Stasis? Stasis!

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Giaime
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Messaggio da Giaime »

Salve a tutti,

sebbene abbia più o meno capito come funziona il MyRef, quale sia l'idea che ci sta dietro, non mi è ancora chiaro come funzionano invece i Threshold che usavano la circuitazione "Stasis". Pass parlava di circuito che mantenesse i dispositivi d'uscita ad una tensione E una corrente costante, c'è chi dice che fosse un cascode, ho visto poi non poche somiglianze con l'idea del MyRef, anche se sono due cose piuttosto diverse.

Come per il "current dumping" c'è un bel paper di Walker in persona, per la Quad (oltre che un capitoletto nel libro di JLH, "The Art of Linear Electronics"), c'è in giro un bel articolo ben spiegato sulla circuitazione Stasis?

Sfogliando diyaudio mi sono imbattuto in qualche schema di Paolo Unixman, in merito, ma non c'ho capito granchè. Qualcuno getta un po' di luce?

GIA, grazie in anticipo 8)

PS se è stato già sviscerato nel forum l'argomento, scusatemi ma non sono riuscito a trovare nulla.

Ciao!
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Messaggio da ValerioV »

Ciao, sono nuovo, :D

Anch'io sono molto interessato, ho notato che in rete c'è qualche
schema treshold abbastanza semplice dal quale si può capire il
funzionamento. :)
Mi piacerebbe analizzare il funzionamento step by step, ma forse
sul forum non è possibile perchè penso che c'è il copyright.

(Per ora ho capito solo che ci sono dozzine e dozzine di transistor :D )

L'unica cosa che cambia dopo la laurea in ingegneria e' l'opinione sul coopyright...
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Messaggio da Giaime »

Sai cosa? Nessuno ce lo vuole spiegare, se lo vogliono tenere tutto per loro :twisted:

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Messaggio da Luc1gnol0 »

Sai cosa? Nessuno ce lo vuole spiegare, se lo vogliono tenere tutto per loro :twisted:
Originariamente inviato da Giaime - 05/06/2007 : 14:45:06
Something to read


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Ciao, Luca

P.S.: una bella mail a Mauro Penasa ti toglie dalle ambasce E POI ci relazioni (noi, poveri ignoranti) tu qui (ci dovrebbero essere i thread con Pass e Penasa su DIYAudio, trallaltro).
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Messaggio da Giaime »

Gli ho già rotto le scatole a Mauro, non vorrei mi mandasse a quel paese: mi ha già detto che ho qualche santo in paradiso se ha trovato la voglia di rispondermi 8) :D

PS se ci capisco qualcosa riporto, se c'è interesse: certo che sono questioni un po' durette...

Ciao!
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Gli ho già rotto le scatole a Mauro
Io scommetto invece che ci legge, per cui non ti scapperà a cagare...
se ci capisco qualcosa riporto, se c'è interesse: certo che sono questioni un po' durette
Originariamente inviato da Giaime - 05/06/2007 : 15:13:59
Eh, questo lo potrei dire io che non so un niente di elettrotecnica: ma tu sei un wannabe ingegnere, devi tenere su la bandiera del nuovo ordinamento...

...visto che ci sei, leggiti pure il repository di documenti storici dello stesso Pass qui.

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Messaggio da Giaime »

Riporto alla luce. Diciamo che il brevetto che ci interessa è il 4107619.

Per capire bene però è il caso di procedere prima con lo studio del seguente: Current dumping audio amplifier - P.J.Walker, e anche questo articoletto può aiutare.


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Messaggio da Giaime »

Uppo perchè diciamo che, più o meno, dopo intenso brainstorming coadiuvato dal recente acquisto (un poderoso ventilatore 8) ), ho capito qual è il principio che sta dietro agli amplificatori Stasis :)

La questione, secondo me, va capita in due passi:
  • capire a livello di schema concettuale qual è il principio "teorico" di funzionamento, aiutandosi con uno schema a blocchetti (gentilmente fornito da Pass nel brevetto)
  • capire come girano le cose a livello di schema elettrico, e di "ruolo" dei vari bjt.
Non nascondo che l'ultimo è stato il "passo" più difficile, forse per la complicazione e l'affollamento degli schemi "Stasis", forse per mia inettitudine e/o entrambe. E' per questo che nel primo post dicevo, appunto, che l'idea dietro lo Stasis mi è chiara ma il problema è capire come si è passati allo schema elettrico.

