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Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:05
da nullo
Non è una riedizione gay del classico ma, una piccola discussione, su come è andata la visita di Paolo e Francesco.
Qualcuno sa, altri vedranno in seguito, che mi sono “dilettato” in questi anni in pratiche che alcuni ritengono insensate, alcuni condividono in linea di principio, ma ritengo superflue ed eccessive e che invece altri ancora, hanno cominciato a testare.
Insomma i nostri eroi hanno preso contatto con molle, elastici, lana, rotoloni, ed altro ancora, per vedere l'effetto che fa, come diceva Jannacci.
Ne è nato uno scambio di impressioni in forma privata, di cui riporto alcuni passi (usando il quote con i relativi nomi), in modo che anche voi possiate seguirne il filo, mi scuserete però, se ci sarà qualche incongruenza dovuta ai tagli..
Lo scopo è quello di allargare la discussione anche ad altri curiosi che potranno fare domande ai nostri due eroi ed eventualmente a me.
Ci sono ancora tante cose da chiarire, approfondire e tanti dubbi da risolvere, e la cosa mi tormenta alquanto.
*
Nota, ci sarà un riferimento di Paolo al cavo d'antenna TV, è un modo facile di trovare un cavo solid core.
Solid core che uso in configurazione semibilanciata, sul digitale, sul segnale analogico a basso livello, sulle casse e sulla rete 220Vca
Tanto per dare un'idea:
Cdp su base da oltre 20Kg sospesa su molle, sacchetti di inerte fra base e Cdp, fra schede e telaio, sopra le schede, sotto il motore della CDM... e altro ancora
DAC sospeso su molle, valvole fasciate col piombo, sacchetti di inerte misto a piombo sopra e sotto le schede e poggiate sui bulbi delle valvole.
Dac Lector Digicode.jpg
Pre Aloia VTPA, sospeso su molle, rimosso il trasformatore, schede sospese, tubi e cap, trattati con inerte e piombo
Pre VTPA Aloia con trattamento.jpg
Scheda amplificazione corrente Aloia ST, sopesa elasticamente con inerte su scheda e condensatori.
Aloia scheda finale ST sospeso elasticamente.jpg
Trattamento assorbente sul baffle
Cassa in forte spessore, sospesa elasticamente, caricamento aperiodico con foro posteriore, altoparlanti e filtro impiegati di costo veramente minimo, niente di esoterico.
Trattamento sul filtro, si notino i cavetti che vanno al woofer in multisrand da ben 0,20mq, verranno presto sostituiti col solid core, step necessario a controllarne gli effetti.

Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:05
da PPoli
Che dire....
Io non raggiungo certo i livelli paranoici di Unixman ma mi reputo un soggetto piuttosto razionale e probabilmente (fino a ieri) dalle normali capacità uditive.
E invece l'impianto che ho sentito ha contribuito a farmi fare un salto di qualità nella percezione sonora. Complice forse anche la modalità di ascolto particolarmente attenta, al buio concentrato sul messaggio sonoro, molto distante da quella forzatamente superficiale a cui sono abituato a casa con tre bimbi urlanti.
Ma comunque grande, grandissimo merito va all'impianto di Roberto. Mai avrei immaginato, se me lo avessero chiesto prima, di essere in grado di distinguere chiaramente, a prova di cieco, la differenza tra lo stesso disco masterizzato su un cd "normale" e su uno a superficie nera. E invece le sfumature erano evidentissime.
Ma veniamo all'impianto. Non potrei mai averne uno in casa, innanzitutto perchè diventerei subito sordo a sentire gli urli di mia moglie, ma anche perchè il posizionamento di tube traps, assorbenti, elastici, sospensioni ad aria e ogni sorta di diavoleria richiedono una passione e una dedizione che io non ho.
