www.audiofaidate.org

Una bella serie di video sulla costruzione di un ampli valvolare in kit:
http://www.youtube.com/watch?v=n1ENOdYN ... re=related e successivi

Una bella idea questi video, peccato che spesso si copre con la mano, avrebbe dovuto avere un secondo operatore addetto alla telecamera eheh

Una domanda, ho visto che spesso tende ad effettuare la saldatura in due fasi nella prima deposita lo stagno nel pin poi lo riscalda una seconda volta e ci infila il filo o il componente ...è corretto?? Io avevo sempre pensato che prima di tutto c'era da assicurare il contatto meccanico e poi saldarci sopra...

Echo ha scritto:Una domanda, ho visto che spesso tende ad effettuare la saldatura in due fasi nella prima deposita lo stagno nel pin poi lo riscalda una seconda volta e ci infila il filo o il componente ...è corretto?? Io avevo sempre pensato che prima di tutto c'era da assicurare il contatto meccanico e poi saldarci sopra...

Degustibus mettendo prima lo stagno dopo scaldi meno (e se usi filo il cui isolante non tiene bene la temperatura )... io in genere prestagno entrambe le parti.

mrttg ha scritto:

Echo ha scritto:Una domanda, ho visto che spesso tende ad effettuare la saldatura in due fasi nella prima deposita lo stagno nel pin poi lo riscalda una seconda volta e ci infila il filo o il componente ...è corretto?? Io avevo sempre pensato che prima di tutto c'era da assicurare il contatto meccanico e poi saldarci sopra...

Degustibus mettendo prima lo stagno dopo scaldi meno (e se usi filo il cui isolante non tiene bene la temperatura )... io in genere prestagno entrambe le parti.

...infatti l'ideale sarebbe prestagnare tutte le parti da saldare successivamente usando sempre stagno di ottima qualità controllando che la stessa saldatura sia lucente e non increspata o opaca( così si ottengono saldature a prova di difetti). A volte è necessario pulire e disossidare le parti da saldare come i reofori delle resistenze e condensatori:per l'occasione uso la lama di un taglierino o carta abrasiva finissima.
Sui connettori in modo particolare o nei punti molto critici preferisco fare anche una prova di tenuta meccanica tirando il cavo manualmente con una certa forza per testarne la resistenza...
Una cosa io non farei per precauzione : far passare i cavi dei trasformatori nel cabinet di metallo senza passacavo (isolato) od opportune guaine (isolanti) soprattutto per i collegamenti delle anodiche e trasformatori d'uscita (anche se appaiono ben isolati).
In molti 3D non si parla quasi mai delle qualità delle saldature...e delle resistenze di contatto con i relativi problemi che possono produrre successivamente!!!

stereosound ha scritto: ...infatti l'ideale sarebbe prestagnare tutte le parti da saldare successivamente usando sempre stagno di ottima qualità controllando che la stessa saldatura sia lucente e non increspata o opaca( così si ottengono saldature a prova di difetti).

Prova con lo stagno rhos meglio usare stagno tradizionale che si trova tranquillamente dai ditributori.

Se i terminali (succede in zoccoli antichi) sono un poco ossidati aiuta una pennellata di flussante per SMD; che non lascia molto residuo (lo si trova anche alle fiere dell' elettronica).

Una cosa io non farei per precauzione : far passare i cavi dei trasformatori nel cabinet di metallo senza passacavo (isolato) soprattutto per i collegamenti delle anodiche e trasformatori d'uscita (anche se appaiono ben isolati).

infatti basta una bava nel foro per creare un bel botto

mrttg ha scritto:
Prova con lo stagno rhos meglio usare stagno tradizionale che si trova tranquillamente dai ditributori.
Se i terminali (succede in zoccoli antichi) sono un poco ossidati aiuta una pennellata di flussante per SMD; che non lascia molto residuo (lo si trova anche alle fiere dell' elettronica)

... lo stagno RoHS sembra meno performante(più difficile da usare) del vecchio Pb(60%)St(40%) con o senza Ag. Attualmente per il mio lavoro utilizzo una lega di CuStAg con percentuale di Ag al 5% con una temperatura di fusione non troppo bassa(credo attorno ai 280-300°C) ma preferisco lavorare regolando la temperatura almeno sui 400°C.
Altre volte uso anche stagno non RoHS per comodità e praticità(ne ho una buona scorta)...Anche l'uso del flussante a parte ,per alcuni contatti ostici o per facilitare la saldatura, è certamente utile.

...ho capito, quindi io in un certo senso sbaglio in quanto ad esempio se devo saldare una resistenza ad un pin di uno zoccolo di una valvola infilo il reoforo della R nel pin poi lo ripiego con una pinza e lo stringo (in pratica la resistenza si tiene da sola sul pin dello zoccolo) solo dopo aver fatto questo ci metto lo stagno. ..il tutto senza prestagnare

Echo ha scritto:...ho capito, quindi io in un certo senso sbaglio in quanto ad esempio se devo saldare una resistenza ad un pin di uno zoccolo di una valvola infilo il reoforo della R nel pin poi lo ripiego con una pinza e lo stringo (in pratica la resistenza si tiene da sola sul pin dello zoccolo) solo dopo aver fatto questo ci metto lo stagno. ..il tutto senza prestagnare

No! non è un errore,se le terminazioni sono pulire e disossidate,questa procedura è corretta ed ,allo stesso tempo,più veloce.
Bisogna fare attenzione però anche alla temperatura di utilizzo del saldatore( che non deve essere troppo bassa) ed alla sua potenza(almeno 30-40w o istantaneo da 100w usato con criterio).

stereosound ha scritto: ... lo stagno RoHS sembra meno performante(più difficile da usare) del vecchio Pb(60%)St(40%) con o senza Ag. Attualmente per il mio lavoro utilizzo una lega di CuStAg con percentuale di Ag al 5% con una temperatura di fusione non troppo bassa(credo attorno ai 280-300°C) ma preferisco lavorare regolando la temperatura almeno sui 400°C.
Altre volte uso anche stagno non RoHS per comodità e praticità(ne ho una buona scorta)...Anche l'uso del flussante a parte ,per alcuni contatti ostici o per facilitare la saldatura, è certamente utile.

