Piergiorgio,
tu che idea ti sei fatto, sull' argomento ?
Io noto che periodicamente riappare la pantomima sul suono dei caps, ma non si riesce mai a fare un minimo di analisi semplificata, optando per gli estremismi.
Bateman (e prima di lui Jung e Curl e altri....) hanno evidenziato molto facilmente la situazione, ma ciò nonostante si tende a dare una chiave di lettura più esoterica, quasi si avessa paura di sollevare il coperchio.
Ricordo che da qualche parte in questo forum io feci riferimento ad una semplice ipotesi che la THD del caps potesse interagire con quella del sistema, in modo analogo ad alcune simulazioni che tu facesti (introducendo elementi non lineare apposta in vari punti di un semplice circuito....).
Ricordo anche che non ci fu manco un commento a queste ipotesi....
ciao
Mauro
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Il percorso del segnale...
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Diverse considerazioni le ho espresse in diversi post più sopra. In estrema sintesi, con il mio attuale livello di impianto (molto poco rivelatore rispetto a molti altri) e il mio orecchio (scarso: alle medie mi stavano bocciando in flauto) riscontro piccole differenze con condensatori di accoppiamento interstadio ad alta tensione principalmente e al limite della rivelabilità con elettrolitici di bypass.Piergiorgio,
tu che idea ti sei fatto, sull' argomento ?
Originally posted by mauropenasa - 15/09/2006 : 16:03:47
Da cosa sia causato rimane abbastanza misterioso, a meno di non postulare che le distorsioni si sentano fino a livelli di -80dB. Mi colpisce pero’ il fatto che la National abbia messo queste considerazioni nero su bianco. Paolo Caviglia ad esempio ha fatto alcuni esperimenti molto interessanti circa l’influenza delle sospensioni elastiche sull’elettronica, magari ce ne potrebbe parlare meglio in una discussione dedicata.
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Io non la penso in modo molto diverso, salvo che per la questione "del mistero".Da cosa sia causato rimane abbastanza misterioso, a meno di non postulare che le distorsioni si sentano fino a livelli di -80dB.
Che in determinate circostanze "si senta" materiale (direttamente od indirettamente) persistente anche sotto i -80dB non è affatto un segreto.
Altro punto, non esistono molti test concreti con segnali inpulsivi (simili a quelli fatti nel 3D sugli altoparlanti, per capirci). Probabilmente la risposta a quel tipo di segnali è molto più "vistosa" di quella con segnale continuo, oggetto di Bateman, per esempio....
Siamo alle solite.... se vuoi un lavoro ben fatto te lo devi fare da solo....

Riguardo National, secondo me la spiegazione è logica:
Sostenere il contrario sarebbe stato un boomerang di immagine, perchè le differenze sono "sotto le orecchie" di tutti (e nei test strumentali di molti). Con una frase "probabilistica" come quella non si espongono più di tanto e salvano capra e cavoli (ma tu du questo "ne sai".... o sbaglio....

ciao
Mauro
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Io non la penso in modo molto diverso, salvo che per la questione "del mistero".Da cosa sia causato rimane abbastanza misterioso, a meno di non postulare che le distorsioni si sentano fino a livelli di -80dB.
Che in determinate circostanze "si senta" materiale (direttamente od indirettamente) persistente anche sotto i -80dB non è affatto un segreto.
Originally posted by mauropenasa - 15/09/2006 : 18:31:42
Ma in regime statico non si sentono neanche -50dB di distorsione, sia THD di qualunque ordine, sia intermodulazione, sia distorsione transiente.
Se senti -80dB devi postulare che esista qualche altro meccanismo psicoacustico o fisico. Ad esempio si potrebbe ripescare la teoria di Russo (moss) della non tempoinvarianza dell’audio. Solo che qui si entra in un campo che non saprei come trattare. Le formule note di causa-effetto diventano dipendenti dalla storia passata…
Si sconfina facilmente nella metafisica. Che sia questa la ragione del successo di certe argomentazioni esoteriche?
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io sono sempre piu` dell'idea che bisogna pensare piu` nel dominio del tempo... andiamo a vedere nel dettaglio la risposta impulsiva (per impulsi NON ripetitivi o quantomeno con periodo > 1s). Secondo me e` li` che si possono vedere cose piu` interessanti, e non solo per quanto riguarda i condensatori...Ma in regime statico non si sentono neanche -50dB di distorsione, sia THD di qualunque ordine, sia intermodulazione, sia distorsione transiente.
Se senti -80dB devi postulare che esista qualche altro meccanismo psicoacustico o fisico.
Ciao,
Paolo.
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Non è esattamente cosi. Da qualche parte (se ritrovo il link lo posto) ho visto i confronti armonici tra 2 strumenti uguali ma di diversa fattura, e le differenze, percepibili anche da un non musicista, sono a volte minori di -50dB.Ma in regime statico non si sentono neanche -50dB di distorsione, sia THD di qualunque ordine, sia intermodulazione, sia distorsione transiente.
Se senti -80dB devi postulare che esista qualche altro meccanismo psicoacustico o fisico. Ad esempio si potrebbe ripescare la teoria di Russo (moss) della non tempoinvarianza dell’audio. Solo che qui si entra in un campo che non saprei come trattare. Le formule note di causa-effetto diventano dipendenti dalla storia passata…
Si sconfina facilmente nella metafisica. Che sia questa la ragione del successo di certe argomentazioni esoteriche?
Gli stessi test di Giussani riguardo il club del 0.1dB dimostrano agevolmente che si può essere, in regime musicale, molto più sensibili di quello che si vorrebbe fare intendere....
Il problema è appunto che se fai i test acustici con un burocrate, che di musica non capisce nulla, che ti fa sentire un tono puro con un commutatore
fino a quando "non senti più il tono", quel esame non dice nulla. Noi siamo programmati (il nostro cervello) per percepire "le differenze armoniche" non "le intensità armoniche" (a noi interessa conoscere la differenza tra la voce di uno e dell' altro, non se uno parla più forte o meno forte....).
Appunto, vedi il discorso sopra. Esiste una precisa "elaborazione finita" che potremmo assimilarla ad una "finestratura" elaborata nel cervello, per la quale la fisiologia privilegia la "distribuzione armonica" e le "condizioni transienti" ad una situazione di "linearità percettiva". In pratica si amplifica ed elabora molti di più le situazioni transienti di quelle continue, verosimilmente in nome della particolare compressione acustica della percezione.io sono sempre piu` dell'idea che bisogna pensare piu` nel dominio del tempo... andiamo a vedere nel dettaglio la risposta impulsiva (per impulsi NON ripetitivi o quantomeno con periodo > 1s). Secondo me e` li` che si possono vedere cose piu` interessanti, e non solo per quanto riguarda i condensatori...
Per capirlo basti pensare ai circuiti (integratori) antisaturazione usati in audio o nei demudulatori RF. I "primi impulsi" sono amplificati al massimo delle capacità del sistema, se la situazione persiste un integratore riduce (in funzione del periodo, come dice Paolo) la sensibilità del sistema. Piu il tono persiste (decine di mS) più si diventa sordi (secondi), meno persiste + si è sensibili....
non ci vuole un genio per comprendere queste dinamiche, solo esperimenti fatti nel modo giusto....
ciao
Mauro
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