La stanzetta che Roberto difende con tanto di campo minato è a dire il vero un po' piccola. Un metro e mezzo in più di distanza dai diffusori sarebbe stato perfetto. Anche perchè la caratteristica dell'impianto super smorzato (spero la definizione vada bene) e quella di "staccare" letteralmente ogni strumento dall'altro. Impressionante quanto ogni singola voce o strumento trovi la sua collocazione precisa sulla scena sonora. Interessante anche l'ascolto di alcuni brani registrati (male) mescolando tracce provenienti da ambienti diversi. L'impressione era quella di una perdita del senso spaziale, come se improvvisamente ci trovassimo ad osservare una scena in cui alcuni particolari sono illuminati in modo diverso dagli altri o con proporzioni fuori scala.
Ottima anche la dinamica (forse oggi ho capito esattamente cosa sia) in modo particolare a bassi volumi o in pezzi con pochi strumenti che generalmente siamo abituati a sentire in maniera molto più omogenea (nel senso d "frullata").
L'impianto è capace di stupire per le sensazioni che riesce a restituire e offre la possibilità di interessanti e nuove osservazioni.
Giusto per fare un esempio mi sono trovato, ascoltando una bellissima versione del concerto per violino di Tchaikovsky con la Mutter diretta da Karajan con l'immagine della prima violinista stranamente specchiata sulla destra. Di solito il primo violino suona alla sinistra (per chi guarda) del direttore e del centro dell'orchestra, perchè così il violino è diretto verso il pubblico. Li, non so per quale motivo (Roberto mi ha assicurato che i canali non erano invertiti) era leggermente sulla destra e come "girata". Forse un errore o una particolarità della registrazione, ma il fatto rimane che un simile dettaglio mi abbia colpito in modo tanto evidente.
Altra cosa che mi ha impressionato è stata il fatto di trovarmi di fronte ad un impianto in grado di assicurare al tempo stesso dettaglio-fuoco- precisione da un lato ma anche presenza fisica dall'altro, nonostante i woofer da soli 20cm nominali. Di solito la scelta è tra la sgarbata ma rassicurante presenza di coni grandi (12" o 15") e la eterea raffinatezza dei sistemi largabanda stile fostex. Qui c'era tutto.
Per ora mi fermo qui (ma sono disponibile per approfondimenti) perchè non sono bravo con le descrizioni delle emozioni e perchè comunque resto convinto che l'esperienza sia una di quelle che bisogna provare, non farsela raccontare.
Grazie ancora a Roberto che ci ha ospitati.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:06
da nullo
La visita è sempre gradita, una massimo due persone, è la condizione necessaria per fare un approccio al riparo di condizionamenti. Occorre silenzio e tempo per divertirsi a saggiare, almeno in parte, alcune particolari possibilità di ascolto.
PPoli ha scritto: Mai avrei immaginato, se me lo avessero chiesto prima, di essere in grado di distinguere chiaramente, a prova di cieco, la differenza tra lo stesso disco masterizzato su un cd "normale" e su uno a superficie nera. E invece le sfumature erano evidentissime.
Vi ho visto un poco perplessi anche quando ho sospeso la CDM su elastici, rispetto a quando questa era poggiata sul sacchetto di inerte e piombini.
Se ricordate il particolare, vi invito a parlarne.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:06
da PPoli
Che vuoi che ti dica. Ribadisco che sono prove da fare perchè parlarne serve a stimolare la curiosità, ma poi si conclude poco.
Sicuramente la differenza era sensibile.
Personalmente preferivo decisamente la soluzione con meccanica su sacchetto, ma è stato uno dei pochi casi in cui una preferenza era netta.
Ho molto apprezzato e condiviso il tuo senso "relativista" di analisi delle variazioni. Spesso piccole variazioni che abbiamo fatto al setup davano risultati chiaramente percepibili. Decidere poi cosa era meglio e cosa peggio non è cosa banale. Era sicuramente "diverso".
Resto comunque con il mio dubbio amletico di cui mi farebbe piacere discutere con altri. E cioè:
posto che buona parte delle differenze soniche riscontrate (non tutte, c'è tutto il discorso delle casse che valuteremo a parte) attengono al processo di "estrazione" dell'informazione sonora, e cioè tutto quello che sta a monte del dac, non sarebbe più opportuno ottimizzare il processo di estrazione, con grande sforzo di settaggi, gonfiaggi, cablature, e tutto quanto serve, e poi memorizzare l'informazione ottenuta su supporti più propriamente informatici pronta per essere utilizzata ad ogni occasione?
