Luca (Lucignolo), mi sa che ti darò un po' il cambio come
bastian contrario (tipica espressione piemontese) inca@@@so
Questo thread casca a fagiolo, perchè mi consente di precisare alcune cose, che ritengo possano essere di interesse per qualcuno.
Torniamo pertanto al CD Player.
Innanzitutto, in uno schema di componente audio digitale, vado a vedere gli schemi del clock e dell'alimentazione, perchè da li si capisce se il tipo che pontifica ci capisce (=è del mestiere) o è un cialtroncello qualunque.
Mi spiace dover dire che gli schemi postati dal canadese mi fanno propendere per la seconda ipotesi.
Intendiamoci, di cialtroncelli qualunque è pieno il mondo dell'audio, anche se devo aggiungere che, almeno per quanto riguarda lo specifico settore dell'audio digitale, una certo
tocco di esotismo (il "croato", il "filippino", l'"olandese" e -adesso- anche il canadese) aiuta a spacciare per oro colato un discreto cumulo di cavolate tecniche.
Dallo schema (anzi, da alcuni particolari dello schema) ti accorgi se la conoscenza c'è davvero; in contrapposizione allo schema dello
shigaclone io contapporrei -ad es.- gli schemi del DAC di Campedel, che è un forumista di AudioFaidate.
Ecco, da quegli schemi li, anche se da me non condivisi in diverse scelte tecniche, risulta evidente, proprio dai particolari di cui sopra, che il Campedel è uno del mestiere e che quindi i suoi schemi sono affidabili e sensati.
Ma gli schemi, si dirà, non sono farina del sacco del Peter Daniel, perchè lui ha messo principalmente lo zampino per quanto riguarda la meccanica.
Ebbene, vi assicuro che lo
shigaclone non incorpora alcuna scelta tecnica in grado di renderlo significativamente differente da un qualsiasi CD player commerciale. Anzi, da un certo punto di vista, c'è innanzitutto -secondo me- un errore di fondo nella scelta della meccanica utilizzata, che "tarpa le ali" a quella residua potenzialità (moolto residua...

) che un progetto del genere può avere.
Si aggiunga il grossolano errore del frontale riflettente, che la dice lunga su quanto sia
studiato e
progettato il sistema.
I
fondamentali e costitutivi problemi di vibrazioni e di aerodinamica non sono poi minimamente toccati e dubito che anche, seppure in embrione, siano conosciuti dal Peter Daniel.
Parliamo ora di come il canadese possa essersi fatta la convinzione che la sua meccanica possa sostituire il CEC TLO (o apparato simile).
Dato che io conosco le prestazioni
assolute del CEC in un impianto audio (l'unico esistente, al momento) che riduce al minimo gli errori sistematici e quindi rende possibili le comparazioni, posso dire che per battere il CEC occorre riprogettare ex novo, secondo criteri del tutto nuovi (neanche sfiorati dallo
shigaclone, per inciso) tutto il sistema di lettura (ciò -per inciso- è stato fatto !).
Che poi in un normale impianto domestico, magari in tinello

, si possano comparare meccaniche di lettura (o giradischi) di alto livello, rimane uno dei misteri audio che non mi so spiegare !
In conclusione, niente di particolarmente interessante e nuovo, tantomeno nulla che meriti l'attribuzione della qualifica di "mago" al "progettista" in questione.
Quello che mi fà specie è invece il fatto che -dovendo comunque faticare e spendere per autocostruire, non si indirizzino fatica e soldi verso soluzioni performanti, invece che su banali imitazioni di "serie B".
Tutto qui.
Paolo