolo Caviglia) si provi a spiegare le cose in maniera completa, organica ed organizzata, partendo dal principio. Cosi` che se ne possa discutere con cognizione di causa.
Fino ad allora, non ho intenzione di perdere altro tempo in chiacchiere inconcludenti. Quindi per quanto mi riguarda la chiudo qui`.
(Oh, tutto sempre con simpatia e senza la benche` minima animosita` da parte mia, sia chiaro).