Un po' come abbiamo fatto io e Francesco ieri, che prima di tornare a casa ci siamo fermati a comprare le piadine romagnole. Ne ho prese una quindicina e le ho messe in freezer. Poi quando ne voglio una la tiro fuori, la scaldo e me la mangio. Potremmo discutere sulla capacità del freezer di mantenerle come fresche, ma io le trovo comunque più buone di quelle industriali comprate alla coop.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:07
da nullo
PPoli ha scritto:
Resto comunque con il mio dubbio amletico di cui mi farebbe piacere discutere con altri. E cioè:
posto che buona parte delle differenze soniche riscontrate (non tutte, c'è tutto il discorso delle casse che valuteremo a parte) attengono al processo di "estrazione" dell'informazione sonora, e cioè tutto quello che sta a monte del dac, non sarebbe più opportuno ottimizzare il processo di estrazione, con grande sforzo di settaggi, gonfiaggi, cablature, e tutto quanto serve, e poi memorizzare l'informazione ottenuta su supporti più propriamente informatici pronta per essere utilizzata ad ogni occasione?
Ovviamente ti/vi aspetto per un supplemento di indagine con uno dei tuoi accrocchi, chissà se e quando avrete voglia di tornare

... ma:
è quello che sta dal cd in poi, che ti ha permesso di leggere ciò che hai colto.
La prossima volta avrò sistemato alcune cose in sospeso ( non è una battuta sugli elastici e le molle

) e dovremmo poter andare un pochino oltre.
Il fatto è ( magari al momento non lo tieni in sufficiente considerazione, ricordi tutti i discorsi fatti sulle registrazioni analogiche rispetto alle più moderne in digitale? ) che in quel particolare contesto, puoi cogliere i dati di ambienza come non è possibile farlo altrimenti.
Smontando, anche solo in parte, le strutture che sono in gioco, le potenzialità del sistema si smorzano, e si vede tornar fuori una diversa forma di valutazione della prestazione globale.
In pratica, se vuoi poter indagare certe forme caratteristiche del suono, devi operare in modo da impedire alterazioni all'INTERO processo del segnale, dobbiamo perciò porci al riparo da particolari forma di errore.
La prossima volta, se ci sarà, ci divertiremo ad ascoltare cosa succederà inserendo e togliendo le varie tipologie di intervento messe in atto per capire se sia possibili stilare una lista di priorità... mica facile!
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:07
da PPoli
nullo ha scritto:Ovviamente ti/vi aspetto per un supplemento di indagine con uno dei tuoi accrocchi, chissà se e quando avrete volgia di tornare

... ma:
Certo che torno volentieri, se ti fa piacere e se mi sopporti.
Smontando, anche solo in parte, le strutture che sono in gioco, le potenzialità del sistema si smorzano, e si vede tornar fuori una diversa forma di valutazione della prestazione globale.
In pratica, se vuoi poter indagare certe forme caratteristiche del suono, devi operare in modo da impedire alterazioni all'INTERO processo del segnale, dobbiamo perciò porci al riparo da particolari forma di errore.
I miei obiettivi sono dichiaratamente meno ambiziosi dei tuoi. E inoltre in questo periodo ho probabilmente meno soldi e certamente meno tempo da dedicare alla "ricerca della perfezione".
Mi accontenterei di qualche buon miglioramento. A proposito....ho preso su dalla cantina qualche metro di cavo da antenna per i cavi di segnale in solid core.
nullo ha scritto:è quello che sta dal cd in poi, che ti ha permesso di leggere ciò che hai colto.
