Lo faccio iniziando da Beethoven, (“ispirato” da un intervento che ho fatto in altro forum).
Vediamo se in questa sezione c’è qualcuno che raccoglie la provocazione.
INTRODUZIONE
Quando si parla di interpretazioni mitiche, ci si riferisce solitamente a quelle del (recente) passato espresse da direttori quali, ad esempio, Herbert von Karajan.
Sono spesso descritte come perfette, complete, irraggiungibili…
Ancora oggi rappresentano “il riferimento” e sono osannate e consigliate.
Io, sinceramente, non lo so da dove derivano queste certezze, e vorrei discuterne…
In definitiva, queste pietre miliari, valgono veramente la universale “standin’ ovation”?
Vediamo di analizzare (sempre in modo discorsivo, e senza pretese di essere esaustivi) qualche aspetto.
Prendiamo, dall’integrale delle sinfonie, la settima.
Perché proprio la settima?
Perché dobbiamo pur iniziare con qualcosa, e la settima sinfonia ha ricevuto, di recente, una battutina maligna da un forumer di audiofaidate (non voglio rivelare né il nome né il 3D…vi lascio la curiosità di andarvelo a scovare).
Prendiamo il secondo movimento, che è quello che si presta di più al “disastro”.
Nell’esecuzione non è facile conciliare, infatti, la componente ritmica da quella melodica…
Le due componenti, di fatto, dovrebbero essere perfettamente bilanciate e valorizzate, cosa che difficilmente accade nelle varie esecuzioni, e quindi si finisce (spesso e volentieri) per far prevalere una sull’altra, compiendo il disastro, appunto…
PREMESSA ALL’ANALISI
Dichiaro subito (come ho scritto altrove) che io propendo per l’integrale diretta da Harnoncourt (Teldec) e che la ritengo anni luce superiore alle interpretazioni considerate mitiche, intoccabili, classiche (Herbert von Karajan in primis), così la provocazione è subito lanciata.

ANALISI
Lasciamo stare, all’inizio, le considerazioni sulla scelta di organico delle varie versioni.
Nella partitura si nota subito la presenza di particolari figure musicali (tecnicamente definite abbellimenti) già a partire dalla 29ma battuta.
Questa mia prima osservazione potrebbe sembrare ai più (compresi molti musicisti) superflua (gli abbellimenti non sono certo una rarità in musica) se non fosse che la particolare composizione della battuta (e di molte altre in seguito) presenta un curioso paradosso: “calcolando” infatti (con le attuali regole musicali d’uso comune) il “valore” dell’abbellimento si scopre che esso dovrebbe essere più o meno identico al valore delle due semicrome finali della battuta.
In parole povere, l’abbellimento andrebbe eseguito grosso modo come le due semicrome finali.
E così, in effetti, è stato sempre fatto nelle esecuzioni più comuni.
Nulla di particolare, quindi…
Ma io ora vi chiedo:
perché Beethoven mette l’abbellimento?? Perché lo “distingue” dalle due semicrome finali, quando avrebbe potuto più “linearmente” mettere due semicrome iniziali, la semiminima (senza punto) e due semicrome finali (ottenendo l’uguaglianza in modo molto più lineare)?
Ecco che in effetti, nella esecuzione di Harnoncourt, viene messa in evidenza l’esistenza dell’abbellimento (traduzione: si sentono quelle due note eseguite molto velocemente, come di sfuggita, rispetto alle due semicrome di fine battuta)…e questo spiazza pure l'ascoltatore abituato all'esecuzione "melodica classica"...
Altro aspetto fondamentale è quello delle dinamiche…
Di solito “piatte” in molte esecuzioni classiche, all’interno di una frase, quando invece in quella di Harnoncourt (che è “live”, e quindi dovrebbe essere svantaggiata, invece non le è affatto!) vi è sempre un andamento dinamico per ogni frase musicale, ed anzi anche le singole note sono eseguite una diversa dall’altra, mostrando un’attenzione ai particolari sconosciuta ai più!
Infine, appunto, l’arte del coniugare l’aspetto ritmico e quello melodico…
Andiamo ad ascoltare “qualcosina” (qualche spezzone per orientarci, ho "linkato" quello che ho trovato…bisogna avere i dischi a casa per farsi un’idea precisa):
Herbert von Karajan
Avete notato come le dinamiche delle frasi siano piatte, e la componente ritimica a volte “persa” in favore di quella melodica?
Ora invece ascoltate:
Nikolaus Harnoncourt
Seppur brevissimo, l’estratto può rendere una prima idea sulla drammatica differenza nelle dinamiche e nell’equilibrio ritmo/melodia.
E qui mi fermo.
Se ve la sentite, iniziate pure con la polemica!
(ma non ci spero molto)

------------------------------
"You can get more with a kind word and a gun than you can with a kind word alone."
(Al Capone)