Partendo dallo schema concettuale:
Immagine
l'idea è quella di imporre una tensione sul carico (il diffusore) con un amplificatore (51) di bassa potenza ma altissima linearità. Invece il grosso della corrente effettivamente erogata nel carico (corrente che il 51 non può erogare), viene erogata da un amplificatore a transconduttanza (59): questo in pratica è un "blocchetto" di tipo opamp (ossia ingresso differenziale, V+ - V-) che al contrario degli opamp normali ha un'impedenza d'uscita elevatissima, ed è perciò assimilabile ad un perfetto generatore di corrente controllato in tensione. Questo "59" però dovendo erogare forti correnti necessariamente non è lineare.

Poco importa, poichè il "51" è lì proprio per sopperire con la sua pochissima corrente alle nonlinearità di corrente del "59". Quest'ultimo NON E' nel loop di retroazione di "51" (non è un booster e basta) ma il "51" riesce comunque a correggere efficacemente i suoi errori, con un approccio molto più simile alla correzione feed-forward (v. articolo di Walker in biblioteca).

51 si trova in configurazione non invertente, e il suo guadagno è (1+R1/R2), come da tradizionale teoria sugli opamp "ideali" (link). Il nodo A è un nodo a bassa impedenza, proprio grazie a "51": ed ecco fugati i dubbi sull'eventualità che la circuitazione Stasis consista solo nel pilotaggio del carico con un'elevata impedenza (l'ho letto non so dove, ovviamente è una baggianata).

La corrente attraverso il carico viene rilevata tramite R7, che converte in un segnale in tensione questa corrente. "59" è configurato in modo tale da immettere nel carico una corrente pari ad un multiplo (anche molto grande) della corrente nel carico dovuta al solo "51".

Facendo qualche conto si nota che il carico visto da "51" non è più 8ohm, ma un carico molto più alto! Questo limita la distorsione prodotta da "51" a valori praticamente trascurabili, rendendolo appunto un amplificatore di bassa potenza ma ideale, da prendere a modello da parte di "59" per la sua linearità.

A cosa serve tutto ciò? Ad evitare di essere costretti di progettare uno stadio d'uscita capace di elevate potenze ed efficienze, ma al contempo con un elevata linearità. Questa necessità viene superata poichè il compito di erogare "potenza bruta" viene affidato a "59", che può essere uno stadio a guadagno unitario in classe AB o B dall'elevata impedenza d'uscita. Il compito invece di garantire la linearità complessiva è affidato a "51" che può essere un amplificatore ad elevato guadagno e bassa distorsione, ma di scarsa potenza (ossia scarsa corrente erogabile).

Da qui la spiegazione al motto di Pass per quanto riguarda lo Stasis, motto che mi è sempre stato oscuro e non ha contribuito alla comprensione del circuito, finchè non mi si è accesa la proverbiale lampadina.

"Stadio d'uscita a tensione costante, e corrente costante".

Cosa significa? Pass si riferisce a "51". Giustamente fa notare che nei dispositivi di potenza le nonlinearità sono dovute a variazioni di guadagno, modulate dalla tensione ai capi del dispositivo e dalla corrente all'interno di esso. Ergo per minimizzare le nonlinearità bisognerebbe mantenere costante sia la tensione sia la corrente nei dispositivi finali: essi però non funzionerebbero più da amplificatori audio! :)

L'idea è quindi questa. Il "51" dev'essere un amplificatore costituito, nello stadio d'uscita, da una configurazione cascode, per rendere "fissa" la tensione collettore-emettitore dei bjt di potenza, limitando così le nonlinearità del guadagno dovute alla variazione di questa grandezza.

Altresì il fatto che "51" sia in classe A, e che il carico da "51" richiede pochissima corrente (abbiamo detto che "51" vede un carico elevatissimo, molto più grande del carico reale offerto dal diffusore...), rendono il funzionamento di "51" praticamente a "corrente costante", ovverosia la corrente erogata sul carico è così piccola in rapporto alla corrente di polarizzazione, che la corrente totale nel dispositivo è praticamente costante.