Ho presente tutto quello che stava a valle del lettore, ma anche le differenze tra le varie configurazioni che abbiamo fatto sul lettore non erano mica banali. Ovvio che probabilmente il materiale digitale (files) che ho io soffre di alcune lacune originarie (nel senso di estrazione con mezzi non adeguati), ma ho anche alcune registrazioni direttamente da studio master, ad esempio quelle della Society of Sound della B&W a cui mi sono abbonato, che potrebbero fornirci interessanti spunti di riflessione.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:08
da campedel
Quali colombi (o piccioni ... ?

) dal disio chiamati ...
Anzitutto ringrazio Roberto per l'accoglienza e la disponibilità.
Poi cerco di essere sintetico, mi riesce veramente difficile raccontare le sensazioni di ascolto senza cadere in luoghi comuni ... per cui comincio con sottoscrivere in toto quanto già detto molto bene da Paolo.
Premetto che, per quanto ne capisco, condivido in pieno la "filosofia" tecnica che sta alla base delle metodologie adottate da Roberto, purtroppo la stessa sembra assolutamente poco seguita a livello di ingegneria del suono in fase di registrazione ...
La prima cosa che si nota è come, nonostante l'efficace assorbimento delle riflessioni dalle pareti, Roberto sia riuscito ad evitare l'effetto innaturale tipo "camera anecoica".
Assolutamente sorprendenti (nel senso che si tratta di sensazioni mai riscontrate in precedenza per effetto o per intensità) e in ordine di apparizione:
- la resa dei bassi e medio-bassi: corposi e al contempo netti, peraltro forse un pelo in evidenza (forse per la stanza piccina o forse per l'uso senza modifiche del crossover originale delle casse "smembrate"?);
- la separazione degli strumenti, talvolta financo eccessiva con alcune registrazioni (per la presenza dei tuboni di feltro in mezzo?), ma tale da riuscire volendo a seguire i singoli strumenti in molti passaggi anche complessi (e.g. con la musica classica, in passaggi di pieno orchestrale, si potevano distinguere anche gli strumenti che suonavano più piano).
Viene anche da chiedersi se, di per sé, il sistema sia ancora più ottimizzato per il vinile (dove la separazione stereo è meno accentuata);
- la possibilità di verificare, senza possibilità di errore da autosuggestione, l'effetto dei vari "curiosi" trattamenti fatti sui CD. Altrettanto palpabili le differenze evidenziate cambiando il tipo di sospensione della meccanica di lettura del CD (da appoggiata ai sacchetti di inerte a sospesa con elastici).
Insomma, che dire ... una forte conferma che la strada intrapresa da Roberto porta - credo indiscutibilmente - a un miglioramento del "godimento" complessivo della musica riprodotta .. e non riesco neppure a immaginare dove si possa arrivare con degli altoparlanti migliori di quelli utilizzati ...
Molte le curiosità rimaste o solleticate:
- come funziona il tutto in un ambiente più grande e/o a maggior distanza dai diffusori ? (Roberto, quando ti fai una cantina più grande ??
)
- quanto l'effetto è legato alla realizzazione dei diffusori e al trattamento anti-vibrazione delle elettroniche e quanto al trattamento dell'ambiente? nel primo caso penso che si possa riuscire a far molto anche mantenendo una certa presentabilità estetica, nel secondo mi sembra invece molto più difficile fare qualcosa di realmente equivalente che vada al di là di un uso creativo delle normali suppellettili domestiche (divani, librebrie, tappeti, etc.)
...ai posteri l'ardua sentenza ?
Ciao
Francesco
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:08
da campedel
Per quanto riguarda gli effetti sulla lettura del CD, non dovrebbero essere dovuti ad errori sui dati, ma ad altre problematiche.
Almeno sulla carta... all'ascolto rimane però una differenza percepibile anche da una persona come me che sicuramente non ha l'orecchio d'oro e che altrettanto sicuramente non è facilmente suggestionabile ...
Visto che le condizioni EM al contorno erano probabilmente poco variate tra un ascolto e l'altro, sarei più propenso ad attribuirle a qualche forma di jitter legata a differenze nel come il raggio legge i bit nei vari casi, ci sono probabilmente ancora troppe variabili in gioco ... e forse il fatto di essere in presenza di un sistema che evidentemente sopprime molti errori sistematici (o mascheramenti che dir si voglia ..) contribuisce a sottolineare le differenze ...
