ma come le differenze tra un cavo e l'altro non erano date dai problemi di trasmissione del segnale di clock???
Originally posted by Echo - 26/11/2008 : 20:40:00
ehm... err... dunque, chiariamo: nel S/PDIF non esiste un "segnale di clock" separato dallo stream dei dati: clock e dati vengono uniti in un solo segnale (modulazione di tipo "manchester", se non ricordo male) che viene inviato lungo una linea unica (ottica o coassiale, bilanciata nella versione "pro" AES/EBU).
In un sistema audio digitale, se si escludono errori nei dati (che anche se S/PDIF non prevede meccanismi di error detection/correction sono a dir poco molto improbabili), l'unica cosa che puo` influenzare il suono e` il "jitter" sul clock che arriva al DAC. Cioe` l'"incertezza" sul "tempo di arrivo" di ciascun campione (sui fronti del clock).
Poiche` l'S/PDIF e` sincrono, il clock del DAC deve per forza di cose essere in qualche modo "agganciato" a quello del ricevitore s/pdif, che a sua volta deve essere sincrono con quello del trasmettitore.
Il che significa che (in configurazioni standard) il "master clock" sta` nel "trasmettitore" (la "sorgente" digitale: la meccanica o nel caso di cui stiamo parlando il PC o quello che e`), mentre il DAC e` costretto a ricostruire il clock a partire dallo stream s/pdif e ad "agganciarsi" a quello. E di conseguenza che il "jitter" presente nella sorgente e/o "introdotto per strada" finisce inevitabilmente per ripercuotersi sul segnale analogico all'uscita del DAC.
In teoria l'azione di un "PLL digitale" come quello implementato da George nel suo DAC dovrebbe "isolare" pressoche` completamente il clock del DAC dal jitter presente nel clock ricostruito dal ricevitore s/pdif... ma evidentemente ci deve essere qualche altro meccanismo con cui almeno parte del jitter cacciato dalla porta rientra dalla finestra...
Ciao,
Paolo.
Ciao, Paolo.
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