Questo và a minimizzare la distorsione introdotta dall'amplificatore con configurazione "Stasis": talmente tanto minimizzata, che lo stadio d'uscita è fuori dal loop di retroazione, poichè contribuisce pochissimo alla distorsione complessiva (e guadagnando tutti i vantaggi di uno stadio d'uscita fuori dal loop...).

Ora, a chi è venuto in mente prima, non è importante: fatto sta che era quello il periodo in cui si pensava a queste cose, l'amplificatore "Current Dumping" di Walker (ossia il Quad 405 e modelli simili) funziona esattamente con lo stesso principio, e a meno di piccole differenze rientrano entrambi sotto la categoria degli amplificatori a correzione d'errore feed-forward.

E sono evidentissime le similitudini con un certo fantastico amplificatore con il LM3886 proposto da un certo personaggio del Trentino... 8) :D Il principio di funzionamento è sempre quello!!!

Per quanto riguarda l'analisi sul circuito in sè, rimando al prossimo post 8)

Quindi faccio come i "guru" da forum, scrivo un bel "Continua..." sotto il post per lasciare intendere che razza di geniaccio sono e per tirarmela un po' :twisted: come fa certa gente :twisted: :twisted: quindi ecco a voi...

Continua...

:D :D :D

Ciao!
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Messaggio da Giaime »

Dunque, qualsiasi pazzo (come me 8) ) che provasse a dare un occhio agli schemi di un Threshold della serie Stasis, rimarrebbe un po' interdetto. Questo è quanto troverebbe:

http://www.passlabs.com/np/Stasis%201.tif
occhio, file pesante! conviene stamparlo per vederlo bene...

e da qui è difficile, tranne che per i più esperti, capire come girano le cose:
mi sono trovato un po' in difficoltà insomma :?

Però pensandoci e ripensandoci a come girano le cose, sono arrivato un po' a delle conclusioni che ritengo semplici ma esaurienti: però mi piacerebbe molto essere confermato o smentito da qualcuno che conosca questa circuitazione più approfonditamente! :oops:

Isoliamo solo la parte alta del PP (tanto è simmetrico), e togliamo via il grosso dei disposiviti d'uscita (sono tutti in parallelo tra loro, il funzionamento si spiega anche con una sola coppia). E' quindi scontato e
sottointeso che, simmetricamente, sotto ci sia uno stadio simile ma in versione pull down (lo ribadisco perchè chissà, qualcuno sarebbe tentato di costruire qualcosa, basandosi su questa parte di schema...)

Immagine

Già le cose sono migliorate, si capisce meglio, ma non è del tutto chiaro. Quindi credo che per capirsi meglio sia il caso di introdurre degli schemi "in evoluzione", sottolineando passo dopo passo verso che direzione va il cambiamento, un po' come fa Broskie quando "smonta" l'SRPP a valvole.

Ancora come detto sopra, ribadisco, tutti questi schemi si riferiscono solo al ramo superiore del PP, e in quanto tali non funzionano da soli...

Prima iterazione:
Immagine

non è nient'altro che (o meglio, la metà di) un banalissimo stadio d'uscita in emitter follower (inseguitore di emettitore). Q1 è il bjt pilota, e Q2 il bjt d'uscita. Immaginiamo che l'altra metà del PP non esista, l'ho rappresentata qui con dei pozzi a corrente costante.

Ora, vogliamo migliorare le prestazioni di questo stadio d'uscita. Un'idea è quella di passare ad una configurazione cascode, per far sì che la Vce di Q2 rimanga il più possibile costante (ne beneficia la distorsione...).

Seconda iterazione:
Immagine

Ecco che abbiamo reso cascode l'inseguitore di emettitore Q2. Q3 in pratica costringe Vce di Q2 ad un valore costante, pari alla tensione di Zener di D1 meno la Vbe di Q3 (che cambia molto poco con la corrente). I3 serve per mantenere una corrente nel diodo Zener D1: ho omesso un pozzo subito sotto per estrarre questa corrente, per semplicità (fatto così lo schema, la corrente I3 ce la troveremmo tutta sull'altoparlante: ma per semplicità ho disegnato lo schema in questo modo, giusto per evidenziare il legame che c'è tra la Vce di Q2 e la tensione di Zener di D1).