A maggior ragione una prova fatta con un buon sistema "liquido" potrebbe risultare mooolto interessante ...
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:09
da PPoli
Mi hai anticipato.
Vorrei precisare che anche io non ho il minimo dubbio sul fatto che i "numeri" estratti da un dischetto CD, anche con un computer portatile acquistato ad un offerta di un centro commerciale, non possono presentare (se il supporto non è particolarmente rovinato) alcun errore, inteso come differenza tra una serie estratta in un certo momento con un certo lettore e un'altra estratta altrove in condizioni diverse. Ne è la prova l'esistenza di database che riportano le chiavi di controllo. E quando estraiamo una traccia con EAC ci dice subito se la stringa di controllo è "verificata", cioè per l'appunto identica a quella ottenuta da altri utenti. E non ci provate nemmeno a dire che gli algoritmi di controllo dell'errore posso essere sbagliati.
Chiunque si occupi ad un certo livello di informatica inoltre sa che il nostro mondo non potrebbe funzionare se dessimo per buona anche la minima possibilità che i dati non possano essere trasferiti, maneggiati e manipolati all'interno del dominio digitale in assenza di errori. Niente programmi, computer, ma nemmeno centrali di depurazione dell'acqua, di produzione della corrente elettrica, di trasporto del gas,....sarebbe proprio un altro mondo.
Non di meno non posso che ribadire quanto ho affermato circa l'indubbia, senza alcuna possibilità di effetti suggestivi, del riconoscimento di evidenti diversi effetti sonori generati da due dischi che non possono che contenere altro che la stessa sequenza di numeri.
A meno che Roberto non abbia preventivamente alterato le tracce di un disco prima di masterizzarlo, o che non abbia minuscoli micro-switch all'interno del lettore che spostava quando cambiava i dischi. ma non mi sembra decisamente il tipo.
A maggior ragione mi piacerebbe provare una sorgente "dati" con il suo impianto. Magari, se Roberto è così disponibile, assieme a Paolo (Unixman).
Quando parlavo di "bontà" dei dati numerici pensavo in realtà ai files ad alta risoluzione di cui dispongo, ottenuti in genere dal ripping di dischi in vinile con apparecchiature di cui non ho conoscenza. Gli studio master invece, specie se prodotti da aziende attente alla qualità, dovrebbero produrre risultati interessanti in un sistema come quello di Roberto, paragonabili (mi aspetto) all'analogico.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:09
da nullo
Preferirei evitare la solita caciara legata alla lettura dei dati, appena tornate, facciamo il test con la musica liquida ( peraltro già tentata, ma non dispero che possa andare meglio).
Il piccolo test non era pregnante, è stato fatto a corollario di qualcosa di diverso e più corposo, serviva solamente a far capire che lì, si poteva facilmente ascoltare differenze che altrove sono decisamente più sfumate e più difficilmente leggibili ed interpretabili nelle implicazioni che si portano dietro.
Se ricordate, vi pregherei (ad es.) di dire due parole sull'ascolto dell'arpa in orchestra sinfonica (Tchaikovsky: Ballet Suites) :
http://www.amazon.com/gp/product/B000V8 ... dm_dp_trk4
ovvero di quando ho fatto notare che la sensazione sonora paresse piuttosto forte, di come si potesse ascoltare con tutta tranquillità il lungo decadere delle code sonore dei bassi prodotti dall'arpa, ma al contempo bastasse solo sussurrare le parole tra noi, per capirsi.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:09
da PPoli
nullo ha scritto:ovvero di quando ho fatto notare che la sensazione sonora paresse piuttosto forte, di come si potesse ascoltare con tutta tranquillità il lungo decadere delle code sonore dei bassi prodotti dall'arpa, ma al contempo bastasse solo sussurrare le parole tra noi, per capirsi.