Questo stagno lo trovo palloso:
-la durata delle punte è bassa
-produce ossido sulle punte
-occorre pulirle con apposita paglietta
-la fluidità e bassa (difficile da usare con l' SMD); con le valvole il problema non si pone

mrttg ha scritto:
...la fluidità e bassa (difficile da usare con l' SMD); con le valvole il problema non si pone

Purtroppo con la tecnologia SMD ci sono inconvenienti seri con questo tipo di stagno.

Echo ha scritto:...ho capito, quindi io in un certo senso sbaglio in quanto ad esempio se devo saldare una resistenza ad un pin di uno zoccolo di una valvola infilo il reoforo della R nel pin poi lo ripiego con una pinza e lo stringo

Come diceva StereoSound è corretto se non hai l' occhio un minimo allenato fatichi a capire se la saldatura è buona.

Prestagnando vedi come si distribuisce lo stagno e ti fai un idea dello stato del terminale.

PS: trovo scomodo piegare il terminale in caso do smontaggio

E' curioso come a volte (spesso?) si trascurino dettagli semplici dandoli per scontati.
Anch'io ritenevo che fissare le parti meccanicamente prima di stagnare fosse meglio (oltre che più comodo quando si ha l'abitudine di "appendere" i componenti).
Aggiungerò anche che ero convinto che il tremore della mano (anche minimo ma c'è sempre) durante il periodo di raffreddamento dello stagno, breve ma non nullo, potesse essere causa di cattivo risultato.

Vediamo se ho capito, il suggerimento è di prestagnare entrambi i terminali e poi riscaldare lo stagno tenendo le parti semplicemente appoggiate, senza pippe mentali circa gli inevitabili piccoli spostamenti durante il raffreddamento della saldatura?
Questa modalità sarebbe comoda anche per chi "appende", visto che con una mano si può tenere il saldatore e con l'altra il componente, diverso è invece se durante l'operazione occorre aggiungere stagno per cui diventa necessario ingegnarsi con la "terza mano".


Grazie

mr2a3 ha scritto: Vediamo se ho capito, il suggerimento è di prestagnare entrambi i terminali e poi riscaldare lo stagno tenendo le parti semplicemente appoggiate, senza pippe mentali circa gli inevitabili piccoli spostamenti durante il raffreddamento della saldatura?
Questa modalità sarebbe comoda anche per chi "appende", visto che con una mano si può tenere il saldatore e con l'altra il componente, diverso è invece se durante l'operazione occorre aggiungere stagno per cui diventa necessario ingegnarsi con la "terza mano".
Grazie

Ciao Massimo,
un minimo di spostamento non crea problemi... non è carpenteria

In fase di test faccio degli accrocchi piuttosto improbabili accatastando componenti.

mr2a3 ha scritto:
Vediamo se ho capito, il suggerimento è di prestagnare entrambi i terminali e poi riscaldare lo stagno tenendo le parti semplicemente appoggiate, senza pippe mentali circa gli inevitabili piccoli spostamenti durante il raffreddamento della saldatura?
Questa modalità sarebbe comoda anche per chi "appende", visto che con una mano si può tenere il saldatore e con l'altra il componente, diverso è invece se durante l'operazione occorre aggiungere stagno per cui diventa necessario ingegnarsi con la "terza mano".
Grazie

Il problema della "mano ferma" purtroppo esiste...molte saldature vanno a farsi benedire se si muovono in modo tremolante durante la fase di raffreddamento che può avere una durata anche di alcuni secondi. Per maggiore tranquillità a volte soffio sulla saldatura per farla raffreddare prima. Per tale ragione la prestagnatura ha una grande utilità : riduce i tempi utili di raffreddamento.

Le scuole di pensiero, sono diverse.
Se guardo uno Strumento GenRad degli anni 50, i terminali dei componenti sono intrecciati intorno all'asola dell'ancoraggio (o avvolti strettamente intorno alla terminale dell'ancoraggio). Lo stagno, completa, semplicemente l'opera.
Altri strumenti, come i Tek, prevedono degli ancoraggi con delle "insenature" dove si inseriscono i terminali e si annegano nello stagno.
I vecchi finali quad , cablati divinamente, non utilizzano particolari intrecciature dei terminali all'ancoraggio.
A mio modesto e discutibilissimo parere, se non si prevedono modifiche, sarebbe meglio adottare il sistema suggerito da GenRad.

anche a me hanno insegnato che la stagnatura è una brasatura, ergo il contatto elettrico è effettuato prima, lo stagno serve solo a bloccare le parti, non come conduttore.

Con l'avvento dei circuiti stampati lo stagno ha assunto la funzione di conduttore con tutti i problemi connessi . In molti apparecchi ho anche notato semplici contatti avvolti su piccoli steli metallici senza saldatura.
La soluzione migliore , più duratura e qualitativa è certamente la combinazione delle due procedure.