
A me pare che "a non essere chiaro" di queste analisi ci siano più le tue perplessità che i dati che si possono estrapolare da queste discussioni....

In primo luogo, si deve distinguere chiaramente quello che si ritiene un "problema" o un "limite" nelle sezioni di pilotaggio dei finali e quello che si ritiene un' aspetto fisiologico nel funzionamento di un sistema complesso.
E' scontato che un ampli deve essere predisposto per potenza, tensione, corrente e dinamica energetica disponibile in modo adeguato a pilotare un sistema di altoparlanti, a prescindere dalla sua struttura topologica.
Ma se guardi le caratteristiche di richiesta (che tu le veda in termini di tensione, di corrente o di potenza) che io ho rilevato su alcune situazioni reali, no ci sono elementi che ci dicono che si possa mandare in crisi un normale ampli, questo è il punto.
Se un GC piuttosto che un My_ref o altro deve subire delle variazioni di corrente istantanea tra 0.8A a 1,5A, variabili in qualche decina di mS e con una deltaI/deltaT del tutto ordinaria (sostanzialmente analoga a quella della frequenza di stimolazione inpulsiva), ci saranno magari diverse THD percentuali (da progetto), ma ampiamente entro le caratteristiche dinamiche previste, ossia non è ipotizzabile una distorsione dinamica importante aggiuntiva.
Non capisco perchè "non passi" il modo di lavorare di un motore induttivo:
La corrente (solo essa, esclusivamente ed incontrovertibilmente) genera la forza di movimento
La tensione backemf genera il feedback di movimento verso il generatore. Più il sistema motore tende ad "imballarsi" più backemf genera, più backemf genera maggiore sarà la impedenza dinamica vista dal generatore, maggiore è l' impedenza dinamica vista dal generatore (in tensione) meno corrente esso innietta nel motore (auto-compensazione del sistema).
Il sistema si autocompensa solo se i 2 generatori, quello principale e quello di backemf sono in grado di interagire tra loro. Più è alta l' impedenza interposta tra i 2 meno essi potranno interagire (percentualmente) a vicenda, meno essi interagiranno meno ci sarà autocompensazione, meno autocompensazione = meno controllo (attivo) di movimento.
TUTTI i motori elettrici ad induzione funzionano ESCLUSIVAMENTE per merito di questa dinamica di feedback !!!
Più il sistema è "non-lineare" (ossia l' escursione non è esattamente proporzionale alla corrente, esempio nei transienti, come abbiamo visto), più è importante la possibilità di avere il feedback da parte delle backemf.
In caso di polotaggio in corrente, questo feedback teoricamente manca totalmente, per cui si decide a tavolino che il sistema è lineare. Fintanto che esso è tale si ha un vantaggio (hawksford), mentre quando questo viene meno si peggiora vistosamente la situazione. Non a caso i sistemi in corrente prevedono quasi sempre un feedback o meccanico (motional) o elettrico (analisi delle backemf o sistemi a feedback misto complessi).
A parità di complessità di sitema progettato, lo sfruttamento del meccanismo (backemf-generatore di tensione) è di gran lunga più vantaggioso di altri sistemi, anche se per funzionare bene necessità di disporre di presupposti di linearità di base adatti....
Veniamo ai fatti misurati.
Se non vi fosse una tendenza al aumento dell' escursione da parte del cono, non si vedrebbe quel aumento dinamico della impedenza (backemf depended ) che si nota dopo il primo impulso.
Se questo è vero, è vero che si sta assistendo ad un aumento di energia acustica, essendo essa direttamente proporzionale al movimento generato.
In tal caso, solo riducendo la corrente si potra compensare in tempo reale questo aumento anomalo, e in nessun altro modo.
Se un sistema non prevede di interagire con le backemf in tale senso rifletterà tutte le anomalie di assestamento sul sistema meccanico, con ovvie conseguenze (se questo fosse un motore rotativo si avrebbero delle variazioni di velocità più marcate, per fare un parallelo....)....
ciao
Mauro
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