Ah l'arpa. Bella l'arpa. Rivelatrice di una delle caratteristiche più evidenti dell'impianto di Roberto. Gli strumenti, a mio modesto parere, sono molto più evidenti perchè la "precisione" delle informazioni ascoltate consente di ricostruire e separare quello che possiamo ricondurre al suono emesso dallo strumento e le eco che arrivano in qualche modo dall'ambiente. Per questo, sempre penso, le note hanno una maggior "persistenza" (spero sia il termine giusto, o quantomeno che renda l'idea). E per questo l'arpa è maggiormente rivelatrice.
Il digitale NON funziona.....
Ma noi da Roberto abbiamo ascoltato SOLO DIGITALE (CD) e francamente, per chi si "accontenta" non andava affatto male. E io sono uno che a volte si accontenta. Soprattutto quando ascolto impianti (molto) migliori del mio.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:11
da nullo
campedel ha scritto:
- la resa dei bassi e medio-bassi: corposi e al contempo netti, peraltro forse un pelo in evidenza (forse per la stanza piccina o forse per l'uso senza modifiche del crossover originale delle casse "smembrate"?);
- la separazione degli strumenti, talvolta financo eccessiva con alcune registrazioni (per la presenza dei tuboni di feltro in mezzo?), ma tale da riuscire volendo a seguire i singoli strumenti in molti passaggi anche complessi (e.g. con la musica classica, in passaggi di pieno orchestrale, si potevano distinguere anche gli strumenti che suonavano più piano).
Viene anche da chiedersi se, di per sé, il sistema sia ancora più ottimizzato per il vinile (dove la separazione stereo è meno accentuata);
Ahinoi!
Il digitale non funziona si dice e probabilmente a ragione, ma è già un bell'andare in quelle condizioni, il giradischi è ancora in viaggio... arriverà e vedremo che succederà. Si percepiscono forti e determinanti differenze fra CD con ripresa digitale ed analogica con evidenti punti a favore dei secondi. Questo fa pensare....
Vediamo cosa abbiamo ora:
L'impianto è solo un accrocchio, non parliamo delle casse costruite a caso con altoparlanti da ridere.
La registrazione dice la sua, ma non sappiamo cosa c'è nei dischi!
La distanza è forzosamente troppo ravvicinata.
Piccolo quesito, smonto tutto ciò che ho fatto e lascio il tutto nella stessa stanza, che cambia? Tutto torna nella norma, ok, lo so, lo sappiamo, e ci dimentichiamo che avevamo uno strumento speciale (PG l'ha definito addirittura in questo pomposo modo: << Nessun dubbio che tale impianto sia uno strumento di indagine poderoso, un microscopio da laboratorio>>).
Che è successo?... e perché?
Ripeto, non perdetevi sulle solite questioni sul digitale, state guardando il dito.
Le differenze ci sono e lo si può ascoltare, anche usando lo stesso disco (semplicemente passando un pennarello o fresandolo) ogni volta che si vuole.
Il problema è un'altro ed è omnicomprensivo. Qualcuno può rispondere al mio precedente quesito?
PS chiunque può venire quando vuole anche chi è carico di preconcetti è assolutamente il benvenuto, Paolo e Francesco sanno già che mi piace studiare le persone e le loro reazioni davanti alle sollecitazioni introdotte dalll'impianto, rimanendo assolutamente lontano dal condizionarli in alcun modo.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:11
da nullo
Che balle sto digitale....
Parliamo d'altro?
Paolo e Francesco, ricordate quando abbiamo fatto considerazioni sulle vibrazioni che arrivavano attraverso il divano e dal muro retrostante, sollecitati dalla pressione sonora, nonostante il volume fosse basso e le casse sospese?
Quali implicazioni si porta dietro questo fatto? Che succede se non si prendono le contromisure che sono in atto? Come si può andare oltre?
Cut....
Già, a proposito di battito di mani, io lo ritengo uno dei test più feroci, abbiamo ascoltato anche gli applausi.
Che ne pensate?
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:13
da PPoli
Anche stavolta mi tocca confermare.
