Oltre alle varie misurazioni strumentali di cui ci ha parlato Piergiorgio per valutare la bontà dei trasformatori di uscita abbiamo un sistema molto semplice che fa uso della nostra capacità d'ascolto. Cosa serve per effettuare le prove che andrò a descrivere? Semplicemente un amplificatore, i due TU e un disco con dei segnali di test in mono. Per realizzare questo tipo di disco potete utilizzare dei software gratuiti come ad esempio questo: Premi qui. Il sistema, molto semplice come dicevamo, consiste nel collegare una delle due uscite dell'ampli al secondario di uno dei nostri TU e le uscite primarie dello stesso TU al primario del secondo TU. A questo punto collegheremo il secondario del secondo TU ad una cassa. Ovviamente anche l'altra uscita dell'amplificatore sarà collegata ad una cassa. L'obiettivo di questo test è di verificare se il segnale elettrico subendo due trasformazioni inverse ritorna uguale all'originale, e questo dovremmo sentirlo ad orecchio. Nessuno ci vieta di effettuare sul segnala prelavato tra il secondo TU e la cassa di effettuare misure strumentali e confrontarle con il segnale dell'altro canale. Tanto più i due segnali saranno simili tanto più saranno di qualità i due TU, o perlomeno così dovrebbe essere. Qui riporto anche lo schema di collegamento che forse è più chiaro della pura descrizione testuale. Va bene per i trasformatori per Push-Pull, meno per quelli Single ended in quanto non sono percorsi dalla corrente continua che poi in realtà ci sarà nell'applicazione. Puo' pero' dare un'indicazione immediata. Se ad esempio si fa una misura con una scheda audio e si verifica che la banda passante è scarsa non sarà certamente migliore nelle condizioni operative scelte per l'amplificatore. Si puo' provare anche a connettere o meno gli avvolgimenti intermedi (primari) a massa. Collegandoli o no a massa cambia la capacità distribuita e quindi la funzione di trasferimento alle alte frequenze. |
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