Ora, abbiamo un piccolo problema. Dentro Q3 passa tutta la corrente che va sul carico: quindi la sua corrente di base (Ic / beta) sarà piuttosto forte, ed è impossibile fare passare tutta questa corrente attraverso lo Zener D1. Ci vuole un altro bjt che si dedichi esclusivamente a pilotare la base di Q3.

Terza iterazione:
Immagine

dovrebbe essere piuttosto semplice capire cosa è cambiato. In pratica ora Q3-Q4 costituiscono un'altra coppia pilota-uscita, come la coppia nella prima iterazione Q1-Q2. E' da notare però che mentre Q1-Q2 lavoravano in collettore comune (inseguitore di emettitore, appunto) questi qui lavorano in base comune, come tutti i dispositivi alti di qualsiasi configurazione cascode.

Ecco che, in pratica, abbiamo ottenuto lo stadio d'uscita di quello che era l'amplificatore "51" nel primo schema del post precedente: ovverosia elevata linearità. Questo stadio potrebbe già pilotare il diffusore così com'è: ma il nostro obiettivo è di far sì che sia caricato molto poco, ossia che eroghi pochissima corrente (che lavori, cioè, quasi a corrente costante). Quindi ci manca la parte "59"...

Continua... :twisted: :D

Ciao!
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Messaggio da Giaime »

Prima di introdurre la quarta iterazione, un piccolo excursus sul CFP:

Immagine

La coppia Q1-Q2 di questo schema non è altro che un piccolo amplificatore Stasis in 2 transistor :D la configurazione è altresì nota come complementary feedback pair (CFP), o Szilaki pair.

Il funzionamento è semplice: Q1 è connesso a inseguitore di emettitore, e eroga corrente sul carico. Questa corrente provoca una caduta di tensione su R1, modulando la corrente che Q2 immette sul carico. Anche qui (come nello schema concettuale) Q2 equivale a "59", ossia un amplificatore ad alta corrente e dall'alta impedenza d'uscita, che "solleva" il bjt Q1 dall'onere di erogare forte corrente sul carico, aumentando la sua linearità. Si chiama coppia a feedback complementare perchè sono due bjt di tipo opposto, npn e pnp (da qui complementare) e perchè è un circuito a guadagno in tensione unitario dove tutto il guadagno in tensione di Q2 viene speso per linearizzare l'uscita. E' un piccolo loop di nfb locale, insomma.

Compreso questo, e compresa l'analogia concettuale che c'è tra il CFP e l'amplificatore Stasis nel suo complesso, si può passare alla

Quarta iterazione:
Immagine

forse qui il passo è un po' più lungo della gamba, ma con un po' di attenzione si capisce cosa ho fatto. E' bene partire non tanto dallo schema della terza iterazione, ma dallo scherma del CFP. Io mi sono limitato, in pratica, a sostituire a Q1 nello schema CFP, tutto il blocco dello stadio d'uscita che avevamo determinato con la terza iterazione. Questo "Q1 virtuale" è un bjt ad elevata linearità che ha come collettore virtuale i due collettori di Q4 e Q3, come base la base di Q1 (il Q1 nello schema terza iterazione), e come emettitore, l'emettitore di Q2 (riferendomi ancora a quello nello schema terza iterazione).

Anche qui, come nel CFP, il bjt in più che abbiamo aggiunto (Q5) non fa altro che avvertire la corrente che scorre nel bjt "virtuale" grazie alla caduta di tensione sulla resistenza R2, e partecipare alla corrente nel carico per "sollevare" il bjt "virtuale" dall'onere di erogare forti correnti. Abbiamo in pratica ottenuto ciò che volevamo: R2 è la resistenza di sensing R7 (nello schema del brevetto), e il circuito è composto da uno stadio ad alta linearità (il bjt "virtuale") a bassa impedenza d'uscita e uno stadio ad alta impedenza d'uscita che eroga tutta la corrente necessaria al carico, senza però avere un ruolo attivo nella distorsione (parlo di Q5: le sue nonlinearità sono compensate dal bjt virtuale...).