Il battito di mani (di una registrazione live direi in teatro) è stata una delle prove più interessanti. Se dovessi provare a descriverlo direi che era ben chiaro che non si trattava di UN battito di mani, ma di TANTI battiti di TANTE mani, alcune più grandi e forti, alcune più vicine, altre lontane.
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:13
da campedel
PPoli ha scritto:Anche stavolta mi tocca confermare.
Il battito di mani (di una registrazione live direi in teatro) è stata una delle prove più interessanti. Se dovessi provare a descriverlo direi che era ben chiaro che non si trattava di UN battito di mani, ma di TANTI battiti di TANTE mani, alcune più grandi e forti, alcune più vicine, altre lontane.
Mi tocca di sottoscrivere anche questa !
E' la prima volta che mi è capitato di ascoltare questo effetto così realistico dalla registrazione degli applausi durante un'esecuzione live ... quasi da percepire la presenza di un altro spettatore di fianco ... idem per qualche colpo di tosse nel silenzio prima dell'inizio dell'esecuzione; l'illusione di essere seduti a teatro era molto intensa (sarebbe stata completa se solo ci fossero stati degli altoparlanti dietro il divano a riprodurre altri applausi .. !!

)
(potrebbe essere l'unico caso in cui il multicanale possa avere senso: la riproduzione degli applausi dalle file posteriori ... mica si può stare sempre in ultima fila !!).
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:13
da campedel
nullo ha scritto:
Paolo e Francesco, ricordate quando abbiamo fatto considerazioni sulle vibrazioni che arrivavano attraverso il divano e dal muro retrostante, sollecitati dalla pressione sonora, nonostante il volume fosse basso e le casse sospese?
Quali implicazioni si porta dietro questo fatto? Che succede se non si prendono le contromisure che sono in atto? Come si può andare oltre?
Posto che il volume non era bassissimo (direi "giusto" ...), mi sembra normale che tutto ciò che è immerso in un campo acustico - muri, divani, librerie, etc. - possa vibrare; piuttosto è da capire se e come le vibrazioni sono solo assorbite, piuttosto che parzialmente riflesse, o forse anche "trasformate" nel contenuto in frequenza se si eccitano dei modi di risonanza propri ...
D'altra parte eliminare completamente le rilfessioni vorrebbe dire trasformare l'ambiente in una camera perfettamente anecoica, e questo si che rendererebbe l'esperienza estraniante.
Ribadisco che secondo me una delle pregevolezze del Sistema di Roberto è proprio l'essere riuscito molto bene a ridurre le riflessioni senza eliminarle completamente.
Sarebbe molto utile riuscire a capire (ma credo assolutamente fuori dalla mia portata!) in maniera "scientifica" quale e quanta parte del suono riflesso contribuisca in maniera positiva alla ricostruzione realistica dell'immagine, e quale e quanta invece negativamente crei artifizi non presenti o mascheramenti ...
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 00:14
da campedel
Penso che un sistema stereofonico il più possibile "ideale" (come quello tentato da Roberto) possa riprodurre quasi perfettamente(*) solo musica registrata originariamente in vera stereofonia, i.e. con due microfoni spaziati (come le casse?) e con una certa direttività, o con quanto di più simile a questa configurazione.
In quest'ottica la messa a punto del sistema dovrebbe essere fatta con registrazioni di questo tipo, possibilmente non compresse in dinamica o equalizzate in modo strano; oltre a svariate incisioni degli albori della stereofonia, mi vengono in mente molte Blue Note by RVG o alcune Mercury recentemente "en vogue", ci sono etichette contemporanee che ci provano e talvolta hanno a catalogo incisioni anche artisticamente pregevoli, e.g. Mapleshade.
Probabilmente anche molte registrazioni dal vivo godono di queste proprietà.
Cosa succederà dopo con registrazioni effettuate in altro modo (multi-traccia, multi-tempo, multi-editing, etc.)?
Tutte penso potranno beneficiare in ogni caso del miglioramento della timbrica e della riduzione delle riflessioni "cattive" che il sistema ottimizzato si porta dietro automaticamente.
