Si....lo so....
il titolo è provocatorio.
Ma non avvisatemi se qualcuno si copia il messaggio in qualche forum intelligente. Tanto non ho il tempo per andare a leggermelo.
Tornando in argomento:
sono rientrato da una settimana in montagna. Vita all'aria aperta, movimento fisico, alimentazione genuina ed equilibrata, lontano da ogni forma di smog (acustico compreso)....insomma quelle cose che si fanno quando si va a sciare cercando oltretutto di evitare la massa.
Torno a casa.....accendo l'impianto....e mi accorgo di una cosa strana:
è tutta la settimana che ascolto con il volume cinque o sei tacche inferiore a quanto facevo prima di partire. A memoria dovrebbero essere circa 10-12db in meno. E ho l'impressione di percepire tutte le sfumature della trama musicale che prima mi sembrava di sentire solo a volumi maggiori. Considerato anche la ormai nota tendenza dei miei woferotti a "carburare" (come dice Mario, mi sembra) solo quando gli si fornisce un po' di energia. (D'altronde che li fanno a fare da 600W se poi ce ne butti dentro 3?)
Escludendo, per timore di scardinare i miei principi logici scientifici, l'impianto e l'ambiente, mi resta da pensare che la differenza stia tutta nel mio sistema percettivo.
E' capitato a qualcun altro?
Considerazioni?
Sarà colpa della "non invarianza"?
- mariovalvola
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
Sicuramente, il minor stress aiuta l'udito.
Spesso i ritmi frenetici, l'alimentazione soprattutto serale sbagliata, la tensione possono portare reflusso gastroesofageo. Non è infrequente che si irriti la gola per questo e , anche, l'orecchio.
Ovviamente tutto ciò, ha ripercussioni sulla nostra capacità uditiva.
Altra possibilità: la donna di servizio ha organizzato a casa tua dei rave party ogni sera durante la tua assenza. Questo potrebbe aver "rodato" ulteriormente i diffusori
Spesso i ritmi frenetici, l'alimentazione soprattutto serale sbagliata, la tensione possono portare reflusso gastroesofageo. Non è infrequente che si irriti la gola per questo e , anche, l'orecchio.
Ovviamente tutto ciò, ha ripercussioni sulla nostra capacità uditiva.
Altra possibilità: la donna di servizio ha organizzato a casa tua dei rave party ogni sera durante la tua assenza. Questo potrebbe aver "rodato" ulteriormente i diffusori

Mario
- piero7
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
si anche a me, dopo un certo tempo di riposo acustico per le orecchie è come si recuperasse sensibilità
- giupo
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
Esatto, se ascolto ad alto volume e poi abbasso la sensazione è quella di perdere i dettagli che tornano presenti solo dopo qualche minuto.piero7 ha scritto:si anche a me, dopo un certo tempo di riposo acustico per le orecchie è come si recuperasse sensibilità
Ciao, Giupo.
- UnixMan
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
sei fortunato... o molto giovane. In molti casi ci vogliono ore o addirittura piu` di un giorno perche` l'orecchio recuperi sensibilita` dopo una esposizione a pressioni sonore elevate/eccessive.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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- giupo
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
UnixMan ha scritto:sei fortunato... o molto giovane. In molti casi ci vogliono ore o addirittura piu` di un giorno perche` l'orecchio recuperi sensibilita` dopo una esposizione a pressioni sonore elevate/eccessive.


- UnixMan
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
dipende a cosa e` attaccato, in che ambiente e per quanto tempo...
un breve picco anche di 90 - 100 dB non fa` grossi danni, ma una esposizione continuativa ad "appena" 60 - 70 dB provoca danni permanenti ed irreversibili.
Il nostro udito ha una grandissima dinamica, ma NON e` fatto per sopportare rumori intensi e continui. Si e` evoluto in ambienti mediamente molto piu` silenziosi di quelli in cui viviamo oggi...
un breve picco anche di 90 - 100 dB non fa` grossi danni, ma una esposizione continuativa ad "appena" 60 - 70 dB provoca danni permanenti ed irreversibili.
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Ciao, Paolo.
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- piero7
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
un'altra cosa che noto è che a volume basso la scena è più profonda... son quasi alla 50ina le mie trombe di stacchiuccio 

- mau749
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
e questo spiega perchè i tecnici del suono(?) mixano troppo spesso alla "membro di segugio"...non sono incapaci (non tutti almeno),... sono solo sordi...!UnixMan ha scritto:dipende a cosa e` attaccato, in che ambiente e per quanto tempo...
un breve picco anche di 90 - 100 dB non fa` grossi danni, ma una esposizione continuativa ad "appena" 60 - 70 dB provoca danni permanenti ed irreversibili.
Il nostro udito ha una grandissima dinamica, ma NON e` fatto per sopportare rumori intensi e continui. Si e` evoluto in ambienti mediamente molto piu` silenziosi di quelli in cui viviamo oggi...
Ciao
Maurizio
"...non è importante il colore del gatto... ... l'importante è che prenda i topi ...!"
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- UnixMan
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Re: Sarà colpa della "non invarianza"?
e` tuttaltro che raro, purtroppo.
Ciao, Paolo.
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