Da qui a passare al vero schema dello Stasis, basta solo riarrangiare un po' le cose e spostare Q5 e R2 non in cima al bjt "virtuale", ma proprio in mezzo, tra l'emettitore di Q3 e il collettore di Q2.

Quinta iterazione:
Immagine

(per capire meglio gli schemi conviene sempre ridisegnarseli su carta a modo proprio!!!)

Eccolo qua lo Stasis. Non è nient'altro che la quarta iterazione, avendo spostato il gruppo R2 - Q5 un po' più in basso. La tensione ai capi di R2 sarà sempre la stessa, poichè comunque essa è in serie al percorso che la corrente fa attraverso il bjt "virtuale" (prima era sul collettore, ora è "in mezzo", non cambia niente). Così anche la Vbe di Q5, che determina la corrente in Q5, non è cambiata, essendo sempre pari alla caduta su R2 che non è cambiata.

Continua... :D :D

Ciao!
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Messaggio da Giaime »

Per finire, bisogna capire se ci ho visto giusto, ovverosia se l'ultimo schema è effettivamente ciò che accade in un ramo del PP dell'uscita dello Stasis.

Ritornando alla parte di schema tratta dal Threshold Stasis 1:
Immagine

ho evidenziato in rosso i nomi dei bjt corrispondenti a quelli dello schema della quinta iterazione, per chiarezza, evidenziando anche il ruolo di R1 e R2.

Q2 e Q5 sono doppi, poichè rappresentano molti bjt in parallelo nello schema reale (anche Q3 se è per questo, ma non mi entrava nello schema).

Le altre resistenze sono solo le classiche "ballast" in serie agli emettitori dei bjt di potenza, siccome ci sono molti gruppi parallelati tra di loro è importante inserirle per assicurare la condivisione della corrente totale.

Solo la rete composta dalla R da 1k, quella da 1.5k, quella da 3.3k eccetera può destare qualche perplessità: essa funziona in modo molto simile al diodo Zener + CCS, per settare la Vce di Q2. Anche il condensatore da 39pF tra C e B di Q1 non dovrebbe destare perplessità, esso si limita a tagliare il guadagno di tutto lo stadio d'uscita per frequenze molto alte, e ai fini della comprensione dell'uscita Stasis può essere trascurato.

Mi sembra di aver detto grosso modo tutto: ribadisco se ho commesso qualche errore me lo si faccia notare senza problemi, che correggo. Spero che questo pomeriggio tra carta, penna, Spice e MS Paint sia servito a voi tutti per comprendere al meglio il design partorito da quel geniaccio di Mr. Pass :D

Ciao!
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Messaggio da mauropenasa »

Bel lavoro Giaime.

Si potrebbe rispolverarlo in ottica del 3D attivo sulla mia personale implementazione del current bootstrap.

Infatti esistono sostanziali differenze tra i concetti di base del brevetto, l' implementazione pratica (CFP e derivati) di quel lavoro, e la mia evoluzione del concetto.

In particolare l' intento di Pass nel utilizzo del current bootstrap era puramente quello descritto da Giaime, ossia ridurre l' escursione non lineare del beta dei bjt finali in presenza di erogazione di forti correnti.
La paventata miglioria da lui calcolata era in quei termini, e quantificata di conseguenza in un fattore di 20-30.
Come avviene nei Treshold, la THD sviluppata dai bootstraps cfp resta comunque determinante, perchè Pass non aveva previsto nessuna iterazione precisa tra il driver e il buffer. Ne consegue che quasi tutto il vantaggio derivante dall' "extra current gain" posto in essere dal CFP serve a compensare la non linearità dei BJT "pompa" esattamente come accade nelle normali applicazioni CFP alla D. Self....


ciao

Mauro
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Messaggio da Giaime »

Tra l'altro bisognerebbe rivederne l'idea alla luce della disponibilità odierna di bjt di potenza ad altissima linearità del beta.

Forse non ha più senso, ed è per questo che oramai (quasi) tutti si concentrano sul canonico duetto-tripletta a inseguitore di emettitore... andando a lavorare (e a migliorare) altre parti più critiche.