Poi ci saranno un'infinità di sfumature, alcune risulteranno quasi inascoltabili per l'incoerenza del missaggio, altre saranno quasi perfette o molto godibili anch'esse, dipendentemente dall'abilità e dagli obiettivi dei tecnici del suono.
Nel caso della musica riprodotta cerco la massima separazione, la massima dinamica e nitidezza o la maggiore aderenza a quella che é la rappresentazione ideale (*) della musica dal vivo?
Non sono in alternativa, sono aspetti che devono essere tutti presenti ... nel senso che il meglio della rappresentazione realistica della musica, i.e. il meglio possibile con la stereofonia, li deve includere tutti, né sono in opposizione ...
Poi è ovvio che si può godere della musica anche in mille altri modi, con gli MP3 in metropolitana o la radio in officina ...
(*) perfettamente = ricostruzione nel cervello dell'ascoltatore di un'immagine stereofonica ossia tridimensionalmente realistica
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 17:20
da gluca
nullo ha scritto:
Trattamento sul filtro, si notino i cavetti che vanno al woofer in multisrand da ben 0,20mq, verranno presto sostituiti col solid core, step necessario a controllarne gli effetti.
Cioe? Che effetti?
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 19 dic 2010, 22:05
da nullo
Quelli originari erano multistrand e di piccolissimo diametro, pure quelli che arrivavano al finale.
Quando è stato sostituito in box chiuso con quello visibile in foto, ho mantenuto quel tipo di cavo, per non introdurre ulteriori variabile oltre alle tante provenienti dall'utilizzo del nuovo box.
Una volta metabolizzato a lungo il risultato, ho introdotto il solid core fra finale e filtro, digerito anche quello, passerò all'uso del solid core anche fra filtro e AP. Probabilmente il prossimo fine settimana.
I risultati sonici deirivanti dall'utilizzo del solid core, sono descritti qui, a fine pagina ed oltre:
http://www.audiofaidate.org/forum/viewt ... &start=140
Re: Paolo e Francesco a casa mia
Inviato: 20 dic 2010, 10:44
da nullo
Vorrei provare a chiedere qualcosa su quanto riguarda questa esperienza:
Poco fa ho postato queste righe in un'altra discussione, le riporto pari pari:
Sì, Marzio, ma è l'atteggiamento con cui ci si pone e le conclusioni che se ne traggono che possono essere diverse. Non è che si debba andare nella direzione assoluta, per quanto riguarda i numeri delle misure.
Un sistema può fare errori, il problema è come valutarne l'entità dell'impatto e cosa fare di conseguenza per eliminarli. Non vorrei finire come coi giradischi che correggono la velocità creando più problemi che con un normale volano, o come negli ampli degli anni '70, con la rincorsa allo zero virgola zero, zero ecc.
Per valutarne l'entità e l'influenza, occorre che altri errori, non inficino il test. Se molti ingegneri lasciano correre, è perché oggettivamente in molti casi non serve a nulla spingersi oltre certi limiti.
M'incazzo invece quando si straparla di stato dell'arte e l'arte magari non si conosce, quando cioè si fanno mere operazioni di marketing. Occorre specificare il contesto e l'intenzione.
Nel contesto oggetto della discussione, Paolo e Francesco hanno riconosciuto particolari peculiarità.
Cosa ha permesso tale prestazione? Quali sono i valori modificati che hanno condotto a tale risultato?
Se ho aperto questa discussione è per proseguire il mio piccolo viaggio con maggior consapevolezza e solo tramite i tentativi di comunicare, posso tentare di chiarirmi le idee e trovare un appiglio per andare oltre.
L'intenzione è chiara, vorrei tirar fuori quello che c'è nei dischi e nei CD cercando di preservare i contenuti a bassissimo livello non inficiando la prestazione tramite alterazione della persistenza di segnali più forti che finirebbero per mascherarli.
A partire dai nostri due protagonisti, provate a mettere due righe, anche le più folli, visionarie, assurde teorie e farneticazioni sono ben accette, l'importante è uscire dalla stagnazione.