Vorrei prima di tutto vedere se ho capito bene.
Ok, fin qui chiaro. Chiaramente più che di invarianza bisognerebbe discutere di "relativa lentezza" della non invarianza dei sistemi elettronici, caratterizzati (ad esempio) da "tempi" di non invarianza sicuramente non paragonabili con i periodi dei segnali da trattare.Un sistema audio non può essere caratterizzato e progettato basandosi su parametri tempo-invarianti (la risposta in frequenza, ad esempio), perchè è composto da elementi invarianti (le elettroniche) e altri non invarianti (il sistema altoparlanti-ambiente).
A meno di problemi strani (guasti, influenze o sbalzi della tensione di rete).
Quindi si individua il cuore del problema nella trasduzione da segnale elettrico a informazione sonora. Cos'è un errore di ampiezza infinita?L'approccio classico della riproduzione sonora (lui la chiama così e la differenzia dalla "riproduzione dei suoini musicali") tratta il sistema come invariante e va ad ottimizzare alcuni elementi (la risposta in ambiente) che però, a causa di errori progettuali pesanti nella realizzazione dei diffusori e dei sistemi di trasduzione causano "errori di ampiezza infinita" nella percezione dei "suoni musicali" da parte del cervello dell'ascoltatore.

Immagino ci vorrebbero delle pagine intere per capire il perchè di quel numero, 30dB. Comunque così, secondo il "buon senso", ci arrivo anche: in sostanza parliamo di distorsione di fase, la complessa interazione delle onde sonore in un ambiente chiuso e parzialmente riflettente, e problemi simili di natura "tradizionale" (se permetti il termine, ovvero noti).Questo errore di mascheramento (che lui quantifica ad un livello relativo di 30 dB) altera il segnale musicale e rende incongrui i rapporti tra i suoni emessi alle varie frequenze, causando così l'effetto di "suono riprodotto", inteso in senso cattivo.
E qui un po' mi fermo. La tempo varianza del sistema in ambiente: ovvero a diversi istanti il "sistema" ha una diversa risposta impulsiva (tanto per usare uno dei tanti modi per individuare e definire un sistema).Un sistema realizzato tenendo presente la tempo varianza della riproduzione in ambiente potrebbe trarre il massimo dalle registrazioni, che resterebbero "registrazioni" e quindi non sarebbero assimilabili al suono dal vivo (ma non devono neanche esserlo !), ma diventerebbero "coerenti" e quindi sarebbero accettate meglio dal nostro cervello (=semplifico: sembrerebbero più naturali) .
Nella pratica (dovrai scusarmi se cerco di rendere tutto così terra terra

Se ho capito bene, a diversi "istanti" il diffusore si trova a riprodurre segnali quando nell'ambiente si stanno propagando altri segnali, per cui la risposta del sistema sarà dipendente sia da una "risposta forzata" dovuta alla trasduzione vera e propria, e ad una "evoluzione libera" dovuta al caotico incontrarsi e scontrarsi delle riflessioni nell'ambiente.
E' più o meno qualcosa di sensato quello che ho detto?
Oh ecco finalmente un termine che mi è chiaro, e di cui capisco al volo l'importanza nell'audio. In sostanza secondo questa "teoria", il problema maggiore è il "rumore" correlato col segnale (a differenza, chessò, di un rumore termico, incorrelato col segnale).Per ottenere ciò occorre ridurre il mascheramento per suono correlato, utilizzando sistemi di confinamento inerziale di sorgenti, elettroniche, altoparlanti dalle vibrazioni in banda audio.
Avendo letto un po', e smanettato molto, con sistemi di dithering e noise shaping nell'audio digitale, ho più o meno capito l'importanza di rendere incorrelato al segnale stesso ogni "intervento", ahimé non eliminabile, di "disturbo".
Ecco queste cose pratiche sono le cose che afferro meglioIn sintesi, "molle" con risonanza così bassa (intorno ad 1 Hz) da cadere abbondantemente al di fuori della banda audio e poi mobili degli altoparlanti di rigidezza "infinita" e sistemi di assorbimento in frequenza delle onde sonore in grado di consentire alla sola emissione diretta degli altoparlanti di giungere alle orecchie dell'ascoltatore (non mi è chiaro quale eventuale percentuale di suono riflesso possa essere tollerata).

Avevo letto, sempre in questo forum, delle prove fatte da nullo (non vorrei sbagliarmi) in merito al riempire la "sala d'ascolto" con materiale assorbente, e dei mirabolanti risultati ottenuti. Beh non fatico a immaginarlo, appena mi è possibile farò pure io qualche esperimento in merito (effettivamente ho una stanza piuttosto spoglia).
Mi resterebbe quindi da "chiarire" la questione di che cos'è la non invarianza nel sistema di trasduzione: è quello che, con difficoltà, ho scritto, oppure ho preso un granchio?
Grazie a tutti coloro che interverranno

Saluti termoionici
Giaime Ugliano
http://giaime.altervista.org