Ciao!
Giaime Ugliano

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Messaggio da mauropenasa »

Qualcuno sa spiegare perchè il circuito di Fig. 2 del brevetto stasis (quello che espone i rapporti di forza tra il driver e la sezione current bootstrap) non funziona ? 8)


ciao

Mauro
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Messaggio da Luc1gnol0 »

Qualcuno sa spiegare perchè il circuito di Fig. 2 del brevetto stasis (quello che espone i rapporti di forza tra il driver e la sezione current bootstrap) non funziona ? 8)
Originariamente inviato da mauropenasa - 24/04/2008 : 14:36:01
Non credo proprio.

(Se non altro al momento il thread non ha abbastanza visibilità: mancano tutti coloro i quali abbiano mai scritto almeno una cosa sensata sullo ss, escluso te... e Giaime, va bene.)

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Messaggio da marziom »

in che senso?... al simulatore va....
marzio

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Messaggio da mauropenasa »

in che senso?... al simulatore va....
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Originally posted by marziom - 24/04/2008 : 17:34:24
Sicuro ? :)

Per funzionare, stante alla tesi di Mr.Pass, il primo opamp dovrebbe erogare una corrente proporzionale direttamente sul carico, diciamo 1/10 di quella totale.
L' obbiettivo posto in sintesi è identico a quello concretizzato con la mia soluzione e con il CFP descritto bene da Giaime.

Vediamo come funziona il "mio" bilateral current source, partendo dai riferimenti del disegno orginale:

59 = opamp di potenza
R3=R4=R5=R6= polarizzatori con valore >> R8 e di R7
diciamo qualche decina o centinaio di Kohm e per semplicità di uguale valore. La regola alternativa è che esista un preciso accoppiamento di valore tra gli opposti, esempio R4=R6 o R3=R5. Cambiando il valore di questi rapporti e di R8 si determina l' impedenza di uscita e il guadagno in corrente del ponte (transconduttanza Vin/Iout).

R8 = current sense del howland current pump, deve essere di piccolo valore per non disperdere troppa energia e per non degenerare l'equilibrio del ponte. Diciamo inferiore a 1ohm per queste applicazioni

R7 = Rsense del principio stasis promulgato dal ideatore, anche essa "....almeno 10-20 volte inferiore al carico".

Ora, ragioniamo in modo semplice e con la nostra testa. il nodo "B" è il punto di uscita del ponte. Quel nodo pone in essere una "impedenza elevata".

Il principio di funzionamento del ponte è elementare:
L' obbiettivo di un opamp è sempre quello di allineare i suoi ingressi, sviluppando tensione in uscita fino al raggiungimento del risultato.
Data una tensione a monte di R4 e R6, l' opamp forzerà ai capi di R8 una tensione precisa proporzionale a quella di ingresso, dove la "proporzionalità" dipende ovviamente dai rapporti tra R4/R3 e R5/R6.
Ovviamente per ottenere tale risultato deve fluire una corrente proporzionale in R8, corrente che non può fare a meno che scaricarsi sul carico. Non a caso, in assenza di carico il sistema va in saturazione.

Vediamo cosa ha combinato Pass:

- posto un primo istante in cui 51 pone facciamo 10V nel nodo B.
- Attraverso il partitore R3/R4 si producono 5V sul input + di 59
- non considerando, per il momento la caduta di tensione su R7, 59 forzerà in uscita una tensione di riequilibrio, tensione che attraverso R5/R6 deve portare a 5V il - di 59. Questo si concretizza in tempo reale.
- Abbiamo un opamp perfettamente bilanciato con rispettivamente:

+ 59 = 5V
- 59 = 5V

out 59 = 10V

Ora, se abbiamo 10V sul nodo B e 10 V sulla uscita di 59, sapendo che sia il nodo B sia l' uscita di 59 sono a bassissima impedenza a quanto ammonta la corrente che percorre R8 ?

A casa mia = 0A. In questa fase il ponte è sostanzialmente passivo.
Tutta la corrente al carico viene generata da 51.

Cosa succede quando entra in gioco R7= Rsense ?

R7 genera una tensione proporzionale alla corrente complessiva. facciamo finta che sia di 1V.

La tensione di 1V sposterà in positivo la tensione ripartita sul ingresso negativo di 59, diciamo a 5,5V.
59 compenserà la condizione diminuendo la tensione di uscita di un valore proporzionale. per tornare ai 5V presenti all' ingresso positivo di 59.

Avremmo quindi non più 10V in uscita ma 9V. A questo punto su R8 abbiamo 1V, ma si badi bene:

Il ponte sta assorbendo energia da 51 !

Il segno della corrente infatti è sempre contrario alla tensione presente a monte di R6.

Questo circuito ha come migliore situazione quella della assenza di R7 (R6 a massa). In quella condizione il ponte è sostanzialmente spento.
Al contrario, tanto più lavora R7 tanto più il ponte assorbirà energia da 51, ossia il contrario delle intenzioni di Pass....

Non è manco un problema di disegno, perchè il ponte è configurato correttamente rispetto a R8, solo un errore totale di concetto.

Mi piacerebbe vedere come può funzionare la simulazione, visto che a me la simulazione dimostra totalmente le mie parole (e che anche la prova reale da questo verdetto....).

PS: lezione a gratis: mai fidarsi della simulazione se non si conosce già perfettamente cosa deve succedere....; )


ciao

Mauro
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Messaggio da marziom »

scusa, non basta cambiare i valori delle resistenze in modo tale da sbilanciare 51?
ecco lo schema che ho simulato...ovviamente con opamp ideali....

Immagine

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Messaggio da mauropenasa »

E' vero Marzio,

Ma il tuo circuito non ha nulla a che vedere con il versetto 50 del nostro amato brevetto.

In sostanza, senza eguaglianza e perfetta simmetria tra i rami del ponte saltano completamente tutti i rapporti di Current gain ma in particolare l' impedenza di uscita. il tuo esempio pone in uscita una Rout che stante alle mie equazioni concomitanti con quelle di Pass:

Rout= Rs (R/dR) = 10*(10k/9K) = 11ohm circa, ossia sostanzialmente il valore di R8 che hai scelto. non siamo davanti ad un circuito ad alta impedenza, e stiamo comunque caricando molto il driver.

Inoltre 10 ohm di uscita dicono che dissiperesti quasi tutta la potenza sul ponte prima di uscire sul carico. Se tu facessi nella realtà questo circuito non emuleresti nulla di un Treshold.... :)

Per me, in termini di spegazione generica andrebbe anche bene, ma Pass ha scritto esplicitamente più volte la sua intenzione di usare un ponte in corrente per il lavoro, ponendo le condizioni di bilanciamento del ponte e di impedenza di uscita esattamente come da "howland current pump".

La sua fregatura è che io di ponti di corrente me ne intendo, l' amarezza che nessun commentatore pubblico o revisore di ufficio brevetti si è mai posto la questione.... 8)

ciao

Mauro
mauropenasa
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Messaggio da mauropenasa »

Mi raccomando, ponete le vostre osservazioni su questo argomento in modo ordinato ed uno per volta, non vorrei saturare il forum..... :D

Evidentemente entrare nel merito tecnico dei brevetti che hanno fatto la storia e lo sviluppo moderno degli ampli a stato solido non è prioritario, vista la tendenza all'accantonamento di 3D come questi, sia nella prima stesura di Giaime che nella mia ripresa attuale.

La cosa importante è che qualche "alienato" come me abbia ritenuto utile questo lavoro di Giaime, lavoro forse più adatto ad adetti ai lavori che a semplici autocostruttori. Mi chiedo invece se questo genere di lavori possano avere "miglior vitalità" in altri contesti, e quale tipo di analisi tecniche possano essere adatte a questo sito. Su riviste molto discusse qui (e sempre rigorosamente lette come un riferimento, come a dire che si disprezza quello che si compra), si urla al miracolo quando qualcuno delucida in parole povere un brevetto o un principio di elettrotecnica, qui la sensazione è quella di essere a malapena "sopportati" come un club dei soliti "tecnocrati".
Questo contrasta con le discussioni nella sezione varie, in cui emerge spesso una certa tendenza ad idolatrare la preparazione teorica come esempio di "illuminismo", ma guarda caso questo vale sempre "per qualche altro argomento e per qualcun altro", mai per i presenti. Di sicuro i fatti dimostrano che è sempre molto più apprezzato qualche stregone che pone questioni aleatorie di chi si mette a tavolino con una matita a fare verifiche, con buona pace per gli amici fautori della "cultura tecnica"... :)

ciao

Mauro
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